Il volume raccoglie commenti e riflessioni di A.M. Cànopi su testi dei Vangeli. La prima parte riporta brani che hanno per tema la misericordia di Dio. La seconda parte mette in risalto brani evangelici sul tema della consolazione. Al termine di ogni commento è riportata una bella preghiera.
Ancora molto attuale, B. Pascal, appare una sorta di emblema dell'uomo di tutti i tempi. Egli si interroga e si mette a nudo, scende dentro di sé per capire chi è, dove sta andando, qual è l'origine del mondo nuovo che cerca con ansia. In quest'antologia curata da G. Vigini, le tappe essenziali di questa sua esplorazione, che proiettano il lettore nell'intimo di un pensiero e di un'esperienza davvero esaltante.
A. de Mello in questo libro, frutto della sua esperienza di guida spirituale e di direttore del centro pastorale “Sàdhana” in India, cerca di concretizzare, attraverso una serie di esercizi, due tesi caratteristiche della sua metodologia per un’ascesa verso Dio.
La prima tesi è che la preghiera è un esercizio che genera pienezza e soddisfazione ed è assolutamente legittimo cercare queste cose dalla preghiera. La seconda tesi è che la preghiera deve essere fatta meno con la testa e più con il cuore. Il cammino che propone De Mello è accessibile a tutti. Unica prerogativa: essere sensibili e aperti spiritualmente, consapevoli che Dio trascende ogni nostra possibilità di espressione e concretizzazione.
Il Vangelo non è altro che il mirabile documento della fedeltà e dell'amicizia di Dio nei confronti della creatura umana. Fedeltà e amicizia che, nella storia della salvezza, si sono concretizzate e manifestate in Gesù, Figlio obbediente fino al dono di sé sulla croce. Nella consapevolezza che Cristo e la sua Parola rinvigoriscono la fede di ogni credente per una risposta consapevole e generosa, l'autrice in questo libro, commentando alcuni brani di Vangelo, offre spunti di meditazione e di riflessione. Al termine di ogni commento segue una bella preghiera.
L'autore ripercorre l'itinerario spirituale di Etty Hillesum, come omaggio, a settanta anni dalla sua morte nel campo di sterminio di Auschwitz. La giovane ebrea, inizialmente, lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e con l'aiuto di un'assidua preghiera. Il libro di Fratel MichaelDavide si pone come modello per un percorso spirituale proponibile anche alle nuove generazioni con il pressante invito a cercare Dio nella propria vita, partendo dall'incontro vero e profondo con la propria realtà di persona umana.
Il testo introduce il lettore in uno degli scritti più belli
del Nuovo Testamento: la Prima lettera di Giovanni. L’approfondimento sapienziale dei testi, attraverso la lectio divina, fa di questo piccolo libro un tesoro da accogliere, meditare, pregare e testimoniare oggi. Il percorso proposto si snoda in sei parti: la prima più introduttiva e preziosa dal punto di vista metodologico; le altre invece attraversano i punti salienti dello scritto giovanneo. La struttura interna ruota intorno a tre de nizioni di Dio che nascono dal tessuto di fede della comunità cristiana del primo secolo: Dio è
luce, Dio è giusto, Dio è amore. Una comunità viva che, pur essendo attraversata da crisi interne provocate da pseudo- profeti, trova la sua forza e la sua coesione nella persona di Gesù, luce del mondo.
«La vita è un allenamento per imparare a cantare alleluia su questa terra in modo da riconoscere il volto di Dio nascosto nelle profondità del tempo. Ragionare sul significato dell’alleluia nella vita significa prendere in esame quei momenti che non sembrano per nulla di alleluia. Ma come è possibile dire alleluia a quelle parti dell’esistenza che ci opprimono, che prosciugano le nostre anime, che tutto sembrano meritare tranne che lode?» (dall’Introduzione)
Gli autori affrontano una vasta gamma di situazioni e circostanze che ognuno deve affrontare nella vita e per le quali ci invitano a cantare la nostra gratitudine a Dio, a cantare “alleluia. Ma se per alcune è facile (pace, ricchezza, vita, fede, unità...), per altre (morte, sofferenze, conflitti, oscurità...) bisogna imparare a scoprire la presenza nascosta di Dio che sempre ci offre una possibilità di bene e di crescita.
Ventitré capitoletti in cui siamo guidati a guardare alla vita con positività creativa, in ogni circostanza: gli autori aprono inediti orizzonti anche quando tutto sembra essere oscuro, e noi siamo presi per mano e condotti a condividere in semplicità di cuore il loro inno di gratitudine a Dio per tutto quello che è.
Destinatari
Vasto pubblico, purché sensibile al discorso spirituale.
Anche cristiani di altre confessioni religiose.
