Nella cornice propria del trattato, questa riflessione sulla Chiesa ha l'andamento della conversazione e il tono dell'attualità. Al centro c'è il Concilio Vaticano II, l'evento che ha segnato la nostra epoca e che nello spirito è ancora capace di guidare il cammino della Chiesa alle soglie del terzo millennio dell'èra cristiana. E' un piccolo omaggio nel trentesimo anniversario della sua conclusione.
"Conoscevo da tempo Jean Venier e lo apprezzavo profondamente per il suo impegno con i più sofferenti, in particolare nelle comunità dell'Arca, da lui fondate oltre trent'anni fa come pure 'Fede e Luce', comunità di sostegno non residenziali per persone che hanno un handicap mentale e per le loro famiglie e amici. Lo apprezzavo pure per la saggezza di vita da lui espressa in libri come 'La comunità, luogo del perdono e della festa', dove mostra una grande conoscenza del cuore umano. Sapevo bene che tutto ciò derivava da una profonda vita interiore e dalla familiarità con Gesù ma non avevo mai accostato una testimonianza ampia e diretta della sua fede quale è quella che trovo in questo libro". Dalla prefazione di Carlo Maria Martini.
In questo libro il sacerdote dà per acquisito il fatto, spesso trascurato, che i ministri del matrimonio sono gli sposi, per riservarsi lo svelamento del contenuto di ciò che si sta compiendo. Il contenuto psicologico e sacrale del matrimonio attiene alla profondità di un'esperienza, quella dell'amore, in cui si riassume l'avventura umana nella sua massima creatività ma anche nel più grave pericolo, nel rischio e nella perdita. Queste omelie, nate da occasioni reali e radicate nelle Letture, sono una riflessione variamente modulata sulla natura dell'amore, sulla dinamica degli affetti nella coppia, e sulle poche duttili sapienze che possono aiutare nel cammino di speranza e fiducia che si apre con ogni matrimonio.
Nella consapevolezza di un presente difficile a capirsi, spesso ambiguo, Martini pone con chiarezza le domande che permettono un terreno di comunicazione. Le pone a se stesso e ai suoi variopinti interlocutori, giovani, anziani, sani, malati, laici, ecclesiastici, medici, educatori e via dicendo. La comunicazione è tema modulato infinitamente dal biblista e dal pastore Martini, come luogo simbolico delle possibilità umane: di solidarietà e comunione, di inganno e deviazione anche crudele. Uno dei messaggi più profondi del ministero di Martini è l'essere consapevoli del male e dell'errore senza perdere la serenità, la speranza e la propria direzione.
Pubblicato nel 1995 da Giovanni Paolo II, il documento si rivolge ad ogni uomo e donna di buona volontà e tratta del valore e dell’inviolabilità della vita umana.
Verso la fine del suo Vangelo Luca narra una scena indimenticabile: Gesù che si avvicina ai due discepoli sulla strada di Emmaus e cammina al loro fianco spiegando le Scritture fino al gioioso riconoscimento. E' una pagina dalle molte risonanze, che coinvolge il lettore e simboleggia l'approccio adottato nel volume per accostarsi al Vangelo di Luca e intraprendere alla sua scuola un itinerario di evangelizzazione.
Redatto sulla base dei catechismi CEI e dedicato ai genitori, il sussidio si fonda su alcuni presupposti: che l'educazione, sia laica sia religiosa, deve fare i conti con la sensibilità al male espressa dal bambino, e non banalizzarla; che per diventare veramente libero il bambino ha bisogno non di essere lasciato libero tout court, ma di essere rispettato e sostenuto nella crescita; che per svolgere il proprio ruolo i genitori devono avere ben chiari i compiti di tutti, dal bambino, al catechista, al confessore, a se stessi. Soprattutto, i genitori non devono dare in appalto ad altri lo sviluppo della coscienza del proprio bambino, tanto più che ciò che possono fare è molto ed è semplice.