Dal Medioevo a oggi, Roma ha offerto all'Europa un bagaglio di modelli e di riferimenti che hanno trasformato la sua storia in un mito dai significati spesso antitetici fra loro. Impero e repubblica, autorità e libertà, sono i due poli principali attraverso cui si snoda la vicenda di un mito che non ha vissuto soltanto negli scaffali degli studiosi e tra le rime dei poeti, ma ha circolato nelle vene pulsanti della storia vissuta. Andrea Giardina e André Vauchez raccontano la presenza del mito di Roma all'origine delle idee politiche che ancora animano l'attualità e che affondano le loro radici in un passato lontano, accompagnando come un contrappunto la riflessione sulle istituzioni civili dell'Europa moderna. La concezione universalistica dell'impero medievale e del papato, la difesa delle libertà cittadine e dei valori dell'autogoverno, l'immagine trionfante della Rivoluzione francese e la vocazione scenografica del fascismo sono le principali tributarie del mito di Roma, così come lo sono stati tutti quei movimenti che, dalla Riforma protestante ai nazionalismi ottocenteschi e al nazismo, si sono riconosciuti in un'identità "antiromana". Fra riabilitazioni e cadute, fra entusiastiche adesioni e drastici rifiuti, il mito di Roma continua dunque a vivere di un destino alterno, nelle cui pieghe corre la strada maestra della nostra storia.
Gli Stati Uniti hanno legato la propria esistenza a una vocazione imperialista fondata su un progetto di espansione considerato essenziale da un punto di vista strategico ed economico, giustificato con la missione di ampliare l'area della "libertà". Del Pero distingue tre fasi storiche: la costruzione di un Impero continentale, il consolidamento di un Impero tra gli imperi, l'affermazione di un impero globale. Il periodo fino alla Guerra civile e caratterizzato da una visione che mira a realizzare un unico Stato, dalla costa atlantica a quella pacifica, e sacrifica le comunità indiane assimilando i nuovi territori conquistati a ovest. In seguito gli Usa vivono un momento imperiale, che culmina nella guerra con la Spagna e l'acquisizione delle Filippine. Il fallimento del progetto wilsoniano e l'interludio isolazionista della seconda metà degli anni Trenta lascia poi spazio all'ascesa degli Stati Uniti a leader mondiale. Nel secondo dopoguerra gli Usa combinano elementi tradizionali della politica di potenza e forme nuove d'influenza economica, politica e culturale, riuscendo così a rispondere alla sfida dell'altro universalismo del XX secolo: quello dell'Urss comunista. L'espansionismo statunitense e le forme imperiali cui ha dato vita si sono sempre legate all'idea di libertà raggiunta all'interno dei confini americani, e alla volontà di esportarla per riuscire a difendere più efficacemente l'american way of life.
Natura e "contro natura", giusto e sbagliato. Chi vuole l'assoluto e chi si accontenta del relativo. Chi cerca un modello universale e chi persegue il riconoscimento delle differenze. In queste pagine, due mondi a confronto, quello del dogma e delle certezze e quello della scienza antropologica che coltiva l'ambizione di conoscere da vicino diversi mondi culturali. Una prospettiva questa continuamente sottoposta a critiche, contestazioni, revisioni. Ma che dire delle idee che un papa esprime in campo antropologico? Possono essere considerate anch'esse espressione di una "cultura" umana? Oppure, quello che il pontefice espone sulla famiglia umana è fondato su un sapere extra-culturale o extra-umano? "Santità, come molti altri cittadini italiani e del mondo, seguo con attenzione le manifestazioni del Suo pensiero in merito ai molti problemi che caratterizzano il nostro tempo. Le analisi e le riflessioni che verranno esposte nelle diverse parti di questo libro cercano di rispondere alla sfida che Lei ha lanciato con i Suoi attacchi contro il relativismo culturale, le unioni gay e tutto ciò che Lei ritiene essere 'contro natura'. Avranno se non altro il merito di porre alla prova la proponibilità di un sapere che fa della molteplicità irriducibile delle soluzioni umane il suo interesse principale e il suo punto di forza."