Autori
Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, è uno scrittore, studioso e docente di fama internazionale. È stato chiamato a far parte di numerose commissioni teologiche, ecumeniche e pedagogiche. La sua vasta produzione spazia dalla filosofia alla teologia, dalla spiritualità all’estetica religiosa. Da quando è stato nominato arcivescovo, si è occupato in modo particolare di cultura contemporanea e di dialogo interreligioso. Joan Chittister è una suora benedettina e da oltre trent’anni una voce autorevole nel mondo religioso. Tiene conferenze in vari Paesi ed è autrice di molti libri, fra i quali I dieci comandamenti. Leggi del cuore (Queriniana, 2008) e Segnati dalla lotta, trasformati dalla speranza (San Paolo, 2006).
Il volume prende le mosse dalla crisi psichica e fisica che alcuni anni fa ha sconvolto la vita dell'autore, sottoponendo a una radicale revisione ogni suo aspetto. Le relazioni con le altre persone, le modalità di lavoro, la paura della morte e delle malattie, il matrimonio e la sessualità, il significato della disperazione e dell'autentico abbandono a Dio: tutto è stato riformulato, cioè corretto e ripensato alla luce della Verità che libera e guarisce. Sono quindi riprodotte, in forma dialogata, quelle riflessioni che hanno condotto l'autore a scoprire i lati oscuri della sua esistenza e a prestare ascolto allo Spirito di Dio che desidera benedire la storia di ognuno, comunicando la potenza della verità che salva. La vicenda personale rievocata in queste pagine non è che un piccolo esempio di un processo planetario che coinvolge tutti, cioè l'esaurimento di una figurazione egocentrica dell'umanità e la faticosa emersione di un'altra forma di umanità che si esperimenta come dialogo con il proprio Principio, come essere in relazione.
Lo Spirito Santo costituisce l'anima, la linfa vitale della Chiesa e di ogni cristiano: è l'Amore di Dio che fa del nostro cuore la sua dimora ed entra in comunione con noi. E lo Spirito stesso è «il dono di Dio» per eccellenza (cfr. Gv 4,10), è un regalo di Dio, e a sua volta, a chi lo accoglie comunica diversi doni spirituali. A partire dalle catechesi di papa Francesco sui doni dello Spirito Santo, tenute in occasione delle udienze del mercoledì dal 9 aprile all'11 giugno 2014, il sussidio propone alcuni testi brevi per guidare la riflessione e la preghiera. La Chiesa ne individua sette (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio), numero che simbolicamente dice pienezza, completezza. Ai brani che presentano ciascuno dei sette doni attribuiti allo Spirito, fa seguito una preghiera, sempre ispirata all'insegnamento del Pontefice.
Nell’opera poetica I sette modi di amare Dio, scritta in dialetto brabantino (una forma di medio olandese) nella prima metà del XIII secolo, Beatrice di Nazareth, monaca cistercense e mistica, condensa la propria esperienza di Dio, tracciando un percorso che riassuma la forma più alta e perfetta di unione tra Dio e l’uomo
– l’amore –, studiandone l’essenza, i mezzi, gli stimoli, il rapporto intrattenuto con la vita della fedele. I sette “modi”, come altrettanti gradini, costituiscono un cammino unitario dell’anima, la quale, provando l’esperienza d’amore, comprende al tempo stesso che essa si può realizzare per l’uomo solo se è riconosciuta come proveniente da Dio e a lui orientata. La Vita di Beatrice è un’opera scritta in latino da un anonimo cistercense pochi anni dopo la morte della monaca (1268). Essa, seppure basata sugli schemi tradizionali dell’agiografia (e in particolare sulle Vite di sante mistiche), si riferisce a un’effettiva autobiografia spirituale scritta da Beatrice stessa in volgare (non pervenutaci), a cui si attiene fedelmente e di cui lascia emergere i tratti di originalità. La Vita presenta ricorsivamente i temi propri della spiritualità di Beatrice: l’amore come desiderio insaziabile; la ricerca dell’umiltà e della spoliazione di sé; la follia della mente e lo sconquasso del corpo come esito dell’incontro estatico con l’amore di Dio.
L'AUTRICE
Nata nell’anno 1200 in una famiglia di grande religiosità, Beatrice si unì in giovanissima età a un beghinaggio, per poi entrare in un monastero cistercense e passare rapidamente dal grado di oblata a quello di monaca. Di lei viene raccontata la straordinaria memoria, l’applicazione nello studio, la capacità
di scrivere, la conoscenza nel latino e la dimestichezza con i trattati teologici, da Agostino al XII secolo. Nel 1237 divenne badessa nel monastero di Nazareth, fondato l’anno prima dal padre, dove trascorse tutto il resto della vita, fino alla morte (29 agosto 1268).
