Chiude la collana «Il Decalogo oggi» questo volume dall’impostazione molto particolare. La prima parte (di M. Signoretto) riguarda i due comandamenti dell’amore che Gesù cita quale sintesi di tutta
la legge e prende in esame l’episodio del giovane ricco, considerato immagine di chi non si accontenta dei comandamenti, ma desidera qualcosa in più dalla propria vita.
Nella seconda parte (di C. Militello) si affronta una rilettura dei comandamenti per valutare se le donne siano incluse tra i loro destinatari, dal momento che per lunghissimo tempo la presenza delle donne nella storia è stata considerata irrilevante.
Nella terza parte (di E. Pasquini) si prende in considerazione la Divina Commedia di Dante, alla ricerca dei riflessi dei dieci comandamenti in essa contenuti.
Curatore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari)
per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Autori
Cettina Militello, teologa, è docente di ecclesiologia, mariologia ed ecumenismo al Marianum, al Teresianum, al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e al Claretianum di Roma.
Emilio Pasquini, professore emerito di letteratura italiana all’Università di Bologna, è fra i maggiori studiosi italiani di Dante, della cui Commedia ha curato, insieme ad Antonio Enzo Quaglio, un notissimo commento.
Martino Signoretto, sacerdote e docente di Antico Testamento presso lo Studio Teologico San Zeno e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Verona, ha conseguito il dottorato in teologia biblica presso la Pontifica Università Gregoriana di Roma. Con Paoline ha pubblicato Tra Dio e l’umanità. Intercessione e missione nella Bibbia (2011).
EÃÄ possibile elaborare un punto di vista originale sui dieci comandamenti, che non sia soltanto religioso, ma anche laico e legato alle differenze di genere, coniugato cioeÃÄ al maschile e al femminile?
È quanto ci si è proposti di fare con la collana Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà, in cui ogni volume è dedicato all’analisi di un comandamento.
Questo primo libro prende in considerazione il primo comandamento – «Non avrai altro Dio al di fuori di me» – , di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione. L’uomo contemporaneo vive spesso un «delirio di onnipotenza» che lo induce a percepire la propria libertà come potere assoluto: se si vive ignorando Dio, ci si sente dèi. Questa sembra essere la vera idolatria dei nostri tempi.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come dei successivi) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista stretta- mente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Olinto Brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Tiziano Malgarise (San Bonifacio, 1966), laureato in lettere presso l’Università di Padova con una tesi in storia della critica, è docente di lettere presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 diVicenza.
Piero Stefani insegna filosofia della religione presso l’Università degli Studi di Ferrara ed ebraismo presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. È direttore scientifico della Fondazione del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah (MEIS) con sede a Ferrara.
Il libro prende in considerazione il terzo comandamento – «Ricordati di santificare le feste» –, di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione.
Al centro c’è il rapporto tra l’uomo e il tempo. Il terzo comandamento ricorda che la domenica non è «l’ultimo giorno» della settimana nel quale cercare di recuperare qualcosa della propria vita. La domenica è il primo giorno della settimana, il giorno cioè che permette di dare forma, senso, pienezza a tutti gli altri giorni, il giorno nel quale trovare tempo per «liberare» la vita. Tempo per dare senso al tempo.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vi- sta strettamente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore
Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Massimo Bardin, professore di filosofia presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio, si occupa principalmente di filosofia morale, nell’ambito delle pratiche filosofiche. È membro della Internationale Gesellschaft für Philosophische Praxis di GerdAchenbach. olinto brugnoli, giornalista e critico cinematografico, è delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 diVicenza.
Laura Tussi, docente, giornalista e scrittrice, ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell’ambito delle scienze della formazione e dell’educazione. Collabora con diverse riviste telematiche.
Il libro è composto da cinque capitoli, che sono un esempio per "iniziare" il lettore alla riflessione teologica, allo scopo di rendere consapevole ogni cristiano della sua chiamata a diventare "teologo", capace cioè di parlare di Dio con sapienza e preparazione, usando anche l'intelligenza per capire e approfondire i contenuti della rivelazione cristiana, quindi per credere di più. Il primo capitolo è un commento al brano evangelico delle nozze di Cana. Il secondo capitolo è una riflessione sulla figura "umile" di Dio, rivelataci soprattutto da Gesù. Il terzo capitolo è una riflessione sul tema della provvidenza divina, che comporta insieme affidamento fiducioso e pieno esercizio della nostra libertà. Il quarto capitolo è un tentativo di recuperare in positivo la figura di Dio giudice degli uomini, vedendola come servizio amorevole e paterno per il nostro cammino di santificazione. Il quinto capitolo è un commento alla parabola del giudizio finale (Mt 25,31-46), letta sulla scia di alcuni padri della Chiesa e della teologia globale del Nuovo Testamento, che intende approfondire il significato della parola "poveri" nei quali è presente Gesù.
Il libro prende in considerazione il decimo comandamento – «Non desiderare la roba d’altri» –, al centro del quale c’è il rapporto tra l’uomo e la proprietà. Ciò che si condanna non è la proprietà in sé, ma piuttosto la brama di avere sempre di più, che induce chi ha maggiori disponibilità economiche a soddisfare senza troppi scrupoli le proprie ambizioni a danno di chi non ha strumenti per tutelarsi. In positivo, il comandamento può essere inteso come un invito a uscire dalla schiavitù consumista e a non misurare il proprio valore e la propria felicità in base a ciò che si possiede. Peculiarità di questo volume (come degli altri della collana) è la pluralità delle prospettive: la norma divina è considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, filosofico, etico e sociologico. Un punto di vista inedito è poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies'lowski (1941-1996). Il testo è scritto a più mani da autori competenti nelle singole discipline.
