Questa fondamentale biografia su J.R.R. Tolkien rivela l'orrore e l'eroismo che egli ha realmente vissuto come ufficiale nella Battaglia della Somme e descrive il suo rapporto col TCBS, il primo circolo di amici intimi di Tolkien, che in quegli anni lo spinsero a scrivere la sua mitologia. Con questo testo, il migliore mai scritto sui primi anni della vita di Tolkien, John Garth vuole anche mostrare che l'esperienza della Prima Guerra Mondiale è una delle chiavi principali per capire il perenne fascino delle storie della Terra di Mezzo. Il volume, vista l'accuratezza documentale nella ricostruzione storica di quegli anni, risulterà di grande interesse anche a coloro che non hanno mai letto Il Signore degli Anelli.
GLI AUTORI
JOHN GARTH ha studiato Lingua e Letteratura Inglese presso l'Università di Oxford ed ha lavorato a lungo come giornalista a Londra. Il grande interesse verso l'opera di Tolkien e una profonda conoscenza della Prima Guerra Mondiale lo hanno portato a dedicare cinque anni allo studio di queste tematiche. Il volume Tolkien e la Grande Guerra è il maturo esito di questi intensi anni di ricerche letterarie e storiche.
Ebreo russo e ardente sostenitore della patria sovietica, Vasilij Grossman descrisse l’orrore staliniano della sua epoca raccontando la riscossa dell’armata rossa verso ovest durante la seconda guerra mondiale, diventando il più importante corrispondente di guerra dell’esercito sovietico. Fu solo quando scoprì che nella sua città natale, Berdičev, 30.000 persone – tra cui la sua stessa madre – erano state massacrate dalle forze naziste, che egli fu messo dinanzi alla sua identità ebraica e all’orribile genocidio della Shoah. Ora, avvalendosi di materiali d’archivio venuti alla luce solo dopo il collasso dell’Unione Sovietica, John Garrard e Carol Garrard hanno scritto un’eloquente biografia di Vasilij Grossman. Le ossa di Berdičev non è solo una vivida ricostruzione della vita di uno scrittore in uno stato totalitario e antisemita, ma al tempo stesso fornisce ulteriori elementi concernenti le origini della stessa Shoah. Gli autori evidenziano come questa ebbe inizio non nei ghetti e nei campi di sterminio polacchi, ma sul territorio sovietico occupato dai nazisti, con la consapevolezza e la collaborazione di molti cittadini sovietici che non soltanto contribuirono, ma trassero anche profitto dall’assassinio dei loro vicini di casa ebrei. A loro volta le autorità sovietiche cancellarono ogni traccia di quelle azioni – fornendo in tal modo l’argomento decisivo a supporto della tesi cui giunse Grossman secondo cui i due stati totalitari, la Germania nazista e la Russia sovietica, già avversari nella seconda guerra mondiale, erano in realtà immagini speculari l’uno dell’altro.
Prima della caduta del Muro di Berlino, le città non avevano mai pensato alla visibilità internazionale: i gemellaggi rispondevano alla necessità del secondo dopoguerra di ricostruire relazioni e avevano una vaga impostazione ideologica, erano infine per lo più limitati alla sfera culturale. Negli anni di Albertini si riuscì a dare una significativa svolta allargando l’orizzonte di una attività internazionale ricca di nuovi temi e contatti. Con il venire meno della contrapposizione ideologica, esplode il fenomeno della globalizzazione e una città come Milano, capitale economica d’Italia, diviene un appetibile interlocutore dal punto di vista economico e, a seguire, istituzionale. Più di 40 sono stati i Capi di Stato e di Governo che hanno visitato Milano; le delegazioni ministeriali hanno superato quota cento; innumerevoli i Sindaci e Governatori; decine i gemellaggi firmati o consolidati così come le mostre internazionali, i roadshow, le tournée teatrali patrocinate. Il libro racconta queste vicende attraverso episodi curiosi, ritratti di protagonisti inediti e piccanti, osservazioni originali e divertenti sul serioso scenario della "politica internazionale"...di una città nel mondo.
