La Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989 e la Carta africana sui diritti e il benessere del minore del 1990 rappresentano i due strumenti internazionali di tutela dei minori e segnano una nuova prospettiva in materia di diritti dell'infanzia, venendo sancita la tutela del supremo interesse del minore e la titolarità dei diritti in capo al minore. La Carta africana recepisce i diritti della Convenzione ma considera la specificità del contesto africano nel bilanciamento tra stato di diritto e usi locali. Nel presente libro verranno illustrati i diritti e i doveri previsti dalla Carta ma anche le responsabilità in merito alla protezione dei minori. Si tratterà inoltre del ruolo del Comitato africano di esperti nella sua attività di monitoraggio dell'implementazione della Carta da parte degli Stati e nei suoi poteri istituzionali nell'espletamento delle attribuzioni previste dalla Carta. Infine una disamina sui progressi compiuti dagli Stati sia in senso formale riguardo all'armonizzazione delle legislazioni interne rispetto ai diritti sanciti dalla Carta sia in senso sostanziale quanto ai "passi necessari" intrapresi dagli Stati per giungere alla opinio iuris ac necessitatis delle norme della Carta affinché vengano percepite generalmente come necessarie e socialmente utili prima che giuridicamente obbligatorie.
Con le più recenti pronunce della Corte costituzionale e i principali nuovi provvedimenti di cui si è tenuto conto: L. 11 dic. 2016, n. 232: Bilancio di previsione dello Stato; D.M. 7 dic. 2016: Modifica del saggio di interesse legale; L. 1 dic. 2016, n. 225: Conversione del D.L. 22 ott. 2016, n. 193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale; D.lgs. 25 nov. 2016, n. 222: Procedimenti oggetto di autorizzazione, segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), silenzio assenso e comunicazione; D.lgs. 25 nov. 2016, n. 219: Riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura; L. 14 nov. 2016, n. 220: Disciplina del cinema e dell'audiovisivo; L. 3 nov. 2016, n. 214: Ratifica ed esecuzione dell'accordo su un tribunale unificato dei brevetti; D.lgs. 29 ott. 2016, n. 202: Congelamento e confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nella UE; D.lgs. 24 set. 2016, n. 185: Disposizioni integrative e correttive del D.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante disciplina organica dei contratti di lavoro.
Principali nuovi provvedimenti di cui si è tenuto conto: D.lgs. 19 gen. 2017 n. 3: Azioni per il risarcimento del danno per violazioni del diritto della concorrenza; D.M. 23 dic. 2016: Modalità di calcolo delle rendite o pensioni in materia di imposta di registro; L. 11 dic. 2016, n. 232: Bilancio di previsione dello Stato; L. 1 dic. 2016, n. 225: Conversione del D.L. 22 ott. 2016, n. 193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale; L. 3 nov. 2016, n. 214: Ratifica ed esecuzione dell'accordo su un tribunale unificato dei brevetti; L. 25 ott. 2016, n. 197: Conversione del D.L. 31 ago. 2016, n. 168, recante misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di Cassazione nonché per la giustizia amministrativa.
Con le più recenti pronunce della Corte costituzionale e i principali nuovi provvedimenti di cui si è tenuto conto: D.lgs. 29 ott. 2016 n. 202: Congelamento e confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nella UE; L. 29 ott. 2016 n. 199: Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero; L. 25 ott. 2016, n. 197: Conversione del D.L. 31 ago. 2016, n. 168, recante misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l'efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa; D.lgs. 15 set. 2016, n. 184: Attuazione della direttiva 2013/48/UE sul diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale e nel procedimento di esecuzione del mandato d'arresto europeo.
Nel volume: D.Lgs. 3/2017: Concorrenza e antitrust; D.Lgs. 257/2016: Urbanistica; D.Lgs. 253/2016: Stranieri; D.L. 244/2016: Decreto milleproroghe; L. 232/2016: Legge di bilancio 2017; D.Lgs. 222/2016: Scia 2; L. 197/2016, di conversione del D.L. 168/2016: Giustizia amministrativa; D.P.R. 194/2016: Semplificazione amministrativa; D.Lgs. 179/2016: Amministrazione digitale; D.Lgs. 175/2016: Società partecipate; D.Lgs. 174/2016: Codice di giustizia contabile; D.Lgs. 127/2016: Conferenza di servizi; D.Lgs. 126/2016: Scia 1; D.Lgs. 122/2016: Legge europea 2016; D.Lgs. 50/2016: Nuovo Codice appalti.
