Molte delle differenze che caratterizzano cristianesimo ed ebraismo possono essere colte in maniera particolarmente chiara attraverso l’esame delle rispettive feste. Il calendario ebraico riprende infatti la maggior parte delle feste attestate nella Bibbia e fa memoria di importanti eventi storici del popolo d’Israele, primo fra tutti l’esodo. Il calendario cristiano è invece incentrato sull’evento di Cristo; recepisce due feste ebraiche – Pesach diviene Pasqua; la festa delle Settimane diviene Pentecoste –, ma interpretandole in maniera nuova. Anche la domenica, giorno del Signore, finisce nel tempo col subentrare allo Shabbat.
Ma quale rapporto devono conservare i cristiani con le feste veterotestamentarie? «I valori intrinseci delle feste che il cristianesimo non celebra più fanno parte, anche per il cristianesimo, della storia che è degna d’essere ricordata. Che i cristiani non lo facciano nell’ambito di feste, che questo ricordo non sia scritto nel corso della storia, rimane uno spazio vuoto. Esso indica che il cristianesimo non è in grado di sostituire l’alleanza, mai revocata, di Dio con Israele, né può portare da solo l’eredità dell’Antico Testamento, ma per la realizzazione della direttiva di Dio dipende dall’ebraismo e dalla sua pratica della Torah» (I. Müllner).
Il volume fa parte di una collana che illustra i contenuti dell’Antico e del Nuovo Testamento sui temi fondamentali della fede. Ogni tema è presentato da due autori: uno per l’Antico e uno per il Nuovo Testamento, che poi, in un dialogo conclusivo, discutono come le idee centrali dell’AT vengono filtrate, assunte o modificate nel NT. Il lettore può così percepire la tensione e l’unità esistente tra i due Testamenti.
Ecco il piano completo dell’opera: 1. C. Dohmen - T. Söding, Il Dio uno; 2. K. Koenen - R. Kühschelm, La fine dei tempi (2001); 3. J. Schreiner - R. Kampling, Il prossimo lo straniero il nemico (2002); 4. G. Vanoni - B. Heininger, Il Regno di Dio (2004); 5. H.-J. Fabry - K. Scholtissek, Il Messia (2005); 6. C. Brüning - K. Kertelge, Il problema del male; 7. G. Fischer- K. Backhaus, Espiazione e riconciliazione (2002); 8. G. Steins - M. Theobald, La creazione; 9. I. Müllner - P. Dschulnigg, Feste ebraiche e feste cristiane; 10. U. Berges - R. Hoppe, Povero e ricco; 11. C. Frevel - O. Wischmeyer, L’uomo; 12. F.-L. Hossfeld - K. Berger, Lo Spirito di Dio; 13. P. Deselaers - C.-P. März, Morte e risurrezione.
Sommario
I. Antico Testamento (I. Müllner). 1. Tempo e tempi. 2. Gli spazi. 3. Le feste nel corso dell’anno. 4. Uomini in festa e azioni solenni. II. Nuovo Testamento (P. Dschulnigg). Introduzione. 1. Lo shabbat e la domenica. 2. Pesach e Pasqua.. 3. Feste e stimoli di festa secondo la doppia opera lucana. 4. Le feste nel Vangelo di Giovanni. 5. Cristo, il sommo sacerdote della riconciliazione definitiva (Eb 9,1ss). 6. Retrospettiva e prospettiva. III. Dialogo. Antico Testamento (I. Müllner). Nuovo Testamento (P. Dschulnigg). Bibliografia.
Note sugli autori
Ilse Müllner (1966), dottore in teologia, è docente di Antico Testamento all'Università di Essen.
Peter Dschullnigg (1953), dottore in teologia, è docente di Nuovo Testamento all'Università di Bochum.
