La prima guerra mondiale fu una carneficina inaudita: i sopravvissuti, tanto i reduci quanto chi era rimasto a casa, dovettero fare i conti con l'accaduto, elaborare il lutto. Ai molti e differenti modi, pubblici e privati, di questo lutto è dedicato il libro, nella convinzione che l'esigenza di trovare un senso alla guerra e alla sofferenza subita non generi soltanto una "memoria moderna", quanto un ritorno a forme culturali arcaiche.
Gino Frontali compose subito dopo la guerra questa breve memoria rielaborando diari e lettere scritti al fronte. L'autore ricorda inizialmente il suo periodo di istruzione militare e, vissuta da soldato, l'atmosfera di incertezza e attesa della guerra che precede il maggio del 1915. Nominato sottotenente medico, il 20 maggio (quattro giorni prima dell'inizio delle ostilità) parte per la linea del fronte in Cadore: prima a Santo Stefano di Cadore, poi nella zona del Seikofl. Il racconto comprende i mesi estivi del 1915.
Una psicologa americana dedica la sua carriera scientifica allo studio dello sviluppo infantile. Divenuta nonna, decide di tenere un diario con le proprie osservazioni sulla crescita del nipote fra i 15 e i 36 mesi di vita, con l'aiuto di appunti, fotografie, registrazioni audio e video. Questo volume è il resoconto di tale esperienza.
Il volume raccoglie quanto fu scritto da Braudel per un libro che preparò sul finire della prigionia in Germania, nell'autunno 1944, a partire da un ciclo di lezioni tenuto in campo di concentramento. Sono lezioni sul senso della storia dedicate non a un pubblico di studiosi o studenti, ma di uomini comuni riuniti da una vicenda storica non comune. L'edizione italiana si correda di una introduzione redatta dalla moglie di Braudel, che sulla base di testimonianze e carte inedite ricostruisce le vicende della prigionia dell'autore in Germania.
In un piccolo volume, corredato di tabelle e grafici facilmente leggibili, è sintetizzata un'imponente mole di informazioni sullo "stato di salute" dell'Italia. La presente edizione è particolarmente significativa perché imperniata sui diversi aspetti del processo che ha portato l'Italia tra i paesi partecipanti alla fase finale dell'unificazione monetaria europea.