L'autore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari)
per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Tra gli autori
Marco Vannini, studioso di mistica speculativa, ha curato l’edizione italiana delle opere, tedesche e latine, di Meister Eckhart e di altri autori della mistica speculativa germanica: Taulero, Anonimo Francofortese, Sebastian Franck, Valentin Weigel, Daniel von Czepko, Angelus Silesius, nonché di altri grandi esponenti della mistica come: Margherita Porete, Jean Gerson, Fénelon, Madame Guyon, ai quali ha dedicato numerosi studi. Per Paoline ha curato il volume Meister Eckhart. I Sermoni (20052).
Il libro prende in considerazione il secondo comandamento – «Non nominare il nome di Dio invano» –, di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione. Al centro c’è il rapporto tra l’uomo e il potere. Il secondo comandamento viene trasgredito quando si pretende di esercitare un potere, qualunque esso sia, in nome di Dio; ciò può avvenire sia in ambito religioso sia in ambito politico, quando si è animati non da spirito di servizio, ma da spirito di dominio.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come degli altri della collana) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore
Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Annamaria Bertagnin, diplomata in scienze religiose, è insegnante di religione presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio.
Olinto brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Giulio Giorello (Milano, 1945), laureato in filosofia e in matematica, ha insegnato nelle università di Pavia, di Catania e al Politecnico di Milano. Attualmente è ordinario di filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano.È collaboratore del Corriere della Sera.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 di Vicenza.
Il testo, apparso in Spagna a puntate sulla rivista francescana Arantzazu, nasce dalla volontà dell’Autore di avvicinare e, prima ancora di “avvicinarsi a”, coloro che, allontanatisi da una fede cui erano stati iniziati da bambini, hanno tuttavia mantenuto un legame con essa:“So che dentro di voi la fede in Dio non si è spenta. In molti continuate ad ammirare Gesù, anche se forse non lo conoscete bene né pensate a lui spesso.Avete fatto la cosa più facile: mettere da parte una religione che non vi aiutava a vivere meglio”.
Nato dall’esperienza diretta dell’Autore, dal suo confronto con chi gli ha confidato i propri dubbi e pregiudizi, la voglia di riavvicinarsi ma di non sapere come, il desiderio di credere ma al tempo stesso il rifiuto verso le credenze e le pratiche di altri tempi, questo volume accompagna in un cammino molto concreto, che muove dal “basso”, dalla “terra”, dalla vita del lettore:“Non vi voglio esporre dottrine teoriche.Vi parlo con il cuore in mano, cercando di entrare in sintonia con quanto state vivendo nel profondo del vostro cuore.Vi voglio solo suggerire alcuni passi per imparare a vivere e a sentire Dio in maniera diversa”.
Il testo è corredato da allegati:
per orientare gruppi di ricerca con pratici suggerimenti (spunti di riflessione, preghiere, domande provocatorie);
per aiutare i credenti che desiderano animare questi gruppi; Chiude il volume una sezione di testi presi dai Salmi e divisi per argomenti.
Punti forti
La preparazione culturale e l’esperienza maturata in diocesi dell’Autore.
Un linguaggio chiaro, diretto, concreto, volto a comprendere e ad accompagnare il lettore nella ricerca, nei dubbi, nella “fatica di credere”.
Utili allegati per animare “gruppi di ricerca” nelle parrocchie: preziosi suggerimenti per far riflettere e introdurre alla preghiera; linee guida che orientano concretamente il cammino dei “lontani”, in gruppo e singolarmente.
Il volume si inserisce nel filone esplorato dal documento presentato della Conferenza Episcopale Italiana: Lettera ai cercatori di Dio.
Destinatari
Per chi desidera riavvicinarsi alla fede ma non sa da dove iniziare.
Per chi opera in parrocchia, per chi segue gruppi di adulti desiderosi di riavvicinarsi alla Chiesa.
Autore
José Antonio Pagola è stato vicario episcopale della diocesi di San Sebastián per oltre venti anni.Attualmente è direttore dell’Istituto di Teologia e Pastorale di San Sebastián, e condivide la sua fede e la sua ricerca con gruppi di credenti e di lontani. È autore anche di numerose pubblicazioni tra le quali ricordiamo Jesús. Aproximación histórica, 2008, nove edizioni in Spagna con PPC, tradotto in italiano da Borla, Gesù. Un approccio storico, Roma 2009.
Un sano realismo porta ad affermare che la fede non è in crisi, lo è semmai il modo in cui essa è stata vissuta nei decenni precedenti. Il teologo non può non sentirsi provocato da ciò e riflettere per cercare possibili vie di soluzione. Come, quindi, presentare la fede all'uomo d'oggi in modo tale che essa possa essere vissuta nella maniera più autentica possibile? Fisichella risponde a questa domanda partendo da una frase di san Paolo nella Lettera ai Galati: "Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (2,20). "Vivere nella carne" è l'esistenza storica, quella quotidiana, fatta di incontri e di malintesi, di amore e di incomprensione, di desideri e di illusioni, di aspirazioni e di speranze. È la vita come la viviamo ogni giorno. Questa vita, dice Paolo, la vivo nella fede. E qui nasce il paradosso che si apre dinanzi ai nostri occhi e che provoca la mente a riflettere sul senso di un tale atto: cosa vuol dire vivere nella fede? C'è contraddizione tra la vita quotidiana e quella della fede? Viene tolta una qualche forma di autonomia a chi vuole vivere nella fede? È possibile a tutti una simile scelta? Il libro risponde a tutte queste domande presentando la fede come scelta che personalizza chi la compie, dando veramente senso alla vita, e che consente di raggiungere un rapporto di familiarità con Dio mentre inserisce in una relazionalità ecclesiale che spezza ogni solitudine individualistica.