Il volume si propone di esaminare la storia del mondo cattolico italiano negli oltre centosessant'anni che vanno dal 1848 ai giorni nostri: da Pio IX a Benedetto XVI. Una prospettiva di medio-lungo periodo che permette di cogliere le linee evolutive e i caratteri permanenti di una realtà, come quella cattolica, il cui riferimento sul piano religioso è una istituzione dalla storia bimillenaria. Per la sua inclinazione a proiettarsi verso l'esterno e a trasformare il contesto in cui si trova a operare, il mondo cattolico è qui studiato in rapporto con la realtà sociale ed economica nazionale, nel confronto con la cultura laica e, quando manifesta il suo massimo vigore, anche con quella socialista. Il tentativo è di cogliere la dialettica tra realtà nazionale e regionale, in particolare piemontese, non solo mettendo in rilievo nella realtà locale gli aspetti "esemplari", come troppo spesso ha fatto la storiografia regionale: l'obiettivo è piuttosto lo studio di un aspetto particolare che permetta di comprendere meglio il caso generale, le sue tonalità specifiche, le sfumature.
È possibile un dialogo fra laici e cristiani, e viceversa, oltre gli steccati delle ideologie? È questa la sfida della nuova Europa, dopo la caduta del Muro, e dei cristiani rimasti per troppo tempo ai margini della "cultura": una sfida presa sul serio in queste pagine. Non solo osservando il ritorno del sacro in un contesto secolarizzato - attestato dalla nuova attenzione per il patrimonio cristiano, la mistica e la Bibbia anche nel dibattito filosofico -, ma soprattutto traducendolo in una provocazione interna al cristianesimo stesso, che significa far proprie le domande dell'uomo nel mondo, riguardanti la sua storia e il suo destino (o, per chi crede, i Novissimi). Uno scambio tra fede e cultura in cui autentico antidoto al nichilismo e al fondamentalismo religioso per il cristianesimo non è l'arroccarsi in sé, quanto piuttosto interpellare ciò che è estraneo, credente o non, sui temi cruciali per la vita, che sempre più investono gli intricati rapporti fra biologia, scienza e tecnica.
Anche se così mai la nomina, la Shoah è protagonista della riflessione di Cohen, presa in esame rovesciando lo schema logoro della teodicea: il problema non è tanto dove fosse Dio durante lo sterminio degli ebrei - dunque la coesistenza fra Dio e male. In primo piano è piuttosto l'uomo e il rapporto con Dio dopo tale evento e, ancora, la dialettica fra libertà e ragione, il confronto fra il popolo ebraico e gli "altri": prevale una prospettiva antropologica. Il tremendum è in queste pagine abisso senza fine e insieme appello: porta in sé il senso della categoria coniata da Rudolf Otto per definire il Sacro - "l'irrazionalità nell'idea di divino" - ma è anche la somma provocazione rivolta alla religione al cospetto del XX secolo, ad esempio nell'Olocausto. Le domande che stanno al fondo di questo classico di teologia ebraica - il cui linguaggio sottilmente richiama le metafore della mistica ebraica (qabbalà) - sono così radicali da rivolgersi a ogni uomo, credente o non: un pensiero, e una simbolica di fede, che si interrogano sull'universalità del male nel mondo.
La traduzione di questo inedito (1931-1939) è un tassello fondamentale per comprendere il pensiero di Guardini sull'antropologia cristiana nella sua evoluzione. È centrale, in queste pagine, la necessità di rispondere, in quanto cristiano, alle incognite del mondo moderno - come l'evoluzionismo, l'eutanasia, l'eugenetica o l'ingegneria sociale - e riflettere sulla portata dei mutamenti sociali e culturali che esso comporta. Una domanda che attraversa l'intera opera guardiniana e mostra qui il suo nucleo antropologico più profondo: ontologicamente l'uomo è relazione aperta, verso l'altro, Dio, o il nulla. Spetta all'uomo - provocato dalla modernità - la libera decisione.
