La retorica da qualche decennio è tornata in auge come parte indispensabile dello studio letterario, come dimostra l'intramontabile fortuna del Manuale di retorica di Heinrich Lausberg. Il volume si apre con un'esposizione delle origini greche della retorica, la fissazione della sua natura e dei suoi canoni nella filosofia aristotelica e nei primi trattatisti; presenta poi il sistema classico della retorica, ripartito in invenzione, disposizione e, elocuzione e azione; le alterne fortune della retorica fino all'età contemporanea; i tipi di argomentazione, le figure retoriche e infine una serie di analisi di testi, letterari e no, basate sui principi della retorica.
Attraverso un lavoro di selezione e documentazione del materiale di ricerca e una vasta rassegna della letteratura, questo volume fornisce un panorama esauriente delle conoscenze oggi disponibili sullo sviluppo cognitivo umano. Le problematiche connesse allo sviluppo delle capacità cognitive sono affrontate sia a livello di ampia discussione teorica, sia nella loro articolazione cronologica, sia approfondendo specificamente, in alcuni capitoli monografici, aspetti di particolare interesse e complessità.
Il volume raccoglie vari contributi che sono stati scritti di recente sul teatro romano. Il libro è diviso in 5 parti dedicate rispettivamente: alla genesi delle forme spettacolari (il teatro ellenistico e il teatro romano, le origini etrusche e i giochi, letteratura, religione e politica); agli spettacoli (nella Repubblica, nell'Impero, la tragedia, i gladiatori, lo sport, la giustizia come spettacolo); agli attori (chi sono, le tecniche, le associazioni e il teatro come professione); ai drammaturghi (la mentalità, Plauto, Terenzio); agli spettacoli fra politica e religione (aspetti economici e politici degli allestimenti, il teatro nelle città pagane, il teatro e il pensiero cristiano antico).
Gli autori si soffermano inizialmente sulla nascita dell'Economia come professione e sulle questioni metodologiche. La loro analisi storica parte dagli scolastici, i primi a sollevare questioni riguardanti l'equità e la giustizia del sistema economico, per passare rapidamente ai mercantilisti e ai fisiocratici. Largo spazio è dedicato al pensiero di Smith, Ricardo, J.S. Mill e Marx, punti di riferimento fondamentali della teoria economica classica. L'analisi marginalista, l'economia neoclassica, la moderna teoria microeconomica e macroeconomica vengono illustrate negli scopi, nei metodi e nelle implicazioni di politica e nell'impatto sui successivi sviluppi teorici.
Dopo un'introduzione che ricorda il precoce apprendistato antifascista dell'autore nella seconda metà degli anni Trenta, allorché dopo la laurea prende a collaborare con l'ISPI, il volume è diviso in due parti: la prima riproduce, integrandolo con inserti narrativi ed esplicativi, il diario tenuto da Serra nella campagna d'Africa fra l'autunno del 1941 e l'estate del 1942. In Italia, dove torna per essere rimasto ferito nel maggio, continua l'altra guerra di Enrico Serra; ripresi i contatti con gli ambienti antifascisti dell'ISPI, Serra è nei mesi della Resistenza tra i collaboratori più stretti di Ferruccio Parri e può così fornire testimonianze su aspetti ed episodi salienti della lotta di liberazione.
Il volume è composto da tre capitoli. Il primo, di Oreste Massari, offre uno sguardo comparato sulle esperienze che di questa forma di governo si sono fatte in Europa, descrivendone analogie e differenze. Il secondo capitolo, di Stefano Ceccanti, è interamente dedicato al caso francese: analizza i motivi per cui il semipresidenzialismo è stato adottato in Francia, ne valuta il funzionamento, illustra quello che può e quello che non può fare il presidente. Il terzo capitolo, di Gianfranco Pasquino, tira le fila delle analisi precedenti con riferimento alla situazione italiana. Vengono esaminati le modalità e i tempi dell'elezione diretta del presidente e del parlamento, la formazione dei governi, il potere presidenziale di indire referendum, ecc.
Dopo un capitolo introduttivo, l'autrice illustra i due modelli teorici più recenti che si propongono come quadro interpretativo generale dei risultati di ricerca. I successivi tre capitoli illustrano le ricerche focalizzate sulle caratteristiche del messaggio, della fonte e del ricevente. Seguono due capitoli che analizzano, con l'aiuto di una serie di modelli noti in ambito psicosociale, i rapporti tra cambiamento cognitivo, cambiamento di atteggiamento e cambiamento di comportamento. In questa sede vengono esaminate anche le tecniche utilizzate prevalentemente nelle strategie di vendita. L'ultimo capitolo considera alcuni fondamentali settori di applicazione dei risultati raggiunti dagli studi sulla persuasione: la pubblicità, la politica, i mass media.
Il libro si apre con un'analisi della storia economica italiana dal dopoguerra a oggi, e mostra come si sia verificata una crescita formidabile dell'imprenditorialità privata, accompagnata però, a partire dagli anni Settanta, dal tracollo dell'economia pubblica. Questo sguardo storico permette di misurare i limiti della nostra cultura economica e di indicare nei principi fondanti dell'Unione europea le linee-guida delle riforme necessarie. Dopo aver ripercorso il processo di integrazione comunitaria, l'autore rivela come in Germania, Francia e Inghilterra la crescita dell'economia si sia innestata su modelli statali differenti tra loro, ma sostanzialmente basati su un rapporto più equilibrato fra centro e periferia.
Una delle principali novità che si sono osservate nel nostro ordinamento è data dal progressivo moltiplicarsi di autorità indipendenti, esemplificate dalla più nota di esse, l'autorità antitrust, garante della conoscenza e del mercato. Quali sono le caratteristiche di questi organismi? In primo luogo, essi non fanno pienamente parte dell'esecutivo, essendo sottratti agli indirizzi del governo. Inoltre non sono collocati in ordine gerarchico, e sono generalmente connesse a organi stranieri o sovranazionali equivalenti, superando così i limiti territoriali dello Stato al quale appartengono. Le autorità indipendenti pongono quindi in dubbio molti principi degli attuali assetti costituzionali.