Il volume fornisce principi, metodo e strumenti per l'organizzazione, la tenuta e la conservazione degli archivi correnti, di deposito e storici della pubblica amministrazione e dei privati. Costituisce una base essenziale per la formazione dei professionisti e degli studiosi nel campo dell'ordinamento, della descrizione, della formazione e gestione delle fonti documentarie, tradizionali e digitali, offrendo un quadro esaustivo della complessa normativa di settore e degli standard di riferimento. Questa nuova edizione del manuale presenta importanti aggiornamenti riguardo alla normativa e agli assetti istituzionali di riferimento nel settore degli archivi, soprattutto per quegli ambiti che hanno subito maggiori se non radicali trasformazioni quali le disposizioni sull'accesso, sulla privacy, sulla formazione e conservazione di patrimoni documentari digitali. Gli standard internazionali per la descrizione archivistica e i recenti linguaggi di rappresentazione sono stati oggetto di una nuova e completa trattazione a cura di Stella Di Fazio.
I libri progettati e messi in commercio come diapason della vita culturale di una comunità nazionale: seguendo questa suggestione, il volume ripercorre, fra tornanti politici, guerre, passioni ideologiche, stagioni filosofiche, orientamenti del gusto, tradizione, modernità e "postmodernità", la storia dell'editoria italiana nel Novecento. Un secolo in cui essa è stata agone e canale di espressione strategici per intellettuali, riviste, partiti, gruppi d'opinione; in cui ha percorso la rotta dall'apogeo alla crisi della sua funzione "demiurgica", dall'artigianato all'industria, dalla struttura famigliare alle concentrazioni fino alla progressiva globalizzazione; in cui si è misurata con le sfide poste dall'evoluzione del pubblico e con la presenza di una sempre più gremita e competitiva arena mediatica. La parabola tracciata porta alla luce nodi ancora attuali e solleva interrogativi sull'identità, sul ruolo e sulla responsabilità dell'editoria al dischiudersi del nuovo millennio.
Nel giudizio unanime degli ultimi cinque secoli le edizioni di Aldo Manuzio (1451 ca.-1515) si considerano la massima realizzazione della tipografia rinascimentale. Da un lato, i suoi testi diffusero i valori dell'Umanesimo italiano, costruendo, secondo una famosa frase di Erasmo, una «biblioteca senza pareti»; dall'altro, egli trasformò la natura stessa della comunicazione con innovazioni che si utilizzano ancora oggi, introducendo la forma moderna della virgola e il segno del punto e virgola, nonché il carattere corsivo e la rivoluzione grafica della mise-en-page. Il volume raccoglie la traduzione della monografia di Martin Davies apparsa nel 1995, aggiornata per questa edizione, e due saggi di Neil Harris, che presentano analisi, talvolta speculari, della figura di Manuzio come umanista, tipografo, editore e mito. Il libro è riccamente illustrato con esempi tratti dall'intera produzione aldina, fra cui i tre cataloghi di vendita pubblicati in vita.
Contrabbando, edizioni pirata, concorrenza sleale, perenni difficoltà finanziarie, censura, interferenze del governo... per le case editrici e per i librai la fine dell'Ancien Régime fu un periodo burrascoso e rappresentò il tramonto di un mondo ricco e spietato, che l'autore ricostruisce attraverso il giro d'affari di un commesso viaggiatore per la Francia e la corrispondenza dei suoi clienti con la casa editrice svizzera STN, i cui preziosi archivi sono miracolosamente sopravvissuti fino ai giorni nostri.
Fra III e IV secolo d. C., in un periodo di forti tensioni per l’impero romano, a Cesarea, in Palestina, videro la luce due opere straordiarie, oggi purtroppo perdute: gli Hexapla di Origene e la Cronaca di Eusebio. Gli Hexapla raccoglievano, su più colonne, le principali traduzioni greche del Vecchio Testamento e il loro originale ebraico; la Cronaca narrava in parallelo le vicende storiche di Greci, Romani, Ebrei e degli altri popoli presenti nella Bibbia. Gli autori ricostruiscono la genesi delle due opere, la loro forma libraria, l’ambiente culturale in cui videro la luce, grazie a tutti gli indizi che la filologia e l’archeologica permettono di recuperare. Il racconto delle imprese di Origene ed Eusebio, con tutte le difficoltà affrontate e le innovazioni tecniche e intellettuali conseguite, tratteggia uno straordinario affresco storico, che svela al lettore la natura più profonda delle radici culturali dell’Occidente.
Il mondo dell’editoria conosce ovunque, all’inizio del XXI secolo, un processo di concentrazione e di forte concorrenza internazionale. L’Italia non fa eccezione, come dimostra l’acquisto di RCS Libri da parte di Mondadori nel 2016, ma ha alcune caratteristiche che risalgono al periodo preunitario: marcate specificità regionali, ampia presenza di editori piccoli e medi, grande difficoltà nel creare “lettori”, il cui numero rimane molto al di sotto di quello di altri paesi europei e ancora oggi ammonta a meno della metà della popolazione rispetto ai due terzi in Francia e in Germania. Gabriele Turi racconta la storia dell’editoria nell’Italia repubblicana rifiutando modelli di tipo sociologico, spesso astratti o generalizzanti, ma considerandone tutti gli aspetti in rapporto all’evoluzione della società, e mette in dubbio che dalla concentrazione derivi una inevitabile omologazione dei linguaggi.
