UEsiste ancora una "domanda" di poesia? O è vero che la scarsa abitudine alla lettura penalizza in primo luogo i testi poetici? Questo volume nasce dalla convinzione che sia possibile educare al gusto per la poesia, e ha lo scopo di avvicinare il lettore ai testi poetici del Novecento italiano (di Saba, Montale, Pasolini, Cattafi, Giudici, Erba) interpretati con strumenti linguistici. Un libro nato da esigenze didattiche, che lo rendono particolarmente comunicativo, ma anche un libro teorico, che ripensa il tema della natura della poesia: non poesia come artificio, come proponevano i formalisti russi, né come funzione autoreferenziale del linguaggio, come per Jakobson. Richiamandosi a una sorta di "revisione dello strutturalismo", l'autore avanza una nuova proposta: quella della poesia come gioco normato, illusione soggetta a regole.
Il punto di vista di un economista sull'intervento dello stato nell'economia, esposto in un linguaggio divulgativo. Questo volume ospita, oltre al saggio di Stiglitz, i commenti di un gruppo di importanti studiosi che analizzano la sua posizione e la discutono, allargando così la panoramica su un argomento sempre più al centro del dibattito economico, politico e sociale odierno.
Qual è la visione da cui nasceva nel Medievo la cattedrale, e qual è esattamente la relazione fra tale visione e la forma gotica? Sono questi gli interrogativi cui Simson vuole dare risposta analizzando, in primo luogo, il significato e la funzione del simbolo: architettura come arte "rappresentativa", dunque, e soprattutto come creazione soggettiva della fantasia poetica. La cattedrale gotica è nata dall'esperienza religiosa, dalla speculazione metafisica, dalla realtà politica e anche fisica della Francia del XII secolo e proprio questo singolare concorso di forze vive è la persistente espressione della forma gotica, che tuttora svolge la sua funzione di centralità e di ordine in molte città europee.
La pace è l'obiettivo e la condizione della democrazia: diritti dell'uomo, democrazia e pace sono per Bobbio i tre elementi inseparabili del medesimo movimento storico. E' in questa prospettiva che egli considera centrale nella sua riflessione politica gli scritti sulla pace raccolti in questo volume. In essi Bobbio esamina come si ponga il dilemma tra pace e guerra nella società attuale, che ha a disposizione i mezzi della propria autodistruzione, e discute le possibilità del pacifismo e dell'azione non violenta per giungere a proporre un più realistico "pacifismo istituzionale" che demandi a superiori organismi di controllo la soluzione pacifica dei conflitti quanto meno la limitazione o la regolazione della violenza.
L'autobiografia intellettuale di Albert O. Hirschman, docente di scienze sociali e originale pensatore, il quale ha fatto dell'"autosovversione", la continua rimessa in discussione di se stesso, un metodo, uno stile di vita e di pensiero.
Esiste Dio? E se esiste, perché c'è il male? Il Cielo è un'invenzione dell'uomo? Si può arrivare a Dio con la ragione, oppure con l'estasi mistica? Attorno a queste domande si è costruita storicamente l'esperienza religiosa. In questo volume, scritto per il grande pubblico, Kolakowski ha voluto sintetizzare i caratteri fondamentali di tale esperienza, facendo riferimento essenzialmente alle posizioni della tradizione teologica e filosofica cristiana, ma senza ignorare le altre forme di credenza religiosa.
A ottant'anni dalla rotta di Caporetto, torna uno dei più importanti documenti storici sul momento di massima crisi dell'esercito italiano osservato dal Comando supremo. Quattro sono i grandi episodi militari compresi nel diario di Gatti: la decima battaglia dell'Isonzo (maggio), la battaglia dell'Ortigara (giugno), la conquista della Bainsizza (agosto), Caporetto (ottobre-novembre).
La cristianità sorge quando il cristianesimo si pone come religione non solo lecita, ma altresì "dominante", se non unica, nella società in cui è professato e assolve a tutte le funzioni che competono ad una istituzione religiosa che voglia fornire identità a un gruppo sociale. Se quindi la cristianità è una variante della "religione civile", che cosa hanno di diverso i nemici della cristianità? Potrebbe, questa, sembrare una domanda banale. La dialettica amico-nemico è infatti alimentata dalle religioni. Perché la cristianità dovrebbe costituire un caso a parte? Siano essi gli appartenenti ad altre religioni, siano essi i devianti dalla pratica religiosa dominante, i "nemici" trovano proprio nelle religioni il loro terreno di coltura più spontaneo. Resta vero tuttavia che il cristianesimo contiene, nel suo "canone" costitutivo, una configurazione atipica del rapporto con il "nemico", per cui il "nemico" propriamente non dovrebbe essere più tale. Perché allora nella tradizione cristiana si passa dall'atteggiamento della prima lettera di Pietro, dove si riflette una minoranza straniera e amica al tempo stesso della società, a quello maggioritario e "violento", convinto della coestensività tra cristianità e umanità, di Bernardo di Chiaravalle?