La crisi recessiva che ha colpito l'economia mondiale continua ad incidere negativamente in Italia ed i segni di ripresa, spesso variamente enfatizzati, appaiono timidi e poco significativi. In questo contesto, molto complesso e preoccupante, il Governo ancora una volta ha utilizzato - tra i tanti strumenti messi in campo - la leva fiscale, con finalità ed obiettivi diversificati. Numerose sono state le norme agevolative per sostenere le imprese in affanno (riduzione del carico fiscale, concessione di crediti d'imposta etc.) e supportare le famiglie più deboli attraverso l'erogazione di bonus fiscali o la concessione di particolari detrazioni. Al tempo stesso è proseguito lo sforzo di creare un rapporto di maggior fiducia e minore conflittualità tra cittadini e Fisco (cd. cambia verso), ridisegnando la procedura di interpello e fornendo ai contribuenti informazioni e notizie che permettono ad ognuno di conoscere la propria posizione fiscale e rivedere le scelte operate. Ancora più significative appaiono poi le norme tese a ridisegnare il sistema della riscossione coattiva: è stata istituita una nuova Agenzia cui saranno affidate - a far data dal 1° luglio 2017 - le attività di riscossione fino ad ora curate da Equitalia. In questa fase di transizione sono state introdotte disposizioni per la rottamazione delle vecchie cartelle esattoriali. Ed infine, per assicurare ulteriori entrate alle asfittiche casse erariali, sono stati riaperti i termini per il rientro dei capitali dall'estero. Tra le norme più significative segnaliamo su tutte: il D.L. 22-10-2016, n. 193, conv. in L. 225/2016 (cd. Decreto fiscale) e la L. 11-12-2016, n. 232 (Legge di Bilancio 2017). Il Decreto fiscale contiene un corposo pacchetto di semplificazioni tra le quali rimarchiamo: la soppressione di Equitalia con la contemporanea istituzione dell' Agenzia delle Entrate-Riscossione; la definizione agevolata (rottamazione delle cartelle) dei carichi affidati agli agenti della riscossione negli anni compresi tra il 2000 e il 2016; l'abolizione dello "spesometro" e l'introduzione di due nuovi adempimenti con periodicità trimestrale: la comunicazione analitica dei dati delle fatture emesse e ricevute e la comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA; l'emissione elettronica delle fatture per il tax free shopping; la riapertura dei termini della procedura di collaborazione volontaria; l'abolizione degli studi di settore e la loro sostituzione con gli indici sintetici di affidabilità fiscale. La Legge di Bilancio 2017 si caratterizza per una serie di norme tese al rilancio dell'economia quali ad es.: la proroga delle agevolazioni edilizie; la proroga e l'estensione degli ammortamenti per gli investimenti in tecnologie avanzate; la sterilizzazione della clausola di salvaguardia sugli aumenti delle aliquote IVA; il taglio dell'aliquota IRES di tre punti percentuali; l'inserimento a regime del Gruppo Iva, attraverso il quale - a partire dal 2018 - le imprese collegate da legami finanziari, economici e organizzativi potranno agire come unico soggetto passivo ai fini del pagamento dell'imposta; l'istituzione di un regime di cassa per le ditte in contabilità semplificata; l'istituzione dell'imposta sul reddito delle imprese, con aliquota fissa al 24 per cento; - l'introduzione - in chiave antielusiva - di una lotteria nazionale legata agli scontrini fiscali. Le numerose e spesso complesse disposizioni introdotte hanno reso del tutto superate ed obsolete le raccolte normative attualmente presenti sul mercato.
Il libro propone un'analisi dei problemi bioetici più attuali e, attraverso di essi, del ruolo giocato dal diritto giurisprudenziale nella creazione di quello che ormai può essere considerato un sottosistema del diritto delle persone.
I rapporti tra Intelligence e Magistratura hanno segnato profondamente le vicende della nostra Repubblica. Eppure si è ancora poco indagato su un tema così rilevante, che anima da anni il dibattito politico. Oggi più che mai c'è bisogno di una risposta forte delle élite pubbliche per fronteggiare il terrorismo e la criminalità che rendono sempre più incerta la vita dei cittadini. Pertanto, tra Intelligence e Magistratura, occorre passare dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria. In questo libro, con un taglio divulgativo ma rigoroso, si evidenzia un aspetto centrale per le democrazie del XXI secolo, dove sarà l'Intelligence a determinare chi vincerà o perderà la sfida del futuro.
