l lavoro prende come punto di partenza la questione dell'unità della scienza biologica, e dal fatto che essa sia stata raggiunta, negli anni Trenta del secolo scorso con la Sintesi moderna, sotto il segno del meccanicismo riduzionistico. Gli sviluppi più recenti della biologia evoluzionistica mostrano invece come un resoconto riduzionistico, in cui l'unica forma di causalità ammessa è la causalità efficiente di tipo lineare della fisica, non è adatto alla pluralità dei fenomeni studiati. In entrambe queste due linee di ricerca, affinché i livelli superiori abbiano un peso esplicativo, è necessario che siano concepiti come livelli ontologicamente emergenti su quelli inferiori. Il problema dell'emergentismo è come concepire l'autonomia dei nuovi livelli in modo sufficientemente forte da non renderli semplici epifenomeni dei livelli sottostanti, ma non tanto forte da rendere impossibile pensarne il rapporto con i livelli sottostanti. Analizzando diversi modelli di emergenza, viene proposto un modello di emergenza in cui le relazioni sono costituite da una causalità inter-livello, in opposizione a una causalità intra-livello che rappresenta le consuete interazioni di causalità lineare.
Gli studi qui raccolti testimoniano una parte dell'attività di ricerca dell'Autore nell'ambito della filosofia e teologia medievali nell'arco di quasi un decennio. Dal trouvère, poi monaco cisterciense, Elinando di Froidmont, alla mistica e beghina Hadewijch di Anversa, fino ai maestri della Scolastica dei secoli XIII e XIV: Bonaventura da Bagnoregio, Ulrico di Strasburgo, Giovanni Duns Scoto, Gerardo da Bologna, Alessandro di Alessandria, Gerardo da Siena, Pietro Aureolo, Ugolino da Orvieto. I temi più ricorrenti sono quelli connessi alla teoria della conoscenza e alla metateologia. Si potranno, però, trovare anche delle divertite scorribande nell'ambito della mistica, dell'estetica e della teologia sacramentaria, alle quali si aggiunge l'edizione critica di due questioni del Prologo del Commento alle Sentenze del francescano Alessandro di Alessandria dedicate al problema della scientificità della teologia. Chiude il volume un saggio sulla figura del sapere teologico in Bonaventura negli scritti di Marco Arosio.
Non solo per resistere alle strumentalizzazioni o alle sfide del neoliberismo, ma anche per rispondere a una crisi economica, politica, sociale, ambientale che appare come il frutto avvelenato di una modernità costituitasi sulla rimozione della vulnerabilità e dell'interdipendenza sociale. E sulle quali paradigmaticamente continuano a insistere, e a persistere, le teorie femministe contemporanee, alle quali questo libro è dedicato. Brunella Casalini è professoressa associata in filosofia politica presso il Dipartimento di scienze politiche e sociali dell'Università di Firenze.
Questo libro ha l’origine in una conferenza tenuta dall’autore presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, il 9-10 aprile del 2014, dal titolo Tre modi di conoscere le cose con le idee secondo San Tommaso, come contributo al Convegno su Le Idee Divine nel Medioevo, organizzato dalla Facoltà di Filosofia e dalla Cattedra Marco Arosio. Esso compara in una serie di “trittici tomistici” il vario modo di conoscere mediante idee nell’uomo, nelle intelligenze e in Dio; approfondisce la dottrina di San Tommaso sul ruolo della idea-specie come mezzo astratto immanente, immateriale e intenzionale tipico della conoscenza umana, e rileva il realismo critico di Tommaso nel rendere il supposito il luogo delle idee. Il libro adotta anche il metodo di un tomismo “testuale”, intercalando alcuni scritti di Tommaso.
José Antonio Izquierdo Labeaga, nato a Viana (Spagna) il 17 marzo di 1948, è sacerdote Legionario di Cristo. Membro della Pontificia Accademia di San Tomaso D’Aquino e della SITA, è uno studioso di Filosofia Tomista nell’ambito epistemologico e antropologico. Professore Emerito dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Roma), è stato anche Docente di filosofia tomista nella Pontificia Università Gregoriana (Roma). Ha partecipato come conferenziere in diversi Congressi Internazionali di Filosofia. Ha pubblicato e collaborato in vari libri, tra cui La vita intellettiva. Lectio Sancti Thomae Aquinatis (1994); L’organicità della vita umana nella visione di Tommaso d’Aquino (2006); Exitus, reditus, ascensus. Il triplice moto della mente umana secondo San Tommaso (2007); San Tommaso, filosofo del corpo umano, in «La teologia del corpo di Giovanni Paolo II» (2012). Ha pubblicato articoli in diverse riviste di filosofia, come Gregorianum, Angelicum, Alpha Omega, Ecclesia, Il Cannocchiale, Studia Bioethica.
