«Mi sento laico, umile credente sempre in ricerca, prete per un servizio disponibile, disinteressato, gratuito nella comunità cristiana e nella società; anticlericale, cioè non appartenente ad una categoria; non funzionario della religione. Si può così intuire quale sia a livello di comunicazione l'effetto del cercare giustizia, verità, uguaglianza, pace, condivisione».
Parla don Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro di accoglienza per stranieri Ernesto Balducci di Zugliano, e racconta la sua storia di uomo e di prete, di insegnante e di animatore culturale, alle prese con i temi più discussi nelle comunità cristiane: le delicate posizioni dei separati e divorziati nella Chiesa, l'aborto, l'omosessualità, il celibato dei preti, il sacerdozio delle donne, la pedofilia, la malattia e il fine vita.
Il terzo mondo si è ristretto. Per quarant'anni, la sfida dello sviluppo ha messo un mondo ricco, abitato da un miliardo di persone, di fronte a un mondo povero, con cinque miliardi di persone. Dobbiamo imparare a invertire le cifre a cui siamo abituati: ci sono in tutto cinque miliardi di persone che vivono già adesso in condizioni agiate, o che perlomeno hanno imboccato la strada giusta, e un miliardo di persone che invece rimangono inchiodate in fondo alla fila. Questo libro parla di quella minoranza di paesi in via di sviluppo agli ultimi gradini del sistema economico globale.
Fuggiti da casa, scacciati dalle famiglie, nei loro pochi anni di vita i bambini di questo libro hanno già sperimentato disperazione e violenza lungo le pericolose strade delle città dello Zambia, prima di approdare nel porto tranquillo del Mthunzi Centre, la casa di padre Kizito, uno dei più noti missionari comboniani italiani, in Africa da molti anni con il sostegno della Ong Amani. Intorno a lui, una piccola comunità di africani e volontari italiani, impegnata a combattere il fenomeno sempre più allarmante dei bambini di strada. Queste storie - raccolte da Chiara Michelon - raccontano in prima persona percorsi tortuosi di sofferenza, ma non solo. Raccontano anche la capacità dell'infanzia di sorridere al mondo nonostante tutto.
La globalizzazione è stata la protagonista indiscussa del passaggio di secolo. I no global la sfidano nelle piazze d'Europa, i democratici americani sono sedotti dal protezionismo economico e una galassia di sigle e movimenti chiede drastiche riforme. Per rispondere a quest'offensiva Bhagwati sostiene tutte le argomentazioni più significative a favore del libero commercio e ridimensiona molte di quelle a sfavore. Analizza il movimento antiglobalizzazione, le sue motivazioni e le sue paure; considera le implicazioni sociali della globalizzazione e ne esamina gli aspetti economici; tratteggia i cambiamenti istituzionali nazionali e internazionali necessari per migliorarne gli effetti.
"Con questo libro mi pongo l'obiettivo di illustrare la storia, le ragioni e anche le difficoltà del movimento dei movimenti, e soprattutto di rendere chiare a tutti le nostre principali proposte. Il tentativo è duplice: fornire uno strumento utile al confronto dentro il movimento e informare chi del movimento non fa parte e magari non ne condivide neppure le idee, ma non rinuncia a 'camminare domandando'. Procederò anche attraverso il racconto di episodi dei quali sono stato diretto protagonista o testimone, episodi a volte noti (almeno nella loro versione ufficiale), a volte sconosciuti." (Dall'Introduzione)
Una mappa dei principali problemi che vengono discussi sotto l'etichetta della "globalizzazione", nell'intento di limitarne l'uso retorico o puramente ideologico. Un'indagine che si indirizza verso ogni aspetto del fenomeno: l'economia, le comunicazioni di massa, la politica interna e internazionale, il diritto e le strategie militari. L'analisi è arricchita da una carrellata delle posizioni più rilevanti e degli autori più significativi, da Ulrich Beck a Zygmunt Bauman, da Joseph Stiglitz a Luciano Gallino. Il percorso che ha portato dal boom della new economy alla guerra in Iraq e dall'esplosione di Internet alla crisi degli Stati nazionali è valutato come un processo inevitabile, ma governabile per evitare crisi e disuguaglianze.
"La globalizzazione di mercato è parsa ad alcuni sorridente e rassicurante, ad altri minacciosa e pericolosa. La tesi di questo libro è che, in ogni caso, i suoi giorni sono ormai tramontanti. Questo progetto di economia mondiale integrata, regolata pressoché esclusivamente dai meccanismi dello scambio, all'insegna del mutuo vantaggio di ogni singolo partecipante ma con ricadute positive per tutta la società, appare oggi come un sogno infranto: la crescita potrà riprendere, le illusioni che solo o prevalentemente con la crescita si possano, in un clima di mercato, risolvere le contraddizioni delle società umane sono del tutto svanite." (dall'Introduzione)
Alla globalizzazione del mercato è seguita quella delle idee: internet ha aperto le porte al commercio elettronico ma anche ai forum permanenti sulla difesa dei diritti umani e sull'ambiente. Il movimento spontaneo che ne è nato lancia una sfida alla globalizzazione dell'economia, chiedendo ai paesi ricchi di affrontare e proporre strategie sui temi scottanti di questo inizio di XXI secolo: la povertà del Terzo Mondo, la lotta alle epidemie, il rispetto dei diritti umani, la sicurezza alimentare, la salvaguardia del clima, l'integrità del corpo umano. Il movimento è composto da una galassia di organizzazioni e di associazioni con un identikit non comune e con un'agenda folta di proposte e di programmi.
Sul testo di Luciano Gallino, ordinario di Sociologia all'Università di Torino, sono state spese parole di elogio da critici autorevoli. "Tra gli euforici del modello globale, gli avversari e gli attendisti, Gallino con una visione calma e razionale sceglie una quarta via, quella di sottrarre la globalizzazione agli automatismi della tecnologia e dei mercati finanziari." (Lucio Villari, La Repubblica). "Per Gallino il mercato non è un idolo, ma un'istituzione sociale che può e deve essere orientata al perseguimento di scopi non soltanto economici." (Antonio Calabrò, Il Sole 24 Ore).
"Prima di essere consumatori siamo persone. Prima di essere italiani o africani siamo persone. Prima di professarci cristiani o buddisti siamo persone." Parole inequivocabili quelle di Vittorio Agnoletto, il medico già presidente della Lega italiana per la Lotta contro l'AIDS, nel 2001 portavoce della delegazione italiana al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre e del Genoa Social Forum in occasione del G8, membro italiano del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale, che in questo volume spiega l'esperienza, le ragioni, le proposte dei movimenti contro la globalizzazione neoliberista.
Ricercatore presso il Dipartimento di studi sociali della Facoltà di scienze dell'educazione di Firenze, Stefano Beccucci analizza insieme a Monica Massari, sociologa, il rapporto tra globalizzazione, criminalità e mercati di sfruttamento delle persone in Italia e all'estero.
I mercati, specialmente quelli finanziari, sono ormai globali. E globali sono il commercio e le tecnologie. Dei cento più grandi organismi economici del mondo, la maggioranza sono imprese, la minoranza Stati. Un numero impressionante di imprese ha carattere multinazionale. Questa globalizzazione è avvenuta per la forza spontanea della tecnologia, dell'economia e della finanza oppure vi sono anche istituzioni su cui i mercati si appoggiano, o che li regolano? E quale ruolo gioca l'Unione europea nel contesto globale? A questo e ad altri interrogativi intedne rispondere l'autore in questo libro.