Giuseppe Bottai fu il primo a capire che il ruolo storico del fascismo si era esaurito, e insieme a Dino Grandi fu il principale sostenitore dell'ordine del giorno che provocò la caduta di Mussolini. Condannato a morte l'11 gennaio 1944 per alto tradimento, fu costretto a nascondersi e poi arruolarsi nella Legione Straniera. Questo volume completa quello che è considerato il documento più importante sul fascismo assieme ai diari di Ciano.
L'agilità mentale è educabile e un discreto allenamento su test sperimentali può portare a un sensibile miglioramento del quoziente d'intelligenza. Questo libro può servire, quindi, sia a chi abbia semplicemente la volontà di provare o di aumentare il proprio quoziente tecnico d'intelligenza, sia a chi, per passatempo, ami cimentarsi con problemi e quiz. Una tavola inserita in fondo al volume fornisce al lettore la valutazione della sua intelligenza e agilità mentale sulla base dei problemi che a mano a mano avrà risolto.
Il Sutra del Loto è la mistica visione del Buddha a cui, per quasi venti secoli, si sono inchinati India, Cina e Giappone e l'hanno fatta propria.
Imperniato sulla figura di Don Giovanni d'Austria, figlio naturale di Carlo V e fratello di Filippo II re di Spagna, il più famoso e valente ammiraglio e generale del suo tempo, appassionato dagli ideali patriottici, eroe della repressione dei Mori e della battaglia di Lepanto, il romanzo si estende su tutto l'arco della storia europea del Cinquecento, della quale De Wohl è riuscito, anche grazie al tratteggio delle vicende quotidiane e psicologiche dei personaggi, a rivelare l'anima.
Fra il 1821 e il 1823 Alessandro Manzoni aveva lavorato ai suoi "Promessi Sposi" scrivendone una prima stesura che portava il nome dei due protagonisti: Fermo Spolino e Lucia Zarella. "Fermo e Lucia" è suddiviso in quattro tomi. Il primo comprende, se pur con notevoli variazioni, il materiale narrativo che costituirà i primi otto capitoli dei "promessi Sposi". La maggior parte del secondo tomo è invece dedicata alla storia della monaca di Monza, la Signora, ancora chiamata Geltrude e non Gertrude come nell'edizione definitiva del romanzo. Il testo qui riprodotto è quello contenuto nei capitoli I-IX del secondo tomo di "Fermo e Lucia".
"Il viaggio è una questione secondaria. A me interessano i viaggiatori" afferma Beppe Severgnini introducendo questo libro. "Eravamo turisti. Siamo diventati viaggiatori. Imperfetti, ma viaggiatori" sostiene l'autore. Siamo curiosi, rumorosi, avventurosi, frettolosi, generosi. Leggiamo poco e compriamo troppo. Siamo complessivamente onesti e giustamente diffidenti. Siamo tolleranti. Se vi riconoscete in queste pagine, vi raccomandiamo di essere indulgenti. Con voi stessi e con l'autore, che ricorda: "Se ho saputo descrivere la commedia umana che circonda i nostri viaggi, il motivo è uno solo: tra gli attori ci sono anch'io, e di solito mi diverto come un matto".
Perchè vi parlo sempre di me e della gente di casa mia? Per parlarvi di voi e della gente di casa vostra. Per consolare me e voi della vostra vita banale di onesta gente comune. Per sorridere assieme dei nostri piccoli guai quotidiani. (Guareschi)
"Noi italiani non facciamo niente in maniera normale" scrive Beppe Severgnini. "Facciamo tutto da italiani, e questo non è necessariamente un difetto". Anche quando partiamo, ci portiamo dietro le nostre qualità e le nostre squisite leggerezze. Se in Italia ci diamo un contegno, varcata la frontiera viene fuori di tutto: l'incoscienza e la generosità, l'intuito e il pressapochismo, la rustica astuzia che porta al furto sistematico dei bottiglini di shampoo dalle stanze d'albergo.
In questa parte della "Commedia", Dante offre il senso di una esperienza di felicità e di conoscenza che si compie. Qui ha termine il viaggio, la traversata del tumultuoso teatro dell'umano trova pace e significato. Dove poesia e silenzio si toccano, Dante trova l'arte di esprimere la gioia umana di stare faccia a faccia con il volto buono del mistero. L'esperienza d'amore per Beatrice, da cui è nata la Commedia, qui fiorisce definitivamente, trova la sua destinazione.
L'autore di "Perché accade ciò che accade" continua il suo discorso sulla fisica degli eventi quotidiani, cioè su quella fisica che sta sotto il nostro naso e proprio per questo rimane nascosta, o perché la consideriamo ovvia e banale o, se ci riflettiamo un po' sopra, perché la consideriamo troppo difficile e astrusa o materia riservata agli specialisti. Galileo Galilei diceva che "anco da cose comuni, direi in certo modo vili, si possono trarre notizie molto curiose e nuove. E' quello che fa Frova, che tiene sul mensile "Newton" una rubrica di divulgazione scientifica con lo scopo di aiutare a usare il ragionamento per spiegare tutti i fenomeni della natura, partendo dalle cose vicino a noi.
Oggi la voce di Seneca è, tra quelle provenienti dalla civiltà greco-romana, forse quella che riesce maggiormente congeniale alla sensibilità dell'uomo moderno perché la sua analisi filosofica tocca temi che sono sempre vivi e attuali in quanto riguardano i momenti più importanti della nostra vita: il dolore, l'infelicità, lo scorrere del tempo, la lontananza e l'impossibilità di conoscere un Dio nascosto, la fugacità della gioia e delle passioni umane, la missione che ognuno di noi è chiamato a compiere nella vita in piena consapevolezza. Introduzione di Luca Canali.