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Il volume di Patricelli è un’efficace, impressionante ricostruzione di quei giorni. L’autore, che unisce la preparazione dell’accademico alla capacità di racconto del giornalista, ha scritto un saggio esemplare, animato dal ritmo narrativo e da uno sdegno non celato per i comportamenti di chi doveva pensare al popolo italiano e invece pensò anzitutto alla propria salvezza, mascherandola da ragion di Stato. Giordano Bruno Guerri,“il Giornale”
Il piccolo re e il grande dittatore. Novanta ore di cinismo e incapacità per azzerare uno Stato, fra l’alba del 9 e il pomeriggio del 12 settembre 1943. Marco Patricelli racconta con stile serratissimo l’incredibile sequenza di eventi che mise fine al regime e consegnò l’Italia a un destino di macerie.
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Introduzione - Prologo. Azione e reazione - I. Il re in fuga da Roma - II. Mussolini in fuga da Campo Imperatore - Epilogo. Memoria condivisa e memoria manipolata - Bibliografia - Indice dei nomi
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Un testo ricco di idee inconsuete ma molto fondate, che traccia un sorprendente identikit di questi ex bambini prodigiosi, piccoli imperatori vezzeggiati e ora confusamente immersi nella lunga cerimonia dell’addio all’infanzia. Un libro molto denso nella sua agilità, rigoroso e chiaro, destinato soprattutto ai tanti genitori e insegnanti spesso disorientati, spiazzati, allarmati da comportamenti ‘normali’ ma non per questo meno oscuri e problematici. “la Repubblica”
Gustavo Pietropolli Charmet, grande clinico e squisito divulgatore, nonché uno dei massimi studiosi dell’adolescenza e dintorni, ribalta molti luoghi comuni. “l’Unità”
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Introduzione - 1. Come nasce Narciso - 2. L’adolescente di oggi: un animale simbolico - 3. La creatività di Narciso - 4. La distruzione dei legami - 5. Narciso e la noia - 6. Narciso e la vergogna – Conclusione - Bibliografia
Un grande affresco del Risorgimento attraverso i suoi documenti più importanti e suggestivi, avendo come guida le acute presentazioni di Denis Mack Smith. Dagli anni della Rivoluzione francese alla morte di Cavour, in questo libro troveremo gli scritti e le testimonianze di Filippo Buonarroti ed Eleonora de Fonseca Pimentel, Metternich e Manzoni, Mazzini e Garibaldi, Gioberti e Pio IX, Carlo Alberto e Carlo Pisacane, Vittorio Emanuele II e Cavour, Giuseppe Massari e Carlo Cattaneo. Pagine intense il cui filo conduttore sono le passioni politiche, le ambizioni personali, gli ideali dei popoli e gli interessi dei singoli, le aspirazioni rivoluzionarie, le vittorie e le sconfitte da cui è nata l’Italia unita. Il risultato è un’immagine viva e brillante di un periodo che ha profondamente trasformato una penisola in una nazione.
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Introduzione - I. Il periodo rivoluzionario e il periodo napoleonico: 1790-1814 - II. La restaurazione: 1814-1820 - III. Il sistema di Metternich e i suoi oppositori: 1815-1822 - IV. Cultura e istruzione - V. Mazzini e i rivoluzionari - VI. Politica reazionaria degli anni 1830-1840 - VII. Gioberti e il neoguelfismo - VIII. Balbo e i moderati - IX. Sicilia e Sardegna: società – rurali - X. L'economia di Napoli e dell'Italia meridionale - XI. L'Italia centrale e il suo sviluppo economico - XII. Lombardia, Piemonte, e l'inizio del decollo industriale - XIII. Idee a favore di una più stretta integrazione economica - XIV. 1845-1847: gli anni decisivi - XV. L'iniziativa siciliana: 1848 - XVI. La guerra: 1848 - XVII. Il fallimento politico: 1848 - XVIII. Disfatta militare: 1848 - XIX. Vittorio Emanuele e D'Azeglio: 1849-1852 - XX. Cavour e il «connubio» - XXI. Conflitti ideologici dopo il 1852 - XXII. La guerra di Crimea - XXIII. Il congresso di Parigi e dopo - XXIV. L'estrema sinistra - XXV. La Società Nazionale, le leggi sulla stampa e Orsini - XXVI. Plombières e i negoziati con la Francia - XXVII. Preparativi di guerra - XXVIII. Cavour provoca l'ultimatum austriaco - XXIX. Il Piemonte nel corso della guerra del 1859 - XXX. Villafranca e dopo - XXXI. L'annessione dell'Italia centrale - XXXII. Cavour cede alla Francia Nizza e la Savoia: 1860 - XXXIII. Garibaldi conquista la Sicilia e Napoli: 1860 - XXXIV. L'unificazione - XXXV. Cavour inaugura il Regno d'Italia - XXXVI. Il problema delle regioni - XXXVII.La questione meridionale - XXXVIII.La questione romana - XXXIX. L'Italia alla morte di Cavour
«Lo spirito animatore del libro è l'intento civile di reagire a quella sorta di distruzione del passato che oggi sembra cosi di moda e di riaffermare con forza l'identità della nazione italiana» (G. Carocci, "Il Diario della settimana"). «Un grande viaggio dentro il patrimonio di memorie diffuse accumulato dagli italiani dall'Unità a oggi» (A. Papuzzi, "Tuttolibri). «Come tutte le storie viste dal lato 'minore', anche quest'opera è in bilico sul filo di un affetto autoironico, a tratti un po' disperato e perfino nostalgico. Quasi che quella 'umile Italia' che si nutriva di aneddoti vissuti, saporite banalità, infatuazioni ed equivoci collettivi, entusiasmi mal riposti, venga oggi guardata dall'alto (o dal basso) di un paese diventato di plastica» (N. Ajello, "la Repubblica"). Una storia d'Italia, scritta a più voci, che a centocinquant'anni dall'Unità riafferma l'identità della nazione attraverso la nostra memoria collettiva.
