L'analisi disincantata di un processo comune ai paesi industriali, alle economie emergenti e a quelle in transizione; che si presenta con molteplici forme e diversi obiettivi, ma spesso incompleto e costellato di errori. Tra il 1977 e il 1997 si sono realizzate nel mondo più di 1500 privatizzazioni di sensibili dimensioni, con oltre 500 miliardi di dollari di introiti per i governi. Gli autori formulano alcune proposte di linee guida nelle privatizzazioni, da applicare nei casi in cui mercati, regole e istituzioni non siano ancora completamente sviluppati.
Il fenomeno dello stress psicologico nell'odierna vita lavorativa è al centro di molte discussioni e anche di qualche luogo comune, sul quale sono spesso costruite le tante pubblicazioni dall'incerto valore divulgativo. Per questa ragione l'autore ha inteso proporre ai lettori la restituzione del problema al suo contesto scientifico. In tale prospettiva il suo volume vuole offrire sia un inquadramento teorico sul tema sia una guida alle strumentazioni e alle metodiche più aggiornate oggi disponibili sul piano applicativo.
L'autore delinea il suo modello di amministrazione pubblica partendo dalla riformulazione del rapporto tra attività politica e attività amministrativa. Tra i capisaldi del suo progetto: l'assimilazione dello status degli impiegati pubblici e in particolare dei dirigenti a quello dei dipendenti privati; l'abbandono del modello ministeriale a favore di un nuovo assetto organizzativo; l'applicazione del diritto privato nelle modalità di azione delle pubbliche amministrazioni e il principio della responsabilità individuale; infine la proposta di un documento di bilancio organizzato per politiche e programmi e ancora nuove regole nell'ambito dei processi di controllo e di comando.
L'autore inizia la sua esposizione del 1917 richiamando innanzitutto il contesto in cui la rivoluzione ebbe luogo; egli mostra così le condizioni dell'impero zarista all'inizio del secolo e i tentativi di riforma dall'alto che furono fatti sotto lo zar Nicola II; e misura l'impatto che ebbero sulla Russia la rivoluzione del 1905 e la prima guerra mondiale. La seconda parte del volume consiste in una descrizione analitica del 1917: dalla rivoluzione di febbraio con la caduta dello zar ai primi governi provvisori sino alla presa del potere da parte dei bolscevichi nell'ottobre. Infine Wood riassume le conseguenze immediate della rivoluzione bolscevica: l'uscita dalla guerra mondiale, la guerra civile interna e il terrore.
Questo libro, che si presenta come un vademecum della scrittura dedicato agli studenti (universitari e non), intende sfatare i pregiudizi e i luoghi comuni che riguardano la pratica dello scrivere e fornire istruzioni concrete per acquisire le principali abilità comunicative. Numerosi e interessanti suggerimenti concernono la redazione delle varie tipologie di testo: lettera, curriculum, relazione, tema e riassunto, mentre le due appendici aiutano a fare chiarezza su alcuni dei più comuni dubbi ortografici e a realizzare una bibliografia.
L'autore, uno psicologo particolarmente attento ai problemi della didattica e dell'apprendimento, condensa in questo volume tutti gli accorgimenti e le conoscenze utili a superare le prove che costellano la carriera scolastica e universitaria: come vincere la paura, come organizzare proficuamente il proprio tempo e programmare gli esami, come prepararsi sui testi e ricordare ciò che si è studiato.
Comunità è uno dei concetti fondativi della sociologia classica, usato per descrivere le caratteristiche della società tradizionale in opposizione alla nascente società industriale, spesso con qualche nostalgia, più o meno velata, per quel che si stava perdendo con la modernità. Col tempo il termine ha perso la sua capacità analitica nei confronti di vari aspetti della società d'oggi. La sociologia contemporanea lo ha allora disintegrato, derivandone problematiche di ricerca diverse, individuate da concetti più limitati e parziali, eppure da essi derivati.
Il giubileo del 2000 è il primo giubileo millenario della cristianità. Di origini antichissime, l'Anno santo divenne pratica della Chiesa con Bonifacio VIII, quando si attenuarono le aspettative di un'imminente fine del mondo e si avvertì l'esigenza di un periodo di purificazione nel quale, con preghiere e offerte, intercedere a favore dei morti. La sua storia è collegata a quella di Roma: nel corso dei secoli sovrani e viandanti vennero accolti da una città in perenne trasformazione.