L'umanità ha sempre narrato il proprio destino, fin dai primi miti cosmologici. È il racconto che dà un senso agli eventi, che sarebbero, senza di esso, solo materiali inerti. Lo stesso vale per la matematica, che può parlare solo se il suo senso è narrato in una storia. Nei «programmi» di grandi matematici - Hilbert, Klein o Langtands - i concetti sono i protagonisti di una fiaba che combina nuove idee in moduli ricorrenti, quelle tecniche del ragionamento che sono nate dalla retorica e dalla poesia greca.
Per l'Italia repubblicana le vicende del 1948 hanno sancito la fine della travagliata transizione dal fascismo alla democrazia e l'inizio di una fase politica nuova. Il voto del 18 aprile rappresentò anche una netta scelta di campo nel bipolarismo della guerra fredda, scelta che non fu messa in discussione neppure dalla grave crisi dell'attentato a Togliatti, che in quello stesso anno portò il paese sull'orlo di un'insurrezione e ai una nuova guerra civile. Come vissero gli italiani quel passaggio tumultuoso? Quali ideali li animarono? Quali stati d'animo, passioni e condizionamenti ne indirizzarono l'orientamento politico? Diari, lettere, interviste, relazioni delle autorità e di pubblica sicurezza, carte di partito, documenti internazionali, giornali, volantini permettono di ricostruire il quadro complesso dell'Italia dell'epoca, illuminando anche molte questioni che hanno caratterizzato i decenni successivi, fino ai nostri giorni.
Nei secoli XIII-XV il metodo di lavoro dei sarti si modifica in relazione a nuove pratiche sociali connesse al vestiario. Queste ultime si diffondono non solo nelle corti ma anche nelle città, grazie a una clientela più sensibile al consumo degli abiti che, nel frattempo, sono diventati dei simboli di distinzione sociale e di lotta di classe. I sarti, riuniti in corporazioni, si organizzano per far fronte alla richiesta di inediti abiti aderenti, da indossare sotto maestosi abiti sempre più ricercati. L'accresciuta domanda di vesti arricchisce le competenze di questi artigiani, che raggiungono un alto livello di specializzazione divenendo promotori e coordinatori di più attività coinvolte nella produzione dei capi di abbigliamento. Attraverso informazioni ricavate da fonti scritte, figurative e materiali, il volume descrive il lavoro del sarto nel tardo medioevo, mettendone in evidenza il ruolo nell'economia cittadina, le capacità tecniche e l'apporto creativo.
La prima guerra mondiale in Trentino è una storia carica di silenzi. A lungo, per gran parte del secolo scorso, i soli protagonisti legittimati a raccontarla erano state le poche centinaia di giovani borghesi che, allo scoppio del conflitto, avevano attraversato di nascosto la frontiera dell'allora Tirolo austriaco scegliendo di combattere nell'esercito italiano. Alle migliaia di uomini e donne di ogni età rimaste invece dentro i confini dell'Impero asburgico, le ricerche avevano dedicato uno sguardo appena superficiale o, spesso, quasi di fastidio. I saggi raccolti in questo volume (frutto di un progetto di ricerca coordinato dall'Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler e dal Dipartimento di Lettere e filosofia dell'Università di Trento), cercano di colmare questo vuoto. Alcuni lavori si concentrano sulle vicende dei 55.000 richiamati nella divisa dell'esercito asburgico durante l'estate del 1914, che furono i primi a subire le tragedie dell'apocalisse bellica. Spediti a combattere sul fronte galiziano, morirono a migliaia già nei primi mesi del conflitto, decimati tanto dai russi quanto dagli errori strategici dei comandi superiori. Le morti sul campo, la scarsità degli armamenti e del cibo, le vessazioni subite a opera degli ufficiali austro-ungheresi, non furono dimenticate. Se disertare fu per molti una tecnica naturale di sopravvivenza, per altri i mesi trascorsi nei campi di prigionia russa segnarono il graduale allontanamento dalla «patria» asburgica. Un secondo gruppo dei contributi racconta le vicende del fronte interno, poiché la guerra non distrusse e trasformò solo le vite dei soldati. A maggio del 1915, appena l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria circa 100.000 trentini - in prevalenza donne, vecchi, bambini - furono costretti a lasciare i loro paesi. L'esilio forzato fu altrettanto penoso e difficile da sopportare. Finita la guerra, trovarono ad accoglierli le loro case distrutte o, per i più fragili, qualche stanza di un ospedale psichiatrico dove elaborare faticosamente il trauma del ritorno. Niente, nel Trentino ora divenuto italiano, sarebbe stato come prima.
