La globalizzazione è stata la protagonista indiscussa del passaggio di secolo. I no global la sfidano nelle piazze d'Europa, i democratici americani sono sedotti dal protezionismo economico e una galassia di sigle e movimenti chiede drastiche riforme. Per rispondere a quest'offensiva Bhagwati sostiene tutte le argomentazioni più significative a favore del libero commercio e ridimensiona molte di quelle a sfavore. Analizza il movimento antiglobalizzazione, le sue motivazioni e le sue paure; considera le implicazioni sociali della globalizzazione e ne esamina gli aspetti economici; tratteggia i cambiamenti istituzionali nazionali e internazionali necessari per migliorarne gli effetti.
Rapida scomparsa del vecchio mondo rurale, forme drammatiche di conflittualità politica e sociale, nuovo ruolo protagonista delle donne ma anche trasformazioni strutturali come vistoso calo della natalità, diminuzione dei matrimoni, nascita di nuove tipologie familiari. Dagli anni Sessanta la società italiana è stata contraddistinta da un peculiare processo di modernizzazione e da una conseguente evoluzione della cultura e dei comportamenti. Alla crisi dell'impegno politico che aveva coinvolto la vita pubblica, segue negli anni Ottanta e Novanta il graduale affermarsi di una diffusa indifferenza alla partecipazione e l'emergere dell'individualismo. Una panoramica delle trasformazioni che hanno modificato il nostro Paese.
Uomo di scienza, medico, filosofo, Jacob Moleschott è uno dei principali protagonisti del materialismo, di quel filone di pensiero, cioè, che dal Settecento in poi trova nello sviluppo della chimica, della fisiologia e della medicina conferme a una spiegazione deterministica della realtà naturale e umana. Un filone che dà spiegazioni non solamente ai fenomeni fisiologici della vita, a ogni aspetto della natura e alla nascita dell'uomo, ma anche ai problemi filosofici, etici e sociali. Jacob Moleschott fu ostracizzato a lungo e molto tardivamente chiamato all'insegnamento universitario. Questa biografia ne ricostruisce il contributo alla luce della storia delle idee della cultura scientifica del nostro paese.
Le piante geneticamente modificate sono un approccio sicuro e affidabile per produrre di più, in modo più sano, a costi più bassi e con maggior rispetto per l'ambiente? Oppure sono 'il cibo di Frankestein', un espediente delle multinazionali del seme per arricchirsi, un attentato alla salute dell'uomo e dell'ecosistema, alla biodiversità, all'economia dei paesi poveri? Non è facile, per chi non ha una specifica preparazione, districarsi nel dedalo di informazioni e opinioni diffuse dai mass media. Questo libro offre una seria analisi delle nuove tecnologie applicate all'agricoltura, che impongono a ogni Stato di operare una scelta 'di campo'.
Questo manuale ha come caratteristica prevalente un approccio pratico-operativo. In un numero ridotto di pagine si affrontano i temi principali della disciplina: definizione dell'organizzazione, struttura organizzativa, tecnologia, potere, cultura e cambiamento organizzativo. Gli argomenti sono presentati a partire dalla letteratura scientifica essenziale e facendo continuo ricorso a esempi storici e d'attualità. La prospettiva sociologica permette all'autore di integrare contributi provenienti da ambiti disciplinari diversi e di mostrare il valore aggiunto che l'analisi organizzativa fornisce a chi conosce e frequenta le organizzazioni da utente profano o da operatore non specialista.
Dalla prima edizione dell'opera molte cose sono cambiate nel movimento animalista e nella riflessione. La legislazione ha conosciuto innovazioni importanti, come la nuova legge sul maltrattamento promulgata nel luglio 2004, e altre innovazioni legislative in tema di benessere animale sono in corso di elaborazione. Di tutti questi mutamenti la nuova edizione dà puntuale riscontro.
In sei magistrali lezioni, Dahrendorf ripercorre le tematiche più urgenti dell'attualità e indica nella libertà attiva, nell'attività che rende effettive le chances di vita, la bussola per orientarsi nella confusione del mondo. Ralf Dahrendorf è considerato fra i più grandi studiosi di scienze sociali e di politica del nostro tempo.
"Questa raccolta di dodici saggi, dal 1968 al 1998, contribuisce a dare una risposta offrendo un'ampia prospettiva dei temi che, intorno alla questione centrale della filosofia del Novecento, Gadamer affronta fino agli ultimi anni, dai limiti del linguaggio alla diversità delle lingue, dal primato dell'ascolto alla corporeità della voce, dal linguaggio della metafisica al confronto tra parola e immagine, dal nesso tra rituale e linguaggio fino al gioco linguistico. Ma sarà il lettore a decidere se ci sia qui una radicalizzazione dell'ontologia universale del linguaggio oppure un ripensamento critico". (Dall'Introduzione di Donatella Di Cesare)
È la metà del XII secolo. Giovane ebreo di Colonia, Giuda supera una profonda crisi spirituale convertendosi al cristianesimo e divenendo sacerdote. Con il nome di Ermanno l'ex-Ebreo scrive in latino il racconto della sua conversione, l'Opusculum de conversione sua, dopo le Confessioni di Sant'Agostino una delle prime autobiografie comparse in Occidente. Ma, si chiedono gli storici, si tratta di un racconto vero o fittizio? Fu solo propaganda confezionata dai chierici cristiani? L'autore di questo libro ribalta la questione: vero o fittizio, il racconto pur autobiografico è espressione corale di una comunità, limpido specchio della mentalità e della cultura del suo tempo.
Sia gli Stati Uniti che l'Europa sono società democratiche. Hanno radici culturali e religiose comuni. Sono società ricche. Eppure gli americani sono meno disposti degli europei a ridistribuire le ricchezze. Perché l'Europa ha sviluppato un approccio tanto diverso da quello statunitense rispetto alla ridistribuzione del reddito? Esiste davvero una linea divisoria che separa le due sponde dell'Atlantico? E se esiste, si basa su realtà economiche, istituzioni politiche o sulla psiche delle nazioni? Cercano di rispondere a queste domande Alesina e Gleaser, rispettivamente preside e docente della facoltà di Economia alla Harvard University.
L'Occidente è oggi diviso. Ma all'origine di questa divisione non è il terrorismo, bensì una politica americana che ignora la legalità internazionale, relega in secondo piano l'Onu, determina la rottura con i tradizionali alleati europei. La frattura si prolunga anche all'interno degli stessi Stati Uniti e di molti paesi europei, dove sembra venir meno perfino l'accordo sui principi giuridici fondamentali. All'unilateralismo di Bush, sostiene però Habermas, si deve contrapporre un nuovo progetto cosmopolitico, che riattualizzi l'idea kantiana di "pace perpetua" e presti la dovuta attenzione al tema cruciale dei diritti umani.
Il volume raccoglie undici contributi su temi generali e di approfondimento di Paolo Ramat, docente di Glottologia all'Università di Pavia e linguista noto internazionalmente. I testi, di linguistica storica e tipologica, sono caratterizzati da un approccio funzionale alla lingua, alle sue strutture, al loro divenire nel tempo, e utilizzano un linguaggio il meno tecnico possibile per rivolgersi a studiosi, studenti ma anche a quanti sono interessati al nostro modo di "vivere la lingua".