Liturgia, trasmissione del sapere e rivelazione a Qumran
THEME SECTION / SEZIONE MONOGRAFICA
Travaux et contributions du Séminaire Qumrân de Paris
- CHRISTOPHE BATSCH, Présentation
- JOSÉ COSTA, Notes diverses sur 4Q Barekhi Nafshi. Le support scripturaire (psaumes 103-104), la question liturgique et le motif du penchant au mal
- RON NAIWELD, Le mythe à l’usage de la rabbinisation. La tradition de Sar ha-Torah dans son contexte historique et social
- FRANCIS SCHMIDT, Questions liturgiques et calendaires dans la Règle de la Communauté (1QS IX, 26 - X, 8 et par.)
- VALÉRIE TRIPLET-HITOTO, The Hidden Things and the Revealed Things. The
Qumranic Interpretation of Dt 29,28
- CHRISTOPHE BATSCH, Les cantiques d’ascension de Qumrân (4QSelf-Glorifi cation) et le ravissement de Paul (2 Cor 12)
ARTICLES / ARTICOLI
- ALESSANDRO CATASTINI, Who Were the False Prophets?
- EMMA ABATE, Theory and Practice of Magic. Two Manuscripts from the Alliance
Israelite Universelle’s Genizah Collection
BOOK REVIEWS / RECENSIONI (ed. Jason von Ehrenkrook)
IN MEMORIAM (ed. J. Harold Ellens)
PAGINE: 208
DESCRIZIONE: La rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI ha reso effettiva una possibilità astrattamente prevista dal Codice di Diritto Canonico: un evento che nel corso della storia si era verificato soltanto molti secoli prima. Alle origini della Chiesa e nel Medioevo si diedero alcune rinunce più o meno forzate ed esplicite, ma Celestino V, papa per pochi mesi nel 1294, era stato finora l’unico papa legittimo a essersi volontariamente dimesso. Se ancora fra ’300 e ’400 durante lo scisma e la crisi conciliare della Chiesa d’Occidente vi furono rinunce coatte, il consolidamento del potere papale nei secoli successivi rese inverosimile l’ipotesi di un’abdicazione del Sovrano Pontefice. Voci di dimissioni cominciarono a circolare nella seconda metà del ’900, a proposito di Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II.
Le rinunce al pontificato segnano una svolta nella storia della Chiesa. Secondo la fasulla profezia attribuita a san Malachia, a Benedetto XVI dovrebbe succedere un ultimo papa, detto semplicemente “Petrus Romanus”. Forse perché dopo di lui i cristiani potranno vedere una Chiesa diversa?
COMMENTO: Una brillante e rigorosa storia sul perché e come i Papi si dimettono. Dall'antichità a Celestino V, a Joseph Ratzinger, tra storia, spiritualità e politica. Un libro attualissimo per tutti.
ROBERTO RUSCONI è professore di Storia del cristianesimo e delle chiese all’Università Roma Tre. Membro della direzione della «Rivista di Storia del Cristianesimo», ha recentemente pubblicato Santo Padre. La santità del papa da san Pietro a Giovanni Paolo II (Roma 2010) e La gloria degli altari. I papi santi nella storia della Chiesa (Milano 2012).
L'oggetto di interesse di queste pagine è la posizione della Chiesa cattolica, e del papato in particolare, nei confronti della questione ebraica e dell'antisemitismo quali si manifestarono nel corso dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento. Se decisivo è l'atteggiamento - e le omissioni - di Pio XII di fronte alla violenza della persecuzione antiebraica scatenata dai nazisti e alla Shoah, all'indagine di questa figura lo sguardo dello storico non si può ridurre. Ben più ampio è il movimento della storia che comprende i fatti, le persone, ma anche la complessità di quegli anni e le preoccupazioni dominanti in Vaticano. L'intento del volume è recuperare lo spessore storico del problema, dove antisemitismo e cattolicesimo non sono definizioni a posteriori cui ricondurre gli individui, ma volti di un intricato contesto storico-culturale di portata assai vasta quanto al suo interno differenziata. Una prospettiva, critica, che rende questi saggi (composti fra il 1989 e il 2008) storiograficamente attuali per la loro impostazione: un paradigma divenuto ormai classico, dove le differenze aiutano a comprendere l'insieme dei processi e il contesto generale a rileggere i singoli eventi.
