Tenuti in maniera discontinua ma frequente, i diari di Albertini sono raggruppabili in quattro nuclei fondamentali. Il primo comprende gli anni 1907-9 e 1913-14, dove prevale l'impegno di direttore del "Corriere", a contatto quotidiano con i problemi della macchina del giornale e in relazione con politici e scrittori (memorabile, ad esempio, il ritratto di D'Annunzio a corto di soldi); il secondo (1915-16) è quello della guerra, nella quale Albertini giocò un ruolo importante di sostenitore di Cadorna; il terzo è il dopoguerra (1919-20), dove è rilevante soprattutto il diario della Conferenza politica di Washington, dove Albertini si recò come membro della delegazione italiana; il quarto (1922-1923) è la cronaca dell'avvento del fascismo.
Perché gli individui si comportano in modo diverso in situazioni analoghe? Alcuni studiosi cercano di rispondere a questa domanda risalendo alla diversità dei caratteri, dei temperamenti o delle personalità; altri tentano di ricondurre le differenze individuali ai processi cognitivi di base, cioè alle diverse modalità di percezione, elaborazione delle informazioni, decisione in determinati contesti. Ma le due dimensioni sono complementari. La comprensione della personalità individuale, infatti, non può prescindere dai contributi della psicologia cognitiva e della psicologia sociale.