E' la nuova edizione, aggiornata al 1998, di un libro fortunato. Con questa nuova edizione l'autore ha fatto avanzare la narrazione fino a tutto il 1998, rimaneggiando e integrando gli ultimi due capitoli, e ha aggiunto una lunga appendice di discussione storiografica che ripercorre le principali linee interpretative emerse dalla produzione storica recente dedicata all'Italia repubblicana.
L'indagine prende in considerazione la diffusione dell'ascolto musicale, i generi ascoltati (dal classico al jazz, dal folk alla lirica, dal rap alla techno); i mezzi di ascolto (radio, TV, cassette, CD, computer); le modalità e i contesti della fruizione (ascolto concentrato o distratto, ascolto individuale o socializzato); le attività espressive (cantare, ballare, suonare, comporre) ed altri comportamenti legati al mondo della musica. Queste informazioni sono collegate a una serie di variabili quali il genere, la fascia d'età, il titolo di studio, l'attività professionale, la provenienza geografica. Si scopre così che sotto l'universalità del linguaggio musicale si cela un vivacissimo mosaico di atteggiamenti, gusti e stili di consumo.
Lo studio si occupa della letteratura politica per il popolo chiarendone innanzitutto il profilo dal punto di vista della comunicazione sociale; poi ne descrive la tipologia, dagli avvisi alle lezioni alle massime, soffermandosi sui catechismi. Infine analizza i temi fondamentali presenti in questa letteratura.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima Prodi presenta una riflessione generale sul significato del lavoro storico, poi passa in rassegna i tratti essenziali che definiscono, ai vari livelli, l'età moderna; un terzo capitolo, opera di Angelozzi, traccia un sintetico profilo della storiografia in età moderna. La seconda parte, curata dalla Penuti, s'incarica invece di un doppio compito: essa fornisce da un lato le indicazioni di massima per iniziare e organizzare uno studio concernente l'età moderna, e dall'altro si presenta come autentico saggio bibliografico che, in stretta connessione con la prima parte del volume, fornisce una selezione di titoli su tutti gli aspetti rilevanti della moderna.
Questo libro è mosso dall'interesse per le forme di rielaborazione, nel tempo, delle immagini letterarie. "Il genio di migliorare l'invenzione", la frase del poeta John Dryden usata per titolo, allude appunto a questa dinamica per cui la lettura è fatta di "transizioni", di immagini che lo scrittore riceve dal passato e "migliora", rifà a suo modo. I cinque saggi del volume indagano altrettanti casi di transizione: dall'Elettra dei tragici greci che Boitani segue nelle incarnazioni che arrivano a Marguerite Yourcenar, al Guinizzelli letto da Dante a Chaucer, al racconto di Chaucer ripresi da Shakespeare e poi al Dryden, al parallelo tra l'incontro tra Brunetto e Dante e un analogo riconoscimento in Eliot, al tema del riconoscimento in Edipo e nel Re Lear.
L'analisi disincantata di un processo comune ai paesi industriali, alle economie emergenti e a quelle in transizione; che si presenta con molteplici forme e diversi obiettivi, ma spesso incompleto e costellato di errori. Tra il 1977 e il 1997 si sono realizzate nel mondo più di 1500 privatizzazioni di sensibili dimensioni, con oltre 500 miliardi di dollari di introiti per i governi. Gli autori formulano alcune proposte di linee guida nelle privatizzazioni, da applicare nei casi in cui mercati, regole e istituzioni non siano ancora completamente sviluppati.
Il fenomeno dello stress psicologico nell'odierna vita lavorativa è al centro di molte discussioni e anche di qualche luogo comune, sul quale sono spesso costruite le tante pubblicazioni dall'incerto valore divulgativo. Per questa ragione l'autore ha inteso proporre ai lettori la restituzione del problema al suo contesto scientifico. In tale prospettiva il suo volume vuole offrire sia un inquadramento teorico sul tema sia una guida alle strumentazioni e alle metodiche più aggiornate oggi disponibili sul piano applicativo.
L'autore delinea il suo modello di amministrazione pubblica partendo dalla riformulazione del rapporto tra attività politica e attività amministrativa. Tra i capisaldi del suo progetto: l'assimilazione dello status degli impiegati pubblici e in particolare dei dirigenti a quello dei dipendenti privati; l'abbandono del modello ministeriale a favore di un nuovo assetto organizzativo; l'applicazione del diritto privato nelle modalità di azione delle pubbliche amministrazioni e il principio della responsabilità individuale; infine la proposta di un documento di bilancio organizzato per politiche e programmi e ancora nuove regole nell'ambito dei processi di controllo e di comando.
L'autore inizia la sua esposizione del 1917 richiamando innanzitutto il contesto in cui la rivoluzione ebbe luogo; egli mostra così le condizioni dell'impero zarista all'inizio del secolo e i tentativi di riforma dall'alto che furono fatti sotto lo zar Nicola II; e misura l'impatto che ebbero sulla Russia la rivoluzione del 1905 e la prima guerra mondiale. La seconda parte del volume consiste in una descrizione analitica del 1917: dalla rivoluzione di febbraio con la caduta dello zar ai primi governi provvisori sino alla presa del potere da parte dei bolscevichi nell'ottobre. Infine Wood riassume le conseguenze immediate della rivoluzione bolscevica: l'uscita dalla guerra mondiale, la guerra civile interna e il terrore.