Che cosa posso sperare? Oggi più che mai la domanda trascendentale di Kant assume i contorni di un enigma: quanto è legittimo sperare in un mondo segnato dalle crisi economiche e di senso, dalla rassegnazione, da una schiacciante percezione di impotenza e di illegalità diffusa? In questo senso, la disperazione sembra essere la vera cifra del nostro tempo, una disperazione che diventa un appello e una sfida per la comunità cristiana. Chiamata a rendere ragione della speranza che la anima (1Pt 3,15), la Chiesa con coraggio è impegnata nella promozione di un nuovo umanesimo animato da quella speranza che, da un lato, ridona unità e senso ad un presente prigioniero del frammento e dell'isolamento ricalibrandolo alla luce della sovrabbondante promessa di Dio e, dall'altro, permette di sanare le relazioni ferite tra gli uomini, con il creato e con Dio. La speranza, allora, da autoreferenziale proiezione dei propri desideri o da vaga prognosi del futuro, diventa testimonianza della presenza salvifica di Dio nella storia e promozione di ciò che è autenticamente umano.
Il volume comprende otto saggi introduttivi, cinque sezioni di schede (suddivise in opere pittoriche, manufatti scultorei, gioielli, argenti, paramenti sacri) e un'appendice documentaria. All'interno del volume sono presentate 147 opere, ciascuna riprodotta con immagine fotografica e commentata con notizie storico-critiche utili per un'approfondita conoscenza dei singoli manufatti, puntualmente descritti. Il percorso espositivo si sviluppa all'interno dei locali restaurati dell'antico Oratorio del SS. Sacramento. L'ordinamento delle opere è stato progettato seguendo i sugerimenti della Lettera circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici della Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa: alla luce di questo sussidio si propone di coniugare all'apprezzamento estetico dei manufatti il messaggio di elevazione spirituale insito in essi. I dipinti, le sculture, le suppellettili e il tesoro di gioielli donati a Maria SS. dei Miracoli sono testimonianze di circa sei secoli di storia e storia dell'arte ad Alcamo: le opere censite e presentate nel catalogo ricoprono un ambito cronologico che va dalla fine del XIV secolo alla prima metà del XX e contribuiscono a diffondere un'immagine della città di Alcamo poco conosciuta, evidenziandone la qualità del patrimonio artistico, contestualizzandolo nelle più ampie rotte culturali regionali e nazionali.
Le storie raccolte in questo quaderno fanno luce su vuoti affettivi, violenze nascoste, interventi approssimativi dei servizi, distribuzione dello Stato sociale che convergono nel far perdere speranza e dignità a tante persone e ricadono soprattutto sui bambini. Da qui la drammatica domanda: "Quanto vale la vita di un uomo?"
E tuttavia, come scrive nella loro presentazione il vescovo Mons. Staglianò, "al fondo, sotto le pieghe del dolore e dell'abbandono, nel libro si racconta la misericordia come attenzione a tanta umanità sofferente, già nel dare voce a chi non ha voce e nel farci conoscere sofferenze inaudite che diversamente resterebbero nel buio dell'indifferenza e di una lettura semplicistica della povertà; si racconta quindi la misericordia come appello alla coscienza di tutti perché recuperiamo nella relazione con l'altro, soprattutto se povero e sofferente, un'umanità vera; e questo al di là del risultato, semplicemente perché si ama e perché si ama con la cura di un familiare, per i credenti si ama il fratello in cui Cristo stesso ci visita."
Le preghiere della tradizione accompagnate da riflessioni sulle vicende della vita quotidiana dei bambini. Età di lettura: da 8 anni.
Preghiere per addormentarsi, cullati dal palmo delle mani di Dio. Età di lettura: da 8 anni.
Preghiere per ogni giorno della settimana, da recitare al mattino, ai pasti, alla sera. Età di lettura: da 8 anni.
Il testo di Rm 12,1-2, nonostante si trovi all'inizio della parte esortativa della Lettera ai Romani, non contiene suggerimenti etici concreti, quanto, piuttosto, l'esortazione generale ad offrire il proprio corpo a Dio come "culto spirituale". Dopo aver presentato, attraverso un sintetico status quaestionis, le diverse interpretazioni che si sono avute nel corso della storia, l'autore, attraverso l'approccio letterario e retorico, inserisce la pericope all'interno della Lettera, proponendo una sua ipotesi di strutturazione di quest'ultima. Successivamente conduce un'attenta analisi filologico-esegetica della pericope, dialogando con i diversi autori, antichi e moderni, che l'hanno commentata. In questo modo egli può, infine, proporre ai lettori il senso teologico profondo dell'esortazione paolina ad offrire la propria esistenza a Dio, senza lasciarsi conformare agli "schemi" dominanti nella cultura di ogni tempo, ma lasciandosi rinnovare nella sua mente, per essere in grado di cogliere nella vita la volontà di Dio, che chiama a realizzare il "bene" a Dio gradito ed espressione perfetta di tutta la vita cristiana.
Lasciatevi condurre a Betlemme da questo racconto... Con Maria e Giuseppe, i pastori e gli angeli, i Re Magi e la stella cometa. Mettetevi attorno alla mangiatoia là si trova Gesù bambino che dorme. E abbiate un felice Natale.
Età di lettura: da 3 anni.
Le sue braccia sempre aperte è una raccolta di omelie in cui il padre Salonia parla a cuore aperto dell'amore infinito di Dio, della sua voglia di salvarci a tutti i costi, di darci quella pienezza che il nostro cuore cerca. Attento allo stile relazionaledi Gesù, al suo farsi da parte per mettere al centro chi soffre, da fine psicoterapeuta, esperto della fatica del vivere, Salonia coglie nei vari scenari evangelici ogni gesto che possa indicarci strade nuove per una relazionalità più profonda ed autentica: attenta ai bisogni dell'altro, che guardi al cuore e non alla legge, che si nutra di speranza e coraggio. Sono riflessioni che sgorgano da quella sapienza della vita che l?autore ha maturato in anni ed anni di ministero e di attività terapeutica, nel sostegno delicato e profondo a quanti fanno l'esperienza inevitabile, ma a volte devastante, del dolore dell'anima.
Il libro narra ai bambini la storia di Martino che, ascoltando il messaggio di Gesù, lascia il suo posto nell'esercito per diventare "soldato di Cristo", abbraccia la pace e diviene un esempio di generosità e di fede.
È indubbio che il rapporto tra antropologia e pastorale sia uno dei nodi maggiori del nostro tempo. La cosiddetta "questione antropologica", che tanto ha caratterizzato il dibattito dell'ultimo decennio della Conferenza Episcopale Italiana e del Progetto Culturale, ne è chiaro segno. All'interno di questo vasto e complesso contesto ci si è chiesto se sia possibile assumere fino in fondo, all'interno del fare e del pensare la pastorale, le prospettive antropologico-filosofiche (Emmanuel Lévinas, Maria Zambrano...) Alcuni filosofi, biblisti, Teologi pastorali si sono chiesti come coniugare i dati delle loro singole discipline, lasciandosi interrogare dagli altri saperi. La risposta è all'interno di queste pagine: prendere sul serio l'alterità come categoria fondante dell'antropologia e, nello specifico, di quella pastorale, significa entrare dentro la scoperta della filialità, intesa come autoconsapevolezza della vita come continua nascita.