Che cos’è la spiritualità del creato? A tale quesito è stato regolarmente sottoposto l’autore, ogni qual volta manifestava la volontà di mettere mano alla redazione di un dizionario sulla materia. La spiritualità del creato resta infatti ancora una terra inesplorata per molti, teologi compresi, e lo stesso concetto suscita per lo più il sospetto di eccessiva prossimità all’esoterismo o al romanticismo della natura.
Tale constatazione rivela già di per sé una lacuna a livello di storia del pensiero e di teologia sistematica. A tutt’oggi non esiste infatti alcuna adeguata riflessione sulla relazione di fede con il creato. Il Dizionario vuole contribuire a colmare almeno in parte questo vuoto. Esso presenta le concezioni basilari di tremila anni di vita di fede ebraico-cristiana, i contributi offerti da grandi pensatrici e pensatori, la sfida delle attuali minacce al creato da parte dell’uomo.
In quanto atteggiamento di fede, la spiritualità cristiana del creato possiede un profilo proprio, indipendente dalle elaborazioni profane in materia di salvaguardia dell’ambiente e delle specie animali e dalle spiritualità delle altre religioni, ma aperto a entrambe. Il dialogo con esse diviene indispensabile se si vuole che il pianeta resti abitabile. D’altro canto, la fede, pur disponibile a lasciarsi interpellare, è chiamata a esercitare una funzione critica e di stimolo nei riguardi delle altre elaborazioni. Solo così la spiritualità cristiana del creato diventerà «il sale della terra» (Mt 5,13).
Sommario
Prefazione. Elenco delle voci. Indice dei riferimenti biblici. Documenti a cui si rinvia più frequentemente nel dizionario. Abbreviazioni e sigle. Dizionario.
Note sull'autore
Michael Rosenberger (1962) ha studiato teologia a Würzburg e Roma. Dopo l’ordinazione sacerdotale a Roma (1987), ha svolto attività pastorale nella diocesi di Würzburg dal 1989 al 1995. Conseguito il dottorato nel 1995, dal 1996 è assistente della cattedra di teologia morale dell’Università di Würzburg. Nel 1999 ha ottenuto l’abilitazione in teologia morale, diventando libero docente. È autore di numerose pubblicazioni sull’etica e sulla spiritualità del creato.
Descrizione dell'opera
Il volume presenta la morale sessuale cattolica, senza evitare il confronto critico e costruttivo anche con altre visioni culturali ed etiche. La riflessione dell’autore procede in un crescendo continuo e trova il principio unificante nella categoria «amore», considerata in base all’esperienza e alla parola di Dio. L’ideale dell’amore dell’uomo e della donna viene quindi confrontato con il vissuto umano, tenendo conto di difficoltà e problemi.
La materia è ripartita in quattro sezioni: la prima riscopre il senso («mistero») della sessualità e la riscatta da una visione riduttiva («la sessualità non è genitalità»): l’analisi dell’esperienza affettiva porta a concludere che la sessualità si presenta come una vocazione all’amore, dove l’uomo e la donna raggiungono la felicità. La seconda esamina «la realtà», «la verità dell’amore», distinguendo tra amore come passione e amore come scelta. La terza si dilunga sulla complessità dell’amare: per vivere una comunione autentica, non bastano sentimento, generosità, decisione, ma occorre l’abilità propria di un’arte – l’arte di amare –, che a nessuno è data per natura e che ciascuno deve acquisire. In questo contesto, l’autore riflette sulle difficoltà di amare, sulle differenti integrazioni dell’affettività, sulla virtù della castità e sulla carità forma e madre della castità. La quarta e ultima parte è dedicata all’unione coniugale, che realizza pienamente il senso unitivo e procreativo della sessualità.
Il testo affronta anche alcune tematiche specifiche quali omosessualità, fecondazione artificiale, contraccezione, rapporti prematrimoniali, non in quanto tali, ma trattandole entro il quadro dottrinale che l’autore progressivamente costruisce. In merito a tali questioni, distingue accuratamente tra la valutazione oggettiva e soggettiva (delle persone, della loro storia e situazione), indicando alla pastorale un cammino sapienziale.
