DESCRIZIONE: Teologia e biografia si richiamano fino quasi a sovrapporsi. Se l’asserto vale in generale, vale in forma singolare per l’oratoriano Louis Bouyer (1913-2004): l’originalità del suo pensiero corrisponde all’originalità – fino all’isolamento – della sua persona. Convertito dal protestantesimo, si impone al mondo teologico con l’opera Le Mystère pascal che costringe a rimettere al centro della riflessione il mistero dal quale tutti gli aspetti del cristianesimo dipendono. Alla scuola di J.H. Newman e di S. Bulgakov, il teologo francese avvia un percorso di illustrazione del mistero cristiano lontano dalle secche delle trattazioni neoscolastiche, per nutrirsi e nutrire i lettori con le saporose fonti patristiche, soprattutto orientali. Da esse attinge una figura di vita cristiana – denominata “umanesimo escatologico” e che trova la sua realizzazione compiuta nella vita monastica – poco incline al “compromesso” con la cultura dominante del suo tempo, sia essa ecclesiastica o civile. Nei confronti soprattutto della prima giungerà, nell’epoca successiva al Vaticano II, a denunciarne la deriva. Sua preoccupazione fondamentale è in ogni circostanza “‘difendere” la novità del cristianesimo, condizione per mostrarne la funzione salvifica per un mondo che agli occhi del dotto contemplativo resta ancora sotto il dominio del maligno.
(Giacomo Canobbio)
COMMENTO: La prima introduzione al teologo francese (1913-2004), consulente al Concilio Vaticano II, tra i protagonisti della cultura religiosa della II metà del XX secolo.
DAVIDE ZORDAN ha conseguito il dottorato in teologia presso l’Institut d’Études Théologiques di Bruxelles nel 2004 con una tesi su L. Bouyer ora integralmente pubblicata (Connaissance et mystère. L’itinéraire théologique de Louis Bouyer, Éditions du Cerf 2008). Attualmente è ricercatore presso il Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler e docente del Corso Superiore di Scienze Religiose di Trento.
DESCRIZIONE: È possibile tornare, dopo Kant, all’ontologia come analisi e ricerca delle strutture e delle categorie di un mondo extrasoggettivo? Ecco il quesito cui Nicolai Hartmann cerca di dare risposta mediante la rivisitazione del problema conoscitivo. L’ontologia hartmanniana poggia sulla reimpostazione del rapporto soggetto-oggetto, nel tentativo di liberare il reale dalle maglie della soggettività. Questo è, infatti, il presupposto essenziale per uscire dal correlativismo tra l’io ed il mondo, con il quale neokantismo, fenomenologia e, in fondo, persino lo stesso Kant, hanno liquidato l’autonomia di un «in sé» extracoscienziale. Hartmann, proprio a partire dall’atto di conoscenza, riappropriandosi dell’idea di intentio recta del conoscere e mediante la fondazione a priori della tesi del realismo naturale, cerca di riconferire indipendenza al mondo esterno; infatti, solo in questo modo è possibile, per Hartmann, iniziare il lavoro di costruzione dell’ontologia. Con Hartmann, la questione del realismo si ripresenta come problema speculativo: a ritornare è il senso e il peso ontologico della «cosa», come condizione e meta dello stesso inquisire filosofico. Un realismo che, nella sua classicità e profondità, è interlocutore essenziale per le nuove ontologie fiorite nel pensiero contemporaneo.
COMMENTO: Un ritratto del grande filosofo tedesco (1882-1950), tra i più originali pensatori nel campo dell'etica e della teoria della conoscenza.
GIUSEPPE D'ANNA è ricercatore di Storia della Filosofia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Foggia. Ha studiato in molte università tedesche. Tra le pubblicazioni: Spinoza e la figura di Cristo (2000); Uno intuitu videre. Sull’ultimo genere di conoscenza in Spinoza (2002); Considerazioni sulla trascendenza nella metafisica di Spinoza (2006) Hartmann interprete di Aristotele (2008); per Morcelliana, con Renato Pettoello, ha curato Nicolai Hartmann, Ontologia e realtà (2009).
