La psicolinguistica si è ormai solidamente affermata come settore di punta della psicologia. Questo volume illustra le teorie che negli ultimi decenni hanno spiegato il ruolo il ruolo del linguaggio all'interno dei sistemi di comunicazione, il modo in cui esso viene compreso e utilizzato tanto nei discorsi quotidiani quanto nella lettura e nella scrittura, le principali patologie che ne possono alterare l'elaborazione, il confine fra ciò che rende il linguaggio attributo specifico degli esseri umani e ciò che invece lo accomuna agli strumenti di comunicazione usati da altri sistemi o specie viventi. Il testo si rivolge a studenti di Psicologia, Lettere e filosofia, Scienze della Formazione, Scienze della Comunicazione e ai professionisti.
In questo libro l'autore si rifà a una tradizione del pensiero cattolico, poco appariscente ma costante, che privilegia l'esperienza sull'osservanza, l'attenzione nei confronti dell'affettività e della sensibilità, per trovare una dimensione religiosa che risulti meno incompatibile con il mondo attuale, con meno ortodossia e più ecumenismo. Giova forse ripartire dal tardo Cinquecento, da un clima culturale che per certi versi ricorda quello attuale quanto a incredulità verso la trascendenza, tramonto dei valori, espressioni nichiliste, da due pensatori come Guicciardini e Ignazio di Loyola che, pur essendo ignoti l'un l'altro, ebbero intuizioni spesso molto affini.
La storia della modernità coincide con l'espansione dell'ateismo, che ambisce a superare le concezioni tradizionali dell'uomo in una concezione prometeica della costruzione della società e del mondo. Il presupposto filosofico dell'affermazione dell'ateismo nella civiltà occidentale è quindi l'interpretazione, elaborata tanto dal razionalismo quanto dall'idealismo, della storia della filosofia moderna come processo di secolarizzazione che conduce all'idea dell'uomo creatore.
Questo volume offre una panoramica sintetica e aggiornata sull'argomento media e sui suoi sviluppi recenti. Dopo un esame delle teorie sui media, l'autore si dedica alla questione del pubblico, dei messaggi e degli effetti, per passare a una questione controversa, oggi al centro di un intenso dibattito: l'esercizio del potere all'interno dei media e su di essi.
Scoperto alla fine degli anni '70, soltanto di recente il capitale sociale è diventato un tema di grande attualità nelle scienze sociali. La nozione di capitale sociale fa perno sull'idea che le scelte economiche siano influenzate dalla disponobilità di risorse non solo economiche, ma anche sociali, e in particolare dalle cosidette reti di relazioni.
L'estetica si occupa dell'arte, di una costruzione umana. Ma anche quello che si prova davanti alla natura è un sentimento estetico e il paesaggio è il luogo per eccellenza della contemplazione. In questo saggio Milani ha affrontato appunto questo tema: il paesaggio naturale in quanto categoria estetica. Avvalendosi di un'ampia messe di testimonianze non solo della tradizione filosofica ma anche della letteratura e dell'arte, egli ha costruito una guida all'esperienza estetica del paesaggio, che affronta sistematicamente ogni aspetto, portando l'attenzione su una sensibilità che, sorta di fatto nel periodo preromantico, costituisce uno degli aspetti individuali della spiritualità contemporanea.
All'antropologia urbana non interessano tanto le categorie macroanalitiche con cui l'urbanesimo è stato in genere studiato da storici, demografi e sociologi, quanto piuttosto l'arcipleago di microfenomeni che anima il multiforme "teatro" urbano: problemi della vita quotidiana, vicinato, amicizia, rapporti professionali, piccola delinquenza, bande giovanili. Un complesso tessuto sociale che fa delle metropoli un oggetto magmatico e affascinante.