Cosa conta veramente, per noi? Durante la pandemia di Covid-19 abbiamo rinunciato a molte cose, in nome della salute. Eppure, se andiamo a ripercorrere la storia del termine "salute- (dal latino salus), ci accorgiamo che i cristiani hanno deliberatamente modificato il suo significato, spodestando l'accezione di salute fisica in favore del significato di salvezza. Di fronte a quello che abbiamo vissuto nel periodo della pandemia viene da chiederci se essa non abbia accelerato un nuovo cambiamento: il termine salvezza ha perso quasi del tutto la sua rilevanza e la salute del corpo ha riconquistato la sua centralità. Dal punto di vista cristiano non possiamo evitare di interrogarci davanti a questo passaggio, dal momento che siamo chiamati noi stessi a ritrovare, qualora ancora ci fosse, un significato adeguato e valido del termine salvezza, senza di cui la fede cristiana sarebbe ampiamente svuotata della sua consistenza
La lotta dello Stato contro la 'ndrangheta non si interrompe mai. Si è da poco aperto il secondo grande maxiprocesso della storia d'Italia: a Lamezia Terme si giudicano 300 imputati accusati a diverso titolo di appartenere a questa organizzazione. Ma c'è un lato umano di questa tragedia che non deve essere ignorato. Cosa "promette la più potente associazione criminale del mondo a chi entra a farvi parte e a chi collabora con i suoi traffici? Com'è la vita di una persona che si lega a questa realtà? E soprattutto: è possibile interrompere la schiavitù e uscire da questo "inferno dorato? Un testimone d'eccezione racconta il suo percorso dentro la 'ndrangheta attiva a Milano, la "capitale morale del Paese. Dove ci sono i soldi, dove c'è la finanza, dove si continuano a fare guadagni con la droga e il controllo di molteplici attività economiche legali. Il protagonista percorre la sua "carriera, poi viene arrestato nell'ambito della più importante operazione contro la 'ndrangheta al Nord, processato e condannato a sedici anni di prigione per gravissimi reati (che ha scontato interamente). Oggi racconta il prezzo da pagare per essere un criminale; l'atroce pena rappresentata dal carcere e cosa significa cambiare vita.
Quali sono le scelte giuste che genitori e adulti devono fare oggi per educare i figli e i giovanissimi all'affettività e a una sessualità gioiosa e responsabile? Come orientare i giovani alla conoscenza di se stessi e all'uso responsabile delle proprie emozioni e dei propri desideri? Nel testo si cerca di dare risposte a questi interrogativi attraverso un percorso scandito da tre "S-: Sapere (come funziona il mondo emotivo). Saper fare (come educarlo). Saper essere (come viverlo).
Viviamo nell'epoca della prestazione, della performance, del culto dell'Io e delle capacità individuali. L'epoca del controllo, che anche il progresso scientifico ha contribuito a rendere sempre più verosimile. Un'esperienza come la pandemia ci ha imposto un bagno di realtà, sui limiti individuali, collettivi e sui limiti in generale. Il corpo, proprio e degli altri, è diventato fragile, esposto, luogo di pericolo e incertezza. E sparisce. Abbiamo lasciato la libertà degli incontri "dal vivo- e conosciuto l'obbligo delle connessioni virtuali, sono saltati i riti quotidiani e quelli di una Vita intera. La speranza è che questa esperienza possa far nascere nuovi significati e desideri degli incontri in presenza, far riscoprire il rispetto dei riti, nella loro portata risanatrice più profonda. Sappiamo che i cambiamenti hanno bisogno di tempo e di esperienze su larga scala e quindi abbiamo un'occasione: essere così tanti coinvolti e così a lungo, può sostenere un cambiamento reale, anche delle rappresentazioni più profonde e antiche. E allora, qual è la libertà possibile? Nelle relazioni con noi stessi, con gli altri e con la Vita.
Acquisire autostima non è un procedimento matematico, non è una pozione da bere in un sorso né avviene tramite la magia; è piuttosto un lavoro, talvolta difficile e talvolta lungo, che possiamo compiere su noi stessi e con noi stessi ed è davvero importante e fondamentale sapere che noi possiamo attuare questo cammino. In effetti noi possiamo stare bene, possiamo sentirci più forti, padroni della nostra esistenza, capaci di portare a termine con successo le sfide e ciò non vuol dire necessariamente superarle tutte da vincenti ma acquisire autoconsapevolezza dei nostri limiti e delle nostre potenzialità, senza colpevolizzarci. Questo volume vuole mostrare, in seguito a una disamina sul significato di autostima, quali possano essere dei percorsi di espressione della nostra forza con l'assoluta convinzione che la vita ci abbia resi in grado di conquistare la Felicità.