La politica contemporanea nella società globalizzata è dominata dalla comunicazione e non può fare a meno dei vecchi e nuovi media, ma le origini di questi fenomeni non sono recenti e coincidono con l'avvento della società di massa. La comprensione della politica presuppone dunque un'analisi storica della comunicazione e del suo impatto sulla sfera politica. Prendendo Italia e Germania come case study, il volume ne ripercorre l'evoluzione a partire dalla nascita del giornalismo in Europa, passando per la contaminazione tra pubblicità e politica nel nazionalsocialismo, per arrivare alle campagne elettorali online degli ultimi anni. Ne risulta confermato il ruolo preponderante assunto dalla comunicazione nella politica moderna e la sua crescente rilevanza negli studi storici.
È davvero il nostro un Paese che ha smarrito risorse e progetti per un possibile rilancio? Che giace apatico nell'attesa di eventi salvifici? Un «viaggio in Italia» fatto di dati e immagini, con uno sguardo al presente ma senza dimenticare le origini delle difficoltà e le soluzioni adottate per superarle. Un racconto corale per decifrare un Paese frammentato, spesso molto diverso da come lo immaginiamo. Bologna; Modena; Parma; Pistoia; Prato; Firenze; Pisa; Siena; L'Umbria; Il Lazio; Le Città Della Campania; Napoli; Napoli, La Città Di Sopra; Salerno; Cosenza; Catanzaro; La Calabria; Catania; Siracusa; Ragusa E Gli Iblei; Le Madonie; Palermo; La Sardegna; La Spezia; La Val Borbera; Genova; Ventimiglia; Il Cuneese; Torino; La Valle D'aosta; Varese; Milano; Milano, Via Paolo Sarpi; Bergamo; Brescia; Il Trentino; L'alto Adige; Il Friuli; Udine; Trieste; Venezia; Treviso; Vicenza; Padova; Ferrara; La Romagna; Le Marche; Ancona; L'abruzzo Meridionale; Foggia E Il Tavoliere; Bari; La Murgia Dei Trulli; Il Salento; Taranto; Matera; La Basilicata; Campobasso; L'aquila; Roma; Roma, La Città Periferica. Questo volume, frutto di un progetto collettivo nato in seno al comitato di direzione della rivista «il Mulino», è curato da Gianfranco Viesti, professore di Economia applicata all'Università di Bari, e da Bruno Simili, vicedirettore della rivista.
Nate nel 2011 in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità, le Olimpiadi di italiano hanno già fatto storia e conquistato, grazie all'aiuto di una solida piattaforma online, un numero di partecipanti ragguardevole: oltre 40.000 studenti in Italia e nelle scuole italiane all'estero, a dimostrazione del fatto che la nostra lingua può suscitare nei giovani un'autentica passione. Promosse con la collaborazione dell'Accademia della Crusca, queste gare non si configurano di per sé come strumenti valutativi delle competenze, anche se possono fornire preziosi dati informativi. Fanno leva piuttosto su una scelta volontaria degli studenti, sostenuti dai loro insegnanti, ben consapevoli che il motto oraziano «docere delectando» può essere il miglior incentivo all'apprendimento. Il libro raccoglie un campione significativo di esercizi proposti agli studenti senior e junior nelle diverse fasi (d'istituto, regionali, nazionali), presenta e analizza dati statistici ordinati per aree regionali sulle risposte degli studenti e, soprattutto, offre commenti e suggerimenti didattici di esperti per le diverse sezioni: ortografia, morfologia, sintassi, lessico, punteggiatura e testualità. Un primo bilancio utile a offrire stimoli nuovi per lo studio della lingua, che contribuisce a togliere alla grammatica l'immagine polverosa della norma pedante per promuoverla a campo del ragionamento consapevole.