Fare un figlio è come innamorarsi: un'esperienza che travolge e, dopo, nulla è come prima. Nel corso della gravidanza e per tutto il primo anno di vita del bambino la madre costruisce una vera e propria nuova organizzazione psichica, entra in una "costellazione materna" che la induce a rivedere l'intera gerarchia delle priorità dei valori e accende nella sua mente quel misterioso stato che è "pensare per due". Cosa accade nella mente di una donna quando resta incinta? Quali trasformazioni la travolgono? Quali sono le sue preoccupazioni, quali i sogni? Come reagisce il suo corpo? Cosa succede alla coppia e ai suoi equilibri? A seconda del trasporto o della reticenza con cui si addentra nella propria "costellazione", ogni madre vive e struttura un particolare rapporto con il bambino e con l'evento stesso della gravidanza. In un'esplorazione affascinante, che è anche un racconto di storie e di vita vissuta, Massimo Ammaniti si addentra nel mondo celato e intimo della maternità.
Figura di grande rilievo della vita politica italiana del secondo dopoguerra, Giorgio Napolitano ripercorre l'intero arco della sua esperienza e racconta la grande storia - ma anche tanti episodi inediti - e le personalità di spicco che ha conosciuto e frequentato. Avviato all'attività politica alla fine degli anni Quaranta nel Partito Comunista, Napolitano è stato deputato, presidente della Camera, ministro dell'Interno nel governo Amato, presidente della Commissione per gli Affari Costituzionali al Parlamento europeo.
La comunicazione è ovunque, a un livello sub-linguistico come sovra-linguistico, nell'arte, nella politica, nelle città, nella letteratura, nel cinema. Il linguaggio è una parte, anche se certamente dominante, della comunicazione. Questo volume non affronta solo lo studio tecnico o semiotico della comunicazione e la descrizione sociologica dei suoi contesti, ma analizza come la stessa natura umana sia determinata dal nostro carattere comunicativo. Ugo Volli offre una triplice definizione della comunicazione, come tre sono i livelli del coinvolgimento comunicativo. Il primo livello, il cerchio. La nostra umanità non può realizzarsi al di fuori di una "sfera discorsiva", l'ambiente comunicativo in cui siamo inseriti. Il secondo livello: la rete. Nella sfera della comunicazione costituiamo di continuo relazioni, costruiamo scambi, assumiamo responsabilità. Ogni atto di comunicazione è per qualcuno e si traduce nel dialogo. Questo è il livello dove nascono l'etica e l'estetica. Il terzo livello, lo sguardo. La comunicazione ci impone di costruire senso, di interpretare gli atti comunicativi cui siamo esposti, dando loro prospettiva e finalità. È a questo livello che nascono le religioni, le culture, le grandi narrazioni e i meccanismi collettivi di interpretazione del reale.
Onnipresente, duttile e trasversale nel discorso sociale: è l'immagine nella società contemporanea, così come si è strutturata in Occidente dalla seconda metà del Novecento. Eppure il discorso critico sulla "civiltà dell'immagine" si è soffermato soprattutto sui modi della parola scritta, trascurando paradossalmente il mondo visuale e le sue specifiche modalità. Nonostante il suo grado di diffusione nella società contemporanea, infatti, l'immagine è oggetto di analisi solo quando è icona artistica, fotografica o pubblicitaria. Al contrario, il dato da cui parte questo libro è proprio la quotidianità del "materiale visivo", la sua presenza peraltro continuamente intrecciata agli altri linguaggi. L'autrice esplora alcuni usi significativi dell'immagine nei discorsi della pubblicità, della politica, dell'informazione e nella costruzione della memoria collettiva e individuale.
Oggi non è più possibile tenere separati i discorsi che riguardano i diversi mezzi di comunicazione di massa. C'è l'esigenza di cogliere insieme, in un confronto costante, l'evoluzione del sistema dei media in un paese come l'Italia, che non ha conosciuto a suo tempo una larga diffusione dei quotidiani e che dagli anni Ottanta registra una centralità del mezzo radiotelevisivo. Questa edizione aggiorna la storia della stampa italiana ai profondi rivolgimenti avvenuti nel campo dell'informazione con la diffusione di Internet, discutendone pregi e difetti e non trascurandone gli effetti sulla stampa quotidiana nazionale. Dalle importanti trasformazioni che hanno caratterizzato negli ultimi decenni sia il settore dell'informazione scritta e radiotelevisiva sia il più vasto contesto della società italiana, il libro giunge a esaminare le questioni più scottanti che hanno animato il passaggio nel nuovo millennio. Particolare attenzione viene dedicata all'influenza della televisione sulla stampa e sul mercato pubblicitario.
