**********LA NOSTRA RECENSIONE DI FRANCESCO BONOMO**********
Tra i Padri della Chiesa e gli scrittori ecclesiastici emerge poderoso Tertulliano. Dagli studi e dalle letture, egli rimane famoso per la sua passione per la verità e per il Dio vero del Cristianesimo opposto agli dei falsi dei pagani. Una delle sue opere, l'Apologeticum, identifica in Tertulliano il suo intento di difesa del Cristianesimo perché religione vera e ragionevole. Riferirci a Tertulliano ed al suo stile forte e schietto in difesa della fede è il pretesto per una riflessione.
Oggi in ambito teologico l'apologetica è passata di moda e gli odierni apologeti sono apostrofati come rappresentanti di retaggi culturali e religiosi non più consoni al nostro mondo moderno e post-moderno. Eppure nel contesto ecclesiale di una ripresa dell'impegno di evangelizzazione e di un anno dedicato alla fede, risuona ancora l'urgenza della testimonianza di gioia, di verità e di razionalità dell'impegno cristiano. Molteplici stili e forme esprimono oggi una nuova apologetica. Si tratta della propagazione semplice delle realtà che il Cristianesimo porta con sé. Essere cristiani indica fare una scelta continua per quel Gesù che i Vangeli e la Tradizione della Chiesa annunciano senza sosta. Ma come parlare di questo tipo di libertà in un contesto in cui la scelta religiosa o è messa aprioristicamente da parte perché senza ragioni sperimentabili o è esaltata in scenari confusi, sfuocati e banali, in cui di Dio si hanno percezioni mutevoli e livellate? La risposta ad una domanda che scuote viene dal un nuovo libro di Pippo Corigliano, per quarant'anni portavoce dell'Opus Dei in Italia, Quando Dio è contento, il segreto della felicità, edito con i tipi della Mondadori. Tra queste pagine si trova una nuova apolegetica che mette da parte le profondità accademiche e gli scadimenti popolari per dare spazio ad una difesa ardente della fede, dell'adesione a Dio nelle pieghe del quotidiano senza orpelli e senza schermi. Questo nuovo libro lo consideriamo una nuova difesa perché ribadisce, afferma, racconta la scelta di vita alla sequela di Cristo in un ambiente che sempre più lo rifiuta o lo svilisce.
Di fronte al pallore di Cristo che appare snaturato, distorto e sempre più privato della sua divinità nei frammenti delle diverse espressioni culturali, nei film, nei teatri, nei media con le istantanee dei network e dei cinguettii, dalle pagine di Pippo emerge invece un Dio vivo e vero, presente nel quotidiano, operante. L'Autore comunica ai suoi lettori una possibilità. Essere cristiani in questo mondo porta con sé la scelta per la felicità. Affermando ciò non ci si nasconde dietro sorrisi e bei pensieri. Le difficoltà, i dolori ed i turbamenti non mancano ma rimane certezza che Dio agisce e che scegliere lui non è intraprendere una via di rinunce e di diminuzioni ma è la via della pienezza in cui l'uomo ritrova se stesso e l'altro, la sua grandezza, la sua eccellenza, la sua vocazione ad entrare in comunione con Lui.
Descrizione del libro:
Tolstoj affermava che «il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa». E come lui in molti si sono chiesti quale fosse la «ricetta» per una vita felice. Ma forse una verità così profonda non si ricava da teorie o aforismi; va cercata piuttosto nel cuore di ciascuno, chiamato a vivere una vita piena e feconda al di là dei miraggi (denaro e potere, sesso e apparenza) che oggi la società tende a inseguire come mete della felicità.