Quali sono le dinamiche e i fattori che influenzano le scelte di voto dei giovani, come sono cambiati il loro orientamento ideologico e le loro preferenze partitiche nel corso del tempo e in relazione alle altre classi d'età? Le trasformazioni del contesto politico e l'emergere di nuove formazioni che si candidano a intercettare i neo-elettori hanno evidenziato l'urgenza di un approfondimento teorico e di ricerca sugli effetti politici del ricambio generazionale. Questo documentato studio vuole rispondere a tali interrogativi e offrire un quadro storico-comparativo del comportamento elettorale mettendolo in relazione con il grande tema della partecipazione dei giovani.
Nel contesto delle guerre di religione cinquecentesche maturò un progetto missionario rivolto ai soldati, con la stesura di catechismi destinati agli uomini in armi e l'introduzione delle prime cappellate stabili a fianco delle truppe. Guardando alla teologia, alla giustizia, al lessico della violenza religiosa e alla tradizione neo-stoica, ma anche al concreto dispiegarsi del modello del «soldato cristiano» negli eserciti cattolici, il volume ricostruisce il profilo dei protagonisti di un progetto disciplinare inedito che accompagnò la lenta formazione degli eserciti professionali dopo la rivoluzione militare della prima età moderna; e, comparando lo sforzo religioso del clero cattolico e dei predicatori protestanti, ripercorre la storia della cura castrense dal XVI secolo fino alla Grande Guerra, quando il morire per la Patria sostituì l'appello a combattere nel nome di Dio.
L'itinerario compiuto dalla Chiesa, dal Congresso di Vienna a Papa Francesco, e il confronto spesso aspro e conflittuale che essa ha avuto con il mondo contemporaneo, i suoi cambiamenti, le sue utopie, le sue diseguaglianze. Sono i temi del convegno da cui trae origine questo volume, organizzato nel giugno 2016 dal Dipartimento di storia, cultura e storia sammarinesi dell'Università degli Studi della Repubblica di San Marino e che ha visto la partecipazione dei maggiori studiosi italiani di storia della Chiesa. È stata una strada accidentata, ricca di ostacoli, di opposizioni, di conflitti, lungo la quale la Chiesa ha mostrato la sua duttilità ma ha anche dovuto scontare grandi ritardi e forti resistenze reazionarie al suo interno. La Chiesa ha spesso combattuto quella «modernità» che alla fine del Settecento si concretizzò nel mondo delle nuove rivoluzioni, da quella francese a quella industriale a quella politica, che portò negli anni a rivolgimenti di stati e nazioni (si pensi alla rivoluzione russa e alle due guerre mondiali). Rivoluzioni che toccarono in concreto la Santa Sede, che perse il suo potere temporale. E si aprirono anche quei nuovi conti con le altre religioni che, lungo questi due secoli, hanno condotto a una nuova visione dei rapporti tra le fedi.
Questo sintetico profilo definisce dapprima ambiti e oggetti di indagine dell'estetica musicale; poi presenta una breve storia del pensiero musicale dall'antichità ai giorni nostri. Questa edizione aggiornata offre preziosi spunti per ulteriori approfondimenti, in particolare sui rapporti tra natura e cultura nella musica e sulla fruizione dei nuovi linguaggi del nostro tempo.
Lo Stato fascista è studiato qui nei suoi meccanismi essenziali. I cambiamenti e le continuità che lo caratterizzano: nei ministeri, nei nuovi enti pubblici, nel rapporto contraddittorio fra centro e periferia. E in primo piano il nuovo soggetto che ambiguamente penetra nello Stato e al tempo stesso se ne lascia penetrare, statalizzandosi: il Partito fascista. E poi le élites, fra continuità e innovazione: burocrazie, gerarchie politiche centrali e periferiche, magistrature ordinaria e amministrativa, podestà, sindacalisti e capi delle corporazioni, autorità scolastiche, sovrintendenti alle belle arti, uomini dell'impresa pubblica e del parastato. Uno Stato ben lontano dall'essere la «macchina perfetta» che vorrebbe sembrare. Nell'affresco, ricco di particolari, emerge una visione complessa di quel che volle e non riuscì a essere lo Stato. Stato «fascista» ma al tempo stesso Stato «nel fascismo».