Nel diritto l'interpretazione segue regole ben definite e implica operazioni che riflettono la cultura dell'interprete. È un vero e proprio «processo ermeneutico» in cui vi è ampio margine di libertà e di discrezionalità anche se l'interprete si deve uniformare ai canoni stabiliti dalla «comunità ermeneutica», dal legislatore e dalla tradizione. Per l'interprete è fondamentale poi attenersi ai valori della Costituzione, della Carta europea dei diritti fondamentali e della Convenzione europea di salvaguardia dei diritti umani. A partire da questo contesto, l'autore affronta temi essenziali per la formazione culturale del giurista e, in senso ampio, del cittadino (identità e dignità umana, solidarietà, diritto naturale e storia, law and economics, il rischio d'impresa...).
Siamo giunti con successo alla XX edizione di questo volume, grazie al costante riconoscimento della sua utilità e completezza da parte del pubblico dei lettori.
Il merito più grande di questo Compendio, infatti, è quello di esporre in modo semplice e lineare anche le problematiche più complesse del Diritto Commerciale, caratterizzato da norme congegnate per soddisfare determinate esigenze del mondo degli affari e, quindi, lontane da chi si accosta alla materia per la preparazione di un esame universitario, di un concorso o di un’abilitazione professionale.
Tuttavia, si tiene conto anche delle esigenze di professionisti ed esperti riportando i più recenti ed importanti orientamenti della dottrina e della giurisprudenza.
Sono, inoltre, utilizzati diversi apparati grafici che consentono di individuare gli argomenti oggetto di particolari riflessioni e che sono spunto di approfondimenti rispetto alla lineare trattazione dell’istituto.
Tra le novità contenute nel testo si segnala:
— la L. 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità per il 2016) che ha modificato la soglia dei pagamenti;
— il D.Lgs. 18 agosto 2015, n. 139 con cui è stata recepita la direttiva 2013/34/UE relativa ai bilanci di esercizio e ai bilanci consolidati che prevede, a partire dal 1° gennaio 2016, sostanziali modifiche alla disciplina del bilancio societario;
— il D.L. 27 giugno 2015, n. 83, conv. in L. 6 agosto 2015, n. 132 che ha nuovamente modificato la disciplina del concordato preventivo.
Questa nuova edizione del Manuale di Diritto Costituzionale, giunta alla XXXI edizione, pone in evidenza la ferma volontà riformista della maggioranza governativa.
La tanto dibattuta riforma costituzionale è giunta ormai in dirittura d’arrivo, mancando solo due brevi passaggi in Parlamento e il tanto atteso referendum cui gli elettori sono chiamati a partecipare per esprimere il proprio “giudizio” su tale decisivo cambiamento istituzionale.
Non tutti si mostrano favorevoli per alcuni contenuti non chiari della manovra.
Da una parte, c’è chi plaude all’intervento (BARBERA, FUSARO, NICOTRA), venendo allentati i farraginosi meccanismi del bicameralismo perfetto, che hanno frenato per decenni il processo legislativo parlamentare e consentito al Governo di adottare con troppa frequenza atti aventi natura eccezionale, giammai ordinaria. Per non parlare dell’abbattimento dei costi di gestione della politica ormai divenuti insostenibili (riduzione dei numeri dei senatori, abolizione del CNEL, integrazione funzionale delle amministrazioni parlamentari etc.).
Dall’altra, chi critica duramente il disegno di riforma (RODOTÀ, PACE, CARLASSARRE), partendo dal principio intangibile, espresso dall’art. 1 Cost., della libera espressione della volontà popolare, ritiene che, in ragione della sentenza 1/2014 della Corte costituzionale, i rappresentanti del popolo devono essere “eletti” e non “nominati” dalle segreterie di partito.
L’attuale legge elettorale (cd. Italicum) prevede ancora l’esistenza di 100 capolista che, designati dai partiti, violano il principio della sovranità popolare. Alla luce di tutto ciò, l’attuale Parlamento – e se non cambiano le regole anche il prossimo – non rappresenta pienamente la volontà popolare.
Dare un giudizio definitivo a tale riforma costituzionale risulta dunque difficile, soprattutto perché il dibattito si è spostato da considerazioni di carattere giuridico a dichiarazioni di ultimatum politici da parte del Presidente del Consiglio in carica.
Solo attraverso il referendum costituzionale, il popolo potrà e dovrà esprimere il proprio assenso o dissenso alla volontà di riforma delle nostre istituzioni.