Sommario
Introduzione. I. La vocazione all’amore: sessualità e felicità. II. Imparare ad amare: passione e scelta. III. Un amore eccellente: castità e carità. IV. La consumazione dell’amore: il dono sponsale. Epilogo.
Note sull'autore
José Noriega, sacerdote e dottore in teologia, è professore di morale speciale presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II (Roma) e professore invitato nella Facoltà di teologia San Damaso di Madrid (Spagna). Ha pubblicato Guiados por el Espìritu (2000) e curato insieme a Livio Melina Domanda sul bene domanda su Dio (1998), oltre a numerosi articoli su riviste specializzate.
Ritornare all’archetipo monastico dei primi secoli è sempre fonte di grande arricchimento, e ancor più se ad accompagnare nel percorso è un maestro del vaglio di p. Adalbert De Vogüé. Il suo metodo di studio è storico, muove cioè dal vivere concreto delle comunità delle origini, e la sua ricerca è di tipo esegetico: a partire dai testi, giunge a dare ragione delle evoluzioni del pensiero teologico-monastico, sia nel contesto dell’Oriente cristiano che nel passaggio al monachesimo d’Occidente.
Il volume propone in lingua italiana quattro studi tra i più significativi apparsi nella voluminosa raccolta di scritti dell’autore pubblicata col titolo Regards sur le monachisme des premiers siècles (Studia Anselmiana 130, Roma 2000, pp. 910). Sono i temi classici del monachesimo che vengono approfonditi: la separazione dal mondo, l’obbedienza, i ritmi e gli orari della preghiera, il lavoro, la lettura e la meditazione, l’importanza del silenzio.
Descrivendo la necessità del cenobitismo e insieme il grande valore della vita eremitica, De Vogüé presenta i rapporti costitutivi tra eremitismo e vita comune per una autentica e sana vita monastica: non si tratta infatti di due vie in opposizione ma piuttosto complementari ed entrambe decisive per la costituzione ecclesiale del monachesimo.
Sommario
Presentazione (A. Barban). 1. Per leggere i monaci antichi. 2. Le comunità dei monaci alla luce del Nuovo Testamento. 3. Vita religiosa. 4. Rinuncia e desiderio.
Note sull'autore
Adalbert De Vogüé (1924) è monaco benedettino nell’abbazia Sainte-Marie de la Pierre-qui-Vire (Francia). Massimo studioso della Regula Magistri e della Regula Benedicti, ha dedicato la sua ricerca agli autori, alla dottrina e alle istituzioni dei primi secoli del monachesimo cristiano. Per molti anni è stato professore di teologia monastica presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo (Roma). Tra le sue opere, in italiano: La Regola di S. Benedetto. Commento dottrinale e spirituale, Abbazia di Praglia 1988; Il monachesimo prima di S. Benedetto, Abbazia S. Benedetto di Seregno 1999; S. Benedetto uomo di Dio, Cinisello Balsamo 1999; in francese, sette volumi sulla Regola di Benedetto nella collana «Sources Chrétienne» (nn. 181-186); De saint Pachome à Jean Cassien. Etudes littéraires et doctrinales sur le monachisme égyptien à ses débutes (Studia Anselmiana 120), Roma 1996.
A venticinque anni dalla sua fondazione (1975), nel 2000 l’ITC-isr «Centro per le Scienze Religiose» in Trento si è dotato di uno strumento che, anno dopo anno, ne rifletta le scelte tematiche e il profilo e nel quale far confluire gli studi e le ricerche di quanti gravitano attorno ad esso. Esce ora il sesto tomo, relativo al 2005. L’articolazione degli Annali prevede quattro sezioni entro cui ordinare i vari contributi:
i dialoghi, riguardanti le religioni e i saperi profani, il rapporto tra tecnica, scienze naturali e discorso religioso, il confronto antropologia-teologia, tematiche ecumeniche e rapporto tra le religioni, il dialogo interreligioso;
i nodi, in cui confluiscono interventi relativi a filosofia, teologia e pedagogia delle religioni, fondazione dell’etica e pensiero religioso, approfondimenti sistematici nelle tradizioni religiose, culti e liturgie, espressioni artistiche e contenuti delle religioni;
le fonti che hanno per oggetto le Sacre Scritture, le fonti letterarie e storiche, la vita delle comunità, la formazione delle dottrine e delle eresie, le istituzioni religiose;
le rubriche, ricche di informazioni sull’attività scientifica e convegnistica del Centro e sul Corso superiore di Scienze Religiose, aggiornamenti sulle pubblicazioni dell’Isr e sul suo patrimonio librario.