DESCRIZIONE: Buona o malvagia, amica o nemica, la morte è la vera prospettiva della vita. C’è una naturalità della morte che noi però abbiamo oggi perduta: nel pensiero antico il buio che si oppone alla vita è fonte di lamento o rimpianto, ma non di scandalo, è nell’ordine del destino che può essere crudele, come lo è perfino la morte di un bambino: Rachele può piangere i suoi figli, ma sa che il potere della nascita è il suo potere, un potere che genera sopravvivenza. Allora – al di là di ogni pianto – la morte si inserisce in questo piano creaturale, è premessa o condizione di nuova vita. La “civiltà” moderna e postmoderna ha però devastato questo ritmo biologicamente determinato con le guerre di massa, con lo sterminio di massa, con il genocidio ideologicamente predeterminato; a milioni ancor oggi si muore di fame, di sete, di corpi spogliati e venduti. Se la vita non conta nulla, che può allora contare la morte? Dove la vita è invece diventata potenzialmente lunghissima, la biologia, la medicina tecnologica operano continue “scoperte”, in una incessante modifica dell’esistente (rappezzato, riparato, via via sostituito) in una disarmante o orripilante rassegna. A questa vita dilatata corrisponde, contradditoriamente, la “morte celata”, nascosta nel gelo degli obitori, nel progressivo indebolimento del lutto, nella volontà di rimozione. Vale allora per noi la preghiera forse più umana: la preghiera per una “buona morte” del De profundis, un grande grido che dal buio profondo dell’anima sale alla speranza. Speravit anima mea...
COMMENTO: A partire da una riflessione biblica, il tema della morte tra religione e cultura contemporanea.
SAGGI DI : Luigi Berzano- Paolo Borgna - Paolo De Benedetti - Giovanni Filoramo - Amos Luzzatto - Laura Novati - Sandro Spinsanti - Piero Stefani - Ida Zatelli.
BIBLIA, Associazione laica di cultura biblica, da più di vent'anni si propone un compito di alta divulgazione e conoscenza biblica.
L'aggettivo "laico" che figura nella sua titolazione allude alla dimensione accogliente dell'Associazione, di cui fanno ugualmente parte cristiani di ogni confessione, ebrei e agnostici, purché interessati al dialogo, allo studio dei testi criticamente e scientificamente fondato.
Per questo da sempre articola la sua azione in seminari, convegni, viaggi di studio, che si tengono in ogni parte d'Italia e all'estero, cui sono invitati a partecipare i maggiori specialisti italiani e stranieri.
Per dare maggiore visibilità e diffusione al suo lavoro, alla ricchezza dei materiali raccolti, l'Associazione ha deciso di avviare la pubblicazione di: I libri di Biblia/Studi e I Libri di Biblia/Testi.
Nella prima serie si presentano i risultati più significativi dei convegni annuali; nella seconda si pubblicano libri anticotestamentari, neotestamentari, deuterocanonici, apocrifi, accompagnati da un saggio introduttivo e da un'appendice storico-critica.
DESCRIZIONE: La crisi che ha colpito l’economia globalizzata tocca i fondamenti stessi di ciò che intendiamo per «capitalismo», «democrazia», «tecnica». In questo nuovo libro, Emanuele Severino si sofferma su quei fondamenti mostrando come il movimento tellurico che li scuote sia l’esito di un processo che percorre la storia dell’Occidente. A trasformarsi è la relazione tra mezzo e scopo che lega capitalismo, democrazia e tecnica – in uno scenario che vede la democrazia ridursi a mezzo del capitalismo e questo a sua volta a mezzo della tecnica. Tecnica quale sinonimo di espansione illimitata della potenza di manipolazione degli enti. Una trasformazione che Severino, con logica implacabile, mostra nei suoi tratti destinali, in quanto investe il senso dell’essere. Queste pagine non solo invitano a leggere controcorrente il nostro tempo, ma per il loro rigore diventano modello di esercizio filosofico.