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Una chiara ed esaustiva presentazione del padre della psicoanalisi occidentale.
Un profilo completo di Sigmund Freud che ne rivendica anche tutto lo spessore filosofico. Attraverso le sezioni caratteristiche della collana – ricostruzione dettagliata della teoria, cronistoria della vita e il primo saggio di storia della critica – la psicologia del profondo si dimostra in conclusione come un evento fondamentale della vita culturale del nostro secolo, e Freud entra a pieno titolo nel novero dei grandi pensatori. La nuova edizione è ampliata con un approfondimento sugli sviluppi del dibattito che si è aperto all’indomani della ricorrenza dei 150 anni della nascita di Freud. Fra interventi storici, teorici, polemici e rievocativi, la dialettica si è arricchita di nuovi spunti e interpretazioni.
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SIGMUND FREUD - Abbreviazioni - I. La scuola di Müller; II. Una vocazione filosofica; III. Il paradigma psicologico; IV. Tra fenomenologia e teoria; V. Il postulato della coscienza; VI. Antinomia dell’analisi; Cronologia della vita e delle opere; Storia della critica; Bibliografia.
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È necessario innamorarsi profondamente di Roma per ricordarsi del Tevere, per riconoscerlo come il sangue nelle sue vene.
«Rispetto alla città il Tevere va al contrario della Senna. La Senna si butta nella Manica, il Tevere nel mar Tirreno, e dunque l’una si volge al nord, l’altro procede da nord a sud. Per questo la rive gauche di Roma è geograficamente la rive droite. E Trastevere, che incarna il quartiere intellettuale, artistico e bohémien della capitale si trova sulla sponda destra.» Su e giù per i ponti, in compagnia di artisti e clochards, Sandra Petrignani ascolta i racconti intimi portati dal fiume e si fa pellegrina della bellezza maestosa o discreta di Roma.
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1. Sul Tevere – 2. «Rive droite» - 3. Piccolo cuore – 4. «Rive gauche» - 5. Rive e derive – 6. Trastevere downtown – 7. Simmetrie – 8. Personaggi e interpreti (nel ruolo di se stessi)
Mussolini aveva un grande progetto: la realizzazione della 'terza via' alternativa tanto al capitalismo quanto al socialismo - tramite l'edificazione di una società improntata all'armonia fra le classi e la sostituzione della rappresentanza politica con corporazioni rappresentative del mondo produttivo, del lavoro e delle professioni. Il corporativismo divenne uno dei principali assi portanti del progetto totalitario del fascismo e l'argomento più dibattuto nelI'Italia degli anni Venti e Trenta. Alessio Gagliardi indaga per la prima volta la concreta realtà del corporativismo fascista, il funzionamento delle istituzioni e i risultati conseguiti. L'immagine restituita appare molto più sfaccettata rispetto a quanto generalmente sostenuto dalla ricerca storica. Nonostante l'evidente fallimento, il sistema corporativo accompagnò e favorì trasformazioni profonde nell'organizzazione delle classi e dei ceti e nel rapporto tra la società e lo Stato. Vennero soppresse le libertà sindacali e contemporaneamente sindacalisti e imprenditori partecipavano, insieme al governo e al Partito fascista, alla messa a punto delle leggi e delle decisioni relative alla politica sociale ed economica. Per attuare il corporativismo lo stato fascista non scelse così la negazione dei gruppi di interesse ma la loro 'istituzionalizzazione' e 'fascistizzazione', riconoscendo loro la legittimità politica e una rappresentanza nelle strutture dello Stato.
