Nell'Europa cristiana di antico regime, l'esecuzione capitale era un grande spettacolo pubblico destinato a educare il popolo col terrore delle pene e a edificarlo sul piano religioso. In esso la preoccupazione dominante era quella della conversione. Dal condannato ci si aspettava che si convertisse: e la conversione doveva essere manifestata pubblicamente con segni di pentimento, esibizione di sentimenti di lealtà e inviti ai presenti a non disobbedire alle leggi e a coltivare sentimenti religiosi. La conversione era una trasformazione profonda che al posto della figura esecrata e maledetta del criminale, del ribelle e dell'eretico doveva far apparire improvvisamente un pio cristiano pentito e pronto a scontare col suo sangue il male fatto per guadagnarsi il premio della vita eterna. Sull'intreccio tra conversione e mutamento di identità, che si manifesta in occasione delle esecuzioni capitali, questo volume, che raccoglie un seminario tenuto presso la Scuola Normale, getta luce nuova e originale.
Sollecitato dalle domande di Jacopo Guerriero, Cesare Cavalleri, uno dei maggiori intellettuali cattolici, parla di sé, delle sue preferenze culturali, della sua adesione all'Opus Dei (con un ricordo appassionato del suo fondatore, san Josemaria Escrivà), degli autori letti e incontrati in cinquant'anni di attività. Montale, Buzzati, Quasimodo, Flaiano, Raboni e molti altri compongono una galleria di personaggi che rispecchiano una stagione culturale che spiega il nostro imminente futuro. I nove documenti inclusi esemplificano lo stile del Cavalleri critico.
Questo libro raccoglie le memorie di prigionia di due martiri albanesi che hanno vissuto la dittatura di Enver Hoxha. Anton Luli e Gjovalin Zezaj svelano il prezzo della grande utopia albanese: passare da paese più arretrato d'Europa a paese guida della rivoluzione mondiale. Tra carceri e torture, gulag e lavori forzati, il sogno egualitario si realizza a rovescio, nell'abbrutimento comune a tutti. Dopo il 1990, con l'avvento della democrazia, gli albanesi scopriranno che la vera felicità non sta nell'agognato consumismo bensì nell'essere e restare umani.
Questa collana è nata dalla sensibilità culturale e pastorale di mons. Carlo Colombo e propone la storia del ricco itinerario spirituale di una porzione di umanità, insediata nel territorio lombardo. Una speciale attenzione è dedicata al "vissuto" delle comunità cristiane, in particolare ai centri di vita spirituale e culturale (santuari, monasteri, scuole episcopali, biblioteche...) e alle espressioni del sentimento religioso (arti figurative, musiche popolari...), considerato anche nei suoi aspetti sociali (ospedali, confraternite, movimenti...).
Attraverso una pluralità di temi e percorsi, da questi "Appunti" di un testimone della cultura cristiana emerge un ritratto vivo di Paolo VI: le scelte pastorali, l'insegnamento magisteriale, l'orientamento politico del suo pontificato e, soprattutto, la profonda, intrinseca, ispirazione religiosa. «Il magistero montiniano documenta, nelle diverse fasi della sua vita - dalle prime esperienze come educatore dei giovani studenti, attraverso il ministero episcopale a Milano e fino al pontificato - lo sforzo instancabile di additare la verità su Dio e sull'uomo resa accessibile dalla rivelazione cristiana e, al tempo stesso, l'impegno per la formazione di una coscienza critica e responsabile, libera e all'altezza della sua vocazione».
In un tempo caratterizzato dalla secolarizzazione e dal consumismo, ha ancora senso la vita monastica? Può una donna realizzare sé stessa nel silenzio, nella preghiera, nella rinuncia a tutti gli aspetti più celebrati dalla cultura diffusa? L'intervista ricostruisce il percorso esistenziale di una monaca che per la vita religiosa ha deciso di abbandonare tutto.
Il volume raccoglie alcuni scritti di Giovanni Battista Montini che documentano la riflessione sull'educazione dagli anni dell'attività come assistente della FUCI, attraverso l'episcopato milanese per giungere fino al pontificato. Particolare rilievo assumono i temi dello studio e dell'insegnamento, la formazione cristiana dei giovani e l'evangelizzazione intesa come educazione alla fede.
Il libro vuole essere un primo contributo alla ricostruzione del pensiero di mons. Enzo Giammancheri. I contributi dei vari autori che ebbero modo di conoscere la sua grande sensibilità umana non si soffermano solo sul pensiero pedagogico, ma analizzano anche i suoi interventi in campo storico, teologico e spirituale. Nasce, così, il ritratto vivido di una figura che ha lasciato significativa traccia nella Chiesa bresciana, nella vita culturale della città e nell'Editrice La Scuola in particolare.
Secondo volume di una ricerca storica - in tre tomi - che ricostruisce fasi ed elementi caratterizzanti dell'evangelizzazione nella Diocesi di Brescia dalle origini fino ai nostri giorni. Un'originale ricostruzione del contributo del clero, dei religiosi, del laicato, delle istituzioni, alla missione della Chiesa. Il volume, che approfondisce in particolare la ricerca in età moderna, contiene anche 32 tavole fotografiche a colori rappresentanti dettagli del patrimonio artistico custodito nelle chiese bresciane.