Prefazione di Antonio Ferrari
Queste memorie di vita africana sono la quotidiana normalità di circa dieci anni (1985-1996) trascorsi da un medico chirurgo e dalla sua famiglia in Uganda, nell'Africa orientale, praticando la professione, curando i sofferenti nel letto d'ospedale o i moribondi in povere capanne. I differenti momenti della vita famigliare si sono intrecciati con gli avvenimenti del paese, spesso drammatici come accade in Africa. Guerre, epidemie, colpi di stato e sofferenze sono state il pane quotidiano che non ha impedito il sereno svolgersi della vita scandita anche dagli aspetti più belli: la nascita dei figli, la compagnia della moglie e degli amici bianchi e neri, la riconoscenza dei pazienti e l'incontro con le persone, piccole e grandi, incrociate lungo la strada di quegli anni. Il vero protagonista di queste stagioni spese ai tropici non è l'autore o i suoi amici, ma la grandezza di un'esperienza vissuta, resa affascinante da una Presenza, la presenza di chi non si può ancora vedere in faccia, ma che infonde passione e condivisione per ogni particolare della vita, anche per la sofferenza più dura. Il desiderio di non perdere la memoria di quegli anni ha portato alla lenta ma tenace stesura dl queste note, inaspettatamente diventate libro, scritte con il sorriso sulle labbra, segno di una grande riconoscenza. Presentazione di Giancarlo Cesana
A María Zambrano,appartenente alla così detta “generzaione del ‘27”. In questa monografia si prende le mosse dall’esame delle suggestioni mutuate dal maestro Ortega, dal sentimento tragico di Unamuno, dalla metafisica poetica di Machado e dal sistema filosofico di Zubiri per poi esaminare gli scritti giovanili che furono caratterizzati da un forte impegno etico-politico e dall’attiva militanza in favore della causa repubblicana nella tragica guerra civile spagnola. Si affronta quindi la teoria della ragione poetica che rappresenta forse il suo contributo più originale durante l’immenso esilio durato circa mezzo secolo. La terza tappa è pervasa da un’attitudine mistica, dal momento che la Zambrano volge le spalle alla storia per far appello al sogno creatore, e decifrare attraverso la scrittura quel segreto, onde comunicarlo nel segno della pietà, che equivale a saper trattare adeguatamente con l’altro. La maggior parte delle opere di Zambrano sono state tradotte nel nostro paese anche se manca una monografia completa sul suo pensiero per procedere finalmente ad una analisi storico-critica. Finora, sostanzialmente con poche eccezioni, sono state prodotte solo esegesi e glosse. Questo libro intende colmare proprio tale lacuna in occasione del centenario della nascita della famosa allieva di Ortega, nella consapevolezza delle difficoltà, ma anche degli innegabili esiti positivi, dinanzi ad un pensiero che tenta una via nuova in opposizione alla violenza del razionalismo, mediante la ragione poetica e attraverso una scrittura affatto originale.
GLI AUTORI
Ordinario di Filosofia Morale presso l’Università di Trieste, ha dedicato numerosi saggi all’ispanismo filosofico. Tra i libri più recenti: Introduzione a Ortega Y Gasset (Laterza, Bari 1996). Introduzione a Unamuno (Laterza, Bari 2001). Per Marietti ha curato l’edizione italiana di Ortega y Gasset, Cos’è filosofia e di Zubiri, Luomo e Dio.
È una lunga lettera al padre, un teso viaggio nella memoria, alla ricerca delle radici più profonde del "cristiano" De Gasperi. È un ritorno alle sorgenti della spiritualità su cui si è fondata la lunga milizia sociale e politica dello statista trentino.
GLI AUTORI
Maria è figlia di De Gasperi, è stata al fianco di suo padre durante il periodo che lo ha visto impegnato politicamente nel secondo dopo guerra, e ha fatto parte della sua segreteria. Ora cura e raccoglie tutti gli scritti del padre e ne è riferimento ufficiale. In prima persona curerà la grande mostra itinerante che sarà la manifestazione più importante delle celebrazioni indetta per ricordare lo statista a cinquanta anni dalla morte. L'inaugurazione della mostra avverrà a Roma in Ottobre con l'intervento del Presidente della Repubblica.