Il piccolo territorio della repubblica di Macedonia, uno degli stati indipendenti sorti dalla frammentazione della Jugoslavia socialista, contiene una densità inconsueta di opere d'arte di inestimabile valore e bellezza. Terra abitata da popolazioni slave, dove si diffuse precocemente l'evangelizzazione portata dai discepoli di san Metodio, nei secoli medievali la regione fu provincia degli imperi bizantino, bulgaro e serbo, finché cadde sotto il governo degli Ottomani. Provincia però non fu in termini artistici, poiché qui vennero prodotte architettura e pittura di qualità eccellente, segno che rimase costantemente partecipe delle maggiori correnti artistiche bizantine. Qui furono creati alcuni tra i capolavori assoluti di quella cultura artistica, come gli affreschi di Nerezi. Ma non solo: gli artisti che affrescarono Kurbinovo furono di poco inferiori a quelli di Nerezi e nel volume sono descritti e raffigurati numerosi altri cicli che saranno una scoperta per molti lettori.
Tra i pensatori della prima metà del Novecento, Martin Buber occupa un posto di rilievo. A Buber von Balthasar si accostò in particolare per il pensiero dialogico (l'io prende coscienza di se stesso davanti al Tu di Dio) che è a fondamento della seconda parte della sua trilogia, la Teodrammatica. Nel presente volume, invece, il confronto è soprattutto con l'uomo di fede, con lo studioso che, anche approfondendo il chassidismo, osò trarre e rivitalizzare l'essenza dell'ebraismo. Questa consiste anzitutto nel principio del profetico ricercato nella sua origine, in Abramo e Mosè. Il profetico dà poi consistenza al principio sacramentale che è la negazione di ogni dualismo, per cui non vi può essere separazione tra terra e popolo, tra presente e vita eterna. La terra è il principio sacramentale di Israele, Israele è il sacramento dei popoli. Von Balthasar segue con attenta ammirazione il percorso di Buber, anche se il percorso del cristiano è come capovolto. Li dove Buber cerca a ritroso la fede pura nella missione e nella parola dei profeti, il cristiano guarda a Cristo come compimento di ogni promessa, lì dove il pensatore dialogico chiude ogni spiraglio all'apocalittica, e con essa alla vita eterna, l'autore di Gloria vuole sperare nella resurrezione di tutti.
Oggi la Siria è esposta al rischio di un duro intervento economico e diplomatico, se non di un'aggressione militare internazionale. Gli autori, tra cui tre siriani, raccontano dalle antiche civiltà mesopotamiche attraversando il mondo antico e il medioevo arabo e lo scontro con i crociati, sino alla dominazione ottomana. Poi il colonialismo europeo, la rinascita siriana, l'indipendenza, la letteratura, ma anche la trappola attuale in cui si trova il Medio Oriente e la Siria. Luogo ricco di popolazioni, culture e religioni diverse (grande è la tradizione di chiese cristiane), la Siria ha mantenuto una sua identità che il gioco delle grandi potenze ha voluto usare incrementando un regime militarizzato e aggressivo verso i paesi limitrofi come il Libano. La primavera interrotta di Damasco mostra una volontà di non essere soggetta allo scacchiere geopolitico precostituito, ma tra le ideologie fondamentaliste e quelle liberiste occidentali è difficile trovare una strada ed evitare la rappresaglia dell'imperialismo.
Santo Ë ogni battezzato in quanto figlio di Dio.
La Chiesa propone, attraverso la canonizzazione, alcuni di loro come modelli da imitare. Sono persone che hanno vissuto in epoche e luoghi diversi, che hanno lasciato un segno inconfondibile della missione affidata loro, che hanno compiuto imprese, ed opere, o che hanno semplicemente vissuto con particolare fede la loro normalit‡ e che, tutte, hanno lasciato una loro eredit‡.
Antonio Maria Sicari (autore presso Jaca Book della serie di Ritratti di santi che ha avuto un'enorme successo di pubblico, giunta gi‡ al nono libro) mette in evidenza la testimonianza e il segno lasciato nella storia dalla santit‡ attraverso le figure di 112 santi, fondatori e martiri.
Il volume ha un andamento cronologico e si avvale di una documentazione ricca e variegata, composta da illustrazioni a colori che attraverso espressioni artistiche, miniature, oggetti della religiosit‡ popolare, carte e piante, da corpo al contesto sia storico che geografico. Nel caso dei santi fondatori vengono offerte informazione sulla diffusione attuale e sul ruolo dei diversi ordini, seguendone anche la storia interna.
Il titolo dà il tono generale di questo singolarissimo libro: ricordi di un naturalista in cui la storia personale si intreccia con pungente nostalgia e umorismo letterario alle vicende culturali di una grande città. Giovanni Pinna è stato direttore del Museo di Storia Naturale di Milano dal 1981 al 1996, quando si dimise (inaspettatamente per chi non lo conosceva), insofferente alla selva di ostacoli burocratico-amministrativi che si facevano sempre più assillanti in quegli anni. Si dimise da un lavoro che lo appassionava, un lavoro che gli aveva permesso di unire la tensione della ricerca al gusto della divulgazione e, infine, all'impegno di guidare una grande istituzione italiana. Si dimise ponendo termine a una ricca fase della sua vita professionale, pronto ad avviarne un'altra con audacia e curiosità. Questo libro va letto dunque come una avvincente umana avventura. Giovanni Pinna parla di tetrapodi, di pedagogia museale, di traversate nel deserto, di conversazioni con grandi scienziati del Novecento o di ricostruzioni di dinosauri. Il testo contiene anche una riflessione pratica e teorica sulla museologia.