DESCRIZIONE: Il progresso della scienza pone interrogativi sempre nuovi sul senso, sui modi del nascere e del morire, mentre il pluralismo delle prospettive morali amplifica la difficoltà di trovare risposte adeguate e condivise. Le undici “tesi” suggeriscono un percorso attraverso i principali capitoli della bioetica – l’aborto, la fecon-dazione in vitro, l’eugenetica, la sperimentazione sugli embrioni, l’eutanasia, il testamento biologico – nella consapevolezza che essa è luogo di dubbi, più che di conclusioni. E per questo anche di grandi responsabilità. Per le persone e per la politica.
COMMENTO: Un libro molto atteso: una bioetica ragionevole, che vada al di là degli steccati tra laici e cattolici, esposta con chiarezza sui punti più controversi (embrioni, cellule staminali, trapianti, aborto).
STEFANO SEMPLICI è membro del Comitato internazionale di bioetica dell’Unesco e insegna Etica sociale all’Università di Roma «Tor Vergata». Dirige la rivista «Archivio di Filosofia-Archives of Philosophy» e il Collegio universitario «Lamaro Pozzani». Ha pubblicato per Morcelliana, nel 2007, Bioetica. Le domande, i conflitti, le leggi.
DESCRIZIONE: Questo studio mette a fuoco per la prima volta la figura del chierico reatino Tullio Crispoldi, vissuto nei cruciali decenni del concilio di Trento, che videro il passaggio da una stagione animata da prospettive di confronto aperto alle istanze scaturite dalla Riforma protestante a un’età di ormai consolidata ortodossia teologica. Lungo tutto quest’arco di tempo, nel quale si delinearono le premesse e si definirono i contenuti della grande svolta controriformistica, costante fu l’impegno del Crispoldi per una riforma dal basso, individuale e collettiva, via via depurata nel corso degli anni da ogni esplicita implicazione ereticale. In tale prospettiva le opere del reatino offrono un’immagine più articolata del laboratorio veronese sviluppatosi intorno all’azione di rinnovamento del vescovo Gian Matteo Giberti e del suo contraddittorio tentativo di inaugurare una riforma della Chiesa che muovesse dai concreti problemi del governo pastorale.
La biografia umana e religiosa del Crispoldi delineata in queste pagine consente di gettare uno sguardo originale sui passaggi, anche traumatici, di cui furono protagonisti uomini che combatterono in prima fila per il rinnovamento della Chiesa e furono capaci di trasferire alla successiva generazione postridentina un patrimonio di esperienze passato indenne attraverso le traumatiche cesure imposte dal trionfo inquisitoriale degli anni Quaranta e Cinquanta del secolo.
COMMENTO: La prima biografia intellettuale di Tullio Crispoldi da Rieti, uno dei protagonisti della storia religiosa italiana del '500, tra Riforma e Controriforma.
PAOLO SALVETTO (Torino 1965) ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia Religiosa con un lavoro sul chierico Tullio Crispoldi da Rieti. È stato titolare di un assegno di ricerca patrocinato dalla Fondazione CRT per la realizzazione di uno studio sulla predicazione eterodossa in Italia nel XVI secolo dal titolo La predicazione eterodossa nell’età del Cinquecento. Storia, geografia, forme, contenuti, ricezione. Ha inoltre curato la voce Controriforma per l’Enciclopedia Italiana Treccani nella collana Enciclopedia dei Ragazzi. Sta preparando l’edizione critica di un poema manoscritto di autore anonimo lucchese, il Settennario, appartenente al filone profetico cinquecentesco, rivelatosi una sintesi originale di temi provenienti dalla tradizione biblica, dalle dottrine riformate e dalla precettistica coranica.
DESCRIZIONE: Hilaire Belloc è conosciuto in Italia soprattutto per i libri pubblicati dalla Morcelliana: L’anima cattolica de l’Europa (1927); Risposta alla grande domanda. Esiste Dio? (1939); Oliviero Cromwell (1947); La crisi della civiltà (1947); Le migliori prose (1957). Pressoché sconosciuto, invece, è il saggio qui tradotto, nato da una sua lezione tenuta a Oxford negli anni Trenta, che può considerarsi un piccolo classico.
