Una storia straordinaria e vera. La Fede di un Brigatista Rosso, poi arruolato nella Folgore e che ha operato per lunghi anni nella Sezione Speciale Antiterrorismo dei Carabinieri e in altri apparati dello Stato, con l'aiuto spirituale della Chiesa e delle focolarine legate a Graziella De Luca, è al centro dei più importanti risultati nella lotta al terrorismo brigatista e alla pacificazione degli anni di piombo.
Una straordinaria storia vera si staglia fra i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale. Alceste sta per concludere il servizio militare quando l'entrata in guerra dell'Italia fascista lo trattiene alle armi. Da quel momento, la sua vita si snoda tra fughe rocambolesche e tragici bombardamenti, fino alla sua cattura da parte dei tedeschi. Alceste tocca con mano l'esperienza atroce della deportazione: tra il gelo, le vessazioni e stenti di ogni tipo, nel lager nazista di Zeithain vive fianco a fianco con la morte. È ormai ridotto a uno scheletro quando il 23 aprile '45 arrivano i russi a liberare lui e gli altri sopravvissuti. Una cronaca incalzante, nata dai ricordi di chi ha vissuto direttamente eventi che ancora ci interrogano.
L'epilogo del 50° dell'Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa viene testimoniato dal nuovo numero della rivista "Chiesa e Storia". Il volume si apre con le tracce tangibili di un evento associativo senza precedenti nella storia dell'Associazione, cioè l'udienza concessa dal Santo Padre Francesco a conclusione del XVIII Convegno di studio, svoltosi a Roma dal 10 al 12 gennaio 2019. Numerosi i contributi dei vari relatori sulle varie tematiche di studio.
Il breve periodo di pontificato di Papa Benedetto XVI è stato contrassegnato da un momento molto positivo: il miglioramento dei rapporti tra la Chiesa cattolica romana e quella ortodossa russa. A volte capita che i ricercatori, studiando eventi importanti nella vita della chiesa, stiano cercando i loro prerequisiti in ogni fattore esterno: politico, sociale o puramente umano, psicologico. In questo caso, il ruolo decisivo è stato svolto dal fattore umano. Non psicologico però, ma spirituale. Ortodossi e cattolici hanno cercato di guardarsi l'un l'altro secondo la tradizione della Chiesa antica, a cui l'attenzione di Papa Benedetto XVI è così focalizzata come teologo. Il rispetto reciproco, nonostante le differenze, possa diventare anche una buona tradizione. E che questo libro sia una prova scritta di ciò.
Mai come alla fine del '500 il fenomeno del banditismo assunse proporzioni così imponenti da contrapporsi al Papato, alla Spagna e al Granducato di Toscana e da divenire strumento di ricatto nella politica internazionale. In questi tempi di inevitabili spietatezze, spicca la figura di Alfonso Piccolomini, duca di altissimo lignaggio, pronipote del coltissimo Papa Pio II. Questo libro narra la vicenda umana, sentimentale e pubblica del Piccolomini, il quale si trasformò in un protagonista temibile e implacabile di una lotta senza quartiere; un eroe da romanzo di cappa e spada, amato dal popolo e temuto dal granduca di Toscana, Francesco I de' Medici. Un libro che narra di amicizie tradite, di alleanze improbabili e di segreti inconfessabili. Quante sincere menzogne si possono annidare nell'animo umano?