La scelta, la preferenza per un tipo di musica o di arredamento, per una corrente artistica o per uno stile di vita, l'inclinazione per un modo di esprimerci o di comportarci sembrano essere delle costanti della mente umana e della nostra civiltà, che riflettono opzioni culturali e politico-ideologiche talvolta inconsce. Ma che cosa sta alla base di queste scelte? Perché preferiamo questo a quello? Con "Dal significato alle scelte", che incrocia il taglio antropologico con quello sociologico, il decano degli studi di Estetica in Italia cerca di individuare le ragioni - spesso inconsapevoli, spesso imposte dall'iperconsumismo - che ci spingono a considerare preferibile una cosa piuttosto che un'altra. Ma dichiara anche la sua tesi di fondo: prima di manifestare le nostre opzioni, dovremmo sforzarci di comprenderne correttamente e a fondo il contesto, individuarne il significato ed elaborarne il senso più riposto. Solo così saremo davvero autonomi e liberi di scegliere.
Con la loro determinazione, il loro coraggio e la forza con la quale si sono opposte al classico luogo comune che dipinge le donne come «angeli del focolare», le italiane di cui parla questo libro hanno lasciato un segno indelebile nei campi della politica, della cultura, della scienza, dell'economia e dello sport. Dalla Contessa Lara, «poetessa maledetta» di inizio secolo, a Rita Levi Montalcini, scienziata geniale, da Matilde Serao, illustre letterata e pioniera del giornalismo, a Sara Simeoni, campionessa olimpionica, passando per grandi innovatrici come Maria Montessori o imprenditrici del calibro di Luisa Spagnoli, Le italiane racconta la storia e le storie di donne che, con la loro passione e il loro ingegno, hanno cambiato - in positivo - le sorti di un Paese. Un tributo a figure femminili di fondamentale importanza firmato dall'Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa che, raccogliendo un'idea di Annamaria Barbato Ricci, partecipa con questo libro alle celebrazioni per i centocinquanta anni di Unità nazionale. (Prefazione di Anna Finocchiaro)
Una terra meravigliosa e ribelle sceglie la strada dell’insurrezione, con un poeta a capo della rivolta e un manipolo di anarchici, avventurieri e arditi pronti ad accorrere per sostenere rivendicazioni che parlano di giustizia e di libertà. Questa è Fiume all’indomani della Prima Guerra Mondiale. Per molti un esempio da seguire ma per il governo italiano soltanto uno scandalo da sopprimere il più presto possibile. In attesa che l’esercito dei Savoia compia il suo dovere, una congiura internazionale ordisce un piano per attentare alla vita di Gabriele D’Annunzio. L’esecutore di un simile intento è Italo Serra, un ufficiale specializzato in missioni coperte: uno dei tanti soldati che non possono e non vogliono tornare a casa dopo l’esaltazione tragica che il conflitto ha instillato nelle menti di una generazione di combattenti. Durante gli ultimi giorni di vita della reggenza dannunziana, nel corso del «Natale di Sangue» del 1920, quando le truppe regolari del generale Caviglia spazzeranno via il sogno fiumano, il capitano Italo Serra – ammaliato dalle personalità dello scrittore Giovanni Comisso, del tenente Guido Keller e della bella Ada – scoprirà come tutto ciò in cui ha creduto fino a quel momento sia soltanto un inganno: un’illusione fatta rivivere attraverso pagine sorprendenti, dedicate al lato sconosciuto del tentato omicidio di Gabriele D’Annunzio e a un episodio della storia contemporanea italiana a lungo rimosso e mistificato.
Potente come “On The Road” di Jack Kerouac e visionario come “Paura e delirio a Las Vegas” di Hunter S. Thompson, Maometto On The Road è prima di tutto un libro vero: scritto e, soprattutto, vissuto in prima persona da un autore capace come nessun altro di «leggere» ciò che accade «sulla strada». Dal Pakistan alla Siria, dall’Egitto all’Etiopia, Knight esplora e riflette le contraddizioni che albergano nella grande «nazione islamica»: un continente della mente in cui la «globalizzazione della fede» promossa dalla politica saudita si scontra con l’anima popolare del folklore musulmano e con un’insospettabile realtà fatta di luoghi sacri ma anche di magia, musica e droghe. Il risultato è un reportage sorprendente, dove tutto ciò che c’è da sapere sull’Islam viene raccontato senza filtri nel corso di un pellegrinaggio che, dal cuore degli Stati Uniti, si spinge fino a La Mecca. Qui, nella città santa che diede i natali al profeta Maometto, la scrittura di Knight penetra nei luoghi interdetti ai non musulmani per trasferire ai lettori il senso di una testimonianza preziosa: parole autentiche in grado di sgombrare il campo da ogni pregiudizio, per iniziare, finalmente, a parlare di un mondo islamico lontano da ogni luogo comune.
