La povertà di gioia che l'Europa e l'Occidente conoscono ormai da tempo è conseguenza diretta dell'oblio della logica e della sapienza delle beatitudini evangeliche. Esse incorporano ed esprimono i valori scartati e disprezzati dal capitalismo, e quindi dal nostro mondo sempre più costruito a immagine e somiglianza del "dio business". Mitezza, costruzione di pace, povertà, misericordia, purezza, non sono le parole dell'economia capitalistica e della sua finanza, perché se le prendessimo sul serio dovremmo disfare i nostri imperi di sabbia e iniziare a edificare la casa dell'uomo. Non a caso, nel risveglio, inatteso e sorprendente, delle beatitudini in molta parte d'Europa, i grandi assenti sono le grandi imprese e le banche, che continuano indifferenti le loro produzioni e i loro riti.
"Per la prima volta nella storia dell'umanità, a intervalli regolari e a orari fissi, milioni di individui si sistemano davanti al loro televisore domestico per assistere e, nel senso pieno del termine, partecipare alla celebrazione dello stesso rituale".Un rito celebrato da ventitré officianti e qualche comparsa davanti a una folla di fedeli che raggiunge talvolta le decine di migliaia di individui ai quali si sommano, davanti agli apparecchi televisivi, milioni di "praticanti a domicilio". Il football, il più popolare tra gli sport di massa, è al tempo stesso pratica e spettacolo, fenomeno sociale che si prolunga nella tensione mai risolta tra professionismo e pratica amatoriale e occasione di riflessione sull'etica del gioco e sulla lealtà tra avversari. Il calcio, spiega l'antropologo Marc Augé, funziona come un fenomeno religioso in cui numerosi individui provano gli stessi sentimenti e li esprimono attraverso il ritmo e il canto. Gli stadi diventano così luoghi di senso, di controsenso e di non senso, simboli di speranza, di errore o di orrore, in cui si compiono ancora i grandi rituali moderni.
Il calendario, che per il rito romano va dal 1° dicembre 2016 al 31 dicembre 2017, riporta per ogni giorno la festa o la solennità prevista dalla liturgia, la memoria obbligatoria o facoltativa del santo, l’indicazione delle letture e il ritornello del salmo responsoriale, nonché la settimana del Salterio della liturgia delle ore.
L'arte d'invecchiare è confinata in raccolte di aforismi, testi spirituali poco letti, qualche pensoso editoriale per eruditi, saggi per un pubblico ristretto. Il libro cerca una strada originale e diversa per parlare di una stagione della vita che ha ancora molto da dire a tutti, giovani compresi. Da stagione normale dell'esistenza, la vecchiaia è divenuta un problema da spiegare, risolvere e giustificare nelle sue molteplici sfaccettature. Un'età della vita che la dittatura della giovinezza e la mitologia dell'autosufficienza e del benessere confinano tra i pesi per la società, le famiglie e le istituzioni. La vecchiaia è una stagione spesso attraversata dalla debolezza, dall'infermità, dalla solitudine, accompagnata da un sentimento di crescente inutilità e insignificanza. Eppure è anche «un'arte» da apprendere e da scoprire, come si propone di fare il libro con il suo approccio gradevole e stimolante.
Sia che si manifesti nella forma del roveto ardente, della voce o del respiro al confine del silenzio, Dio rimane inafferrabile. Per conoscerlo e incontrarlo nella sua onnipotenza, l’uomo deve cercare una strada che potrebbe paradossalmente prevedere anche il rischio di confonderlo con ciò che non è.
Ciò significa che la conoscenza della verità divina risiede nella comprensione del suo contrario? Che il mistero di Dio si svela proprio quando l’uomo «si fa un dio» a immagine dei propri desideri e delle proprie paure divenendo ostaggio di ciò che lo ossessiona? Questi interrogativi ci riconducono alla prima immagine biblica dell’idolo, il serpente dell’Eden identificato dal libro dell’Apocalisse con il diavolo.
Nel complesso intreccio tra la storia della salvezza e l’odissea della coscienza, le pagine del libro offrono non solo una grande lezione di esegesi ma anche una riflessione di alta spiritualità.
"L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato."
