"Vale la pena, per un politico cristiano, anteporre il progetto culturale e la visione antropologica cristiana agli interessi dell'area politica di appartenenza? È un'utopia credere che si possa coniugare l'etica sociale con l'etica della vita e la fede con la ragione? Ha ancora senso parlare di principi non negoziabili?" Sono alcune delle numerose questioni che l'autrice ha voluto affrontare. Attraverso la sua esperienza di donna, madre, docente, volontaria e politica, Olimpia Tarzia ripercorre quanto avvenuto negli ultimi decenni nel nostro Paese -e non solo- nel dibattito sulla questione antropologica e sui temi etici e il loro rapporto con la politica. Le riflessioni che ne scaturiscono sono certamente utili per chi si accinge, da cristiano, ad impegnarsi in politica e per chi, già impegnato in tal senso, vuole trarre nuovo vigore nel suo vivere la dimensione politica come "la più alta forma di carità". Ma il libro intende anche suscitare inquietudine in chiunque, pur non direttamente coinvolto nell'azione politica, voglia capire, magari reagire e ?alzarsi in piedi'. La vita politica, considerata dall'autrice terra di missione, necessita di passione e coraggio, ma anche di competenze; da qui l'esigenza che ella ha colto di riportare nel testo fondamentali documenti del Magistero inerenti le tematiche affrontate, dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco, che arricchiscono il libro con elementi di studio.
L'esistenza di ciascuno di noi è segnata da alcuni distacchi, perdite, crisi, abbandoni a volte violenti e improvvisi, altre volte meno cruenti; comunque, il più delle volte, difficili da accettare, da elaborare e da superare. Nonostante la sofferenza che si portano dietro, questi eventi sono inevitabili nella nostra vita e dobbiamo essere in grado di affrontarli: i distacchi sono necessari all'esperienza di ognuno di noi. Ciascuno, prima o poi, si troverà a fare i conti con i propri personali distacchi: distacchi che contengono e raccontano il bene e il male, la rottura e il legame, la voglia di fuggire e quella di restare. A volte è proprio dal dolore, dalla sofferenza, dal vuoto, che sembra incolmabile, che può nascere la voglia di riscatto, di cambiamento, di crescita, di sperimentare nuove opportunità creative, di andare avanti.