È il cammino interiore cui ci invita Pippo Corigliano in queste pagine, nelle quali ripercorre gli incontri e le scelte che hanno segnato la sua esperienza, in un viaggio alla scoperta delle persone davvero felici che ha incontrato: non solo i suoi «maestri», Giovanni Paolo II e Josemaría Escrivà, che gli hanno insegnato quanta gioia possa scaturire da un sentimento di affetto sincero per il prossimo, ma uomini e donne che, in famiglia e sul lavoro, sono capaci di prendersi cura di chi hanno intorno, sanno essere miti, distaccati in modo giusto dai beni materiali, «seminatori di pace». Solo chi sa davvero voler bene, infatti, può aspirare a essere felice, perché la sua felicità si rispecchia nel dono che fa di sé agli altri.
È la logica del servizio, la stessa esortazione a «entrare nel mondo dell’altro» che Gesù fa nel Vangelo attraverso la parabola del buon samaritano. Perché, in fondo, percorrere la strada della felicità significa scegliere di «vivere come Gesù»: lasciandosi alle spalle l’egoismo, accettando la sofferenza, facendosi di nuovo figli piccoli del Padre. Realmente felice – ci dice in definitiva Corigliano – è chi vede nel mondo intorno a sé il compito perfetto che in esso è chiamato a svolgere, un compito d’amore.
Allora tutto assume un sapore diverso e i «momenti del cuore», gli istanti di più intensa gioia, diventano quelli condivisi con gli amici, giacché solo «quando sono aperto alla grande felicità sono anche capace di apprezzare appieno le piccole felicità, quelle piccole gioie alla portata di tutti che ora, però, cambiano di valore».
Dio, patria e famiglia sono tramontati. Un declino graduale, lungo la modernità, accelerato nel Novecento, esploso nei nostri anni. Sono stati il fondamento ideale e morale, storico e pratico della vita umana e di ogni civiltà. Il crollo di un muro, due torri e tre principi è alle origini della nostra epoca. Con il muro di Berlino cadde il comunismo, sorse l'Europa e dilagò la globalizzazione. Con le due Torri gemelle cadde la supremazia inviolata degli Stati Uniti e riemerse la storia dal fanatismo. Ma col declino di religione, patria e famiglia si spegne la civiltà e si ridisegna radicalmente la condizione umana. Di tale crisi di solito non ci diamo pensiero, ma ne scontiamo gli effetti ogni giorno. Ereditiamo il vuoto e la perdita di questi tre cardini con la stessa naturale passività con cui i nostri padri ereditarono la fede e la loro osservanza. In queste pagine Marcello Veneziani non esorta a barricarsi tra le rovine, fingendo che nulla sia accaduto, non coltiva illusioni. Ma cerca di capire i motivi della loro caduta, ne osserva l'assenza nel mondo presente, riflette su cosa ci siamo persi e cosa abbiamo guadagnato, cosa c'è al loro posto e da cosa oggi si può ripartire per rifondare la vita. Un viaggio che si dipana tra filosofia ed esperienza individuale, pensieri dell'anima e sguardi sul nostro tempo. L'incontro con Dio, patria e famiglia avviene seguendo un percorso originario e originale.
Il 28 maggio 2006, mentre era in visita apostolica in Polonia, Benedetto XVI si è recato ad Auschwitz e ha pronunciato un memorabile discorso, aperto da parole di angoscia, da un grido interiore rivolto a Dio: "Perché, Signore, hai taciuto? Perché hai potuto tollerare tutto questo?". Un grido che lacera il silenzio, ma si fa poi domanda di perdono e riconciliazione, preghiera al Dio vivente di non permettere più simili cose. Al testo del discorso papale seguono contributi di alcuni teologi.
