"L'umiltà evangelica porta a non puntare il dito contro gli altri per giudicarli, ma a tendere loro la mano per rialzarli, senza mai sentirsi superiori". Con queste parole papa Francesco apriva il sinodo sulla famiglia, spalancando prospettive fino a quel momento impensate per le gerarchie ecclesiastiche e invitando a praticare il comandamento esplicito di Gesù: "Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato anche a voi". Sessualità, unioni omosessuali, contraccezione, coppie di fatto, nuove famiglie, ma anche libertà religiosa, ecologia, finanza, nuove povertà e nuove schiavitù. Sono argomenti spinosi, che mettono a confronto libertà di coscienza e dottrina cristiana. Papa Bergoglio offre la sua lettura inedita, improntata a una visione teologica profondamente riformatrice. È una apertura umana e religiosa, che interessa sempre di più anche i non credenti e che suscita accesi dibattiti dentro e fuori la Chiesa. L'indurimento del cuore giudicante - che il pontefice chiama "sclerocardia" - è conseguenza della chiusura dell'io su se stesso: un io isolato, egoista, ripiegato su tradizioni obsolete che calpestano la dignità delle persone. Occorre che il "cuore di pietra" diventi un "cuore di carne". E, per Francesco, solo le parole del Vangelo che lasceremo cadere, goccia a goccia, nel nostro spirito rigido sapranno renderlo palpitante e compassionevole.
C'è un filo rosso che attraversa tutto il magistero di Francesco: il tema della giustizia, che per il papa è l'altro nome dell'amore. "Il bene è contagioso" scrive Bergoglio. "E come il bene tende a comunicarsi, così il male a cui si acconsente, cioè l'ingiustizia, tende a espandere la sua forza nociva e a scardinare silenziosamente le basi di qualsiasi sistema politico e sociale". Per il pontefice argentino, ogni nostra azione ha delle conseguenze e anche il più piccolo frammento d'immoralità annidato nelle strutture della società contiene sempre un potenziale di dissoluzione e di morte. Ma c'è anche un'altra giustizia a cui Francesco non si stanca di fare riferimento: se viviamo secondo la legge "occhio per occhio, dente per dente" non usciremo mai dalla spirale dell'odio. La legge degli uomini non può salvare il mondo. Solo la legge di Gesù, che dall'alto della Croce perdonò i suoi assassini, ci potrà riscattare, imponendo un giudizio di qualità sulla nostra vita terrena nell'orizzonte misterioso dell'amore incondizionato: la misericordia. In questo "vangelo della giustizia" il lettore troverà un itinerario ricco di suggestioni da cui lasciarsi ispirare per orientare i propri desideri, le proprie scelte e il proprio agire quotidiano nel mondo.
"Francesco, ripara la mia casa", così si racconta la chiamata del poverello di Assisi, e così Jorge Mario Bergoglio ha accolto la sua elezione al soglio pontificio con la scelta di un nome che mai nella storia un papa aveva osato imporsi. Il nuovo pontefice, eletto a sorpresa dopo un Conclave di soli cinque scrutini, si è imposto all'attenzione del mondo scardinando i protocolli e infondendo al proprio stile umanità, semplicità e speciale attenzione nei confronti dei non credenti. Attraverso le parole e le idee, le testimonianze e i ricordi personali di papa Francesco, il vaticanista Andrea Tornielli tratteggia la personalità di un uomo di Dio, figlio di immigrati, mite e cordiale, che ha fatto della radicalità evangelica e del messaggio della misericordia i pilastri della sua azione pastorale, in un paese, l'Argentina, da sempre tormentato da squilibri sociali ed economici. Nel racconto di una vita emergono le chiavi per comprendere la novità di un pastore capace di incarnare quelle istanze di rinnovamento da tempo presenti nella Chiesa universale. In una recentissima intervista, rilasciata proprio a Tornielli, il cardinal Bergoglio aveva indicato nell'autoreferenzialità, nella vanità e nel carrierismo i mali più gravi della Chiesa. L'inizio del suo pontificato fa presagire un nuovo cammino, quello di una Chiesa missionaria e vicina alla gente. Un compito che unisce papa, clero e popolo di Dio: insieme.