A vent’anni dalla celebrazione liturgica al Colosseo della «Passione di Cristo» di Mario Luzi (1999-2019), l’Associazione Centro Culturale Cassiodoro ripropone il testo poetico dello scrittore, illustrato dal maestro Alberto Schiavi. È un omaggio a questi due grandissimi artisti italiani e anche un invito a meditare e rivivere il martirio del Figlio di Dio, che prima di riconfermarsi nella gloria ha voluto scendere (per il nostro riscatto) nell’abisso del dolore sfidando e vincendo la morte.
La Via Crucis è un atto di gratitudine al Padre per l'immenso dono della salvezza, operata mediante la passione, morte e risurrezione di Gesù. Al tempo stesso, è una contemplazione della figura del Cristo sofferente e morente, che ci appare come uomo sfigurato e sconfitto. Ma la morte non è il definitivo sbocco della vita del Figlio di Dio: la sua sofferenza ha aperto a Lui la glorificazione, nello splendore della risurrezione, e a noi la giustificazione dei nostri peccati. Accompagnati dagli scritti e dalle testimonianze delle eroiche virtù di monsignor Tommaso Reggio, percorriamo spiritualmente l'itinerario della Via Crucis, per comprendere quanto egli ha imitato il divino Maestro nel cammino esigente della sequela e, nella forza dello Spirito Santo, è stato testimone dell'amore forte come la morte (cfr. Cantico dei cantici 8,6). Uniti con il cuore e la mente a questo santo Pastore della Chiesa, vogliamo salire con trepidazione e speranza il Calvario e meditare sulla sofferenza del Cristo. L'insegnamento di colui che è teneramente venerato come padre della Congregazione delle Suore di S. Marta ci aiuti a riscoprire questa immensa lezione di dolore e di amore, per decidere un passo nuovo di conversione e di apertura accogliente e umile agli altri. Il Figlio di Dio sul Golgota soffre anche le nostre angosce per aprirci cammini, forse inattesi, di risurrezione. Dalle piaghe delle sue mani, dei suoi piedi, del suo costato, e sicuramente del suo cuore, si irradia quella luce che tutto cambia in risurrezione. Questa luce l'hanno colta per prime le donne, le uniche rimaste fedeli, a parte Giovanni, le più esposte, le più capaci di amore, come dimostra il gesto della Veronica che asciuga il Volto di Cristo.
L'icona è un dipinto fatto in un clima di preghiera. I volti vengono realizzati offrendo piccole rinunce. Ogni fedele che la contempla può trovare nuovi particolari che lo conducono avanti nella vita spirituale. Il pittore è solo la mano guidata dallo Spirito Santo. Meditare le icone di questa raccolta è un'occasione unica di crescita interiore perché molti dei quadri sono stati studiati per proporre un percorso più vicino ai testi evangelici e sottolineare elementi assenti o disposti diversamente nelle altre Via Crucis.
La Sindone è la straordinaria testimonianza di un mistero. Contemplandola, si può vedere un corpo impresso da innumerevoli segni di sofferenza, per giungere a fissarne il Volto, che ci conduce a ripercorrere con Gesù, oggi, il suo cammino di amore verso il Calvario. Con numerose illustrazioni del Volto di Cristo, il libro presenta un «“itinerario” della Croce, nella ricerca del Volto di Colui che la croce ha portato e dalla croce è stato portato» (dalla Presentazione del Card. Severino Poletto).
Giancarlo Garbiglia, classe 1937, dopo aver rivestito numerosi incarichi in alcune parrocchie torinesi, dal 2006 è parroco della Basilica cattedrale metropolitana di Torino. Licenziato in teologia pastorale presso l’Università Lateranense di Roma, è autore di Un pastore di anime. Parroco di San Luca. Villafranca, un testo sulla figura dello zio don Domenico Garbiglia, pubblicato nel 1976 e più volte ristampato. Pubblicista, redige da oltre dieci anni il mensile «Echi di vita parrocchiale» destinato alle parrocchie d’Italia e dei Migranti.