Di fronte ad un'arte che spesso non sa più parlare a Dio e di Dio, per la prima volta viene proposto un Simposio fra intellettuali ed artisti, capace di rispondere a queste sensibili domande: l'arte contemporanea è ancora in grado di dare Gloria a Dio? È capace di avvicinare i fedeli in maniera adeguata al Cristianesimo? Conta o non conta la bellezza nell'arte sacra e nei riti liturgici? Che cosa comunicano di sacro le chiese moderne? Esiste ancora una pedagogia catechetica nei nuovi edifici di culto? Bambini e adulti, entrando nelle chiese odierne, trovano ambienti adeguati per il raccoglimento, la preghiera, l'elevazione dell'anima? Com'è possibile che la committenza ecclesiastica chiami ad operare architetti o artisti distanti dai concetti di bellezza e sacralità?
Questo libro nasce da una attenta riflessione dell'autore sull'arte e in particolare sull'arte sacra, in tutte le sue dimensioni; nasce dal suo lavoro ordinario di docente universitario, dalle riflessioni con gli studenti, dalle discussioni con i colleghi, dalla lettura di testi e dalla continua visione di opere, e nasce anche dalla straordinaria partecipazione al XIII Sinodo dei Vescovi come esperto, nell'ottobre 2012. Il volume vuole essere un umile omaggio a Papa Francesco evidenziando l'enorme ricchezza del suo magistero che ha importanti implicazioni anche nel campo artistico. I primi tre capitoli sono infatti dedicati alle implicazioni, in ambito artistico ed estetico, derivanti dall'ascolto delle parole di Papa Francesco.
Questo volume è un tentativo di far conoscere meglio l'opera più famosa e più suggestiva dell'epoca moderna e dell'architetto Antonio Gaudì. Il volume è articolato in due parti che rappresentano i due momenti cronologici del suo itinerario umano e professionale. Nella prima parte gli autori scoprono Gaudì ancora studente di architettura che ammira alcuni esempi di architettura antica e medievale e fornisce le ragioni del suo entusiasmo, questi esempi sono molto importanti perché influenzeranno il suo modo di concepire l'architettura e quindi la Sagrada Familia stessa. Nella seconda parte del volume, gli autori si soffermano sulle sculture, in modo particolare su quelle della Facciata della Natività, perché attraverso di esse Gaudì ha trasmesso la sua visone della vita, ciò in cui crede e ciò che vuole comunicare a tutti. Gli autori quindi invitano il lettore a fare un cammino dietro Gaudì, a seguirlo da quando era ancora studente fino agli ultimi anni della sua attività professionale dedicata a tempo pieno alla costruzione della Sagrada Familia.
Un viaggio tra Siena e Roma per conoscere da vicino le architetture di uono dei massimi esponenti del Rinascimento senese.
Il testo propone una accurata riflessione storica, filosofica, teologica, estetica e liturgica sull'arte sacra.
In che modo gli artisti contemporanei percepiscono il rapporto con il Divino? Da dove nasce la difficoltà di rappresentare oggi i temi della Cristianità, che per secoli sono stati la prima fonte di ispirazione artistica? Vittorio Sgarbi indaga con occhio critico alcune prove realizzate da architetti, pittori e scultori, mettendone in luce limiti e slanci per scoprire che "L'ombra del Divino" è la condizione in cui gli artisti si muovono quando si confrontano con il sacro. La decorazione per la Cattedrale di Noto, ricostruita dopo il crollo del 1996, ha rappresentato l'occasione per tornare a parlare di arte sacra in un'epoca che sembra aver rinunciato al cielo. Ricordando la condizione privilegiata dell'artista, l'autore suggerisce la strada per ripensare al Divino come impulso vitale per l'arte contemporanea, punto di partenza e suo compimento.
Catalogo di 29 splendide opere d'arte dedicate a Walter Bonatti, alpinista ineguagliabile ed esploratore indomabile. Il catalogo è disponibile in italino e in francese.
Timothy Verdon Storico dell'arte di fama mondiale, docente presso la Stanford University di Firenze nel nuovo testo Il Catechismo della carne, analizza come l'arte abbia trasmesso il messaggio evangelico attraverso la corporeità.
Le tre sezioni - Il corpo, la carne ; Il corpo nella storia; Il corpo nel cosmo, decifrano i linguaggi corporei nella storia dell'opera d'arte.
L'autore spiega il perché abbia senso parlare di un catechismo della carne di fronte all'affermazione di Gesù che Dio è Spirito.
Questo testo risponde ai molti interrogativi che si può porre tanto il credente quanto il non credente sull'opportunità di circondare di forme e di colori la semplicità dello spirito.
Viene affrontato il luogo comune secondo cui la fede cristiana sia nemica della corporeità, mostrando invece come il corpo sia un luogo di conoscenza spirituale.
Nessuna grande fede attribuisce infatti tanta importanza al corpo umano come il Cristianesimo.
Dato che nell'Eucaristia il corpo di Gesù è il nucleo di tutta la liturgia, non bisogna stupirsi che il Cristianesimo abbia voluto enfatizzarlo attraverso le arti del canto, della poesia e della pittura quasi come fosse un vero e proprio "catechismo".
Nel V - VI secolo assistiamo ad una spiritualizzazione del "corpo naturale" dell'esperienza grecoromana; tra il Due e il Trecento il corpo naturale venne, specialmente in ambito francescano, non solo riabilitato, ma anche esaltato come veicolo per l'esperienza spirituale.
Nel saggio viene sviluppata l'intuizione paolina del nesso tra l'esperienza morale e il "travaglio" fisico del creato: un' "antropologia teologica" che riflette sul rapporto del corpo umano con il cosmo.
Sul Sacromonte di Varallo i corpi realistici di centinaia di personaggi in terracotta policroma narrano i misteri della della fede in mezzo ai boschi della Valsesia, dove la natura si fa teatro di accoglienza per il rito.
"Lungi da essere ostile al corpo, il cristianesimo ha comunicato la sua fede in un Dio spirituale mediante immagini della carne umana. Secolo dopo secolo, pur nel variare di orientamenti teologici e di linguaggi stilistici, l'arte cristiana ha infatti esaltato il corpo come luogo di conoscenza spirituale, ridefinendo - soprattutto nel periodo che va da Giotto a Michelangelo - la stessa idea occidentale della dignità della persona".