Il volume presenta la religione islamica nel suo sviluppo storico. Una serie di voci, ampie e articolate al loro interno, mette in rilievo i principali aspetti della tradizione letteraria, rituale, giuridica e della religiosità popolare islamiche, nel quadro della storia della critica filologica. Voci estese sono riservate alle correnti islamiche antiche e moderne. Il volume è inoltre ricco di voci, sintetiche e puntuali, dedicate a figure rappresentative della tradizione islamica antica e moderna. Le bibliografie di ogni voce sono riviste e completate dai curatori, con particolare attenzione alla segnalazione precisa delle edizioni originali e delle eventuali traduzioni in italiano.
Sergio Donadoni, professore emerito dell'Università la Sapienza di Roma e accademico dei Lincei, presenta in questo saggio la storia dell'Egitto dall'epoca tarda al periodo tolemaico. Partendo dalla situazione dell'Egitto e del Mediterraneo all'inizio del primo millennio, passando per le dinastie libiche, nubiane e saitiche, gli assiri e l'età persiana, giunge all'età tolemaica. Qui ne analizza i personaggi, la vita economica, politica e religiosa.
"Tutto ciò che non è dato è perso": dopo oltre cinquant'anni trascorsi in India e dieci nei campi profughi della Cambogia, Pierre Ceyrac, gesuita, ne è più che mai convinto. Da quasi settant'anni, Pierre Ceyrac si batte contro la miseria in Asia. Se, in Oriente, è considerato il nuovo san Francesco Saverio, non è soltanto per via della loro comune appartenenza alla Compagnia di Gesù. L'ostinato desiderio dell'uno e dell'altro di immergersi nella cultura dell'accoglienza, li ha spinti entrambi a un profondo rispetto degli altri, senza alcuna distinzione. Con energia poco comune, padre Ceyrac si batte contro le ingiustizie e per la liberazione dell'uomo, al di là delle frontiere culturali e religiose.
Il percorso che Jean Soldini ci invita a fare prende le mosse da una frase di Péguy: "quasi certamente, negare il cielo non è pericoloso. È un'eresia senza avvenire. È così evidentemente grossolano. Negare la terra, invece, è allettante. Prima di tutto è distinto. Ed è questo il peggio. È dunque questa l'eresia pericolosa, l'eresia con un avvenire". Il pensiero, confrontato dal '500 con un rapporto via via più problematico con la realtà, si è preoccupato di salvaguardare la propria sovranità. Ha sacrificato l'anello più debole, cioè l'impatto col corpo sensibile delle cose. Alla capitolazione della terra, della trascendenza orizzontale, è seguita facilmente l'espulsione della trascendenza verticale a essa intimamente unita nel Cristianesimo.
Se, nei vari sistemi religiosi, il tempo "sacro" si definisce spesso nei termini di una rottura o una interruzione rispetto alla successione temporale ordinaria, gli aspetti che esso presenta, le sue peculiarità, i suoi modi di porsi in rapporto con la quotidianità, le concezioni del mondo dalle quali dipende e che contribuisce a determinare cambiano a seconda dei contesti culturali di riferimento. L'individuazione della stessa categoria di "tempo sacro", inoltre, non manca di porre questioni teoriche e metodologiche. In questo volume nove specialisti di storia delle religioni hanno affrontato il tema dell'esperienza religiosa del tempo, analizzando i modi in cui alcune civiltà costruiscono e definiscono la loro idea del tempo.
"I venti saggi di questo volume sono introdotti, nella prima parte, da un testo teorico sui rapporti tra psicanalisi e letteratura, corredato da un riferimento ai principali rappresentanti, in Italia, dei metodi critici variamente ispirati alla psicologia del profondo. Questo testo affronta alle radici il problema di quei rapporti e fornisce le motivazioni del mio modo di interpretare i testi letterari. I saggi leopardiani della seconda parte puntualizzano alcuni importanti aspetti del pensiero del poeta (il sentimentale, il religioso) e analizzano testi specifici, arricchendo in tal modo con interpretazioni puntuali il mio libro del 1995, "Leopardi, la malinconia"." (Elio Gioanola)
Josè Monleón (Tavernes de la Valldigna, 1927) dirige la rivista Primer Acto e la fondazione Instituto Internacional del Teatro Mediterráneo (IITM). Autore di numerosi libri e presentazioni, ha partecipato all'attività editoriale di oltre mezzo secolo, con diverse opere che si collocano nel quadro del dialogo mediterraneo. È inoltre intervenuto in numerosi congressi dell'IITM svoltisi nelle principali città mediterranee d'Europa e del mondo arabo.
Antonio Maria Sicari racconta le storie dei santi, che diventano tutte delle pennellate con le quali egli contorna e abbellisce l'unico volto di Cristo. I santi raccontati in questo volume portano i nomi di Bernardo di Clairvaux, Benardino da Siena, Caterina da Genova, Carlo Borromeo, Giacomo Cusmano, Paolina Visintainer, Armida Barelli, Maria Maravillas di Gesù, Josemaría Escrivà, Pino Puglisi. I due fuochi della narrazione sono collocati nel Medioevo e nel ventesimo secolo, collegati da due figure diverse ma complementari come santa Caterina da Genova e san Carlo Borromeo.
I saggi qui raccolti formano nondimeno una loro unità, se non di tema, certamente di metodo. Essi sono nati da un'unica impressione e preoccupazione: quella che le verità, da cui il Credo cristiano riceve identità e vigore, si stanno come annebbiando ed estenuando, per il diffuso subentrare di una fede debole. Inos Biffi è persuaso che la fede, non senza la connivenza e la responsabilità di pastori d'anime, stia perdendo la consapevolezza delle sue radici e della sua storia e stia dimenticando i Padri, con la robustezza e la bellezza inimitabile delle loro opere, teologiche e pastorali, dove l'acutezza e sottigliezza del pensiero si intesse con l'ammirazione e la pietà.
L'enciclopedia è il circolo dei saperi, qui indagato nelle sue figure paradigmatiche. Le sei scienze che fanno da guida al percorso (dalla metafisica alla psicologia, all'etologia, dall'antropologia alla cosmologia, alla pedagogia) sono a loro volta emblematiche; esse compendiano un esercizio genealogico di rifondazione dei saperi, ricondotti alle loro pratiche originative. Questo ideale ritorno a casa delle scienze libera il sapere dalle superstizioni recenti e antiche e lo riconsegna a una nuova, necessaria, impellente consapevolezza filosofica.