Il "secolo breve" è finito nel 1991: come è, come sarà il nuovo secolo in cui abbiamo cominciato a vivere? Come saranno le guerre? Sopravviveranno le nazioni? E saranno ancora gli Stati Uniti il paese leader? Con quali nuovi e sconvolgenti problemi - dal degrado ambientale, alla crescita demografica dovremo convivere? Nel volume le risposte di un grande intellettuale.
Una storia di principi e califfi, di crociate in Terra Santa e di spose bambine accaduta all'incirca ottocento secoli fa. Per conoscere chi è diverso da noi e rispettare ogni razza e cultura.
Abbattimento della borghesia, dominio del proletariato, sovvertimento della vecchia società fondata sul conflitto di classe, istituzione di una nuova società senza classi né proprietà privata: questi gli obiettivi del pensiero politico di Marx, che diedero vita, nel 1848, al "Manifesto del partito comunista". Un opuscolo che ebbe vicende burrascose, più volte censurato, più volte ripubblicato, e sicuramente uno degli scritti politici più influenti del nostro tempo.
"La storiografia moderna, intesa come scienza della storia, è nata nel clima della Rivoluzione francese (che fu anche una rivoluzione culturale) e della profonda inquietudine intellettuale provocata in Europa da Napoleone e dalla sua epopea. Non è dunque eccessivo dire che ancora oggi la storiografia risente di quell'evento epocale e di quel mito. Le idee e le emozioni degli storici partecipano sempre, nei modi più vari, della costante riflessione su un tempo che va dal 1789 al 1821. Ne è testimonianza anche il "Napoleone" dello storico Georges Lefebvre che lo pubblicò nel 1953, a coronamento delle sue fondamentali ricerche sulla Francia rivoluzionaria. Ne è dunque il seguito, intellettualmente e storiograficamente, problematico. Di fronte all'attuale rifiorire di libri e biografie dedicati, spesso con approssimazione giornalistica, a Napoleone, l'opera di Lefebvre rimane come un classico insuperato e come un godibile libro di lettura sulla figura storica più nota e controversa dell'età moderna".