La grande villa immersa nel parco smisurato. Il giardiniere sadico. I domestici spia. Le governanti che cercano di infilarsi nel letto del padrone di casa. Una madre di incredibile bellezza e freddezza. Un nonno in sedia a rotelle nella sua casa-castello traboccante di preziose porcellane. Una nonna salutista che tuffa i nipoti nei torrenti ghiacciati. Il coccodrillo che vive sotto il letto. Il fantasma – ma chi sarà mai veramente? – che abita in soffitta. Un muro invalicabile che divide il mondo degli adulti da quello dei bambini.
Gli occhi di una bambina ricostruiscono la vicenda della rovinosa caduta di una famiglia alto borghese, che racchiude – senza mai mescolarle – origini ebree e cristiane, tedesche, russe e italiane.
Su tutto, su tutti, l’enorme, ingombrante figura del padre. Uomo di smisurata cultura e dalla smisurata biblioteca. Uomo d’affari. Dirigente del CLN, la sua firma su storici documenti della resa nazista. Le sue fiabe. Le sue collere. Le sue amanti nessuna amata, a parte Gersemy, dalla parrucca di fili d’argento. La sua abilità di pianista. La sua predilezione per il primogenito che lo disprezza segretamente per averlo sorpreso mentre calava le mutande alla cuoca. Un figlio illegittimo che si sarebbe trasformato in statua d’angelo. I suoi deliqui. Le sue sbronze. Napoleone, suo dio e suo demone. Il suo coraggio.
La vendita di un prezioso pianoforte a coda dà il via alla discesa verso quello che ogni volta sarà ridefinito «il nero abisso».
Inizia dalla ricca e cattolica provincia veneta, quello viaggio tra gli italiani e il sesso. Un'immersione totale tra i sentieri dove hanno libero sfogo i desideri più nascosti e inconfessabili. Un percorso che ha portato l'autore a camminare soppeso sul filo che separa il lecito dall'illecito. Ciò che è comunemente inteso come morale da ciò che non lo è. Ne viene fuori il racconto inedito, senza filtri né paraventi, di un paese pronto a scandalizzarsi solo quando dietro al buco della serratura, a turno, ci sono gli altri. Il paese che, da sempre, ha eletto a paradigma il principio dei vizi privati e delle pubbliche virtù. In questa storia si scava a piene mani tra i primi, senza mai prendere in giro né se stessi né il lettore. Tra cam girl e club prive, trans e coppie bdsm, sesso libero e giocoso e porno all'amatriciana. Nessuna concessione né ammiccamento ai cliché che affollano il nostro parlare quotidiano. Non ci sono categorie né definizioni pronte all'uso. Qui ci siamo noi. Questo è il racconto degli istinti, delle abitudini sessuali degli italiani scritto e vissuto in prima persona, in un cammino ricco di colpi di scena. C'è una cifra che contraddistingue il lavoro di Carmelo Abbate: quella dell'inchiesta sul campo, della narrazione dal vivo. Il sapersi calare davvero nei panni dei protagonisti delle sue storie. Anche in questo caso, non ha lasciato nulla di intentato per raccontare personaggi, situazioni e retroscena di un universo mai esplorato così nel profondo.
Ilaria si è appena trasferita a vivere in un antico palazzo nobiliare che il padre ha ereditato. Esplorando quelle stanze polverose, la ragazza trova un vecchio diario appartenuto a una zia di cui ignorava l'esistenza. Perché il padre non le ha mai raccontato nulla? Incuriosita, Ilaria decide di indagare sul passato della sua famiglia, facendo riaffiorare un segreto sepolto tra quelle antiche mura. Età di lettura: da 11 anni.
53-52 a.C. Margiana Orientale. Dopo la sconfitta umiliante dell’esercito di Crasso a Carre, diecimila legionari superstiti vengono catturati dai Parti e per evitare la morte accettano di combattere per i loro carcerieri. Sono la Legione dimenticata. Tra quei legionari ci sono anche Romolo, Brenno e Tarquinio. Uniti dall’amicizia, dal destino avverso e dal desiderio di riconquistare la libertà, i tre guerrieri combattono per difendersi dai sanguinosi attacchi delle tribù che minacciano quei territori, e, allo stesso tempo, sventano le trame di alcuni ufficiali parti che vogliono la loro morte.