In Élévation sur Marie Madeleine (1627), qui presentato in italiano da Domenico Bosco, Pierre de Bérulle nella lettura dei Vangeli percorre con Maria Maddalena le strade della Palestina a seguito di Gesù, tracciando la storia dell’anima della Santa attraverso i miracoli interiori che l’amore divino realizza in lei. Più che descriverne il volto, Bérulle ritrae questa donna nel suo essere “sempre in ricerca”: una ricerca che si muove nello spazio della mistica, tra l’incontro con Dio e la sua incommensurabilità, ed è anzitutto esperienza di un amore infinito.
COMMENTO: Da parte del mistico francese che fondò l'Istituto per l'oratorio francese, un'opera di alta spiritualità su Maria Maddalena.
PIERRE DE BÉRULLE (1575-1629), teologo e mistico francese, fu un protagonista intellettuale e religioso di intensa spiritualità agli albori dell’età moderna. Tra le sue opere si ricordano, oltre al Bref discours sur l’abnégation intérieure, il suntuoso Discours de l’état et des grandeurs de Jésus e la Vie de Jésus. San Paolo ha pubblicato, a cura di R. Boureau, Le grandezze di Gesù. Brani scelti (1998).
DOMENICO BOSCO insegna Filosofia morale all’Università degli studi di Chieti e Filosofia della religione all’Università Cattolica di Milano. Per Morcelliana ha curato anche: M. De Certeau, Sulla mistica (2010) e M. Blondel, Che cos’è la mistica? (2011).
«Persino Nietzsche, dovunque sia, dovrà costringersi ad un lieve inchino di rispetto, per la potenza – a lui insospettabile – di questo inno al Crocifisso che apre il cuore sanguinante di Dio al fuoco della nostra vita».
Pierangelo Sequeri
COMMENTO: Una nuova raccolta di poesie, da parte del mistico Arnoldo Mosca Mondadori. Il dolore, il senso della vita, nei versi di uno dei più importanti mistici visionari. È la sua cristologia.
ARNOLDO MOSCA MONDADORI vive a Milano. È sposato e ha tre figli. Laureato in filosofia, lavora in ambito editoriale e sociale. È l’attuale presidente del Conservatorio “G. Verdi” di Milano e il segretario generale della “Fondazione Benedetta D’Intino”. Per Morcelliana ha pubblicato: La Seconda Intelligenza (2010) e Cristo nelle costellazioni (2012).
Paolo De Benedetti
Teologia del debito di Dio
DESCRIZIONE: Biblista, direttore editoriale, marrano – tra i protagonisti del dialogo ebraico cristiano –, Paolo De Benedetti è qui letto come teologo: una teologia che, radicandosi nella tradizione rabbinica, fa del debito la categoria chiave per rendere conto dell’esperienza di Dio dopo Auschwitz. Debito di Dio verso gli uomini ma – ed è l’aspetto più sorprendente della riflessione debenedettiana – anche verso gli animali e ogni creatura vivente: ognuna in attesa di redenzione nel “mondo che verrà”. Teologia come disputa con Dio, interrogando la Torà, la letteratura talmudica e testi extra canonici, siano essi poesie, saggi o pagine di letteratura. Un gesto che fa di PDB il rabbi di Asti.
COMMENTO: Il pensiero del maggior ebraista italiano che ha elaborato una originale teologia del debito di Dio verso tutte le creature, dall'uomo, agli animali, all'ultimo filo d'erba.
Stanze della metafisica
Heidegger, Löwith, Carlini, Bontadini, Severino
DESCRIZIONE: Le “stanze della metafisica” sono i luoghi, individuati in cinque pensatori del Novecento, da cui osservare, in prospettive e con sviluppi diversi, sia la specificità della filosofia rispetto al sapere scientifico sia il posto riservato alla metafisica, oltre la tesi kantiana per cui l’Assoluto sarebbe pura aspirazione e la filosofia si ridurrebbe entro i confini della scienza. Un duplice assunto qui avanzato in momenti che scandiscono un’indagine unitaria: le prime stanze, premessa teoretica del libro, ripercorrono la presa di posizione della filosofia rispetto alla teologia filosofica classica – in Heidegger, l’artefice della critica alla metafisica occidentale e dell’opposizione tra fede e filosofia, in Löwith, che ha sviluppato con tratti diversi tale linea, e in Carlini, critico dell’idealismo gentiliano e fautore di un pensiero cristiano. Le ultime stanze sono doppiamente congiunte all’intento teoretico del libro, per il loro sfondo comune: in Bontadini il tema è la rigorizzazione della teologia filosofica con l’affermazione dell’essere trascendente la totalità dell’esperienza; di Severino è qui esaminato il nodo inerente al rapporto fra ontologia e teologia filosofica, cercando la determinazione dell’essere che trascende l’ambito dell’esperienza (qui chiamato Altro dall’esperienza). Conclude il volume un’offerta di domande che si annodano una all’altra nel passaggio da queste stanze: l’ammissione che, all’interno del sapere filosofico, la stessa metafisica non possa essere mero possesso quanto piuttosto un essere posseduti la cui forza è, da ultimo, unicamente il “pensiero”.