La biblioteca come luogo del sapere e la biblioteconomia come scienza si sono dovute misurare con le numerose trasformazioni determinate dall'evoluzione tecnologica che ha investito modi e strumenti di trasmissione della conoscenza. Alle biblioteche non è più semplicemente assegnato il compito di raccogliere libri, catalogarli e gestirne prestito e conservazione, ma anche quello di realizzare una vera e propria attività editoriale, riappropriandosi di un ruolo che era stato degli scriptoria medioevali, attraverso processi di digitalizzazione e di promozione di pubblicazioni e archivi open access, configurandosi, dunque, come istituzioni capaci di costruire ed organizzare il sapere. Il volume, rivolto a studiosi, studenti e bibliotecari, presenta una trattazione organica e aggiornata delle principali questioni che investono il mondo delle biblioteche e delle tendenze in atto a livello internazionale. Affrontando gli argomenti in chiave problematica e non prescrittiva, gli autori dei saggi intendono stimolare riflessioni e discussioni su questioni e realtà attraversate da cambiamenti profondi ma, proprio per questo, affascinanti e complesse.
La disciplina archivistica richiede sempre di più l'approfondimento di questioni e temi diversificati la cui adeguata trattazione necessita di competenze specifiche e di molta esperienza. Il volume, scritto da specialisti di diversa provenienza, coniuga la dimensione didattica e l'analisi teorica, con l'obiettivo di fornire contestualmente ai lettori le basi per un'aggiornata riflessione concettuale e metodologica e indicazioni per l'esercizio della professione, e si propone come manuale di riferimento per coloro che intendono intraprenderla, ma anche come mezzo di aggiornamento per chi già lavora nel campo.
L’archivio si pone come momento strategico per una più funzionale organizzazione del lavoro nell’ambito delle pubbliche amministrazioni e nei vari settori delle attività private e, al tempo stesso, come fonte prioritaria per la ricerca storica. L’introduzione dell’informatica, la diffusione di tecnologie della comunicazione e la progressiva estensione dell’uso dei documenti elettronici sollecitano un riesame di principi e metodologie per la formazione e la gestione degli archivi correnti e di deposito. Queste incidono profondamente non solo sulla conservazione delle fonti documentarie digitali, ma anche sulle modalità di accesso alle fonti tradizionali conservate presso gli Archivi di Stato e gli altri Archivi storici, influendo almeno per certi aspetti sui criteri di descrizione. Il volume, basato su una solida conoscenza dei problemi teorici dell’archivistica, ne analizza l’evoluzione alla luce delle nuove questioni poste dall’automazione. Costituisce uno strumento di formazione e aggiornamento, grazie anche all’attenzione che dedica alla complessa normativa in vigore e ai puntuali riferimenti agli standard internazionali.
Come funziona un archivio? Quali servizi offre? Quali sono le mansioni dell'archivista? Il libro, nel rispondere a queste domande, fornisce gli elementi fondamentali per coloro che desiderano formarsi una conoscenza di base nel campo dell'archivistica. Dopo aver raccontato l'evoluzione del concetto di archivio, il testo illustra l'attuale organizzazione dell'amministrazione archivistica italiana e il contenuto delle principali tipologie di archivi presenti in Italia. Esamina inoltre i più importanti servizi a disposizione del pubblico e infine delinea le innovazioni e le problematiche introdotte dall'informatica nel mondo degli archivi.
Il volume - che si richiama al manuale di Paola Geretto, "Lineamenti di biblioteconomia" (1991), conservandone sostanzialmente l'impianto ma aggiornandone e arricchendone i contenuti - affronta le principali questioni che sono oggi al centro del dibattito internazionale in ambito biblioteconomico. I diversi capitoli, affidati ad autorevoli esperti, prendono in esame tutti gli aspetti del servizio bibliotecario: dalla progettazione degli spazi e dall'assetto istituzionale e normativo fino alla costruzione e valorizzazione delle raccolte documentarie, dall'organizzazione dei servizi per gli utenti alla realizzazione di reti cooperative, dagli strumenti di informazione e consultazione alle politiche di promozione, dai sistemi di gestione della qualità alla valutazione dell'efficacia, dai principi di catalogazione alle applicazioni delle tecnologie digitali, dalla gestione dei fondi antichi ai temi della conservazione. Per ciascun tema viene fornita una presentazione dei principi fondanti, lo stato dell'arte in Italia e il confronto con il dibattito internazionale. L'esposizione problematica è coniugata con suggerimenti di carattere tecnico-pratico e accompagnata da un corredo di materiali di orientamento.
Il volume intende fornire un aiuto concreto a coloro che desiderano formarsi una conoscenza di base nel campo della conservazione preventiva e nella costruzione di un proprio piano di emergenza; intende familiarizzare i conservatori con problematiche antiche e tecnologie moderne; desidera aiutarli a comprendere e far comprendere le proprie esigenze agli specialisti dei diversi campi avendo sempre ben presenti le priorità fondamentali per il benessere delle collezioni affidate alle loro cure. Maria Barbara Bertini è direttore dell'Archivio di Stato di Milano dal 1997 e dell'annessa Scuola di Archivistica, paleografia e diplomatica.