Si tratta di un dossier venuto di recente alla luce tra le carte di Sturzo: una busta di lettere (1928-1932) con l'enigmatica annotazione di suo pugno "non spedite". Il curatore Gabriele De Rosa, avanza l'ipotesi che si tratti in realtà di finte lettere, di un espediente letterario che consentiva a Sturzo di parlarsi a cuore aperto, come in una sorta di diario. La raccolta si compone di tre gruppi di lettere scritte durante l'esilio: un fascicolo di 25 lettere indirizzate a Barbara Carter, sua segretaria e traduttrice, e ad alcuni esponenti politici cattolici; un fascicolo di 34 lettere dirette a un sacerdote non identificato di nome Giovanni; un gruppetto di 4 lettere alla Carter che formano una sorta di breviario spirituale.
L'autore con questo breve libro intende offrire un quadro della personalità di Matilde. Non si tratta di una biografica quanto di ritratto morale. Matilde di Canossa è considerata una delle donne più coraggiose del Medioevo. Divenuta paladina del papa contro l'imperatore, in realtà, fu presa dal miraggio tutto medievale della secessione dal mondo, della vita contemplativa del convento.
L'autore ricapitola il problema della Costituente nella storia d'Italia dal Risorgimento in poi, mettendo in luce come essa sia stata rimandata fino a che la sostanziale distruzione dello Stato, alla fine del fascismo e della guerra, la rese inevitabile. Passa poi in rassegna le diverse interpretazioni che il pensiero giuridico italiano ha dato circa il potere costituente. Pombeni esamina poi le principali posizioni dell'opinione pubblica prima e durante i lavori dell'Assemblea costituente nel 1946-47. Infine ripercorre la concreta elaborazione della nostra Carta costituzionale relativamente a Presidente della Repubblica, parlamento, partiti. Un ultimo capitolo dà conto dei principali giudizi pro e contro la Costituzione emersi dopo la sua entrata in vigore.
L'autrice in questo volume ripercorre la formazione della personalità intellettuale di Gandhi e soprattutto ne espone e valuta il ruolo politico giocato nella lotta per l'indipendenza dell'India. L'accento del volume è più sul politico che sul "santo". Così facendo l'autrice giunge a ridisegnare la personalità e il peso politico del Mahatma, mostrando ad esempio come la "satyagraha", cioè la resistenza non violenta da lui predicata, non diede in realtà risultati rilevanti, che come politico Gandhi fu spesso un isolato, consapevole di essere utilizzato dai politici indiani, e che nonostante il suo immenso carisma e le sue indubbie capacità politiche, non fu lui la forza determinante che portò la lotta per l'indipendenza alla vittoria.
Per l'uomo moderno lo spazio è una reltà accessibile, omogenea, misurabile dove cambiano soltanto le distanze; per l'uomo medievale è un territorio accidentato, disomogeneo, simolico, dove quello che è vicino e quello che è lontano fa la differenza. Su questi temi riflette Paul Zumthor, ripercorrendo la storia di questa mutazione che ha interessato nel corso dei secoli il mondo occidentale e i suoi valori sensoriali e simbolici. L'autore ripercorre l'evoluzione del modo di concepire lo spazio in epoca medievale da quattro punti di vista convergenti: in relazione all'idea di dimora e stabilità; a quella di mobilità e movimento; a quella dell'ignoto meraviglioso e della scoperta; infine nella sua dimensione figurativa.
Il libro prende in esame la fase originaria del verso libero nella poesia italiana a cavallo degli ultimi due secoli. Da una parte, dunque, l'autore si concentra sul contributo anche teorico del movimento simbolista francese alla liberazione formale della nostra poesia, grazie alla mediazione di autori di sicura vocazione europea quali Pascoli e D'Annunzio, Lucini e Marinetti; dall'altra parte, egli pone l'accento su alcuni fenomeni tutti propri della tradizione italiana, tra la naturale duttilità dell'endecasillabo e la tensione polifonica del libretto di melodramma. Così all'approfondimento teorico della questione del verso libero si aggiungono diverse analisi tecniche, da cui affiora la natura non solo metrica, ma storica ed espressiva, del tema trattato.