Una raccolta di saggi dedicati ai più importanti cicli di pittura murale dell'alta Lombardia (nei territori di Como, Lecco e Bergamo) fra l'anno Mille e il Duecento. Si tratta di episodi fondamentali della pittura protoromanica e romanica, qui affrontati con un taglio principalmente iconografico, volto a identificare i rapporti fra i soggetti, la liturgia e la committenza. Ciò permette di evidenziare in modo chiaro quanto i soggetti delle pitture interagiscano sempre con l'edificio e la sua funzione e ne costituiscano la "necessaria" integrazione. Nel saggio introduttivo sono esaminati elementi iconografici di lungo periodo nella pittura medievale lombarda individuandone anche le relazioni a largo raggio fra Oriente e Occidente. Per la prima volta è individuato il "programma" sotteso alla famosa parete absidale di San Vincenzo a Galliano (Cantù): un'orazione funebre di Ariberto d'Intimiano tradotta in pittura. I non meno noti e fondamentali cicli delle chiese di Civate (Lecco), da leggere in modo coordinato, sono interpretati sulla base del rapporto con lo spazio liturgico e la funzione del santuario (San Pietro al Monte), ma anche dell'esegesi biblica collegata alle istanze della riforma gregoriana (San Calocero). Una novità sono gli affreschi bergamaschi di San Michele al Pozzo Bianco, di recente scoperti e non ancora studiati.
Molte tra le migliori favole sono, tradizionalmente, racconti che insegnano qualcosa, che incutono anche timori e che si concludono con un lieto fine, avendo dato un piccolo insegnamento. Le favole hanno radici nel mondo classico, o nell'Ottocento o nel secolo scorso. L'istanza etica le pervade ed anche quella sociale. Oggi possono nascere favole in cui nuove istanze etico-sociali sono espresse. Con questo libro si racconta di un pescatore ridotto in miseria dalla grande industria, che con la forza dei media e della pubblicità, gli toglie il lavoro. È il mercato globale che uccide la pesca, ma il mercato globale uccide anche le sardine: spariscono. Per la grande impresa è la fine. Il pescatore apre un negozietto di ricordi. È un piccolo successo. È tornato a vivere e a sognare il suo mare e le sardine rivivono nei suoi sogni. Età di lettura: da 4 anni.
La storia delle origini dell'uomo è qui presentata in un organico affresco, che si fonda sulla documentazione paleoantropologica, paletnologica e ambientale. Il libro, cioè, studia non soltanto i fossili delle forme umane ritrovate sepolte nel terreno dei luoghi dove vissero milioni di anni fa, ma anche i loro spostamenti, le loro industrie, il loro modo di vita, il loro legame con l'ambiente, la loro cultura, di tipo progettuale e simbolico, i loro rapporti filetici.
Filippo Neri (1515-1595) è il santo toscano che trasferitosi a Roma crea nella città stanca e corrotta un'oasi e un movimento di allegria umana e cristiana: il santo della musica, degli spettacoli, degli scherzi; un vero riformatore: una ripresa delle origini del cristianesimo con una ritrovata importanza dei laici. Non voleva fondare nulla e nascerà l'Oratorio e la congregazione religiosa i cui responsabili si raduneranno in seimila a Roma a metà settembre da tutto il mondo. Il presente volume è opera di un giovane studioso che con un lavoro storico, documentato sulle testimonianze del tempo ha tracciato la figura di Filippo come "padre". Così infatti lo chiamavano: era padre per tutti quelli che lo incontravano e così pure per i sacerdoti e i laici che lo seguirono. Senza moralismi, senza precetti particolari cambiò la vita di molti: da disperati, sbandati, truffatori, ricchi, e poveri che fossero: cambiò Roma. Figura attualissima, preconciliare, diremmo oggi. I grandi e i santi del suo tempo, da san Carlo Borromeo a Camillo de Lellis, rimasero folgorati dalla sua persona e dalla sua opera. Altri ordini religiosi mandavano da lui i novizi.
L'opera presenta, oltre ai disegni per i più piccoli, un grande apparato fotografico, ricostruttivo e cartografico con una particolare attenzione all'arte e all'architettura. Il volume, pensato per i ragazzi, presenta grandi titoli che permettono di cogliere da subito il senso di ogni doppia pagina (primo livello di lettura, collegato ai disegni) e un apparato illustrativo con relative didascalie (secondo livello di lettura). Età di lettura: da 12 anni.
L'opera presenta, oltre ai disegni per i più piccoli, un grande apparato fotografico, ricostruttivo e cartografico con una particolare attenzione all'arte e all'architettura. Il volume, pensato per i ragazzi, presenta grandi titoli che permettono di cogliere da subito il senso di ogni doppia pagina (primo livello di lettura, collegato ai disegni) e un apparato illustrativo con relative didascalie (secondo livello di lettura). Età di lettura: da 12 anni.