Il sacrificio costituisce l’atto religioso per eccellenza del rapporto con Dio in numerose tradizioni religiose. Basti ricordare i sacrifici umani praticati nell’antica Grecia e fra gli Incas in America, quelli di animali praticati in Israele fino alla distruzione del Tempio nel 70 d.C., ma anche l’interpretazione cristiana della morte in croce di Gesù come sacrificio offerto a Dio e ripresentato nella liturgia eucaristica, e alla spiritualizzazione del sacrificio avviata già nel Primo Testamento e proseguita nel Nuovo. Dai Veda indiani all’attuale Messale romano, in cui tale terminologia ritorna costantemente, attraversando società tradizionali e moderne, i sacrifici hanno un nucleo e una logica comuni?
In questi ultimi anni il difficile accesso alla casa e l’impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose hanno rappresentato uno dei problemi più gravi nello scenario dell’Italia durante la crisi economica. Essi hanno determinato fenomeni crescenti di marginalità ed esclusione sociale per molte persone e famiglie, italiane e straniere, e ciò è avvenuto anche a causa della scarsa efficacia dei provvedimenti legislativi che hanno affrontato in modo settoriale aspetti diversi del problema, senza giungere tuttavia a prefigurarne una soluzione efficace e definitiva.
Le storie raccontate in questo volume illustrano il fenomeno da diverse prospettive, perché molto spesso il disagio abitativo si intreccia con altre situazioni di difficoltà. E mostrano come la «casa», oltre a essere un bisogno primario e un diritto fondamentale per ogni persona, costituisca il luogo delle relazioni umane vitali.
«Oggi, come Giuliano Savina sottolinea in modo convincente, il compito di introdurre alla conoscenza e alla comprensione della fede cristiana ci pone davanti a un nuovo genere di sfide. Il Concilio Vaticano II ha introdotto la Chiesa cattolica a una più nitida consapevolezza di sé, rendendola nuovamente cosciente della sua cattolicità: rispetto alla comprensione angusta di una cattolicità confessionalmente chiusa, si è di nuovo recuperata l'originaria comprensione di una cattolicità capace di abbracciare la totalità universale. L'apertura ecumenica e l'adozione del dialogo con il giudaismo dopo la catastrofe della Shoah ci hanno mostrato che nella trasmissione catechetica della fede cristiana non possiamo più accontentarci della catechesi, fin qui usuale, proposta nei limiti ristretti della confessionalità. Giuliano Savina non si limita ad analizzare la nuova situazione, ma tenta altresì di approfondirla e renderla perspicace dal punto di vista teologico. Apre una discussione importante e necessaria.» (dalla Prefazione del Card. Walter Kasper).
Il principio fondamentale di tutto il pensiero paolino va individuato a monte di tutti gli altri pur importanti temi e cioè nella persona di Cristo morto e risorto per noi. Per l'apostolo il mistero pasquale è l'evento fondativo, avvenuto nel passato, ma sempre attualizzato e reso efficace dalla predicazione che genera la fede giustificante in colui che inizia a vivere in Cristo, e che ha una portata salvifica-escatologica universale. Se il riferimento all'evento Cristo, morto e risorto per noi, è presente in tutti gli scritti di Paolo, la sua più ampia esposizione, con le molteplici implicazioni per i credenti, sia ebrei sia gentili, si trova nella Lettera ai Romani. Il fatto di rivolgersi a destinatari non evangelizzati da lui e di impostazione giudeo-cristiana nel modo di praticare la fede in Gesù messia, spinge l'apostolo a presentare, con un ineguagliato approfondimento, la propria ermeneutica del vangelo, cercando di rispondere alle prevedibili obiezioni sollevate da quel tipo di uditorio. Prefazione di Romano Penna.
Gesù Cristo è esistito? Che cosa ha detto e fatto? E che cosa rappresenta per ciascuno di noi? Questo libro cerca di rispondere a queste domande ponendo in rilievo la rivoluzione operata da un «ebreo sconcertante». Una rivoluzione che la religione prontamente ha controllato, addomesticato e ben integrato nel sistema attraverso le leggi, i sacerdoti, gli altari, le molte liturgie e i pochi sentimenti di umanità. In Gesù, spiega Castillo, Dio «si è spogliato del suo rango ed è diventato uno tra i tanti». Ed è proprio svuotandosi di tutto il potere e di tutta la gloria che è possibile trovare il senso della vita, un senso che abita oltre le rappresentazioni del trascendente che ci siamo costruiti e di cui ci siamo serviti in modo letterale per dividerci e farci male gli uni con gli altri.