Il destino di Ercole, il più tragico degli eroi, è scritto nel suo sangue bastardo: per metà divino e per metà mortale, è frutto di una notte di passione rubata tra Zeus e la bellissima, inconsapevole Alcmena. Ma se l'ira di una donna tradita può essere implacabile, quella della Madre di tutti gli dei può trasformarsi in un'autentica maledizione. Era, accecata dalla rabbia per l'infedeltà del proprio sposo Zeus, ha in serbo per Ercole una vita di supplizi. Rifiutato dai genitori, che riversano tutto il loro amore sul suo gemello Ificle, il prodigioso ragazzo crescendo dimostra una forza fisica sovrumana, ma il suo animo è segnato da una ferita profonda. Nel senso di inadeguatezza e nella solitudine che lo abitano, trova terreno fertile la belva rossa della rabbia, che si abbatte persino su coloro che l'eroe ama davvero. Devastato dal senso di colpa, Ercole è così condannato a una lunga e tormentata espiazione: dodici insuperabili fatiche, impostegli dal pavido cugino Euristeo. Per guadagnarsi il proprio posto nell'Olimpo degli immortali, il figlio di Zeus si lancerà all'inseguimento di leoni invincibili, cerve dalle corna d'oro, mordaci uccelli dalle penne di bronzo, viaggerà ai confini del mondo e varcherà le soglie degli inferi. Ma ce la farà a lavarsi la coscienza dalle proprie gesta feroci, ad addomesticare la bestia ingorda che lo possiede e a trovare il coraggio di tornare ad amare? In questo primo volume del suo dittico, Simone Sarasso inizia a riscrivere la storia del più grande eroe dell'Occidente, e lo fa con uno stile moderno e visionario e il ritmo incalzante di un film d'azione, dando vita a un personaggio insospettabilmente vulnerabile, che incarna la fragilità stessa della condizione umana: un Ercole straordinariamente diverso da tutti quelli raccontati fino a ora.
Abbiamo ancora bisogno di credere in Dio? È necessaria la sua presenza per spiegare l'universo? In questo nuovo manifesto dell'ateismo, Richard Dawkins rilancia le tesi dell'"Illusione di Dio". In un'epoca ancora pervasa da suggestioni religiose di ogni tipo, l'autore, con il consueto stile provocatorio, ci consegna una guida per liberarci da antichi e odierni abbagli. E ci convince che nel XXI secolo spetta alla scienza il compito di rispondere agli interrogativi sul senso dell'esistenza, sulle leggi che governano il mondo e le azioni umane, e che la pretesa delle religioni di giustificare la realtà attraverso un Dio creatore non è razionalmente sostenibile. Le Scritture, specie la Bibbia, non rappresentano un valido motivo per credere, perché i miti che le sorreggono non sono documentati e dunque non hanno carattere storico. Le prove sono l'unico presupposto di qualunque tesi, se mancano la tesi perde di validità. Smascherate queste contraddizioni, il focus si sposta sui presunti fondamenti scritturali della morale. Versetti biblici alla mano, dimostra come Dio sia protagonista di storie raccapriccianti e poco edificanti, e non possa essere quindi fonte di norme universali. Questo, in aggiunta al fatto che l'etica si è modificata nei secoli, mostra come l'umanità progredita non dovrebbe ricavare il proprio senso del bene e del male dalla Bibbia. Ma la sfida più stimolante, per Dawkins, è sconfessare e abbattere, sulla scia delle teorie di Darwin, il presupposto ingannevole dell'esistenza di un supremo architetto della natura, che da solo ne spiegherebbe i prodigi. L'evoluzione per selezione naturale chiarisce tutti gli enigmi, dalle soluzioni improbabili adottate dagli organismi viventi per sopravvivere, alle mutazioni genetiche, ai colori degli animali. La conoscenza scientifica è in grado di decifrare la strabiliante simmetria dei fiocchi di neve, lo sviluppo dell'embrione e la trasmissione del DNA. È evidente che sappiamo dove e come cercare le risposte, Dio non ci serve. Siamo troppo grandi per seguire ancora i «consigli cattivi o inutili» delle generazioni precedenti. Pensare con la propria testa diventa la scelta più coraggiosa, urgente e semplice da adottare. Soltanto allora comprenderemo nel modo più sano e profondo i misteri della vita e la meraviglia che ci circonda.
