"L'uomo è un essere imitativo, apprende la vita con gli occhi. Questo è il motivo per cui in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre fissato lo sguardo su qualcuno per capire sé stesso." Ed è proprio questa sua peculiare caratteristica ad aver dato origine a testi come l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, ma anche testi sacri come la Bibbia o in tempi più recenti la Divina commedia, le commedie di Shakespeare, o spostandoci verso i giorni nostri Il Signore degli Anelli e forse anche lo stesso Harry Potter. Testi che toccano l'immaginario collettivo presente in ciascuno di noi e lo guidano, attraversando così i secoli e le generazioni. Tra queste opere ce n'è una che, secondo Epicoco, si presta più delle altre a essere la chiave di lettura del presente: l'Eneide di Virgilio. "Alcuni passaggi decisivi della vita di Enea e della sua personalità mi sono parsi i più congeniali a illuminare il tempo attuale." E così, dopo una riscrittura in chiave narrativa di quei passaggi, l'autore condivide con noi una riflessione più ampia del tema di fondo allo scopo di "ricollegare l'immaginario con la storia attuale e con le possibili scelte e opportunità che ci si aprono davanti. "La scelta di Enea" diventa così la rilettura di un'opera fondante della nostra cultura e al contempo uno strumento per interpretare la contemporaneità. Una lente attraverso la quale riflettere sul presente che "scarseggia di speranza e ha bisogno di guardare e di credere nella primavera in attesa sotto la neve dell'inverno che stiamo vivendo."
Negli anni impetuosi del Sessantotto, dopo aver lasciato la guida di Gioventù Studentesca, don Luigi Giussani frequenta con assiduità il Centro culturale Charles Péguy di Milano, fondato nel 1964 da un gruppo di laureandi, laureati e assistenti universitari. Questo incontro segna l'inizio di quella realtà che di lì a poco assumerà definitivamente il nome di «Comunione e Liberazione». Proprio al Charles Péguy, tra il 1969 e il 1970, don Giussani tiene le undici lezioni raccolte in questo libro, in cui la voce profetica del sacerdote si rivela, anche in quel momento storico incandescente, capace di indicare una via di speranza e verità per l'uomo contemporaneo. Invece di proporre una fuga spiritualistica o una soluzione ideologica ai problemi del suo tempo, don Giussani indica infatti nella Chiesa - intesa come luogo vivo della comunione cristiana - il punto sorgivo di ogni autentico tentativo umano di rispondere al bisogno di verità, giustizia, amore e libertà. Solo nella comunione cristiana possiamo sperimentare la liberazione, cioè l'avvento di un mondo più umano. Capace di leggere tra le righe del suo tempo, il sacerdote sa discernere nel fermento del Sessantotto non solo un'ondata di contestazione, ma la sete inesauribile di autenticità e la spinta al rinnovamento che animano quella generazione.
La religiosità, la fede come essenza stessa della razionalità. Quindi NON "Credo perché è assurdo", ma "Credo perché è razionale". Ecco il punto di partenza di questo libro che è uno dei cardini della filosofia del movimento di Comunione e liberazione. Un libro che dimostra come il cristianesimo si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell'uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino. "Il senso religioso" è il primo volume del "PerCorso" che espone il contenuto dei corsi tenuti da Luigi Giussani in oltre quarant'anni di insegnamento.
Per la prima volta vengono raccolti i 10 grandi discorsi del pontificato di Benedetto XVI. Dalla prima omelia pronunciata appena divenne papa fino all'ultima udienza pubblica, questi discorsi svelano la profondità della sua riflessione teologica in un linguaggio semplice che ha alimentato la fede di milioni di persone. La trattazione dei diversi temi, sempre attuali, - il rapporto tra ragione e fede, il ruolo dell'etica in politica, il grido di dolore echeggiato ad Auschwitz, il riconoscimento penitenziale dei peccati da parte di membri della Chiesa... - sorprende per lucidità e sapienza. Con una introduzione di Padre Federico Lombardi. Benedetto XVI, nato a Marktl am Inn il 16 aprile 1927 e deceduto a Città del Vaticano il 31 dicembre 2022, uno dei massimi teologi del nostro tempo, è assurto al soglio papale il 19 aprile 2005. L'11 febbraio 2013 ha rinunciato all'esercizio del ministero petrino.