Uno dei testimoni più significativi della teologia ortodossa del XX secolo propone nel libro la posizione orientale sui temi fondamentali del Cristianesimo: la formulazione della verità e l'apofatismo, la Tradizione, la conciliarità e la cattolicità della Chiesa, la presenza dello Spirito Santo nell'ecclesiologia e nella spiritualità. Alcuni capitoli descrivono con particolare efficacia il percorso parallelo delle due teologie, quella orientale e quella latina, in particolare sulla processione dello Spirito Santo, la critica alla dottrina del Filioque, la proposta della redenzione come deificazione in opposizione al modello anselmiano della redenzione. Tra i temi anche il superamento delle opposizioni tra essenza ed esistenza e tra sacramento e profezia, la nozione teologica della persona umana e le implicazioni antropologiche del dogma della Chiesa.
"La gioia dell'amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa". Affidando alla Chiesa l'Esortazione postsinodale che raccoglie il lavoro dei due Sinodi, papa Francesco auspica che "ognuno, attraverso la lettura, si senta chiamato a prendersi cura con amore della vita delle famiglie, perché esse 'non sono un problema, sono principalmente un'opportunità'".
La lettura dei vangeli può lasciare insoddisfatti, sorpresi o incuriositi. Insoddisfatti perché non sono delle vere e proprie "vite di Gesù" e trascurano molti dettagli della sua infanzia, della sua educazione e della sua attività di artigiano. Sorpresi, poiché gli ultimi giorni, le ultime ore a Gerusalemme, occupano uno spazio molto ampio: dispute nel Tempio, ultima cena, ultime parole, processo, morte in croce. Incuriositi, perché il modo di narrare degli evangelisti appare ora dettagliato, ora sintetico. La scrittura evangelica comprende tutto questo e per apprezzarne il contenuto il volume propone quattro chiavi di accesso: Risurrezione, Chiesa, Scritture, Gesù di Nazaret. Solo quattro parole, ma essenziali per orientarsi tra i racconti che Matteo, Marco, Luca e Giovanni hanno voluto trasmettere.
Il vangelo di Luca riferisce di una peccatrice che cosparge di profumo i piedi di Gesù, nella casa di un fariseo: è una donna della Galilea, da non identificare con Maria Maddalena. Marco, Matteo e Giovanni raccontano invece l'unzione avvenuta a Betania pochi giorni prima della Pasqua e della passione. Per Marco e Matteo l'anonima protagonista versa il profumo sul capo di Gesù, mentre per Giovanni si tratta di Maria e l'unzione riguarda i piedi.Il libro analizza i due episodi evangelici - gli unici in cui Gesù si lascia toccare a lungo da qualcuno - e ricostruisce la storia della loro interpretazione dai Padri della Chiesa al XX secolo attraverso opere esegetiche, omiletiche, spirituali, mistiche e con particolare attenzione alla tradizione monastica e quella francescana.
Santo, mistico e maestro di vita spirituale, Francesco di Sales (1567-1622) - vescovo di Ginevra in anni di profondi contrasti tra cattolici e calvinisti - insiste sul ritorno al primato dell'amore, sulla dogmatica della testimonianza viva e sulla forza di un pensiero teologico basato sulla preghiera e in grado di condurre alla preghiera. Elaborando una teologia dell'amore egli tocca il centro del rapporto tra Dio e l'anima umana, il mistero che, in mancanza di un'espressione più adeguata, chiamiamo grazia, presenza di Dio al centro dell'esistenza. Nel 1661 viene dichiarato beato da papa Alessandro VII e nel 1685 santo. Nel 1887 Pio IX lo proclama dottore della Chiesa e nel 1922 Pio XI lo dichiara patrono dei giornalisti.
Di fronte alle nuove sfide che il contesto contemporaneo rivolge alle famiglie, la Chiesa deve modificare alcune disposizioni disciplinari? La diffusione delle convivenze prematrimoniali e la presenza nelle comunità cristiane di coppie divorziate e risposate sono motivi sufficienti e non più derogabili per modificare la dottrina sul matrimonio? In altri termini, le situazioni familiari vanno assunte così come si presentano oppure la Chiesa deve preoccuparsi di ribadire con maggiore chiarezza il proprio orientamento? Le catechesi di papa Francesco sulla famiglia offrono un contributo significativo a questo dibattito poiché l'approccio del pontefice non è la proposta di un modello di famiglia ideale, ma la presa in carico delle situazioni familiari reali, in modo da fare emergere che lo specifico familiare non consiste nell'impegno ecclesiale o nella trasmissione della fede ma nella cura delle relazioni. In questo modo il papa affronta e supera la contrapposizione tra dottrina e pastorale offrendo una nuova articolazione tra insegnamento della Chiesa e mondo contemporaneo.