Amato e discusso in ogni fase della vita, Joseph Ratzinger è stato uno dei grandi protagonisti della seconda metà del Novecento e della svolta del millennio. Nato in Germania nel 1927, la sua vita venne segnata dall'ascesa del nazismo, dalla guerra, dal comunismo, come quella di Giovanni Paolo II che, dopo la sua sorprendente elezione, lo volle insistentemente al suo fianco. Eletto a sua volta papa nel 2005, Ratzinger decise di chiamarsi Benedetto XVI a indicare la scelta per Dio, la via della pace operosa nel rispetto degli uomini e del creato. Alla Chiesa, colpita dagli scandali sessuali e finanziari, propose un percorso di purificazione; all'Europa suggerì ripetutamente di valorizzare le radici cristiane; alle religioni domandò un atteggiamento di dialogo al servizio dei popoli e delle nuove urgenze dell'umanità. Da molti non compreso, nel 2013 Benedetto XVI stupì il mondo con le dimissioni dal papato, un gesto clamoroso che a tanti sembrò il segno del tramonto del cattolicesimo. Era, al contrario, il seme sotto la neve, il passaggio obbligato per aprire la Chiesa a una dimensione più universale, a un rinnovamento cui sta lavorando il suo successore, Francesco. Elio Guerriero, che da molti anni ha un rapporto di consuetudine con il papa emerito, ha tracciato un ritratto a tutto tondo del pensatore e uomo di Chiesa che molti hanno appreso ad amare e rispettare dopo le sue dimissioni. Prefazione di papa Francesco.
Come possiamo avere certezza che Dio esiste? E se esiste, come possiamo essere sicuri che si interessa di noi? Fin dove possiamo spingerci con la nostra ragione e perché il Dio di Gesù Cristo dovrebbe essere la risposta più affidabile? Di fronte alla secolarizzazione e alla critica delle verità assolute che caratterizzano la nostra società, la questione di Dio, lungi dall'essere scomparsa, torna e si ripropone nella sua essenzialità, interrogando l'intelligenza e il cuore. Con Dio o senza Dio, infatti, cambia la nostra vita e il modo di concepire noi stessi e il mondo. In questa intervista, che in realtà è un libro organico e intellettualmente onesto, il cardinale Ruini - rispondendo alle domande di Andrea Galli - accompagna il lettore sulle tracce di Dio, tra storia, scienza e cultura, e propone una serie di percorsi per avvicinarsi al suo mistero partendo dalla realtà di cui abbiamo esperienza: dal semplice e primordiale stupore di fronte al fatto che esistiamo, alla natura di cui siamo parte e che allo stesso tempo riusciamo a leggere e governare, all'anelito di libertà insopprimibile in ogni uomo, alla sua capacità di riconoscere quel grande segno di Dio piantato nella storia che è Gesù Cristo. Il tutto senza eludere lo scandalo del male fisico e morale e della sua sconfinata ampiezza. Un libro che si propone come un itinerario per aiutare chi crede a essere più consapevole delle ragioni della propria fede e a fare così unità nella propria coscienza di credente.
Come possiamo avere certezza che Dio esiste? E se esiste, come possiamo essere sicuri che si interessa di noi? Fin dove possiamo spingerci con la nostra ragione e perché il Dio di Gesù Cristo dovrebbe essere la risposta più affidabile? Di fronte alla secolarizzazione e alla critica delle verità assolute che caratterizzano la nostra società, la questione di Dio, lungi dall'essere scomparsa, torna e si ripropone nella sua essenzialità, interrogando l'intelligenza e il cuore. Con Dio o senza Dio, infatti, cambia la nostra vita e il modo di concepire noi stessi e il mondo. In questa intervista, che in realtà è un libro organico e intellettualmente onesto, il cardinale Ruini - rispondendo alle domande di Andrea Galli - accompagna il lettore sulle tracce di Dio, tra storia, scienza e cultura, e propone una serie di percorsi per avvicinarsi al suo mistero partendo dalla realtà di cui abbiamo esperienza: dal semplice e primordiale stupore di fronte al fatto che esistiamo, alla natura di cui siamo parte e che allo stesso tempo riusciamo a leggere e governare, all'anelito di libertà insopprimibile in ogni uomo, alla sua capacità di riconoscere quel grande segno di Dio piantato nella storia che è Gesù Cristo. Il tutto senza eludere lo scandalo del male fisico e morale e della sua sconfinata ampiezza. Un libro che si propone come un itinerario per aiutare chi crede a essere più consapevole delle ragioni della propria fede e a fare così unità nella propria coscienza di credente.