La tesi di Zagrebelsky è che la Verità (con la V maiuscola) e la Giustizia (sempre con la G maiuscola) non esistono o, se anche esistessero, sarebbero inconoscibili. Ma non è affatto insensato, anzi è conforme alla natura umana, agire con prove e controprove per avvicinarsi a qualcosa come la verità e la giustizia (con le iniziali minuscole). È pertanto necessario darsi principi e valori d'azione e combattere il nichilismo, a vantaggio del dialogo costruttivo tra tutti i portatori delle diverse visioni della verità e della giustizia. Poiché oggi l'unica e la più potente "agenzia" della Verità è la Chiesa cattolica, gran parte del libro ne considera e ne analizza le posizioni sui principali temi della vita collettiva, in particolare in materia di diritti civili: famiglia, rapporti tra i sessi, ricerca in campo bio-medico, testamento biologico, eutanasia. L'atteggiamento della Chiesa su questi temi, coinvolgendo i credenti in un obbligo di coscienza rigido che lede la loro autonomia e la loro responsabilità nel campo delle scelte pratiche, impedisce il dialogo onesto, cioè improntato alla reciproca disponibilità ad apprendere, e pone problemi di compatibilità con la democrazia stessa, che presuppone la comune libertà.
Isaia Carter vive in un mondo virtuale. Al suo arrivo è disorientato, incapace di relazionarsi con i suoi simili, incerto su cosa fare. Presto, però, Isaia impara. Si lancia alia scoperta del suo nuovo mondo, si adatta ai ritmi e ai costumi, stringe amicizie, esplora culture affascinanti. Alcune sembrano ferme a un passato medievale, regolate da oscure norme di comportamento, altre trascorrono in un futuro tecnologico: si passa di colpo da scenari metropolitani a isole tropicali, da musei fatiscenti a quartieri a luci rosse. Questo libro è il resoconto della sua vita dentro Second Life, dalle attività che svolge, tra cui un lavoro come reporter, allo sviluppo della sua 'coscienza' intima, stimolata in modo problematico da un mondo che lo affascina e al tempo stesso lo spinge a porsi domande complesse: qual è il suo ruolo qui? Cosa c'è oltre questa vita elettronica? Addentrandosi in realtà difformi, e soprattutto grazie all'incontro con una donna seducente, Isaia si accorge di avere desideri superiori ai propri limiti. La sua esistenza di avatar, creature nate adulte, inclini più ad apprendere che a vivere, ha la consistenza di una eternità artificiale, ma è animata da aspirazioni molto simili a quelle umane. La libertà che questo universo promette non corrisponde alle possibilità pratiche che concede e non è vero che qui si può realizzare qualsiasi sogno: un mondo senza morte, senza malattia e senza vecchiaia non svincola dalla intensa ricerca di un senso.
Un elé belé è un giocatore che crede di prendere parte al gioco, ma che in realtà partecipa soltanto in apparenza. Tutti, tranne lui, sanno che non verrà preso sul serio. Ma cosa succede quando a impersonare il ruolo degli elé belé sono i paesi del terzo mondo, o la pubblica opinione negli Stati cosiddetti avanzati, o le voci indipendenti delle Ong negli organismi internazionali? Episodi come la crisi economica in Asia orientale, i test nucleari in Asia meridionale e i conflitti in corso non fanno che sottolineare le profonde differenze, in termini di influenza e potere internazionali, tra i paesi del mondo. Il benessere dei cubani dipende dalle azioni del presidente degli Stati Uniti, che può impedire l'esportazione di beni da Cuba chiudendone i canali commerciali. Ma non è vero il contrario. E lo stesso squilibrio si ripete tra India e Sri Lanka, o tra Giappone e Corea. La guerra di Bush all'Iraq, è esempio del paradosso dell'elé belé: in quella che è considerata una democrazia matura, la libertà di espressione è priva di influenza sul comportamento del governo. Questo volume raccoglie gli articoli pubblicati da Kaushik Basu dagli anni Novanta a oggi.
Multimedialità, interattività, usabilità, ipertesti, comunicazione mediata dal computer e, ancora, SMS, instant messaging, blog, comunità virtuali, videogiochi: gli studiosi di nuove tecnologie si confrontano con un campo d'indagine in continua trasformazione. In questa introduzione aggiornata, i concetti, le teorie e gli strumenti metodologici indispensabili per stimolare l'analisi semiotica e le riflessioni sui nuovi media.