I primi capitoli della Genesi ci offrono un catechismo in pillole sui principali temi della vita. Non hanno la pretesa di rivelare come è andata agli inizi, bensì di annunciare il senso della storia agli occhi di Dio. Il percorso si sviluppa attraverso 8 schede: il dono della vita, il senso della vita, la festa, il lavoro, la famiglia, il peccato e la misericordia, l'unità nella diversità, il diluvio e l'alleanza. Ne scaturisce una vera e propria «lectio biblica familiare»: nata da famiglie e rivolta alla famiglia, raccoglie, con freschezza e immediatezza, le risonanze che maggiormente possono interpellare la vita attuale delle coppie.
«La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l'esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso... In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore o le domande che ne derivano, ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce.» (Papa Francesco)
Il diffuso interesse per il fenomeno monastico, documentato anche da libri e film, si intreccia con la grande fatica dei monaci e delle monache dei nostri giorni a restare se stessi senza avere nostalgia di se stessi. La «prima generazione di monaci increduli» è dunque chiamata a diventare credente, in ossequio al voto monastico di «conversione». Questo cammino avviene necessariamente in modo diverso anche se non opposto a quanto hanno vissuto i Padri. «Quanti ci hanno preceduto nell'avventura monastica - scrive fratel MichaelDavide - si aspettano da noi che siamo dei veri figli capaci di diventare a nostra volta padri: essere generati e generare alla vita monastica passa attraverso una continua rigenerazione per rimettere a fuoco una visione del combattimento spirituale», memore dell'insegnamento del grande Antonio quando disse che al monaco restano due cose: la Scrittura e la libertà.
Periodico religioso mensile in edizione tascabile che propone due pagine quotidiane - una pillola di liturgia delle Ore - per chi vuole dedicarsi alla preghiera in un momento della giornata. Contiene il rito della Messa, la liturgia della Parola e le parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive, affiancate dal commento. Le riflessioni sono curate da fr. MichaelDavide, fr. Adalberto Piovano, fr. Luca Fallica e fr. Roberto Pasolini. Arricchiscono la rivista il calendario interreligioso, la segnalazione, e una breve riflessione sulle giornate particolari - ecclesiali e civili - e alcune pagine di riflessione.
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Rivista mensile - Anno 12 - n. 11/2019.
Questo libro propone una riflessione sul tema della custodia del creato a partire dalla Bibbia. La prima parte evidenzia la creazione nel suo insieme, l'essere umano in questo contesto, l'ordine e il disordine cosmico. La seconda rilegge la creazione tenendo come punto di riferimento ideale le quattro componenti del cosmo: acqua, aria, terra, fuoco. L'ultima parte costituisce una sorta di appendice, con un capitolo che propone una breve lettura dell'enciclica di papa Francesco Laudato si' e quattro schede che riassumono gli elementi del creato, in una visione attuale e scientifica, una sorta di sguardo sulle conseguenze di quanto esiste e potrebbe accadere o già avviene.
La Chiesa ha davvero perso ogni credibilità in materia di morale sessuale? Un’indagine tra gli operatori pastorali laici in Italia aiuta a dare una risposta con il proposito di elaborare una teologia morale che parta dal basso, abbandonando i rigidi schemi deduttivi per ascoltare il senso comune dei fedeli. Una teologia in grado di mettersi in continuo discernimento per trovare le risposte ai grandi dilemmi morali e ridonare una voce chiara e dimessa a una Chiesa considerata una «muta urlatrice» soprattutto quando affronta i temi della sessualità, del matrimonio e della famiglia.
La riflessione teologica sulla Chiesa richiede la capacità di comporre l’ascolto della Rivelazione mutuata dalla Tradizione, il riconoscimento dell’autorità del Magistero, ma anche la disponibilità a leggere i vissuti e i fatti ecclesiali quali loci rivelativi di ciò che lo Spirito compie nella storia degli uomini e delle comunità radunate nel nome di Gesù. L’ecclesiologia, in altre parole, non esaurisce il suo compito semplicemente ricostruendo, come in un laboratorio asettico e con la debita strumentazione ermeneutica, gli elementi strutturali che compongono la vita del soggetto ecclesiale.
In ragione di ciò, anche l’analisi ecclesiologica è determinata dal dinamismo che caratterizza l’oggetto della propria indagine; per tale motivo, insieme allo sviluppo teologico delle questioni che riguardano la Chiesa e i soggetti in essa coinvolti, essa è chiamata pure a osservare il corpo ecclesiale in azione, per interpretarne i processi in atto, lasciando intravedere i possibili ulteriori sviluppi, come pure gli immancabili snodi critici.
Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.