In questo libro il sacerdote dà per acquisito il fatto, spesso trascurato, che i ministri del matrimonio sono gli sposi, per riservarsi lo svelamento del contenuto di ciò che si sta compiendo. Il contenuto psicologico e sacrale del matrimonio attiene alla profondità di un'esperienza, quella dell'amore, in cui si riassume l'avventura umana nella sua massima creatività ma anche nel più grave pericolo, nel rischio e nella perdita. Queste omelie, nate da occasioni reali e radicate nelle Letture, sono una riflessione variamente modulata sulla natura dell'amore, sulla dinamica degli affetti nella coppia, e sulle poche duttili sapienze che possono aiutare nel cammino di speranza e fiducia che si apre con ogni matrimonio.
Nella consapevolezza di un presente difficile a capirsi, spesso ambiguo, Martini pone con chiarezza le domande che permettono un terreno di comunicazione. Le pone a se stesso e ai suoi variopinti interlocutori, giovani, anziani, sani, malati, laici, ecclesiastici, medici, educatori e via dicendo. La comunicazione è tema modulato infinitamente dal biblista e dal pastore Martini, come luogo simbolico delle possibilità umane: di solidarietà e comunione, di inganno e deviazione anche crudele. Uno dei messaggi più profondi del ministero di Martini è l'essere consapevoli del male e dell'errore senza perdere la serenità, la speranza e la propria direzione.
Pubblicato nel 1995 da Giovanni Paolo II, il documento si rivolge ad ogni uomo e donna di buona volontà e tratta del valore e dell’inviolabilità della vita umana.
Verso la fine del suo Vangelo Luca narra una scena indimenticabile: Gesù che si avvicina ai due discepoli sulla strada di Emmaus e cammina al loro fianco spiegando le Scritture fino al gioioso riconoscimento. E' una pagina dalle molte risonanze, che coinvolge il lettore e simboleggia l'approccio adottato nel volume per accostarsi al Vangelo di Luca e intraprendere alla sua scuola un itinerario di evangelizzazione.
Redatto sulla base dei catechismi CEI e dedicato ai genitori, il sussidio si fonda su alcuni presupposti: che l'educazione, sia laica sia religiosa, deve fare i conti con la sensibilità al male espressa dal bambino, e non banalizzarla; che per diventare veramente libero il bambino ha bisogno non di essere lasciato libero tout court, ma di essere rispettato e sostenuto nella crescita; che per svolgere il proprio ruolo i genitori devono avere ben chiari i compiti di tutti, dal bambino, al catechista, al confessore, a se stessi. Soprattutto, i genitori non devono dare in appalto ad altri lo sviluppo della coscienza del proprio bambino, tanto più che ciò che possono fare è molto ed è semplice.
Un bambino sta per fare la prima comunione. Per i genitori che vogliono accompagnarlo, non credenti compresi, il sussidio offre un sintetico ripasso del significato che la chiesa dà a questo sacramento, in modo che il bambino sperimenti una certa omogeneità (non spaccatura) tra il messaggio del catechismo, il mistero del rito, la consapevolezza domestica di ciò che sta facendo. La seconda metà del libro contiene alcuni suggerimenti pratici che possono essere utili ai genitori, ai quali forse le domande del figlio suggeriranno una riflessione su se stessi. Il sussidio è redatto sulla base dei catechismi CEI.
Io faccio nuove tutte le cose (Ap 21,5). Traccia di riflessione in preparazione al Convegno ecclesiale di Palermo 1995
Tra gli scritti del Nuovo Testamento le lettere poste a vario titolo sotto il nome di Paolo sono quattordici. A partire dalla fine del Settecento le analisi di tipo stilistico e storico-contenutistico sulla compattezza del corpus paolino si sono moltiplicate dando origine a un vivace filone di ricerche. Oggi si ritengono non autentiche dell'apostolo ben sei lettere: la Seconda ai Tessalonicesi, quelle agli Efesini e ai Colossesi, le tre pastorali (a Tito, Prima e Seconda a Timoteo). Nei primi capitoli il volume fa il punto degli studi sul canone paolino e sulla "tradizione paolina". La ricostruzione, partendo da Paolo stesso, di persone, luoghi e problemi di questa corrente cristiana - a cui si deve la redazione di oltre un terzo del Nuovo Testamento - è importante preludio alla comprensione del ricorso alla pseudepigrafia (pratica peraltro assai diffusa nell'antichità) in un contesto che non inficia canonicità, ispirazione e apostolicità degli scritti cosiddetti deuteropaolini. Questi vengono sottoposti nei capitoli centrali del volume a una serrata analisi linguistico-letteraria, storica e teologica che ne chiarisce le motivazioni. Essi rispondono all'esigenza di far ritrovare dopo la morte dell'apostolo le ragioni di una sicura identità cristiana e di rispondere, nella continuità con il suo metodo e il suo pensiero, alla sfida rappresentata dalle nuove situazioni storiche e culturali delle comunità alle quali le lettere sono indirizzate.
Per molti ragazzi italiani Londra è musica, indipendenza, libertà, contatto col mondo. Per altri è un grande supermercato di stupefacenti, il luogo giusto per fuggire e perdersi. Ma anche chi parte con un sogno a volte si sveglia dentro un incubo: per un'inezia i più ingenui si ritrovano nelle carceri di Sua Maestà, soli e lontani da casa. Per loro padre Di Giovanni è un intermediario nel senso più profondo. Scrivono a lui come a se stessi, increduli per l'affetto e la solidarietà trovati: brevi appunti o lettere lunghissime, scelte e pubblicate qui insieme a quelle dei familiari.