DESCRIZIONE: Gli occhi di allora sono gli occhi di una bambina ebrea, Mirjam, che in seguito alle leggi razziali del 1938 è costretta a lasciare la casa di Padova e a rifugiarsi con la famiglia ad Assisi, ove grazie all'aiuto del Vescovo, di alcuni sacerdoti e di altri, si sottrae sotto falsi nomi alla furia antisemita. Una narrazione che mostra un lato poco noto degli eventi tragici di quegli anni: a volte la salvezza venne agli ebrei da uomini e donne che, contro l'ideologia imperante, seppero ascoltare l'umano che era in loro, ritrovandolo negli ebrei in fuga.
Una storia scritta con levità, senza voler giudicare: «lo scrivere queste pagine è anche il mio modo, oggi, per dire grazie a tutti coloro che mi hanno fatto sentire che la vita anche nei momenti più oscuri può essere bella, se qualcuno ti è vicino, ti tende una mano o semplicemente, anche con il suo stesso silenzio, è insieme a te: se qualcuno con la sua presenza rompe il guscio della tua solitudine e della paura».
COMMENTO: Uno straordinario racconto delle vicende di una famiglia ebrea di Padova, che, rifugiandosi presso i frati francescani di Assisi, riuscì a salvarsi dalla tragedia della Shoà.
Hermeneutica 2008: Polis e scienza. Moroni E., Premessa - Gallino L., Politiche della scienza ai tempi della mondializzazione - Alfieri L., Natura umana, tecnica, istituzioni - D'Agostino F., Tecnoscienza e bioetica critica - Pandolfi A., La questione biopolitica - Semplici S., Senza Dio e senza re. Tecnoscienza e politica - Cangiotti M., Antropologia e biopolitica - Gatti R., Natura umana, scienza, politica: un excursus e qualche annotazione Pirni A., Il disagio della complessità - Miano F., Günther Anders: critica della tecnica e fine dell'umano - Scalzo D., L'impensato della democrazia. Tecnica e politica in Martin Heidegger - Agnati L.F., Neuroscienze e filosofia: antiche e nuove "mitologie" - Fano V., Colagè I., Teologia e scienza: quale dialogo? - Strumia A., Scienza e coscienza teologica. Gehlen A., Diritto senza virtù. Considerazioni sociologiche sulla giustizia (a cura di C. Brentari).
I filosofi, nell'età moderna, hanno abbozzato le loro teorie eucaristiche sullo sfondo delle controversie teologiche e delle eresie: da Descartes a Pascal, da Leibniz all'idealismo tedesco, fino a Blondel, Simone Weil, Teilhard de Chardin e altri protagonisti del XX secolo. La sorte filosofica del Cristo eucaristico è identica a quella del Cristo tout-court: in gioco è l'attitudine di un pensiero o di un sistema a innalzarsi alla comprensione del mistero rivelato. Nelle diatribe sul "pane eucaristico" - sulla presenza reale o simbolica di Cristo - si è disegnato un capitolo importante della filosofia per lo più non indagato, e che queste pagine riportano alla luce. Un capitolo che completa l'indagine di cristologia ed ecclesiologia filosofica di Xavier Tilliette, confermando come in lui l'originalità storiografica faccia tutt'uno con l'acutezza speculativa.
Come si elabora, a partire dal mito greco, l'idea di destino? Destino è ciò che determina l'accadere e il senso degli eventi indipendentemente dalla volontà cosciente degli uomini. In che modo questo concetto trasmigra nella tragedia e nella riflessione filosofica, e in quale rapporto sta con quello di provvidenza e con quello, di origine giudaica e cristiana, di predestinazione? Sono le domande che guidano il libro, attento non solo alle fratture ma anche alle sorprendenti continuità che intervengono nella lunga formazione di queste categorie tra grecità, giudaismo e cristianesimo. Nell'analisi dei miti e dei tragici, dei presocratici, di Platone e Aristotele, degli stoici e dell'apocalittica giudaica, dello gnosticismo e di Agostino, l'autore mostra i molti volti assunti da un concetto nel quale si cela l'enigma dell'umano tra esperienza del male, significato della vita ed esistenza degli dèi o di Dio. Come se ciò che ancora dà a pensare fosse racchiuso in quelle antiche parole.