Nel frattempo, in Occidente, mentre è in viaggio verso la Gallia per incontrare Bruto, suo fidanzato e braccio destro di Cesare, anche Fabiola, la sorella gemella di Romolo, combatte per la sua sopravvivenza, animata dalla consapevolezza che la sua vita senza Bruto non conti niente. La ribellione dei Galli è dura e sanguinosa e mette in pericolo non solo l’ascesa di Cesare al potere, ma anche la sua vita e quella di tutti coloro che lo sostengono.
Intanto i legionari, grazie a una visione concessa dal dio Mitra a Tarquinio l’aruspice, riescono a trovare la via di fuga dalla Margiana Orientale, ma solo due di loro arriveranno in Occidente, dove Fabiola, una volta ritrovato Bruto e averlo seguito nella campagna contro Pompeo, sta per tornare a Roma. L’obiettivo di tutti è raggiungere la città natale, e il destino sembra prefigurare un loro ricongiungimento, ma nonostante gli sforzi, la meta è ancora lontana.
Un giorno, quando Sampat è ancora piccola e ha i piedi a mollo in una risaia, vede passare un gruppo di bambini. Ordinati e puliti, non sono certo diretti al lavoro nei campi. Vanno a scuola, le dice qualcuno. Sampat non sa bene cosa sia la scuola, ma sa che solo i ricchi ci vanno. Ai poveri, i figli servono nei campi. Sampat è più che povera, appartiene a una delle caste più basse dell’India, è quasi un’intoccabile, e vive in un poverissimo villaggio dell’Uttar Pradesh. Il suo destino sembra segnato.
Ma lei è una bambina sveglia e quel giorno decide di andare a scuola con gli altri. Ci andrà molte altre volte, all’inizio restando in disparte, dimostrando un’intelligenza pronta e un innato senso di giustizia.
Nulla può però contro le millenarie tradizioni del suo paese. Ha solo dodici anni quando, come è consuetudine, viene data in sposa a un uomo ben più vecchio. Non conosce il marito, non sa nulla del matrimonio, non ha ancora raggiunto la pubertà. Non è che una bambina. Da quel momento la consuetudine vuole che lei sia silenziosa e si sottometta al marito, alla suocera e ai soprusi di chiunque appartenga a una casta più elevata. Perché così si deve fare. Perché quello, le dicono, è il suo destino.
Ma Sampat non sopporta le prevaricazioni, e non accetta di essere considerata inferiore a nessuno. Quando osa reagire all’ennesima angheria, la suocera la caccia di casa, insieme ai due figli che intanto sono nati. Potrebbe essere la fine, e invece è un nuovo inizio. In poco tempo, diventerà la paladina degli oppressi, soprattutto delle donne. Che in migliaia, da tutta l’India, si uniscono a lei per dare il via a una rivoluzione rosa, dal colore del sari che hanno scelto come divisa. Un’onda rosa che fa paura a chi non vuole che le cose cambino.
In un Paese in cui una memoria condivisa pare impossibile, gli avvenimenti che fondano la nostra storia nazionale – il Risorgimento e la proclamazione dell’Unità – non fanno eccezione. A una versione tradizionale che spesso gronda di romanticismo e tentazioni agiografiche, si contrappongono resoconti controcorrente che stigmatizzano incongruenze e ipocrisie dei Padri della Patria. Questo serrato dialogo si propone finalmente di individuare un terreno di verità comune tra ipotesi storiche a volte enormemente distanti.
Le cinque giornate di Milano sono state un’azione velleitaria e mal organizzata o, invece, il primo vero tentativo di “fare l’Italia”?
Vittorio Emanuele II è il “re con la faccia da macellaio”, sciupafemmine, circondato da affaristi e non alieno ad allungare le mani nel bilancio dello Stato, oppure il sovrano che, assecondando lo spirito che prendeva corpo nel Paese, ne ha ascoltato il “grido di dolore”, facendo della provinciale Penisola una delle moderne potenze europee in soli vent’anni?
L’impresa dei Mille è davvero una cavalcata di eroi, di uomini coraggiosi disposti a rischiare tutto per la causa, o piuttosto una sceneggiata teatrale e mal recitata?
E l’Italia che alla fine viene proclamata e si affaccia alla ribalta della storia è una nazione con i piedi d’argilla, perché edificata su troppe furbizie, o un giovane Paese che ha in sé gli strumenti per progredire?