Sommario
I dialoghi. Lo statuto della Chiesa cattolica e dei suoi fedeli nel territorio dello stato russo X-XVIII sec. (E. Astafieva). Il modernismo cent’anni dopo: cultura religiosa e paradosso cristiano nel «Santo» di Antonio Fogazzaro (P. Marangon). Il contributo di Mircea Eliade alla scienza integrale delle religioni (S. Jellici Formilan). Il dossier egiziano nel «Prato Spirituale» di Giovanni Mosco. Alcune riflessioni (M. Giorda).
I nodi. Provincia di «Lombardia propinquior» e «Ordo Carthusiensis» nel XV secolo (L. Cuttin). «Der fremde Gott». Aspetti della ricezione del «Marcione» di Harnack e trasformazioni storiche della categoria di marcionismo (A. Ardovino). Dio, filosofia e storia. La collocazione sistematica della «Staatslehre» del 1813 di J.G. Fichte (S. Furlani). Religione filosofica e significato ultimo della storia nell’«Offenbarung» di Schelling (P. Moretti). Teodicea, ottimismo e figure del male nel pensiero fichtiano (R. Picardi). La dissoluzione della natura umana. Il potenziale critico delle biotecnologie fra emancipazione ed essenzialismo (M. Weiss). Seelensorge verträgt keine Teilung. Ignaz von Döllinger und die Frage des Zölibats (A. Berlis).
Le fonti. Nota esplicativa (A. Autiero). Volti di donna nel Quarto Vangelo (A. Rotondo). Testi, letture e discorsi fra sacro e modernità (S. Morra). Una donna perfetta? A proposito di Proverbi 31,10-31 (D. Scaiola). Thekla und die jüngeren Witwen der Pastoralbriefe. Ein Beispiel für die Situationsgebundenheit paulinischer Tradition (M. Betz). Ungerechte (biblische) Texte und gerechte Sprache. Überlegungen zur Hermeneutik des Übersetzens (D. Erbele-Küster). Dialogische Autorität. Feministisch-theologische Überlegungen zu kanonischen Schriftauslegung (I. Müllner). Amor de sí, amor de Dios, amor del prójimo. Una relectura femminista a partir de Mc 12,28-34 (M. Navarro Puerto). Interpretation und Auslegung. Bibelrezeption am beispiel der polnischen «Befreiungstheologie» (M. Walùs). «Sakrale Sprache» und «heilige Worte»: die Erzählung von Jephtas Tochter (Ri 11,29-40) ein «text of terror?» (M. Bauks).
Le rubriche. Religione e sfera pubblica: fine della secolarizzazione? A colloquio con Martha Nussbaum, Charles Taylor, Charles Larmore (P. Costa cur.). Friedenskonzepte aus Japan. 60Jahre nach Hiroshima/Nagasaki (H.K. Okano). Il dialogo ebraico-cristiano. Il cammino fatto, i problemi aperti (I. Gargano). Una via filosofica e al femminile per il dialogo tra islam e cristianesimo (S. Lazzeri).
Bollettino. Attività convegnistica. Borse di studio. Visiting Fellows. Progetti.
Il volume affronta in maniera sistematica la materia relativa al diritto amministrativo canonico, a partire dai suoi fondamenti, posti nella Chiesa-corpo mistico e comunità eucaristica: ben al di là del principio dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, a norma del diritto i fedeli, membri di una stessa comunione, cooperano infatti affinché nella Chiesa si prendano decisioni giuste ed eque.
