Indipendenza delle Province Unite e "Gloriosa Rivoluzione" inglese: le prime rivoluzioni che caratterizzano l'età moderna tra Cinque e Seicento. La fase che va dal Trecento al Seicento è segnata in Europa da un alto grado di turbolenze, segno di trapasso di strutture religiose, politiche, economiche. Dopo aver percorso le più significative tra le rivolte minori del periodo, Tenenti si occupa delle due grandi rivoluzioni che hanno avuto successo. Entrambe frutto di ragioni religiose e politiche insieme, sono arrivate a creare l'una un nuovo stato, l'altra una nuova forma di monarchia costituzionale.
Luigi XIV è il simbolo stesso dell'Ancien Régime, dell'assolutismo al suo stadio più alto e fulgido. Deprecato da Voltaire come tiranno, studiato nell'Ottocento come artefice dello stato centralizzato, il Re Sole ha catalizzato l'attenzione degli storici che a lungo però hanno ripetuto un'interpretazione troppo centrata sulla persona del re.
Il volume spiega il funzionamento di alcuni meccanismi fondamentali dell'esperienza politica di ciascuno: come sono selezionate e interpretate le informazioni ricevute? Come avviene lo schieramento a favore/contro un certo tema o un certo candidato? Perché le decisioni politiche non sono basate soltanto sul perseguimento razionale dell'interesse personale, ma anche su fattori di natura cognitiva e sociale? Quali sono i principi e i valori fondanti delle scelte politiche? Qual è la grammatica del linguaggio e della comunicazione politica? L'influenza esercitata dai media? Quali le regole della partecipazione politica, del comportamento di voto, delle azioni collettive?
Diviso in tre parti, il volume nella prima parte accoglie la definizione di sei concetti chiave: stato, sovranità, contrattualismo, costituzionalismo, opinione pubblica, corporativismo; la seconda adotta un'angolatura diversa, mettendo a confronto passato e presente su alcuni concetti: eguaglianza, contrattualismo, società civile e stato. La terza raccoglie i due nuovi capitoli sulla politica e il pluralismo. Cercando di raccordare storia dei concetti e storia delle istituzioni Matteucci rende conto in maniera originale del processo di formazione storico-filosofica dello stato moderno e offre con questo libro una chiara introduzione ai fondamenti della politica moderna.
Sono qui raccolti alcuni lavori fondamentali di uno dei padri della psicologia italiana contemporanea, alla quale ha offerto un contributo decisivo di svecchiamento e sprovincializzazione. Il mondo visivo che ci troviamo davanti agli occhi non è la semplice copia del mondo fisico che ci circonda, ma anche un "prodotto" del nostro sistema visivo che, attraverso una complessa serie di operazioni elabora i messaggi sensoriali.
Questa indagine sociologica ha voluto osservare i giovani italiani in un'ottica generazionale, cercando di capire se e come essi si sentano generati in senso socioculturale dalle generazioni precedenti e capaci di generare, a loro volta, la società del futuro. I giovani italiani mostrano diffuse difficoltà a costruire delle generazioni "vitali", nelle quali la società possa rinnovarsi con orientamenti positivi e speranze progettuali. Le famiglie ricoprono i figli di affetto, ma faticano a orientarli alla vita. La scuola è sempre meno un luogo di educazione e di amicizia. La coppia giovanile mostra segni di grande fragilità. Ne emerge una condizione giovanile carica di incertezze e ricca di progetti irreali.
Gli autori di questo volume hanno voluto costruire un corso più "europeo", valorizzando in particolare, della tradizione sociologica continentale, l'attenzione per la dimensione storica dei fenomeni sociali. Più che un'introduzione alla sociologia come disciplina accademica, ne è nato un manuale che prepara alla comprensione concreta delle società umane.
L'autore rintraccia l'origine della biblioteca pubblica nelle prime istituzioni bibliotecarie nate dalla Rivoluzione francese grazie soprattutto alle soppressioni degli enti religiosi che trasformano in beni nazionali vasti patrimoni librari preesistenti, e segue l'evoluzione che porta all'istituzione delle biblioteche municipali. Poi affronta il caso italiano, studiando l'assetto che dopo l'Unità fu dato al patrimonio librario nazionale, e analizza il particolare fenomeno delle biblioteche popolari, che fu tipico dell'impegno sia cattolico sia socialista. Poi affronta la nascita vera e propria della public library. Un ultimo capitolo analizza il quadro istituzionale attuale.