Se la traduzione è una complessa impresa ermeneutica, dove il traduttore deve mettere in gioco la sua mediazione linguistica e culturale, Belloc in queste pagine dà piena rilevanza non solo agli aspetti teorici che riguardano il tradurre, ma anche a quelli pratici. Accanto alla spiegazione delle varie problematiche e all’enunciazione di particolari teorie, l’autore distilla, forte della sua esperienza personale, osservazioni e indicazioni utili all’arte del tradurre.
In poche pagine si mostra con chiarezza la complessità di un esercizio che, muovendo dall’interpretazione fino al ripensamento e infine alla riscrittura nella lingua d’arrivo, fa del traduttore un «coautore» in grado di far rinascere, senza falsificare, «una cosa straniera in un corpo nativo, dandogli carne e ossa nativi».
COMMENTO: Che cos'è la traduzione? Un testo inedito del grande scrittore inglese (1870-1953) amico di Chesterton, che aiuta a capire l'arte e il segreto del tradurre.
HILAIRE BELLOC (1870-1953), nato vicino a Parigi, a La Celle Saint-Cloud, da padre francese e madre inglese, è stato un polemista molto attivo nel dibattito politico, ma anche scrittore prolifico nei generi più diversi: dalla narrativa ai saggi di tema politico, alle biografie e alle grandi opere storiche. È considerato dalla critica letteraria uno dei maggiori scrittori inglesi del suo tempo. Significativa nella sua biografia intellettuale fu l’amicizia con Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), per il quale scrisse la premessa al volume La Chiesa cattolica e la conversione (Morcelliana, 1954).
Sommario: Gunzler C., Dal "parco" alla "foresta". Il modello di un'etica quotidiana elementare. La proposta di Albert Schweitzer; Grasser E., L'etica della difesa degli animali in Albert Schweitzer; Buzzi F., "Giustificazione per fede" e mistica nell'ottica di Albert Schweitzer; Corsani B., Albert Schweitzer. Escatologia e messianismo; Mormino G., Escatologia e violenza divina negli scritti di Albert Schweitzer sulla vita di Gesù; Fonnesu L., Etica e concezione etica del mondo in Albert Schweitzer; Colombo E., Idealismo critico o filosofia della religione? Albert Schweitzer e Kant; Tomasoni F., Albert Schweitzer e l'antiteologia ottocentesca; Lazzaro F., Albert Schweitzer e la musica, ovvero Bach secondo Schweitzer.
Alcuni personaggi esistono da sempre e per sempre ci sono davvero, solo che non abitano boschi e montagne, ma le pagine dei libri: sono dèi ed eroi del mito, nati in un tempo immemorabile e ancora vivi e vegeti. Stanno lì, si conoscono e si frequentano: Edipo va a braccetto con Amleto, Alessandro Magno passa le consegne a Faust, Ulisse e Achille combattono le stesse guerre, Antigone è figlia e sorella di Edipo, Tiresia il loro indovino... Pare che la notte, furtivamente, alcuni di loro si intrufolino attraverso un orecchio nella nostra psiche e divengano parte di noi, Edipo, Elettra, Ulisse, Antigone, muovono i nostri gesti, pronunciano le nostre parole. Questo libro racconta la loro storia, dalla loro nascita fino ad oggi. Dalla loro nascita: ma pare che miti e archetipi non nascano, siano lì da sempre a rivelare le loro identità. I personaggi passati in rassegna sono nati o divenuti celebri in tempi diversi su testi diversi, i poemi omerici e i grandi tragici greci, certamente, ma anche la Bibbia (Giuditta) o l'epica medievale (Parsifal) o il teatro moderno (Amleto, Faust, Don Giovanni).In questo volume non si vogliono imitare i molti repertori o dizionari di figure mitiche con pretese di esaustività, ma piuttosto raccontare alcune di queste avventure, con tagli e toni molteplici, con l'eclettismo di sensibilità anche distanti, di generazioni diverse, che rendono eterni questi personaggi.