Il trattato è suddiviso in tre parti. Nella prima, dopo un preambolo sui fondamenti teologici e un excursus storico sulla Chiesa e il suo diritto, l’autore si sofferma sul concilio Vaticano II, da cui è poi scaturito il nuovo Codice di diritto canonico del 1983. Nella seconda, dopo un’esposizione sulla sacra potestas conferita da Cristo alla Chiesa, viene affrontata la fondamentale questione della distinzione tra attività amministrativa e giudiziaria nei due codici per mettere poi in luce la tipicità degli atti amministrativi nello Stato e nella Chiesa.
La terza parte prende avvio con un excursus storico sull’evoluzione normativa del contenzioso amministrativo per poi soffermarsi sull’evoluzione normativa della Seconda sezione della Segnatura apostolica. Segue un’ampia disamina del Codice dei canoni delle Chiese orientali. Particolarmente ricco è il materiale presentato in appendice, largamente dedicato alla giurisprudenza della Seconda sezione del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, dove trovano spazio anche sussidi utili per il diritto amministrativo e un elenco delle fonti legislative di maggiore rilevanza.
Sommario
Presentazione (mons. V. De Paolis). Introduzione. Presentazione alla I edizione (mons. R. Funghini). Prefazione alla I edizione (card. M.F. Pompedda). I. La Chiesa: mistero e istituzione. 1. Fondamenti teologici. 2. La Chiesa e il suo diritto. 3. Il Vaticano II e il CIC ’83. 4. Persona e ordinamento nella Chiesa comunione-società. IIa. Funzione esecutiva. 1. La Chiesa e la Sacra Potestas conferitale da Cristo. 2. La Potestas Regiminis. 3. Il diritto amministrativo canonico e i principi generali. 4. Gli uffici ecclesiastici amministrativi. 5. I soggetti della potestà di governo. IIb. Attività amministrativa. 1. Distinzione tra attività amministrativa e attività giudiziaria. 2. L’atto amministrativo. 3. Tipologia degli atti amministrativi. 4. Qualità anomalie e vizi dell’atto amministrativo. 5. Il silenzio amministrativo. 6. I ricorsi amministrativi. III. La giustizia amministrativa. 1. Storia ed evoluzione normativa del contenzioso amministrativo. 2. L’evoluzione normativa della Seconda sezione della Segnatura apostolica. 3. L’evoluzione della norma codiciale. 4. La costituzione apostolica Pastor bonus. 5. Peculiarità e contraddizione nel Tit. XXII del CCEO. 6. Regolamento generale della curia romana. 7. La procedura presso la Seconda sezione del Supremo tribunale della Segnatura apostolica. Appendici. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Pio Vito Pinto (Noci BA, 1941)è prelato uditore della Romana Rota, docente allo Studium Romanae Rotae e alla Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Urbaniana; ha insegnato alla Facoltà teologica dell’Università di Strasburgo e all’Università St. Paul di Ottawa. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo il poderoso Commento al Corpus Iuris Canonici, 3 voll.: CIC, CCEO, Leggi della Curia Romana, Città del Vaticano 2001-2003.
«I testi cristiani antichi non sono di immediata lettura, ma la loro distanza pazientemente ci guida ad affrontare le tante distanze che ci separano dagli uomini e dalle donne di oggi. Se rispettati in questa dimensione, quegli scritti parlano ancora e permettono di entrare in qualche misura in dialogo con fratelli e sorelle che “ci hanno preceduto nel segno della fede”» (dall’Introduzione).
Nell’intento di confrontarsi con uomini e donne dei primi secoli cristiani, grandi figure abituate più di noi a misurarsi con ‘un mondo che cambia’, al veloce mutare degli scenari e alla presenza contemporanea di culture diverse, il volume propone alcuni brevi medaglioni, nati per le pagine di Evangelizzare, che interrogano l’esperienza antica a partire da domande, problemi, desideri attuali.