Afine Ottocento, nel manicomio di Collegno i destini di molte anime perse si incrociano con quelli di uomini illustri. Come Cesare Lombroso, il famoso psichiatra celebrato per il metodo scientifico con cui riesce a distinguere, grazie a una riga e un compasso, l'uomo di genio dal delinquente, la brava ragazza dalla prostituta, il criminale dal pazzo furioso. Un certo Salgari Emilio che, a seconda dell'ondivagare della sua pazzia, si crede ora capitano di mare, ora scrittore. Marianna, una donna di vita triste e inguaiata. E infine, un delinquente nato, talmente pazzo da aver ripudiato persino il suo nome: si fa chiamare con le iniziali U.G. e passa le sue giornate in manicomio a creare una delirante scultura di ossa. Ossa di vacca, di donna, di pollo, non v'è differenza: ogni ossicino viene finemente scolpito con figurine primitive, di grande forza evocativa. Sullo sfondo, i delitti di un mostro sanguinario e inafferrabile che sventra giovani prostitute. In un crescendo di orrore e morte, U.G. scoprirà che nemmeno la pazzia potrà salvarlo dal suo passato. Ricordi atroci che - in un romanzo ispirato a una storia vera - si trasformano in imprevedibili colpi di scena. Avvenimenti deliranti come incubi, sullo sfondo di una realtà che persino i più coraggiosi tra gli uomini avrebbero paura di affrontare.
Le streghe, gli angeli caduti e gli spiriti sovversivi sono l’altra faccia della medaglia del Bene e, come le divinità adorate dagli uomini, vivono in Cielo, in Terra e in ogni altro luogo conosciuto o ancora da scoprire. Il loro potere è fuori discussione, così come la loro capacità di sedurre le creature umane di cui sono nemiche. Tra le armi a loro disposizione, oltre alla bellezza e alla disponibilità di ricchezze favolose, c’è il dono dell’invisibilità: una caratteristica che rende indispensabile un’opera come “Il libro rosso del demonio”. Grazie al lavoro di Carol e Dinah Mack, infatti, tutte le creature diaboliche presenti sulla Terra vengono raccontate in pagine capaci di fondere Storia e Religione, antropologia culturale e leggende popolari. Da Lilith, regina dei “succubi”, fino a Azazel, progenitore di Satana, passando per Asmodeo e Pan, i lupi mannari e le sirene, “Il libro rosso del demonio” compone un affresco in grado di dar voce alle mille sfaccettature del Male offrendo, oltre a tutte le informazioni utili alla sua conoscenza, anche un estratto delle tecniche che, dalla notte dei tempi fino ai giorni nostri, sono state messe a punto per combatterlo.
Joseph Rudyard Kipling aveva poco più di vent'anni e un'immensa sete di avventura quando, alla fine dell'Ottocento, decise di addentrarsi nell'India più magica e remota. Il suo viaggio, compiuto utilizzando ogni mezzo disponibile - dai treni affollati di vagabondi fino alla groppa di un'elefantessa nervosa - restituisce al lettore immagini dal fascino intramontabile: il maestoso Taj Mahal di Agra, la città rosa di Jaipur, la mitica roccaforte di Amber. Sullo sfondo, le parole senza tempo dei personaggi misteriosi e straordinari incontrati lungo la via, nel cuore dei regni governati dagli ultimi discendenti dei sanguinari guerrieri Rajput e custoditi da una saggezza che soltanto la penna di un Premio Nobel per la Letteratura avrebbe potuto raccontare.
Se, liberandosi dal pregiudizio, si ha il coraggio di dirigere il proprio sguardo verso le sfarzose cattedrali del cattolicesimo, il panorama appare sconfortante. Perché nei luoghi teoricamente destinati alla diffusione del messaggio di Cristo non si aggirano molti pastori di anime ma, fin troppo spesso, banchieri in abito talare o politici ipocriti, pronti a partecipare alla messa soltanto per guadagnare credibilità nei confronti del proprio elettorato. Mentre i presunti cristiani eletti deputati al Parlamento non esitano a esibire le proprie amanti o ad abbandonarsi a festini dal gusto discutibile, all'ombra della cupola di San Pietro fiorisce il malaffare e spericolate operazioni finanziare dettate dalla cupidigia vengono presentate come opere di beneficenza compiute nel nome della carità cristiana. Nonostante il Vaticano, però, esiste un modo diverso di vivere le proprie convinzioni religiose. Un modo che, fedele allo spirito del Vangelo, può essere riscoperto osservando le opere dei tanti preti scomodi attivi nelle drammatiche periferie delle capitali europee come nelle baraccopoli di tutto il mondo. Uomini in grado, con il loro esempio, di mettere in crisi le discutibili politiche varate dallo Stato della Chiesa in ambito non soltanto economico ma anche morale. Ed è proprio a loro che questa inchiesta di Gianluca Ferrara è dedicata. Con la Prefazione di Beppe Grillo e i contributi di padre Alex Zanotelli, don Andrea Gallo e don Vitaliano della Sala.