Il racconto della Torah si apre con la narrazione di un omicidio, segno della violenza ontologica radicata nell'uomo. Caino e Abele hanno il compito di rappresentare ciò che vi è di più universale nella natura umana. L'Autore mostra come alcune tradizioni interpretative abbiano favorito una lettura tipologica e ideologica in cui i due fratelli sarebbero la prefigurazione di un antagonismo eterno tra ebraismo e cristianesimo. Ma un'attenta analisi di altre tradizioni esegetiche rivela come il racconto della Genesi sia più complesso di quanto sembri e sia imperniato su un dialogo tra i due fratelli abbozzato dal primo, neppure tentato dal secondo. Abele, che tutti aspiriamo a incarnare, è anche colui che non si è mai interessato di suo fratello. La domanda del dialogo deve essere posta all'Abele che è in noi, perché è lui che, nonostante le sue presunte virtù, non rivolge uno sguardo a suo fratello. L'impellente interrogativo «Dov'è Caino, tuo fratello?» può, quindi, riassumere lo spirito del percorso che qui si propone, provando a far dialogare due tradizioni esegetiche, ognuna delle quali ambisce ad essere la discendenza di Abele.
Papa Giovanni XXIII è stato un pontefice che ha lasciato memoria profonda della sua capacità di intersecare il reale, la vita quotidiana, la storia con il pensiero della tradizione cristiana: ecco quindi un volumetto che racchiude la sua devozione mariana. Non si tratta di un rapporto astratto, lontano dalla propria vita e dalla realtà, ma un culto concretissimo, che ogni volta rimandava all'essenziale, coniugando la storia personale e le umili origini del pontefice, figlio di contadini bergamaschi, con la lucidità dell'uomo che aveva attraversato l'Europa intera come nunzio e pastore, fino a giungere alle soglie di San Pietro, da dove aveva potuto fare sintesi di tutta la saggezza dei suoi avi e di tutto il percorso di approfondimento che la vita gli aveva offerto.
Questo volume descrive il rapporto tra Papa Benedetto XVI e la Madonna. Il racconto parte dal santuario di Altötting, sito nel cuore della Baviera cattolica, a sua volta circondata dal mondo protestante tedesco e mette in una prospettiva inedita la devozione di papa Ratzinger nei confronti della Vergine. Gran parte della devozione mariana di papa Benedetto XVI ha le sue radici proprio in quello spazio e da lì va compresa, con un'attenzione che fa onore al pontefice e alla sua caratura di teologo: nessuna teologia cristiana, lo dirà egli stesso, può sussistere se non si nutre della concretezza dell'Incarnazione. La Madonna di Altötting, che tiene in braccio suo figlio e lo presenta al mondo, è il segno preciso di una devozione che nasce da un pensiero profondo. La riflessione cristiana, ci insegna Ratzinger, deve stimolare la devozione a essere non solo cristiana, ma anche profonda, mentre la devozione deve insegnare al pensiero teologico che l'astrazione e la dimenticanza del culto dei piccoli non è strada possibile di redenzione.
Un testo poetico per comprendere cosa vuol dire "passare all'altra riva". Con illustrazioni.
Dieci preziosi consigli, dieci imperdibili perle da custodire nello scrigno del tuo cuore, perché “là dove è il tuo tesoro là è il tuo cuore”.
Imparare l’arte del discernimento è fondamentale per chi come un giovane è nel pieno del suo potenziale di attuazione, e ha la possibilità di dare una forma autentica al suo destino, sfuggendo agli schemi banali e appiattenti della mentalità comune che hanno di mira sempre e solo la grigia sopravvivenza e mai la gioia. Discernere da giovani è un manuale in più volumi che ha la pretesa (e la speranza) di trasmettere a voi, ragazzi e ragazze di oggi, un metodo ultramillenario per apprendere quest’arte tanto importante per scoprire chi siete davvero, chi siete chiamati a essere.
In questo primo volume, intitolato Gli Ostacoli, esploreremo anzitutto quanto abitualmente ci impedisce di discernere e di accedere alla nostra vera identità.
Immersi come siamo in una vita frenetica, investiti da un flusso incontenibile di conoscenze, nozioni, pratiche sociali, prospettive di senso, diventa fondamentale avere un sismografo in grado di cogliere gli andamenti del nostro vissuto e una bussola per orientarci. Tutto questo è possibile attraverso la cura del mondo interiore. Tutto questo è possibile a partire da chi rappresenta un modello di riferimento, indicato come tale da diverse tradizioni religiose e culturali: Abramo. Una figura capace di inserirsi nel nostro cammino, attraverso un percorso quotidiano di meditazione semplice ma esigente, perché il protagonista non è più “l’altro” sconosciuto, distante da noi, ma siamo noi stessi, chiamati ad agire in prima persona. Questa proposta, adoperabile da tutti, si articola in 190 tracce di meditazione e 720 domande, secondo l’approccio di Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti e autore degli Esercizi spirituali.