Sommario
Introduzione. I. Furono chiamati cristiani. 1. Il Vangelo di Tommaso. 2. Didachè. 3. Le Odi di Salomone. 4. Coraggio, Erma! 5. Tecla di Iconio. 6. Taziano il siro. 7. La passione di Perpetua. 8. Tertulliano: Alla moglie. 9. Origene. 10. Novaziano. II. Un secolo breve? 11. Ambrogio. 12. Pacomio. 13. Afraate. 14. Marcella dell’Aventino. 15. Cromazio di Aquileia. 16. Paolino e Terasia. 17. Santa Caterina e Ipazia. 18. Benedetto e il goto. 19. Raedegonda. 20. Nel nome di Dio clemente misericordioso. Bibliografia minima di riferimento.
Note sull'autrice
Cristina Simonelli (Firenze 1956) è docente di teologia patristica alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, allo Studio teologico San Zeno di Verona, affiliato alla Pontificia Università Lateranense, e allo Studio teologico San Bernardino, sempre di Verona. È socia del Coordinamento delle teologhe italiane. Collabora da alcuni anni alla rivista Evangelizzare.
La parrocchia come comunità, i poveri e il territorio, la Caritas e il suo ruolo "pedagogico": riflessioni e spunti di un percorso che intercetta e si inserisce armonicamente nel cammino della Chiesa che è in Italia, focalizzato sulla dimensione della carità pensata e vissuta come legame di comunione e stile di servizio.
Il volumetto, che si rifà al racconto biblico della risurrezione di Gesù, si inserisce in una collana dedicata ai bambini in età prescolare, per raccontare loro in modo divertente e stimolante gli episodi salienti della Sacra Scrittura (Antico e Nuovo Testamento) e far conoscere le figure chiave della Bibbia. Il piano dell’opera prevede per il momento sei titoli: Con le mani di Dio. La creazione (2004); Buon compleanno Gesù! (2004); Una cesta per il piccolo Mosè (2005); Dov’è finita la pecorella? (2005); Chi c’è nell’arca di Noè? (2005); La sorpresa di Pasqua.
I libri sono progettati per offrire due livelli di lettura: i bambini più piccoli (1-2 anni) seguiranno la narrazione prevalentemente attraverso le immagini; i più grandi (3-5 anni) saranno in grado di prestare attenzione alla lettura che l’adulto farà del testo. Le frasi, sempre molto brevi, hanno una struttura lineare e raccontano solo i tratti salienti della vicenda. Grande attenzione è stata posta nell’utilizzare un lessico semplice e già noto ai bambini, nonché immagini di vita quotidiana che ricordino le situazioni narrate e insieme risultino familiari.
A fare da cornice a ogni singolo episodio compare sempre Beniamino l’Angelo Bambino, la guida che accompagna nel viaggio alla scoperta della Sacra Scrittura. A lui è affidato il compito di introdurre, commentare e spiegare il messaggio contenuto nella vicenda presentata. A conclusione di ogni volume, Beniamino ne sintetizza il concetto principale affidandolo a una filastrocca in rima, per favorire la memorizzazione.
Note sull'autore
Cocicom kids nasce, all’interno dell’agenzia di comunicazione Cocicom, come gruppo di autori, illustratori e grafici specializzati nella realizzazione di progetti dedicati a bambini e ragazzi. L’intento del gruppo è raccogliere stimoli, idee e competenze per creare prodotti studiati ad hoc per le diverse fasce di età, dall’infanzia all’adolescenza, e in grado di soddisfare contemporaneamente esigenze didattiche e ludiche.
Mons. Ravasi propone quattro conversazioni registrate al Centro culturale S. Fedele di Milano nel corso della Quaresima 2003, che affrontano alcuni testi della Scrittura non particolarmente esplorati perché considerati troppo aridi o troppo ardui per la lettura e la riflessione personale: il libro dei Numeri e la Prima e la Seconda lettera ai Tessalonicesi. Si tratta di testi non omogenei, anzi, per certi aspetti molto differenti tra loro, ma con un denominatore comune: l’«impopolarità».