Fino ad oggi, le due correnti di pensiero, gelose ognuna dei propri archivi e della propria memoria, non hanno accettato né dialogo né confronti, preferendo un isolamento che scalda il cuore e irrobustisce i preconcetti. Ma la barriera del silenzio reciproco deve essere abbattuta. E la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia rappresenta una preziosa opportunità.
Jason e Julia, due gemelli di undici anni, si trasferiscono a Kilmore Cove, un tranquillo paesino della Cornovaglia, dove fanno amicizia con il vicino Rick. Insieme si divertono a esplorare la loro immensa villa. Ben presto si imbattono in una porta nascosta dietro un armadio che non si riesce ad aprire in alcun modo. Perché qualcuno ha voluto nasconderla? I ragazzi sono decìsi a scoprire il mistero. A tutti i costi... Età di lettura: da 10 anni.
Antico Egitto, Terra di Punt. Dopo aver oltrepassato la Porta de Tempo Jason, Julia e Rick sono sbucati all'interno di un'immensa e labirintica biblioteca. Stanno cercando una mappa misteriosa, nascosta nella leggendaria Stanza che non c'è. Ma solo il perfido proprietario della Bottega delle Mappe Dimenticate conosce un indizio che può metterli sulla strada giusta... Età di lettura: da 10 anni.
Un viaggio nell'avventurosa, inesplorata, appassionante era glaciale. Questa guida offre tutto quello che un giovane lettore vorrebbe sapere sui colossali mammut, le micidiali tigri dai denti a sciabola e in generale sulla vita dei nostri antenati durante l'ultima glaciazione: spiegazioni chiare e sintetiche, informazioni documentate, curiosità e un'accurata selezione delle immagini più interessanti sull'argomento. Età di lettura: da 7 anni.
Inizia un nuovo, stratopico Viaggio nel Tempo per Geronimo e la sua famiglia, grazie all'ultima invenzione del Professor Volt: la porta del tempo e dello spazio! Basterà varcarla per trovarsi a destinazione! L'avventura comincia nell'era glaciale, dove i nostri eroi, sfuggiti da un branco di mammut, vengono accolti in un villaggio preistorico. Ma i pericoli sono sempre in agguato: sorpresi da un orso delle caverne e da una tigre dai denti a sciabola, gli Stilton fuggono senza esitazione verso la porta del tempo. Si ritrovano così nell'antica Grecia dove Geronimo conosce il grande filosofo Socrate e partecipa a una gara di opere teatrali, vincendola suo malgrado con la Stiltoneide. Ultima meta del viaggio nel tempo è Firenze all'epoca del Rinascimento, dove gli Stilton incontrano il genio di Leonardo da Vinci. Proprio collaudando una sua invenzione, Geronimo riesce a smascherare una truffa e a salvare un nobile roditore dalla prigione. Età di lettura: da 7 anni.
Una larga macchia nera: ecco come appare la Corea del Nord vista dal satellite. Perché in quel paese la corrente elettrica non è un bene primario. E i cittadini sono privati della luce così come della libertà di stampa e dell’uso di internet. È questa la vita sotto uno dei regimi totalitari più repressivi del mondo, che offre laute ricompense agli informatori, condanna ai lavori forzati per un commento incauto, punisce i gesti di affetto in pubblico.
Eppure, quel buio può avere paradossalmente i suoi vantaggi, specie per coloro che, come Mi-ran e Jun-sang, sono costretti a incontrarsi di nascosto perché appartengono a classi sociali differenti. I due si conoscono da ragazzini e i loro appuntamenti sono lunghe passeggiate nella notte. Jun-sang si apposta dietro un muro, vicino alla casa di Mi-ran; la aspetta due, tre ore, finché non scende il sole. Lei esce senza trucco: tanto, nemmeno si vedrebbe nel buio. Si avviano a piedi, in silenzio. Usciti dal villaggio, cominciano a bisbigliare, poi a parlare. Solo allora, lontani da occhi indiscreti, si prendono per mano. Continuano a frequentarsi in questo modo per quasi dieci anni, fino a che lei decide di fuggire in Corea del Sud. Nonostante l’amore che li unisce, non dice niente a Jun-sang, per paura che sia proprio lui a denunciarla. Ma il suo ricordo non la abbandonerà.
Inizia così questo viaggio all’interno di uno dei paesi più impenetrabili del terzo millennio, raccontato attraverso le voci di chi è riuscito a mettersi in salvo. Sono storie di sopravvivenza e dolore, speranza e desiderio di normalità. Sfuggite al controllo della censura.