Da duemila anni, ciascuna Chiesa cristiana ha amato, onorato, formato una sua dottrina nei riguardi della Madre di Dio, tanto che talvolta Maria appare causa di divisione. In questo volume tre teologhe appartenenti alle principali confessioni cristiane provano a interrogarsi su Maria, nella consapevolezza che ciascuna Chiesa può offrire alle altre la sua specifica spiritualità e teologia, foriera di nuovi sviluppi dal punto di vista ecumenico. Nel primo contributo, Adriana Valerio mette a fuoco la ricezione femminile presente nella storia della spiritualità cattolica avendo in filigrana i pochi brani biblici che riguardano Maria di Nàzaret. Segue il saggio della patrologa siro-ortodossa Mervat Kelli, che concentra lo sguardo su Maria nella Chiesa delle origini, declinandolo in particolare in cinque ambiti: teologia, poesia, dogma, liturgia e icone. Chiude il volume la storica luterana Nicole Grochowina che, partendo da Martin Lutero e giungendo agli ordini evangelici contemporanei, offre una prospettiva nuova sulla figura di Maria.
Questo libro, che ospita 365 brevi invocazioni allo Spirito Santo, non è un trattato sulla terza persona della SS. Trinità, per cui non lo si può leggere tutto d'un fiato: si tratta invece di preghiere, semplici ma potenti, che toccano il vasto campo di quasi tutti gli ambiti e le dimensioni della nostra vita. Messe a disposizione del lettore, queste preghiere hanno lo scopo di diventare uno strumento di benedizione per lui: impregnando profondamente la sua anima, gli consentiranno di immergersi soavemente nella divina presenza dello Spirito Santo e lo aiuteranno ad approfondire progressivamente l'intimità e l'amicizia con il Divino Ospite. In questo modo, egli capirà che le parole di Gesù, riferite nel Vangelo di Giovanni, sono rivolte anche a lui personalmente: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi» (Gv 15,15).
Due linee destinate a intersecarsi partono da un’unica data, il 1901: a Torino, in una famiglia dell’alta borghesia, nasce Pier Giorgio Frassati e, in una delle chiese più antiche della città, Santa Maria di Piazza, si stabiliscono i padri Sacramentini.
Dopo gli anni dell’adolescenza, in cui maturò sensibilità e spiritualità iniziando a fare della comunione quotidiana un costante punto di riferimento, ecco l’incontro del giovane studente universitario con i «figli spirituali» di san Pier Giuliano Eymard, votati, secondo le intenzioni del loro fondatore, al culto dell’Eucaristia.
Di qui intense ore di adorazione, trascorse dall’«uomo delle otto beatitudini» nella chiesa affidata ai sacerdoti del SS. Sacramento, e un’entusiastica partecipazione alle loro Opere eucaristiche, in un’esemplare dimensione di fede e di carità che è bello riscoprire.
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore
Carla Casalegno è nata e vive a Torino. Dopo gli studi classici, si è laureata in lettere nell’ateneo torinese. Dopo due monografie su Pier Giorgio Frassati, Una vita di preghiera (Piemme 1988) e Una vita di carità (Piemme 1990), ne ha scritto la biografia (Pier Giorgio Frassati, Effatà 2005). Altre sue pubblicazioni di carattere storico e biografico sono: Nella tenda di Marta. Tre voci in armonia (Itaca libri 2000); la biografia della prima duchessa di Savoia-Aosta, Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna, Il sogno di una principessa in un regno di fuoco (Effatà 2003); Le più grandi storie d’amore di tutti i tempi (Effatà 2005); Vitalità spirituale a Torino (Effatà 2008), un percorso storico-artistico-religioso su una delle più antiche chiese di Torino, Santa Maria di Piazza.
Un album eccezionale in quanto rappresenta la PRIMA REGISTRAZIONE MAI REALIZZATA ALL’INTERNO DELLA CAPPELLA SISTINA: un evento veramente esclusivo che non ha precedenti nella storia della musica e del Vaticano.
La CAPPELLA MUSICALE PONTIFICIA SISTINA, ovvero il coro personale del Papa, è la più antica istituzione corale del mondo. Presente sin dai primi secoli della Chiesa fu riordinato nel VI secolo da Gregorio Magno. Dopo varie vicissitudini fu riorganizzato da Sisto IV nel 1471; da allora la Cappella Musicale Pontificia venne denominata Cappella “Sistina” sia in omaggio a colui che gli ridiede vita, sia perché solitamente il coro cantava nell’omonima cappella.
Il programma è UNA SELEZIONE DELLE MUSICHE PIÙ CELEBRI ESEGUITE PER I PAPI dal coro per le quali sono state scritte ovvero le pagine più belle del repertorio gregoriano e polifonico.
Il CD contiene DUE PRIME REGISTRAZIONI MONDIALI: il “Nunc dimittis” di Palestrina e la VERSIONE ORIGINALE del celebre “MISERERE” DI ALLEGRI.
Calendario liturgico quotidiano per il Rito romano dalla I domenica di Avvento. Nell'anno liturgico 2023 si segue il Ciclo domenicale e festivo dell'Anno A e il Ciclo feriale I (anno dispari). In appendice sono aggiunti sinteticamente gli snodi fondamentali del Calendario liturgico per il Rito ambrosiano, ugualmente dalla sua I domenica di Avvento sino alla domenica conclusiva dell'anno liturgico.