Sommario
1. Il libro dei Numeri, un libro arido? 2. Il libro dei Numeri, un libro del deserto? 3. La Prima lettera ai Tessalonicesi: un testo arduo? 4. La Seconda lettera ai Tessalonicesi: un testo oscuro?
Note sull'autore
Mons. Gianfranco Ravasi, del clero ambrosiano, è Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e membro della Pontificia Commissione Biblica. Noto esegeta, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, è autore di un saggio su Giobbe (Borla) e di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, tre voll., EDB 1983; Il Cantico dei cantici, EDB 1992). Le EDB pubblicano sia le registrazioni sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche tenute da Gianfranco Ravasi al Centro culturale S. Fedele di Milano, a tutt’oggi oltre quaranta titoli sull’Antico e Nuovo Testamento.
«Perché abbiamo scelto di affrontare un tema così difficile e scottante come quello dell’autorità dottrinale nella Chiesa? Perché ci è sembrato un punto nodale nel dialogo fra le nostre Chiese (...) che sta a monte di punti più specifici, ma ne governa la possibile soluzione». Il Gruppo di Dombes, i cui membri hanno conosciuto un certo ricambio dalla stesura dell’ultimo documento su Maria, si cimenta su un argomento cruciale del dialogo ecumenico.
Le prime tre parti del testo, a carattere storico e scritturistico, compiono l’«anamnesi», dapprima delineando un percorso storico dell’esercizio dell’autorità, dai padri della Chiesa al medioevo (I parte), dalla Riforma all’epoca moderna (II parte), e interrogando poi la Scrittura quale «norma» della tradizione (III parte). Consapevole del contesto culturale contemporaneo, il documento analizza quindi le tradizioni e le prassi cattolica e protestante per mostrare divergenze e luoghi di consenso (IV parte) e per formulare alcune proposte di conversione (V parte).
L’insieme è rilevante anche per il metodo di lavoro, che può indicare una prospettiva da seguire. Di solito i testi di consenso procedono presentando in modo separato le posizioni degli interlocutori, per poi passare al confronto e alla discussione delle posizioni. Qui il testo è costruito mettendo in luce anzitutto la convergenza di fondo, sulla quale successivamente vengono rimarcate le differenze e le sfumature di interpretazione. Non si ragiona cioè per punti contrapposti da avvicinare, ma partendo da un pensiero comune che ha poi conosciuto delle divergenze. In tal modo è più facile applicare quella «gerarchia delle verità» che costituisce uno dei principi dell’ecumenismo affermato dal Vaticano II e sempre confermato in ambito cattolico.
Sommario
Presentazione (padre B. Sesboüe e pastore J. Tartier). Introduzione. 1. Gli insegnamenti della storia: la Chiesa antica e medievale. 2. La Riforma e l’epoca moderna. 3. La Scrittura, luogo di discernimento di questo percorso storico. 4. Proposte dottrinali. 5. Per la conversione delle Chiese. Conclusione. Abbreviazioni. Indici.
Note sull'autore
Il Gruppo di Dombes, fondato nel 1937 dai sacerdoti lionesi Couturier e Remilleux e dal pastore svizzero Bäumlin, ha pubblicato vari documenti elaborati dai teologi cattolici romani e luterani-riformati, una quarantina, che lo compongono. I primi testi concordati sono raccolti nel volume del cinquantenario del Gruppo Pour la communion des Églises, 1937-1987. In seguito, hanno pubblicato altri due documenti: Per la conversione delle Chiese (1991) e Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi (1999).
La maggior parte dei documenti del Gruppo di Dombes è stata pubblicata in versione italiana dalle EDB, Bologna, in Enchiridion Oecumenicum 2 e 4 e in Regno-documenti.