"La forza della ragione" voleva essere solo un post-scriptum intitolato "Due anni dopo", cioè una breve appendice a "La rabbia e l'orgoglio". Ma quando ebbe concluso il lavoro, Oriana Fallaci si rese conto di aver scritto un altro libro. L'autrice parte stavolta dalle minacce di morte ricevute per "La rabbia e l'orgoglio" e, identificandosi in tal Mastro Cecco che a causa di un libro venne bruciato vivo dall'Inquisizione, si presenta come una Mastra Cecca che, eretica irriducibile e recidiva, sette secoli dopo fa la stessa fine. Tra il primo e il secondo rogo, l'analisi di ciò che chiama l'Incendio di Troia, ossia di un'Europa che a suo giudizio non è più Europa, ma Eurabia, colonia dell'Islam.
Nel 1849 Dostoevskij, che faceva parte di un circolo di giovani intellettuali di tendenze socialiste, fu arrestato dalla polizia zarista e, dopo otto mesi di reclusione, venne condannato a morte. Successivamente questa pena fu commutata in quattro anni di lavori forzati in Siberia, a Omsk, dove il suo fisico fu segnato per sempre. Questo libro è la cronaca fedele di quel periodo di deportazione, dei luoghi conosciuti e dei personaggi incontrati.
Quest'opera di Erasmo non è un trattato sull'educazione ma un'orazione polemica contro la scuola della violenza, contro quella pedagogia dell'umiliazione e della penitenza che aveva caratterizzato tutto il Medioevo fino ad arrivare al primo Rinascimento. L'ideale umanistico del grande riformatore di Rotterdam introduce il principio di un'educazione liberale, senza l'ombra minacciosa di un maestro tiranno, che con l'affetto, la dolcezza e la passione, ma anche il rigore e il metodo, possa guidare il bambino verso il completo sviluppo delle sue potenzialità. Anche se il fine ultimo della pedagogia erasmiana è quello della formazione del 'cittadino utile alla repubblica' la grandezza e la vitalità del suo messaggio valgono ancora oggi.
Pazienza, Attenzione, Meditazione, Ascolto, Ascesi, Silenzio, Povertà, Perdono, Amore del nemico, Morte e fede, Vecchiaia e molte altre voci. Con un epilogo: la Gioia. Un percorso non lineare, ricco di rimandi e di punti di vista differenti, alla ricerca di un' "irraggiungibile globalità di comprensione", per consegnare a credenti e non la speranza e la possibilità di un'autentica vita spirituale attraverso un nuovo battesimo di parole.
Questa edizione comprende tre nuove voci: Idolatria, Ricerca di Dio e Memoria. Un lessico della vita interiore alla ricerca di una parola per la vita che, tratta dal vissuto quotidiano, possa fornirlo di un senso; una parola proveniente dall'esterno ma capace di scendere nelle profondità dell'essere.
Il 6 giugno 1944 - il D-Day - lo sbarco alleato in Normandia diede inizio all'offensiva che avrebbe posto fine all'oppressione nazista in Europa. Stephen Ambrose ha ricostruito con straordinaria passione i preparativi e lo svolgersi dell'invasione, concentrandosi tanto sui grandi disegni strategici quanto sulle vicende degli umili soldati che spesso dovettero improvvisarsi eroi. Basato su anni di ricerche e su oltre 1400 interviste con veterani americani, inglesi, canadesi, francesi e tedeschi, "D-Day" è la cronaca di una delle grandi battaglie della storia.
In questa biografia Cesare Marchi presenta un Dante in carne e ossa, con i suoi pregi e i suoi difetti, con le sue passioni e debolezze, orgoglioso, egoista, fazioso e vendicativo. Pur essendo documentata filologicamente, l'opera si rivolge al vasto pubblico, comprende un riassunto ragionato della "Commedia" e racconta il dramma di un perseguitato politico, guerrigliero inconcludente, professore mancato, cortigiano maldestro, che cominciò come democratico e finì reazionario, sognando un'utopistica Italia pacificata sotto il manto dell'imperatore.
Un libro che raccoglie tre scritti inediti di Luigi Meneghello: il primo è sulla natura della bellezza in poesia (da quella dei gattini del Belli a quella del bottone del Re Lear), il secondo sull'uso moderno e non moderno nella lingua e nella poesia (dal rapporto sogno e realtà in testi come l'"Alice" di Lewis Carroll alla verminosità nei "Fiori del male"), il terzo sulla virtù segreta degli scritti di Fenoglio.
Alla fine degli anni Settanta, Goffredo Parise scrisse un romanzo, dopo un decennio in cui sembrava aver abbandonato definitivamente la forma romanzesca. Quel romanzo vede la luce soltanto adesso. Si potrebbe definire come un'anatomia dell'amore anziano: Parise racconta le peripezie mentali e corporee di una coppia di cinquantenni, entrambi coinvolti in una relazione amorosa con persone molto più giovani. L'epilogo del libro è tragico e violento.
Una storia enciclopedica e universale: questo è il territorio in cui Diodoro si avventura per trent'anni della sua vita, nella convinzione che lo storico debba raccontare in un unica narrazione le azioni di tutti gli uomini. "La Biblioteca storica" ripercorre così le vicende della civiltà umana dalle sue origini mitiche fino all'epoca di Cesare, in cui tramontava la repubblica romana e nasceva l'impero. I primi tre libri, contenuti in questo volume, presentano come premessa alla successiva trattazione la storia, i miti e le leggende dei principali popoli del mondo conosciuto, dagli Egizi agli Assiri, dai Medi agli Indiani e ai popoli del golfo Arabico.
In questo libro Maria Bellonci ricostruisce l'avventura di Marco Polo e del suo viaggio nell'impero del Gran Khan. Città affollate, ricchezze inimmaginabili, un'organizzazione statale per quei tempi perfetta, sette esoteriche e sette di criminali, fontane di fuoco, una civiltà guerriera e nello stesso tempo colta, lo stupore di un mercante che il favore della storia e la sua determinazione portano al centro di un mondo fantastico.
Questa breve antologia costltuisce la settima e ultima parte dell'opera "I Veda", una traduzione dei passi più significativi e pregnanti delle Sacre Scritture degli hindù curata da Panikkar e pubblicata in questa stessa collana. Pur indirizzata principalmente a un uso liturgico, essa è tuttavia essenziale per comprendere il mondo vedico, il senso di solidarietà cosmica, fratellanza universale e unione con il divino custodito come un tesoro segreto nel "tempio interiore" di ciascun uomo.
Marlowe riceve l'incarico di sostituire un capitano fluviale ucciso dagli indigeni nell'Africa centrale. Si imbarca su una nave francese e, giunto alla stazione della compagnia, vede come gli indigeni muoiano di stenti e di sfruttamento. Dopo un lungo viaggio di duecento miglia sul fiume rintraccia Kurtz, un leggendario agente capace di procurare più avorio di ogni altro. In realtà Kurtz, uomo solo e ormai folle, è quasi morente. Viene convinto a partire, ma muore sul battello che lo trasporta, dopo aver pronunciato un discorso che non può nascondere "la tenebra del suo cuore".