Il testo, destinato a coprire un intero corso di finanza aziendale, fornisce un quadro completo degli aspetti teorici e degli aspetti pratico-istituzionali della materia realizzando una fusione dei due approcci.
Già alla nascita ogni bambino è unico e ha un proprio stile. Le sue capacità di percepire e conoscere sono straordinarie. Un aspetto affascinante non solo per i genitori. Oggi i bambini per lo più nascono fortemente desiderati, di solito hanno una mamma impegnata fuori casa, ma sempre responsabile per le loro cure, un papà più vicino e incline alla tenerezza, meno fratelli di cui essere gelosi, una precoce familiarità con i coetanei nell'asilo-nido. I bambini oggi sono più dipendenti dagli adulti e il mestiere di genitori diventa più complesso. Su tutto ciò e sulla straordinaria capacità di percepire e conoscere che la scienza dello sviluppo infantile ha scoperto negli ultimi trent'anni, fa il punto questo libro.
Andare bene a scuola: un merito personale o un successo dell'istituzione? Aspettative, motivazioni e risultati di chi sta al di là e al di qua della cattedra. Il volume fa il punto rispetto a una molteplicità di obiettivi, alle risorse a disposizione per raggiungerli e alle modalità con cui la scuola italiana riesce a svolgere i suoi compiti.
In questo studio l'autrice fissa la sua attenzione sulle tre grandi rivoluzioni che fra XV e XVII secolo hanno dato forma all'età moderna: il Rinascimento, la Riforma protestante e la Rivoluzione scientifica. Ognuna di queste si dimostra influenzata nel profondo dall'invenzione della tipografia, nel senso che la diffusione dei libri resa possibile dalla scoperta di Gutenberg sta nel cuore stesso di queste tre rivoluzioni: la riscoperta e la diffusione degli autori antichi, base del Rinascimento, presuppone l'esistenza della tipografia; senza l'effetto moltiplicatore della stampa, che disseminò 300.000 copie delle opere di Lutero e infinite edizioni tradotte della Bibbia, la rottura della Cristianità operata dalla Riforma sarebbe stata impensabile.
Vi è mai capitato di entrare in una agenzia di viaggi per prenotare una vacanza poco costosa al mare e di uscirne avendone prenotata una dispendiosa in Giamaica, per un "colpo basso" del venditore? O, di aver risposto a un intervistatore, gentilmente accolto in casa vostra, sulle vostre abitudini di lettura e, cosa che non avreste mai voluto, ritrovarvi acquirenti di un'enciclopedia, come prescrive la cosiddetta tecnica del "piede nella porta"? Oppure, di aver sentito parlare alla Tv di certe riforme istituzionali e di esserne rimasti convinti soprattutto perché a sostenerle era un noto politologo? Molti sono i modi e le tecniche per persuadere, utilizzati in tutti i campi, perché tutti hanno qualcosa da offrire e da ottenere. A fini nobili e meno nobili. Questo volume fa il punto su quanto si sa delle strategie persuasive nella pubblicità, nella politica, nei media e nelle relazioni interpersonali.
Ciò che noi percepiamo come "reale" varia da società a società ed è prodotto, trasmesso e conservato tramite processi sociali che la sociologia della conoscenza si incarica di indagare. Questa problematica viene esaminata nei suoi due aspetti simmetrici e complementari: l'esteriorizzazione, ovvero la trasformazione dell'attività umana in una realtà sociale oggettiva attraverso l'istituzionalizzazione; l'interiorizzazione, ovvero la reintroduzione del mondo sociale oggettivo nella coscienza del soggetto attraverso la socializzazione.
Dopo aver mostrato in una breve introduzione in quale misura la retorica faccia parte della società moderna, in quanti e quali settori essa si esplichi, l'autore chiarisce in un primo capitolo che cosa si debba intendere per retorica; poi affronta la questione della retorica come modo di ragionare, di elaborare e dire un pensiero, e mette a fuoco l'uso del linguaggio in quanto enunciazione di un problema. Il quarto capitolo esamina le figure retoriche fondamentali; l'ultimo discute le diverse e opposte logiche della retorica: dalla logica del predatore (convincere è vincere) a quella della seduzione e del consenso.
Quest'opera affronta l'Illuminismo da un punto di vista essenzialmente storico, cercando di fornire il contesto sociale, la base concreta del cambiamento di clima spirituale che va sotto questo nome. L'autrice si avvale così degli indirizzi storiografici più recenti non solo per rispondere all'antica domanda su cosa sia l'illuminismo, ma anche per valutare l'impatto differenziato che esso ebbe per ricchi e poveri, uomini e donne, europei e non europei e mostrare la complessa interazione tra idee e strutture sociali e politiche.
L'autrice introduce l'oggetto del libro richiamando brevemente la fortuna del Medievo nell'interpretazione della storiografia, e facendo l'appello dei vari tipi di fonte che ci consentono di studiare l'epoca. Poi affronta partitamente i tre periodi classici in cui l'età di mezzo è stata suddivisa: alto, pieno e basso Medievo, illustrando di ognuno gli aspetti salienti. Per l'alto Medioevo i regni barbarici, la cristianizzazione, la rinascita carolingia; per il pieno Medioevo, la formazione del sistema feudale, lo sviluppo delle città e dei commerci, il radicamento del cristianesimo, la fioritura artistica, l'espansione dei regni, le crociate; per il basso Medioevo, la grande crisi della peste, la formazione degli stati moderni, i mutamenti religiosi.