IL CURATORE
Franco Paris è ricercatore di Lingua e Letteratura nederlandese presso L’Università “L’Orientale” di Napoli; tra i suoi ambiti di ricerca ha sviluppato lo studio di problematiche legate alla traduzione, sia riguardo alla riflessione teorica che al mestiere del traduttore letterario. Per le Paoline ha curato la traduzione di Jan van Ruusbroec, Specchio dell’eterna beatitudine (Letture cristiane del secondo millennio, 1994).
Jean-Joseph Surin, gesuita francese, è tra i più grandi mistici del XVII secolo, ma anche uno dei più dimenticati. Molti ne sono rimasti affascinati: da Bossuet a Fénelon, da Teresa di Lisieux a Raïssa Maritain.
L’eccezionale statura spirituale di Surin è stata a lungo oscurata dalla sua malattia mentale e dalle intricate vicende che l’hanno visto coinvolto in strani fenomeni di possessione diabolica a Loudun. Nel ’900 è stato riscoperto da studiosi di fama mondiale come Brémond e De Certeau.
La sua luce fruga nelle pieghe nascoste dell’anima. La sua penna sferzante richiama le esigenze radicali dell’amore di Dio. Dotato di solide basi teologiche e di un gusto letterario raffinato, Surin si esprime con linguaggio semplice e diretto. Come tutti i grandi, riesce a condensare la ricchezza della sua proposta in poche idee che ripete con insistenza e rappresenta con efficace concretezza visiva.
Quest’ampia antologia del suo Epistolario consente di accostare un’esperienza mistica di eccezionale qualità.
Le lettere qui presentate (116 delle 594 dell’edizione critica di M. de Certeau) sono state qui raggruppate dal curatore sotto 6 tematiche fondamentali, che bene riassumono le caratteristiche salienti della mistica di Surin:
• Esperienza mistica e vita di fede
• La forza del linguaggio mistico
• La testimonianza mistica dei santi
• Forme e luoghi dell’esperienza mistica
• Forme e luoghi dell’esperienza mistica
• Gioia mistica e fatica ascetica
• Esperienza mistica e apostolato
Indici e prospetti sinottici permettono di rintracciare ogni lettera.
DESTINATARI
Studiosi di teologia spirituale e mistica, persone sensibili a una radicalità di vita spirituale, chi è impegnato nell’accompagnamento spirituale.
AUTORE
Jean-Joseph Surin (1600-1665), gesuita, mistico e scrittore, “discepolo” di Lallemant. Come uomo di intensa spiritualità è stato inviato al monastero femminile di Loudun per esorcizzare le monache che si credevano “possedute” dal diavolo. Si ammalò, divenne “folle” e per 20 anni visse questa tragedia. Guarito, riprese la sua azione pastorale, e la sua influenza in tutta la Francia. Lasciò numerosi scritti, tra i quali il Catechismo spirituale, i Dialoghi spirituali, ecc. La sua corrispondenza comprende quasi 600 lettere.
CURATORE
Ezio Bolis, sacerdote di Bergamo, ha conseguito il Dottorato in Teologia presso l’Università Gregoriana di Roma. Insegna Storia della Spiritualità e Teologia Spirituale nel Seminario di Bergamo, alla Facoltà Teologica di Milano e all’Università Salesiana di Torino. Dirige la Fondazione “Papa Giovanni XXIII”. Collabora con varie riviste.Tra i suoi scritti: Con cuore di padre. La spiritualità di don Carlo Gnocchi (Àncora, 2001); «Gesù, amarti e farti amare». L’esperienza spirituale di s. Geltrude Comensoli (Glossa, 2007). Per le Paoline ha curato I Trattenimenti di san Francesco di Sales (2000) e Solo con Dio, in compagnia degli uomini (2002), un’antologia di scritti di Charles de Foucauld.
È davvero "bella notizia" sapere che Dio è all'opera per la nostra "salvezza", e che questa molto semplicemente consiste nel "cacciare gli spiriti immondi" dal cuore di ogni uomo, per fare posto allo Spirito di Dio. Egli è l'unica legge dell'Amore; vita nostra restaurata; ritrovamento della dignità perduta; scoperta che dimenticarsi, accogliere l'imprevisto, credere nella propria chiamata al divino e nella possibilità di superare ogni paura. "Salvezza" è credere che tutto ciò non è un perdersi ma un ritrovarsi. Anzi un ritrovare il gusto della vita, la capacità di amare. Il Vangelo di Marco possiamo dire sia tutto qui. Un grandioso, unico "esorcismo" dove non si vedono mitici esseri anneriti dal fumo infernale, ma uomini che soffrono per forze che li dominano, e gesti di Dio che vuole portare liberazione da ogni male e quindi armonia e amore tra i suoi figli. La struttura del libro si sviluppa facendo seguire ai vari brani del Vangelo di Marco riportati, un breve commento dell'autore e una preghiera.