COMMENTO: I rapporti tra metafisica e teologia nel pensiero del Novecento attraverso cinque grandi filosofi: Heidegger, Löwith, Carlini, Bontadini e Severino. Dai ritratti compiuti di questi pensatori emerge la specificità della filosofia rispetto alla conoscenza scientifica.
ADAMANTIUS 18 (2012)
Nuovi testi di Origene: 29 Omelie inedite sui Salmi
- Origene, Omelia I sul Salmo 67
- M. MOLIN PRADEL, Novità origeniane dalla Staatsbibliothek di Monaco di Baviera: il Cod Graec. 314
- L. PERRONE, Riscoprire Origene oggi: prime impressioni sulla raccolta di omelie sui Salmi nel Cod. Monac. Graec. 314
1. Contributi
1.1.1 SEZIONE MONOGRAFICA
- L’ Apocrifo di Giovanni e la primitiva tradizione gnostica (a cura di A. CAMPLANI)
- Presentation of the theme section (A. CAMPLANI)
- Introduzione: L’Apocrifo di Giovanni (C. GIANOTTO)
- The Right and the Left Penis. Remarks on Textual Problems in the Apocryphon of John (U.-K. PLISCH)
- Le mythe gnostique de Seth et de sa race est-il conforme aux Écritures hébraïques? (B. BARC)
- Dio e gli dèi: tracce di teogonia egiziana nell’ Apocrifo di Giovanni? (D. TRIPALDI)
- La tradition johannique dans l’Apocryphe de Jean (J.-D. DUBOIS)
- Intertextuality and Conceptual Blending in the Apocryphon of John (Z. PLEŠE)
- The Apocryphon of John and the Development of the ‘Classic’ Gnostic Myth (A. LOGAN)
1.1.2 ARTICOLI
- Vangelo di Tommaso e Diatessaron: traiettorie parallele. Il Diatessaron e i problemi della ricerca (E. STORI)
- Panis quotidianus. Tertulliano e Origene: le due direttrici esegetiche e la loro recezione (C. BURINI DE LORENZI)
- Strategy of Argumentation in Origen’s Contra Celsum (R. SOMOS)
- La questione dei cibi (Rm 14) nel Commento di Origene alla Lettera ai Romani (F. COCCHINI)
- Le Omelie su Luca da Origene a Gerolamo (e Ambrogio): considerazioni introduttive (S. TAMPELLINI)
- Augustine’s Exegesis of Rom 1:17 and 4:5. Continuity in Augustine’s Combination of Iustitia, Fides and Gratia? (A. DUPONT)
- «Res Origenis referre»: gli Origeniana di Pierre-Daniel Huet e il loro contesto storico-culturale (E. RAPETTI)
1.2. Note e Rassegne
- On a Commentary Attributed to Eusebius of Caesarea and Nilus (the Monk / the Anchorite) (R. CEULEMANS)
- Michée 5,1 dans les Catéchèses prébaptismales de Cyrille de Jérusalem: recension «lucianiste», «hexaplaire» ou «testimoniale»? (S. GRIGNON)
- I Cesti di Giulio Africano (L. BOSSINA)
- Further Refl ections on the Platonism of Origen (M.J. EDWARDS)
- Un nuovo libro su ortodossia ed eresia nella chiesa antica (M. SIMONETTI)
- Origeniana Decima: Origen as Writer (D. PAZZINI)
- XII Convegno del Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina. «I Commenti di Origene ai Salmi: contributi critici e prospettive d’edizione» (Bologna, 10-11 febbraio 2012): Bilan, problèmes, tâches (G. DORIVAL)
2. Notiziario
3. Repertorio bibliografico