DESCRIZIONE: La pubblicazione dei diari degli anni 1945-1978 mette a disposizione di un più largo pubblico un testo che non solo consente di cogliere alcuni snodi importanti dell’itinerario culturale e dell’esperienza religiosa di Balducci, ma apre anche interessanti spaccati sulle iniziative da lui promosse e sugli ambienti frequentati. I diari, con la rete di relazioni che fanno emergere, rendono imprescindibile la collocazione del «caso Balducci» nel più generale contesto di una storia della Chiesa e della società italiana di cui rivelano o confermano alcune articolazioni e tensioni interne in tre periodi cruciali: gli anni che vanno dall’immediato dopoguerra al 1959, il concilio Vaticano ii e il post-concilio.
COMMENTO: Dal secondo dopoguerra agli anni del Concilio al '78, i Diari inediti di un protagonista della Chiesa cattolica italiana conciliare e post-conciliare.
ERNESTO BALDUCCI (1922 –1992) è stato tra i protagonisti del cattolicesimo italiano della seconda metà del '900 e fondatore della rivista «Testimonianze». Tra le sue opere: Educazione e libertà (Piemme, 2000), L’insegnamento di don Lorenzo Milani (Laterza, 2002), Educare alla mondialità. Conversazioni su don Lorenzo Milani (Giunti, 2007), Immagini del futuro (Giunti, 2008). Su di lui, presso la Morcelliana, ricordiamo: Bruna Bocchini Camaiani (ed.), Ernesto Balducci. La Chiesa, la società, la pace (2006), e Daniele Menozzi (ed.), Ernesto Balducci attraverso i suoi «Diari», in «Humanitas» 2(2006).
MARIA PAIANO è ricercatrice e professore aggregato di Storia del cristianesimo all’Università di Firenze. Le sue ricerche hanno riguardato sino ad ora le dimensioni sociali e politiche del culto cattolico e la formazione del clero in età contemporanea. Tra le sue pubblicazioni si ricordano Liturgia e società nel Novecento. Percorsi del movimento liturgico di fronte ai processi di secolarizzazione (Roma, 2000) e l’edizione critica in due volumi dei diari del seminario di Ernesto Balducci (Ernesto Balducci, Diari, 1940-1945, Firenze, 2002 e 2004).
Il discernimento spirituale nel cristianesimo antico
Giovanni Filoramo, Introduzione
Adele Monaci, Il «discernimento degli spiriti» in Origene
Fabrizio Vecoli, Trasformazione del discernimento in pratica istituzionale nella tradizione egiziana
Paolo Bettiolo, Discernimento dei pensieri e conoscenza del cuore. Natura e sovrannatura nell’insegnamento di Evagrio Pontico
Roberto Alciati, Il de discretione di Cassiano e la sua influenza nella letteratura ascetica posteriore (secoli V-VII)
Rosa Maria Parrinello, Tecnica e carisma. Il discernimento tra radici pagane e tradizione cristiana: Diadoco di Fotica e Giovanni Climaco
SAGGI
Marco Rainini, Oltre il velo delle immagini. Il Dialogus de cruce (Clm 14159) e Corrado/Peregrinus di Hirsau
Aliocha Maldavsky, Società urbana e mobilità missionaria: i milanesi e la missione lontana all’inizio del Seicento
Alessandra Marani, Le conferenze episcopali nel post concilio (1965-2005)
NOTE
Giuseppina De Sandre Gasparini, Al margine di una recente lettura di Francesco d’Assisi. Spunti di riflessione
Barbara Armani, Religione, economia e nazione: una ricerca su una minoranza protestante nell’Italia dell’Ottocento
Matteo Caponi, Organizzare una democrazia di massa. Il radicalismo di Romolo Murri
LAVORI IN CORSO
Marina Baldassari, La memoria restituita. Un censimento delle scritture femminili negli archivi romani e una nuova collana di fonti
CRONACHE
Alessia Lirosi, Metodi di intervento per la tutela degli Archivi Ecclesiastici: la documentazione moderna e contemporanea