DESCRIZIONE: Il cristianesimo antico ha condannato gli spettacoli, senza riserve e senza eccezioni. Perché nei confronti di una delle dimensioni più importanti della vita civile tardoantica la chiesa non adottò un atteggiamento di valutazione critica, di scelta e di risignificazione in senso cristiano, come avvenne in altri campi, ma predicò con tenacia un’esclusione ed un rifiuto difficili da mantenere e per molti aspetti impopolari anche fra i cristiani? Le spiegazioni tradizionali che vengono date di questo fenomeno, spesso sottovalutato dagli storici, fanno leva sull’immoralità e sull’idolatria dei contenuti degli spettacoli ma, pur contenendo certamente una parte di verità, rischiano di non coglierne le ragioni più profonde.
Attraverso una serrata indagine condotta su un’ampia mole di testi della cultura pagana e cristiana, da Platone ad Agostino e Giovanni Crisostomo, questo libro propone un’interpretazione nuova del problema e fa riemergere dall’antichità cristiana i tratti di un affascinante sistema di pensiero, capace di riflettere con grande profondità sulla struttura della rappresentazione, sull’ambiguo rapporto tra verità e finzione che in essa si instaura, sulla relazione tra spettatore e attore, ma anche sulla valenza metaforica del teatro interiore e di quello cosmico. Un pensiero che, in definitiva, ha qualcosa da dire sulla stessa identità cristiana e sulla natura essenzialmente antispettacolare del dramma di cui Dio e l’uomo sono protagonisti nell’evento della salvezza. Un pensiero a volte sconcertante ma dagli esiti sorprendentemente moderni, con cui gli uomini del nostro tempo, immersi nella “società dello spettacolo”, possono vivere un prezioso confronto.
COMMENTO: La prima e completa storia di come i cristiani abbiano affrontato il problema degli spettacoli, tra condanna e persecuzione.
La nuova edizione dell'opera di Karl Rahner, Sulla teologia della morte, uscita in prima edizione tedesca nel 1958, ripropone quello che rimane un classico della teologia e della filosofia contemporanea. Le tematiche in esso affrontate, a partire dai due postulati fondamentali del pensiero teologico di Rahner - l'orientamento antropologico e il metodo trascendentale -, sono di straordinaria ricchezza e intensità teoretiche. Rahner, rileggendo la morte nella sua realtà dialettica e nella sua natura "velata", pone radicalmente in discussione la definizione usuale della morte come "separazione dell'anima dal corpo" e, per superarne l'inaccettabile dualismo, propone la tesi della "pancosmicità dell'anima". Originali sono le sue considerazioni sull'aspetto personale della morte come fine dello "status viatoris", come unità dialettica di azione e passione, come realtà che pone in relazione tempo ed eternità. Per finire con riflessioni di sorprendente finezza sul rapporto tra morte e peccato e sulla possibilità del "con-morire con Cristo".
DESCRIZIONE: L’esperienza religiosa è anche un viaggio: allontanarsi da ciò che è noto verso qualcosa che da un lato attrae, «chiama», dall’altro persiste nella sua lontananza, nel suo enigma. Ma un viaggio è innanzitutto un lavoro su di sé, uno «straniarsi» per esporsi ad altro. Appunto, una «fatica» come quella che fa la «luce» – che dà il titolo a questo libro – per illuminare il mondo. Un percorso lungo i confini, incerti, tra credenti e non credenti, investigando luoghi della Bibbia, eventi della vita, del nascere, del morire, e figure del linguaggio e dell’arte. Un libro di domande sul religioso – chi è il Dio sconfitto?, cosa significa sperare?, come essere liberi? – poiché, osserva l’autrice, solo nell’ostinazione di questo insonne interrogare si conserva l’umano. Un libro di formazione: un compito sempre da ricominciare, mai concluso.
COMMENTO: Cosa significa credere? Cos'è la fede per il credente e il non credente? Un libro molto atteso, scritto dalla celebre conduttrice del programma di Rai Radio3 "Uomini e Profeti".
Attraverso 314 lemmi, una bibliografia pressoché completa di quanto è stato pubblicato e un corredo di elenchi di caduti e dei componenti delle formazioni partigiane, questo Dizionario, che rappresenta una novità nella storiografia nazionale, intende fornire una prima e sicura informazione su persone, idee, problemi, istituzioni per chi intenda approfondire un periodo che, per quanto breve nella storia italiana e bresciana, ha inciso più di quanto comunemente si ritenga sul futuro del nostro paese.
Attraverso 314 lemmi, una bibliografia pressoché completa di quanto è stato pubblicato e un corredo di elenchi di caduti e dei componenti delle formazioni partigiane, questo Dizionario, che rappresenta una novità nella storiografia nazionale, intende fornire una prima e sicura informazione su persone, idee, problemi, istituzioni per chi intenda approfondire un periodo che, per quanto breve nella storia italiana e bresciana, ha inciso più di quanto comunemente si ritenga sul futuro del nostro paese.