Breve saggio di carattere divulgativo sulla "teologia del popolo", la versione argentina della teologia della liberazione, che ha molto influenzato il pensiero di papa Francesco. Una vera e propria "mappa" per orientarsi tra i protagonisti, i presupposti e i filoni di un pensiero teologico che assume la storia e la cultura di un Paese, valorizzando le originali espressioni della religiosità popolare.
Nel 2015 la Chiesa cattolica ha celebrato il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, che è stato una pietra miliare nella sua storia bimillenaria. Verso la conclusione di quell’evento, ispirati da ciò che si faceva e si diceva nell’aula conciliare, una quarantina di vescovi di varie nazioni si riunì nelle Catacombe di Domitilla per firmare ciò che al giorno d’oggi è noto come il Patto delle Catacombe, testo e progetto che presenta la missione dei poveri nella Chiesa.
Lo spirito del Patto delle Catacombe oggi traspare nei gesti e nelle parole di papa Francesco, dopo aver guidato alcune delle migliori iniziative cristiane degli ultimi cinquant’anni, non solo in America Latina, dove suscitò un’eco speciale, ma nell’intera Chiesa cattolica. Così, la sua testimonianza si è trasformata in uno dei segni più influenti e significativi del cattolicesimo del XX secolo.
Lo attestano qui, tra gli altri, gli interventi di Luigi Bettazzi, Stephen B. Bevans, Piero Coda, Jon Sobrino.
Dalla Chiesa "società dei veri cristiani" alla Chiesa "comunione", molta strada è stata fatta. O meglio, si è tornati alla Tradizione che significa "restare sé stessi, ma sviluppandosi continuamente. La Chiesa è sempre stata in costante evoluzione". Luigi Bettazzi, l'unico vescovo italiano presente al Concilio Vaticano II oggi vivente, racconta la "sua" Chiesa, frutto di un'esperienza lunga (quasi) un secolo: non una cittadella che si sente assediata dal mondo e dai "laici", bensì una comunità impegnata ad annunciare la vicinanza di Dio a tutte le donne e gli uomini, in particolare i più dimenticati e soli. Le figure di Giovanni XXIII, del cardinal Lercaro, di Helder Câmara, di Francesco, scorrono davanti agli occhi del lettore raccontate da Bettazzi che ben conosce e ha conosciuto quei pastori "con l'odore delle pecore". Insieme a questi esempi la Chiesa può operare un nuovo ritorno alla Tradizione: "Il punto di partenza è la priorità del "popolo di Dio", depositario dei doni dello Spirito, di cui la gerarchia, a tutti i livelli, è al servizio". "Un tempo pareva che compito della Chiesa fosse garantire la propria vita, struttura e libertà. Ci si è resi conto invece che la Chiesa deve farsi voce di quanti non hanno voce e deve promuovere i diritti di chi si sente emarginato."