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Maestro della scienza penale, ministro della Giustizia, giudice e presidente della Corte costituzionale, Giuliano Vassalli (1915-2009), a lungo protagonista della vita pubblica italiana, ha coniugato pensiero scientifico e azione istituzionale e politica nel segno degli ideali di giustizia ed eguaglianza, nella difesa e per l’affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Il volume di Francesco Palazzo raccoglie gli scritti di Vassalli intorno a quattro temi principali: il nesso fra Costituzione e politica criminale, il fondamento della pena alla luce del solidarismo rieducativo del condannato, il processo penale e gli itinerari della sua faticosa riforma, la guerra e i crimini contro l’umanità.
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Maestri del diritto. Un invito alla lettura di Paolo Cappellini e Giuseppe Conte - Giuliano Vassalli: perché legge e giustizia penale non si separino di Francesco Palazzo - I. DIRITTO PENALE, POLITICA CRIMINALE, GIUSTIZIA: IL RUOLO DELLA COSTITUZIONE E DEL CODICE - II. REATO E PENA - III. PROCESSO PENALE E LIBERTÀ - IV. DIRITTI UMANI E GIUSTIZIA PENALE INTERNAZIONALE - Colloquium con Giuliano Vassalli
«Il conflitto tra israeliani e palestinesi in questi ultimi anni è di nuovo andato avvitandosi su di sé, dopo gli spiragli degli anni Novanta. Delle speranze trascorse rimane ben poco mentre delle antiche diffidenze tutto sembra essere stato riconfermato. Alla radice rimane il mancato riconoscimento reciproco, la tragica finzione per cui, affinché l’uno possa esistere, l’altro debba scomparire una volta per sempre».
Una terra, due popoli, ma non ancora due Stati. Claudio Vercelli affronta, attraverso un’analisi dell’evoluzione del confronto tra arabi ed ebrei, dalla seconda metà del XIX secolo ai giorni nostri, gli elementi prioritari così come i nodi problematici che sono a tutt’oggi sul tavolo della discussione: le identità nazionali, le risorse materiali e simboliche, la demografia, il ruolo delle religioni.
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Prefazione - 1. Le origini del conflitto (1800-1914) - 2. La Palestina tra le due guerre mondiali (1915-1936) - 3. L’esplosione del conflitto (1939-1948) - 4. Gli anni della guerra fredda (1949-1966) - 5. Gli anni della svolta (1967-1989) - 6. Un conflitto infinito? (1990-2010) - Bibliografia - Indice dei nomi
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«Sappiamo che cos’è un’idea? No. Sappiamo come può nascere una buona idea? Non direi. Possiamo fare qualcosa per favorire lo sbocciare di nuove idee? Ne dubito»: Boncinelli mostra uno scetticismo provocatorio ma a leggere il libro di risposte se ne trovano. Il volume tocca vari aspetti, in particolare il rapporto tra sensazioni e idee, tanto caro ai filosofi empiristi inglesi, e aiuta il lettore a porsi domande inusuali: anche questo è un aspetto della creatività. Alberto Oliverio
Quale distanza passa tra una mente innovatrice, un guizzo di ingegno e un progetto fallimentare? Da dove provengono le intuizioni ardite, le idee ispirate, le fantasie più astruse? Questione di genetica, casualità ed esperienze di vita, parola di Edoardo Boncinelli.
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Premessa - Punti interrogativi - Le idee - Come nascono le idee? - Le grandi idee - Commiato - Per approfondire
"Mi pare riduttivo nominarla. Preferisco il nome comune di luogo: l'isola. Appartata, inaccessibile. Eccentrica. Approdo e punto di fuga. Invece parlo proprio di Stromboli. Mi è sembrata un'eccellente idea fermarmi sotto il vulcano. Al culmine della mia carriera di irrequieta. Dato che nulla è permanente, nemmeno una casa, nemmeno le cose, nemmeno la vita umana. Mi esercito alla provvisorietà. Cerco un senso d'impermanenza. Una marcia di avvicinamento al distacco. È la lontananza, la chiave di questa ottusa felicità. Sono, finalmente, lontana. Da che cosa esattamente non lo so, ma mi pare che non abbia importanza. Dalla terraferma. Dalla città. Dalla realtà. Non lo so. Mi sento lontana e basta". Lidia Ravera ha eletto Stromboli a suo domicilio rifugio, una scelta non casuale, adeguata a chi come lei è 'in conflitto perpetuo col suo tempo'. Un'isola per casa per sperimentare una temporalità diversa, quella del presente e non quella di un futuro da rincorrere. Per appropriarsi del tempo della natura, il tempo della contemplazione. Solitario. Da contrapporre al tempo che fugge, delle carriere e delle ambizioni, delle seduzioni, dei confronti e degli impegni di militanza politica e culturale. Un tempo nuovo, di qualità, contrario al tempo dell'ansia dell'esserci, testimoniare, essere visti, darsi da fare.