...ma l’ottimo pranzetto di quel giorno, come molte cose terrene, è presto terminato. Vogliamo allora provare anche stavolta a parlare un po’ di alcune Divine Verità che, al contrario, non hanno termine, che non tramontano né tramonteranno mai...
Saramago è un autore che si colloca su quel sottile confine che separa l'opera letteraria dalla filosofia. Autore eclettico, affronta nella sua prolifica, se pur non lunghissima carriera, molteplici argomenti. Saramago affronta con cruda realtà le situazioni create dalla sua fantasia, si interroga e interroga il lettore nel suo meta narrare, ci mostra un'umanità svelata, penetrata nella sua intimità da un osservatore acuto e coinvolto e, in un certo modo, anche compassionevole, poiché l'autore si schiera sempre a favore del lato umanamente caduco dei suoi personaggi.
Il presente volume, il primo della collana Ricerche di storia della filosofia e teologia medioevali, in onore del professor Marco Arosio, offre agli esperti e ai cultori degli studi medievali i contributi che, secondo il giudizio della giuria e in accordo con quanto stabilito dal bando del Premio Marco Arosio, sono stati considerati meritevoli di essere pubblicati. Il libro, curato da Marco Martorana, Rafael Pascual e Veronica Regoli, presenta i saggi di otto autori, dei trentuno partecipanti alle edizioni del 2011 e del 2012 del Premio: Andrea Colli, Alfredo Gatto, Andrea Lami, Corrado Maria Malavolta, Lucia Pappalardo, Davide Riserbato, Giulia Sossi, Luca Vettorello.
Il presente volume, il secondo della collana Ricerche di Storia della Filosofia e Teologia Medioevali in onore del Professor Marco Arosio, offre agli esperti e ai cultori degli studi medievali i contributi che - secondo il giudizio della giuria e in accordo con quanto stabilito dal bando del Premio Marco Arosio - sono stati considerati meritevoli di essere pubblicati. Il libro, curato da Marco Martorana, Rafael Pascual e Veronica Regoli, presenta i saggi di otto autori dei diciassette partecipanti all’edizione 2013 del Premio: Gioacchino Curiello, Ernesto Dezza, Francesco Luigi Gallo, Antonio Gerace, Elisa Giordano, Emmanuel Montiel, Andrea Nannini, Giovanni Patriarca.
Ognuno di noi è un'individualità irripetibile nel fluire del tempo. Ognuno è un universo in cui "dormono forze ignote come re mai nati". Nella nostra soggettività sono connaturate delle potenzialità che nel corso della nostra vita spesso rimangono nell'ombra: in uno stato oscuro, implicito, latente. "Noi non conosciamo nemmeno noi stessi - osserva Herder - e solo ad istanti, come in sogno, cogliamo qualche tratto della nostra vita profonda". "Ognuno solleva una grande o una piccola onda": la novità di ognuno nella sua unicità, nella sua profondità, nella sua libertà e capacità di scegliere e di decidere, di agire, di conoscere, di creare. "L'uomo è la sua anima". Vivere secondo natura significa "conoscere se stessi" ed "essere se stessi": significa ricercare la vita autentica. In questo orizzonte, definiamo la nostra unicità irripetibile in rapporto ai sentimenti, le intuizioni, le aspirazioni, le passioni, gli interessi, i desideri, le motivazioni, le imperfezioni, i bisogni, gli errori, i pregiudizi, le speranze, le delusioni, le paure, le situazioni-limite e tutto l'insieme delle emozioni umane. Siamo noi stessi, in ogni istante irripetibile della nostra vita, in ogni momento in cui facciamo delle scelte e diamo un senso profondo e autentico alla nostra esistenza nel fluire del tempo.
Il problema dell'unità del sapere è stato sempre fortemente sentito nella nostra cultura scientifica che risale al progetto greco di sviluppo sistematico della razionalità. La scienza di per sé tende a ciò che è specifico, ma anche all'unità. Nonostante la crescente specializzazione e il pluralismo degli approcci epistemologici tipici dell'epoca contemporanea, il problema menzionato continua ad essere fondamentale, anzi è più che mai urgente e importante. Il lavoro di Valeria Ascheri entra perfettamente in questo quadro epistemologico. Il volume che il lettore ha in mano apre molti spazi di riflessione per avvicinarsi a questo ideale il che significa in definitiva la migliore comprensione di ciò che è la scienza in se stessa. L'unità del sapere è un progetto da perseguire, scrive l'autrice alla fine del libro. I lettori troveranno in queste pagine un contributo rilevante e uno stimolo efficace per perseguire questo compito.
Il presente volume, per la prima volta ed analiticamente, approfondisce la lettura fabriana dei tre più grandi Autori della Modernità filosofica.
La vita inevitabilmente ci porta sempre di fronte a nuove situazioni problematiche che coinvolgono le nostre scelte, i nostri sentimenti, le nostre aspirazioni, il nostro tempo interiore.