"'Tutto ciò che resterà della mia vita è quello che ho scritto.' Qualcuno l'ha detto pensando a se stesso, però sono parole che si adattano anche a me. Ho sempre voluto scrivere. Alla fine della scuola media, andavo per i tredici anni, mio padre Ernesto mi regalò una macchina Underwood di seconda mano, dicendo: 'Vedi un po'se la sai usare'. Mia madre Giovanna mi mandò a una scuola di dattilografia. Ma dopo un paio di lezioni, chi la dirigeva le spiegò: 'Giampaolo ha imparato subito quanto gli serve. Non butti via i suoi soldi'. Ho cominciato a scrivere nell'estate del 1948 e da allora non ho più smesso. Nell'ottobre 2015 di anni ne ho compiuti ottanta. E ho deciso che potevo permettermi questo libro. Non oso definirlo un'autobiografia, parola pomposa. Allora dirò che è il racconto personale di un vecchio ragazzo destinato a fare il giornalista. Non venivo da una famiglia di intellettuali. Mio padre era operaio del telegrafo. Mia madre aveva cominciato a lavorare a dieci anni ed era stata così brava da aprire un negozio di mode. La mia nonna paterna, Caterina, era analfabeta. Rimasta vedova con sei bambini da crescere, aveva vissuto nella miseria più nera. Troverete qui le loro storie, insieme a quelle di mio nonno Giovanni Eusebio, un bracciante strapelato, e di uno zio paterno, Paolo, un muratore morto a New York in un cantiere. I miei antenati sono questi. E se esiste un aldilà, guarderanno stupiti questo figlio che si è guadagnato il pane scrivendo.'" (G. P.)
Nelle vite di ciascuno accadono eventi drammatici, difficoltà che paiono insormontabili, e che quando si presentano ci trovano come principianti impacciati, mai preparati in modo adeguato al dolore. La pandemia da Covid 19 è l'esempio di quanto gli eventi tragici e inattesi possano in un colpo infrangere le nostre certezze e farci scoprire vulnerabili. Ma, come trasmette con i suoi insegnamenti don Luigi Maria Epicoco e con questo libro, sono proprio l'assunzione di responsabilità e la capacità di reagire agli eventi che trasformano gli esseri umani da semplici fruitori a protagonisti della propria vita. Nei cinque capitoli di questo testo quindi non si troveranno spiegazioni o risposte definitive ma riflessioni essenziali, chiare e di immediata lettura per ribaltare le nostre prospettive, per mettere a fuoco il lascito positivo di ogni momento doloroso, e trovare quel significato nascosto, quella Verità, con cui dare valore alla nostra esistenza.
Mentre si trova a Praga con Katherine Solomon, studiosa di scienze noetiche e sua compagna, Robert Langdon si ritrova all’improvviso in un incubo: Katherine è sparita dalla camera d’albergo senza lasciare traccia. E non si tratta di un banale rapimento: forze occulte, attive dall’alba della storia, sono responsabili della scomparsa. Tra antichi castelli, grandi cattedrali e labirinti sotterranei, Langdon si trova a esplorare il lato oscuro della città, deciso a portare alla luce segreti rimasti celati per secoli. Ma la sfida che gli si para davanti si rivelerà diversa, e ancora più difficile, di quelle che ha vinto in passato. Una sfida per salvare non solo la propria vita e quella di Katherine, ma il destino dell’umanità intera. A otto anni dal suo ultimo libro, Origin, Dan Brown torna con un thriller di grande forza.
Un volume ricco di fotografie e racconti inediti per celebrare il centenario della nascita di Andrea Camilleri. Un progetto nato in collaborazione con il Fondo Andrea Camilleri e scritto dalla penna formidabile dell’inventore del detective Saverio Lamanna della serie tv Màkari. "Io e Savatteri siamo della stessa provincia che ha avuto come capotribù Pirandello, verso il quale tutti abbiamo un debito tale che continuiamo a pagare senza riuscire mai a saldarlo." Comincia da un debito questo volume illustrato nato dalla grande amicizia fra i due scrittori e promosso dal Fondo Camilleri in occasione del centenario della nascita dell'autore di Montalbano. Un racconto in parole e immagini che affronta le origini a Porto Empedocle, le memorie del fascismo e l'avvicinamento al Pci, la partenza per Roma e i primi passi da regista, l'incontro con Elvira Sellerio e Leonardo Sciascia fino al grande successo di Montalbano.
Non è difficile comprendere che cosa significa “Europa cristiana”, poiché i temi cristiani si trovano nell’architettura, nella pittura, nella musica, nella letteratura e nella cultura politica e sociale di tutta l’Europa. E allora perché, sin dalla sua fondazione, l’Unione Europea ha spesso preferito ignorare i legami con l’identità cristiana, richiamandosi solo alla tradizione di laicità dello Stato proveniente dalla Rivoluzione francese? Se lo chiede in questo saggio il giurista e docente Joseph Weiler, mostrando i rischi e le criticità legate alla scelta di eliminare il Cristianesimo dalla storia moderna europea. "L’Europa è ancora cristiana?" costituisce una testimonianza profonda per tutti coloro, credenti e non, che si sentono europei, con un saggio che esplora la rilevanza del magistero cristiano rispetto a questioni cruciali per il dibattito sull’integrazione europea.
Perché le persone più intelligenti nel senso tradizionale del termine non sono sempre quelle con cui lavoriamo più volentieri o con cui facciamo amicizia? Perché i bambini dotati ma provenienti da famiglie divise hanno difficoltà a scuola? Perché un ottimo amministratore delegato può riuscire un pessimo venditore? Perché, sostiene Goleman, l'intelligenza non è tutto. A caratterizzare il nostro comportamento e la nostra personalità è una miscela in cui il quoziente intellettivo si fonde con virtù quali l'autocontrollo, la pervicacia, l'empatia e l'attenzione agli altri: in breve, l'intelligenza emotiva.