Il testo collega strettamente l'evoluzione degli ordinamenti giuridici all'evoluzione della società e allarga l'esame all'intera Europa occidentale. Caravale prende in esame prima gli ordinamenti giuridici nell'alto Medioevo, seguendone lo sviluppo nelle diverse aree europee. Per il pieno e basso Medioevo, segue poi le conseguenze della rinascita del XII secolo, con il sorgere delle città, la ripresa degli studi giuridici nelle università, il fissarsi degli ordinamenti monarchici in Ighilterra, Scozia, Francia e la formazione dei minori stati regionali. Ne viene un vastissimo quadro in cui la vicenda degli ordinamenti giuridici si fa storia delle istituzioni politiche, descrizione della società medievale nel suo concreto articolarsi.
Scritto da due economisti, il volume getta un ponte tra economia teorica ed economia aziendale. I tradizionali e molteplici aspetti dell'organizzazione economica, quali privatizzazione, scalata azionaria ostile, retribuzione dei dirigenti, riorganizzazione societaria interna, alleanze strategiche, proprietà dei dipendenti, sono così analizzati non più isolatamente ma all'interno di una struttura economica coerente. Il testo è ricco di esempi e applicazioni e corredato da una serie di schede in cui vengono presentati gli approfondimenti matematici.
Indice: Scienza economica, sistemi economici, contabilità nazionale. L'economia politica: cosa studia, con quale metodo, come si è evoluta. L'economia di mercato: divisione del lavoro, scambio, prezzo, moneta. Questioni economiche e contabilità nazionale. Economie di mercato perfetto. Formazione dei prezzi di mercati perfettamente concorrenziali. Decisioni di consumo e teoria della domanda individuale. Produzione, costi e ricavi dell'impresa in concorrenza perfetta. Impresa e settore industriale in concorrenza perfetta. Mercati dei fattori e distribuzione del reddito. Equilibrio economico generale e macroeconomia "classica". Economie di mercato imperfetto... Economie aperte, benessere, ciclo, sviluppo... Indice analitico. Indice dei nomi.
Nel 1879 vide le stampe la "Begriffschrift" (Ideografia) di Frege, l'opera che segna la nascita della logica matematica moderna; il 1927 è l'anno di pubblicazione dell'articolo di P. F. Ramsey "Fatti e proposizioni", in cui vengono gettate le basi per una concezione pragmatica del significato. Il cinquantennio che separa l'opera di Frege dal saggio di Ramsey è fra i più ricchi, intricati e fecondi della storia della filosofia. Attraverso un'analisi dei testi e della letteratura l'autrice ricostruisce il contesto storico in cui vennero a maturazione le nuove problematiche, avanzando ipotesi interpretative e sottolineando la rilevanza dei problemi dibattuti per la discussione filosofica contemporanea.
Giddens nega l'avvento di un'epoca sedicente "postmoderna", al contrario quella che stiamo vivendo è una fase di radicalizzazione estrema della modernità, nella quale, da un lato, sono enormemente cresciute le opportunità di un'esistenza sicura, dall'altro sono aumentati di pari passo i rischi e i pericoli del "lato oscuro" della modernità. Nel suo schema ogni cosa si accompagna così al suo ambiguo doppio: la conoscenza aumenta, ma niente è certo e tutto può essere rivisitato; la globalizzazione dei fenomeni allenta i vincoli con lo stato nazionale, ma alimenta il sorgere di sentimenti nazionalistici locali. Questi fenomeni sono prodotti dalla contemporanea trasformazione della soggettività e dall'organizzazione sociale mondiale andatasi modificando.
Più di quarant'anni sono trascorsi da quando fu varato il primo progetto europeo, la Comunità Carbone e Acciaio. Da allora, tra fasi alterne di euroscetticismo ed eurottimismo, molte cose sono cambiate e importanti traguardi sono stati raggiunti. La stessa Comunità si è allargata dagli originali 6 ai 9 ai 12 e, con l'ingresso di Austria, Finlandia, Norvegia e Svezia si allargherà ancora ai 16 dal prossimo gennaio 1995, mentre i paesi ex-comunisti dell'Europa orientale già bussano alla porta. Capire l'Europa per imparare ad essere europei è lo scopo di questo volume di Giuseppe Mammarella.
Nonostante la derivazione da un comune ceppo abramitico e l'esperienza di momenti di convivenza, musulmani e cristiani sono rimasti a lungo due universi culturali profondamente estranei l'uno dall'altro e in radicale conflitto. E il panorama europeo contemporaneo non sembra offrire momenti di tregua. E' per questo che nel ricostruire la storia delle relazioni tra Islam e Cristianesimo Watt si sofferma soprattutto sugli equivoci e sui frantendimenti reciproci che la costellano, cercando di sgombrare il campo dai pregiudizi e aprire la strada al dialogo e alla tolleranza tra culture diverse.
L'accordo di Washington fra Israele e l'Olp, con l'inaspettato e storico riconoscimento reciproco e il passaggio di Gaza e Gerico sotto il controllo palestinese, ha indubbiamente trasformato quello che è stato il più lungo e drammatico conflitto del Medio Oriente contemporaneo. Per capire come sia stato possibile giungere ad esso e quanto sia ancora incerto e precario il cammino della pace, l'autore colloca la questione palestinese nel più ampio quadro della regione mediorientale e delle sue antiche e permanenti fratture di ordine geografico, politico, economico e religioso.
Nel volume l'autore ripercorre le tappe dell'incontro tra ricerca filosofica e ricerca psicologica e fornisce un contributo al riesame critico del concetto di credenza che occupa un posto centrale negli studi sulla mente. Con l'avvento del cognitivismo sia i filosofi sia gli psicologi hanno creduto che la rappresentazione scientifica della mente e quella comune potessero essere riunificate. Nel presente volume l'autore riesamina criticamente le tappe di questo cammino. Concentrandosi in particolar modo sul concetto di credenza egli si interroga sul posto che esso occupa nella scienza cognitiva e giunge alla conclusione che tale concetto non può svolgere alcun ruolo significativo in una scienza che intenda spiegare il processo della cognizione e il comportamento.