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Come Shahrazàd, la figlia bella e astuta del visir, Beniamino Placido racconta a suo modo delle favole moderne, che riprende dal cinema e dalla televisione, dalla storia e dalla letteratura. Se qualcuno chiedesse «a che servono queste storie improbabili e inutili?, bisogna avere la forza di rispondere con cortese fermezza: a niente. Tutt'al più a comprare il tempo. A vivere mille e una notte in più. E meglio. A nient'altro». Accogliendo l'elegante understatement di Placido, potremmo rovesciarlo di segno e affermare che il suo Nautilus ci è utile proprio alla lunga distanza. In fondo ci sono mille e una notte da trascorrere insieme.
Straordinario critico televisivo, profondo conoscitore della cultura americana, intellettuale capace di avventurarsi nei più diversi campi (dalla letteratura allo sport, dalla politica alle Sacre Scritture), Beniamino Placido ha lasciato una traccia profonda nel giornalismo culturale italiano degli ultimi trent'anni. Con la sua scrittura ironica e sorprendente, raffinata e curiosa, in grado di connettere tra loro ambiti della vita e del pensiero in apparenza lontanissimi tra loro, Placido si è inventato un nuovo genere letterario. E ha creato attorno a sé una simpatia e una stima che per la prima volta hanno unito il grande pubblico e gli intellettuali più esigenti. Questa raccolta antologica di articoli comparsi su "la Repubblica", curata da Franco Marcoaldi che ne firma anche l'appassionata introduzione, intende restituire la fisionomia di un vero corsaro della cultura italiana del secondo Novecento.
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Introduzione di Franco Marcoaldi - 1. Quant’è bella leggerezza – 2. L’America in preda al furore – 3. Vi consiglio il letto – 4. A che servono «Le mille e una notte»? – 5. La verità è tutta in un pallone – 6. La paletta del capostazione – 7. Ferragosto con Hegel – 8. Il mondo dei giusti e «L’isola del tesoro» - 9. Passeggiando con Mattia Pascal – 10. Tutto cominciò con Tina Pica – 11. Quattro gatti in Libertà – 12. C’è un nichilista nel cuore fatuo dell’America – 13. Incontrai Kafka un sabato sera – 14. Prima di amarli gli scrittori li temiamo un po’ – 15. Siamo molto cambiati né in peggio né in meglio – 16. Mister Poe nostro barbaro cugino – 17. La storia di Placidin – 18. Il grande Gatsby è un cavaliere antico – 19. Perché Mimì metallurgico legge «Sorrisi e Canzoni» - 20. Il mondo dove tutti siamo invisibili – 21. Svolazzando sulle terrazze degli amici – 22. Felice? No, beota – 23. Oblomov lazzarone di campagna – 24. Se Giobbe perde la pazienza – 25. Ma i «villani» di Olmi vivono solo in Arcadia? – 26. Chamisso, le tentazioni del diavolo – 27. Il critico nella «Tempesta» - 28. Nick l’investigatore val bene un pollo – 29. C’era anche il generale Grant – 30. La piazza a 26 pollici – 31. Ebbe il gran merito di scrivere «male» - 32. Un’offesa per Amleto – 33. Coraggio, usciamo di casa anche noi – 34. Che Dio vi fulmini, ve l’avevo detto – 35. Un Ulisse dilaniato in Terrasanta – 36. Lo scrittore leggero delle nostre domeniche – 37. E se la televisione tornasse ad essere «la televisione»? – 38. Se un cowboy leale sceglie il suicidio – 39. Il presidente Kennedy è ancora vivo – 40. Balzac e l’imperatore – 41. Agostino, un santo a Hollywood – 42. A proposito di quell’arma segreta – 43. L’immigrato perfetto è invisibile – 44. Lingue di pappagallo – 45. Metti il mare in un bicchiere – 46. Fascisti, a volte ritornano – 47. Un eroe del postmoderno – 48. Giustino Fortunato benestante e pessimista – 49. Confessioni d’un povero critico – 50. Mio caro cavaliere – 51. Voglio fare il presidente americano – 52. Alice messa a nudo – 53. Carmelo e la Madonna – 54. Istruzioni per rendersi più stupidi – 55. Addio mio video – 56. Come Dio si ritirò e creò l’uomo - Indice dei nomi