Perché Gesù ha scelto di morire sulla croce, di rinunciare alla gloria che gli sarebbe derivata dall'impedire la sua stessa crocefissione, dal risorgere davanti agli occhi di tutti? Perché Dio sembra restare nascosto durante la Passione di suo Figlio? E perché pare essere così sfuggente anche quando siamo noi, persone comuni, credenti e non, ad affrontare la nostra passione? Affidandosi con sapienza alle parole ora dell'Antico ora del Nuovo Testamento, Giuseppe Florio ci accompagna nella passione di Gesù Cristo, nella sua scelta di morire come l'ultimo degli uomini, di svuotare se stesso (la kenosis del titolo) per diventare servo, per mostrare a tutti da che parte sta Dio, che mai lo ha abbandonato. Florio non solo ci offre una ricca e profonda riflessione sul passato della Chiesa, con brevi ma efficaci incursioni nell'iconografia e in religioni altre, ma ci invita anche a ripensare le modalità con cui la Chiesa di oggi vive e opera l'evangelizzazione.
Il nuovo sussidio liturgico-pastorale di Avvento e Natale per seguire e condividere il cammino della Chiesa nell'Anno liturgico. Il sussidio è così strutturato: - Introduzione al tempo liturgico di Avvento e Natale. - Lectio divina e catechesi sul vangelo domenicale, attualizzazione del testo biblico domenicale e proposte di evangelizzazione. - Proposte di riflessione sulle musiche natalizie per la liturgia. - Proposte di preghiera personale per la sera. - Riferimenti liturgici per i riti Romano e Ambrosiano. - Rosario di Avvento e di Natale. - Novena di Natale e celebrazioni delle solennità. - Veglia di Natale. - Proposta di lettura per il tempo di Avvento e Natale e per rinsaldare il nostro rapporto con Gesù. - Proposta cinematografica per approfondire il tema della relazione con l'altro.
Nessuno saprà mai con certezza quanti rosari completi (all'epoca di 15 poste, oggi 20 per volontà di san Giovanni Paolo II) recitasse al giorno padre Pio. Padre Pio attribuiva grande importanza alla recita del santo Rosario per il suo valore teologale; definiva, infatti, questa preghiera: «La sintesi della nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l'esplosione della nostra carità». Il sussidio vuole aiutare, attraverso la recita del Rosario e le brevi riflessioni di san Pio da Pietrelcina, tratte dal suo Epistolario, a contemplare il volto di Gesù, nostro Salvatore, e alimentare nei cuori la fiducia e l'amore in Maria che per lui era: «La strada che a vita conduce», «la via per giungere al termine», «strada e via che lo conduce alla salvezza».
Al suo inizio e fino alla sua "esplosione", il mondo di internet ha promesso di dare un volto nuovo all'intera umanità: al suo modo di comunicare, di presentarsi al mondo, di informarsi e farsi conoscere, ma anche al suo modo di decidere, di investire, di governare. Oggi assistiamo a una fase di profonda crisi di tutto questo: la moderna "torre di Babele" un mondo unito in cui tutti parlano la stessa lingua e si sentono allo stesso titolo cittadini sta per crollare, per generare una probabile nuova dispersione dei linguaggi e delle esperienze. Gli scricchiolii del grande edificio sono diversi: non riusciamo più a stare in rete con i nostri corpi e le nostre voci, non sappiamo più chi siamo e cosa pensiamo, non possiamo fidarci di nulla, né compiere un passo verso un nuovo progresso, di cui abbiamo smarrito ogni mappa. Il crollo è inevitabile. Cosa ci attende all'indomani del clamoroso evento? Un mondo connesso, ma forse non più così dipendente, che non conosciamo ancora.
Calendario liturgico quotidiano per il Rito romano dalla I domenica di Avvento. Nell'anno liturgico 2026 si segue il Ciclo domenicale e festivo dell'Anno A e il Ciclo feriale II (anno pari). In appendice sono aggiunti sinteticamente gli snodi fondamentali del Calendario liturgico per il Rito ambrosiano, ugualmente dalla sua I domenica di Avvento sino alla domenica conclusiva dell'anno liturgico.
I quattro testi gnostici qui pubblicati tracciano una parabola plurale di ciò che è stato il movimento gnostico nel II e III secolo, per quanto riguarda teologie, provenienze e influenze incrociate. Ciò che caratterizza due di questi testi (Apocrifo di Giovanni e Vangelo di Giuda) è il loro rapporto con Gesù, in particolare con le sue parole e rivelazioni e, pertanto, possono essere inclusi nel genere letterario dei «vangeli», poiché sono incentrati sul personaggio di Gesù, che pronuncia il suo messaggio per un destinatario esplicito, individuale o collettivo. Gli altri due documenti (Vangelo di Filippo e Vangelo della Verità) sono piuttosto discorsi di tipo dottrinale, con finalità catechetica il primo, e con un netto orientamento speculativo il secondo. In questi due testi, le parole di Gesù praticamente non vengono citate. Pertanto, più che di vangeli, si deve parlare di testi simili o affini che si rifanno a temi presenti nei vangeli, rielaborati secondo i parametri del pensiero gnostico. Una lunga gestazione, durata quattro anni, permette ora al pubblico interessato di accedere all'edizione annotata, con introduzioni e bibliografia, di altri quattro scritti gnostici maggiori, tradotti direttamente dal copto.
Esistono libri buoni per una stagione soltanto e altri, più fortunati, che hanno una vita più lunga; infine ci sono i long seller, destinati a essere letti e riletti e a tornare più e più volte con vesti grafiche sempre differenti negli scaffali delle librerie. È questo il caso di Gesù Zero, forse il testo più significativo nella produzione di Paolo Curtaz. Scritto per le tante persone che sentono simpatia nei confronti del Nazareno, ma che sono frastornate e confuse dalle molteplici parole che si dicono su di lui, Gesù Zero è un libro per chi crede di credere e per chi crede di non credere. In un mondo che considera Gesù irrilevante e lo conosce appena, è dallo Zero che occorre ricominciare per (ri)scoprirne la figura.