Il libro discute quattro quesiti fondamentali: che cosa sappiamo realmente quando siamo in grado di parlare e comprendere una lingua? Come viene acquisita questa conoscenza? Come la usiamo? Quali sono i meccanismi fisici coinvolti nella rappresentazione, acquisizione e uso di questa conoscenza? Per Chomsky, l'analisi del linguaggio solleva questioni sulla natura umana che coinvolgono tanto le scienze naturali quanto la riflessione filosofica: il linguaggio infatti si presenta sia come potenzialità genetica determinata (e specifica dell'uomo), sia come manifestazione comunicativa e sociale. Il libro rappresenta una sintesi del tentativo chomskyano di riaccostare scienza e filosofia nello studio dei rapporti tra mente e linguaggio.
A differenza di quanto avviene negli altri paesi occidentali, la rottura del matrimonio in Italia si consuma in due tappe: prima la separazione legale e poi il divorzio. Di fatto la prima, sempre esistita, è diventata l'anticamera del secondo, introdotto nel nostro paese solo nel 1970. Per questo il volume, che si fonda su un ricco materiale di ricerca (dati inediti Istat, serie statistiche storiche e crca duemila interviste), si concentra su questa fase della crisi di coppia per mettere in luce le dinamiche della decisione, le conseguenze economiche e sociali, le ripercussioni sui figli.
Giuseppe Dossetti (1913-1996) è figura di grande rilievo nella società italiana, nella cultura, nella vita spirituale e nella riflessione teologica del Novecento: ad un anno dalla sua scomparsa la Fondazione e l'Istituto per le scienze religiose da lui promossi hanno cercato di mettere a fuoco il contorno delle prime prospettive ed ipotesi di lavoro storico-critico sulla sua singolare figura. Lo sforzo dei saggi raccolti in questo volume è così quello di proporre lo stato delle conoscenze e i problemi che pongono tre grandi nodi dell'itinerario dossettiano. La breve e intensa stagione politica di Dossetti - resistente, costituente, vice-segretario della Dc - viene ripercorsa da Giovanni Miccoli, che individua nella "realtà del cattolicesimo italiano [e] nelle inadeguatezze della sua religiosità" il dipanarsi delle scelte dossettiane. L'impegno dossettiano per il rinnovamento della chiesa è oggetto di un ampio studio di Giuseppe Alberigo, che individua radici, cesure e passaggi di uno sforzo che - già ben documentato in tre testi degli anni Cinquanta edití come appendici - trova il suo punto alto nella partecipazione al Vaticano II. Infine Enzo Bianchi ricostruisce le tappe del cammino di fede nel monachesimo, esito ultimo di una ricerca spirituale esigente e inesausta.
Nel dodicesimo secolo la cultura, fino ad allora chiusa nei monasteri, riprende vigore e si diffonde con nuovi interessi in tutto il mondo occidentale. Haskins descrive questo processo con un'attenzione concreta alla geografia del fenomeno, ai suoi risvolti istituzionali (le biblioteche, le scuole, la nascita delle università), al suo contesto economico e sociale, ai vettori del mutamento come la scoperta della cultura araba e, tramite essa, di quella greca, e la riscoperta dei classici latini. Poi segue la rinascita nei diversi ambiti: la poesia, il diritto, la storiografia, la scienza, la filosofia.
Progettato sin dal 1878 come monumento funebre al re Vittorio Emanuele II, dopo travagliate vicende costruttive, l'altare della pace fu inaugurato nel 1911, nel cinquantesimo anniversario dell'Italia unita. Da mausoleo dinastico si è trasformato nel simbolo dell'intera nazione. Nel 1921, con l'inumazione della salma del Milite ignoto al centro dell'Altare, il monumento è come riconsacrato. Poi il fascismo sequestra per sé il sentimento di venerazione popolare nei confronti dei sacrifici patiti e per il Vittoriano inizia un'altra stagione: l'immensa mole marmorea diventa tribuna per un perenne ossequio patriottico e quinta di regime. In epoca repubblicana si assiste allo svilimento del simbolo in attesa dell'ultima rinascita.
La fine della Seconda guerra mondiale ha segnato l'inizio di una fase di straordinaria accelerazione dello sviluppo economico, di mutamenti profondi nella demografia e nella società, di riassetto degli equilibri politici ed economici mondiali. Il libro si propone di descrivere questo periodo nel suo complesso, individuandone e spiegandone le caratteristiche portanti. Per la sua semplicità di esposizione, si rivolge a un lettore privo di preparazione economica specifica.
Il volume traccia un profilo storico che va dagli inizi dell'età minoica sino all'incorporamento dei regni ellenistici nell'impero romano. Partendo dai palazzi minoici e dalle rocche micenee, la descrizione conduce attraverso i secoli bui agli inizi delle città-stato greche e all'espansione della civiltà greca nel Mediterraneo. Vengono analizzate le forme di governo della tirannide, dell'aristocrazia e della democrazia, e il grande antagonismo tra Atene e Sparta, la contrapposizione tra le quali poté essere superata soltanto per un breve periodo durante le guerre persiane. La guerra del Peloponneso, l'ascesa della Macedonia, la costruzione dell'Impero di Alessandro e le lotte dei diadochi completano la parabola della Grecia antica.
Il volume delinea l'evoluzione della Chiesa nei dieci secoli che vanno dalla fine del mondo antico alla metà del Quattrocento. Si tratta di un grande panorama di storia medievale vista attraverso la storia dell'istituzione che in qualche modo domina e permea ogni aspetto della vita e della società di quei secoli.