"La parola di Dio ogni giorno 2016" si apre con l'icona dell'arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, beatificato il 23 maggio del 2015. E stato un evento che lo ha mostrato come l'immagine del pastore che offre la sua vita per le pecore, particolarmente per quelle oppresse. La beatificazione di Romero getta un raggio di luce in questo anno che papa Francesco ha voluto che fosse un "anno di misericordia". Nella Bolla di indizione dell'anno santo della misericordia, Misericordiae Vultus, papa Francesco scrive: "Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell'agire del Padre. E per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti". Il libro, con umiltà e semplicità, si iscrive in questo tempo della misericordia per aiutare a viverlo nell'ascolto della Parola di Dio. E nella pratica continuata dell'ascolto che si coglie il mistero dell'amore di Dio che rinnova i cuori e la storia.
Il volume "La Parola di Dio ogni giorno 2015" si apre con l'icona di san Giovanni XXIII. Vuole essere un piccolo segno di gratitudine per questo santo pastore a cinquanta anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II. Da quell'evento - com'è noto - si sprigionò una stagione nuova per la Chiesa, una nuova primavera che ha segnato la vita di tanti. Anche questo volume si lega alle indicazioni conciliari sulla riforma della Liturgia e sulla centralità della Sacra Scrittura per la vita della Chiesa e di ciascun credente. "La Parola di Dio ogni giorno 2015" vuole iscriversi nella lunga scia dei discepoli che si affidano alla Parola di Dio per camminare ogni giorno alla sua luce. Accoglierla nel cuore, meditarla e metterla in pratica è il modo di essere discepoli del Signore Gesù.
Rino e Cristiano Zena sono padre e figlio, e sono una famiglia, perché la madre se n'è andata e loro vivono soli. Cristiano potrebbe essere un adolescente come tanti, ma è Rino a non essere un padre come gli altri: disoccupato, emarginato, violento, alcolista, tenuto sotto controllo dall'assistenza sociale che minaccia di revocargli la custodia del figlio. Rino tuttavia ama Cristiano e si dedica a lui: con tenerezza, con affetto vero lo educa alla violenza e al culto della forza. Con i suoi amici Danilo e Quattro Formaggi non costituisce soltanto un trio di balordi, ma un vero e proprio clan, appassionato e affettuoso, che si prende cura del ragazzo. Alle loro vicende si intrecciano quelle della ragazzina di cui Cristiano è segretamente innamorato, Fabiana, e della sua amica Marina.
"La Parola di Dio ogni giorno 2014" si colloca sulla scia dell'anno della fede che papa Francesco ha chiuso con una straordinaria esortazione ad un nuovo slancio missionario della chiesa a partire da una rinnovata predicazione del Vangelo. Lui stesso ne offre un esempio scegliendo di commentare ogni giorno il Vangelo della messa. Questo esempio del papa ha spinto mons. Vincenzo Paglia a seguirlo offrendo in questo anno brevi riflessioni sul Vangelo della Messa quotidiana. "La Parola di Dio ogni giorno 2014" vuole così aiutarci ad ascoltare con frutto il Signore che quotidianamente ci parla. I brevi commenti che vengono presentati, mentre ci aiutano a comprendere il senso letterale del testo evangelico, vogliono far emergere il senso spirituale delle parole che ci sono annunciate perché, accogliendole, ci commuovano e ci illuminino il cammino. Il volume, come è avvenuto anche nelle edizioni precedenti, scandisce i giorni secondo l'anno liturgico della chiesa latina che chiama i suoi figli a vivere, per l'intero anno, il mistero di Gesù.