Il disegno narrativo condiviso è una tecnica grafico-narrativa che vede impegnati contemporaneamente bambino e terapeuta e racconta di come dal loro incontro nasca una coterapia: un processo di cura e di guarigione in cui paziente e psicoterapeuta sono essenziali l'uno all'altro. Giocare, disegnare e raccontare in terapia con un bambino è la strada naturale per aiutarlo a superare le difficoltà. Giocare insieme consente al piccolo paziente e al terapeuta di diventare una coppia. La coppia terapeutica avrà una propria identità e nuove risorse, e potrà guardare alla vita, agli altri, ai genitori, ai sintomi e persino alla malattia, da un punto di vista differente.
Il pensiero di Ketteler è fondamentale per cogliere la nascita delle sfide politiche del mondo attuale. Il volume si propone di presentare la genesi e l'evoluzione della sua filosofia, nel crocevia del dibattito ideologico e nella fondazione dello Stato moderno. La sua diffusione offrirà nuovi stimoli all'interpretazione del ruolo della riflessione etica nella ricomposizione della trama della convivenza pubblica nell'era post-ideologica.
L'empatia è genericamente definita come l'insieme delle capacità che ci consente di condividere, comprendere e anticipare l'esperienza emotiva, le intenzioni, i desideri e le credenze dell'altro. Il presente volume ha l'obiettivo di riunire, in un'opera unica, i contributi di auteroveli ricercatori e clinici che si occupano dello studio dei processi empatici nelle persone con esiti di grave lesione cerebrale acquisita (GCA). L'intento dell'opera è fornire al lettore una conoscenza approfondita e aggiornata sugli aspetti teorici, diagnostici, terapeutici e metodologici di maggiore livello.
Se analizziamo la posizione dell'uomo nel Cosmo osserviamo che il modo di abitare la Terra e di essere in relazione con le altre realtà manifesta una trascendenza non solo nei confronti del proprio pianeta, ma anche dell'intero Universo. C'è bisogno, di un'analisi dell'uomo sia nella sua struttura materiale, organica e vivente, sia nelle sue relazioni con le altre realtà. Attraverso l'analisi dell'uomo, questo saggio tenta dunque non soltanto di confrontare le proprietà dei diversi esseri nel mondo, in modo particolare i viventi, ma soprattutto di stabilire qual è l'essenza dell'esistenza umana.
"La filosofia dello sport" è una pietra miliare che segna la strada maestra della riflessione sull'uomo agonale. L'attualità si rispecchia in un mosaico le cui tessere hanno tracce nel primordiale faccia a faccia per la sopravvivenza, ma subisce il peso della civilizzazione. Qui, sulle orme di Ravaglioli, il curatore Palmieri attualizza il testo rispondendo ad interrogativi "ulteriori". Pone la tecnologia contro le malformazioni dello sport e sostiene che l'antropotecnica renda fratelli l'atleta e il filosofo: entrambi cercano la perfezione.
Il saggio è una riflessione sul pensiero di Cartesio che cerca di mostrare l'attualità della filosofia cartesiana mediante il confronto con il pensiero contemporaneo, abbinando Cartesio ad una serie di pensatori postmoderni, come Lyotard, Foucault, Derrida, Rorty, Vattimo. Il post con cui vengono denominati tali autori non va inteso in senso puramente cronologico, quanto piuttosto in un senso dialettico-hegeliano, poiché la postmoderni nega la modernità senza però abbandonare l'atteggiamento iniziale, che in questo saggio è denominato d'insicurezza esistenziale. L'individuazione di questo nucleo comune della modernità e della postmoderni permette all'Autore un'analisi delle principali idee filosofiche cartesiane che ruotano attorno al concetto di certezza. Al loro posto, emerge il soggetto postmoderno scevro di certezze del quale si può scrivere, cancellare e riscrivere tutto, perfino la sua identità, secondo la sollecitazione di reti di relazioni sempre mutevoli. Ciò nonostante, l'impostazione moderna di fronte alla realtà si mantiene inalterata: l'uomo continua a sentirsi insicuro. Di fronte a questa insicurezza l'Autore propone la riscoperta del senso della vita personale come punto di partenza per affrontare il nichilismo attuale nella sua versione tragica ed estetica.
Mentre alcuni auspicano un “ritorno alla natura” per prendere le distanze da un mondo artificiale, altri considerano la natura come un ambito da dominare con la tecnica e altri ancora negano che si possa parlare di natura delle cose o dell’uomo, perché tutto sarebbe culturale e pertanto modificabile o relativo. Per molti, poi, la libertà individuale si contrappone alla natura, che appare come un limite da valicare. Il dibattito sul rapporto tra natura, cultura e libertà ha cruciali implicazioni in etica, in sociologia e in politica, oltre a chiamare in causa l’idea stessa di persona umana. Nel presente volume M. Borghesi, J. Burggraf, P. Donati, A. Malo, P. Sabuy Sabangu, S. Semplici e F. Viola riflettono sui problemi che emergono da questo dibattito e offrono valide risposte agli interrogativi che emergono dalla crisi del modello multiculturale e dalla conseguenze della globalizzazione. 1
Quando nel 1981, Alasdair MacIntyre presentò sulla scena filosofica internazionale After Virtue, fu subito chiaro che si trattava di un libro importante, che avrebbe caratterizzato il dibattito filosofico della fine del secolo; appena tre anni dopo, si rese necessaria una seconda edizione, per rispondere alle critiche sollevate dall'intero ambiente filosofico e per sviluppare alcuni punti che avevano bisogno di essere chiariti. Se oggi, per l'insistenza di molti, viene pubblicata una seconda edizione italiana, in corrispondenza alla terza inglese e a molteplici traduzioni in altre lingue, non si può che vedere una conferma della sensazione iniziale. A più di venticinque anni di distanza, "Dopo la virtù" è la conclusione della più che ventennale ricerca che ha riportato Aristotele prima e poi San Tommaso, al centro del main-stream filosofico, aprendo allo stesso tempo un progetto di ricerca originale che dura ancora oggi e che si è approfondito nell'opera del suo autore. Si tratta di una storia della filosofia morale, scritta secondo criteri corrispondenti alla sintassi della postmodernità. Allo stesso tempo, è una seria riflessione e proposta di etica e di filosofia politica. Contiene al suo interno un metodo epistemologico realistico, che punta alla scoperta dei primi principi, senza rinunciare all'apporto della storia e della teoria sociale, e al progresso delle scienze umane.
Il contesto culturale contemporaneo è segnato, in non pochi settori, dalle critiche alla metafisica succedutesi negli ultimi tre secoli. Tuttavia, non mancano segni espliciti o impliciti della consapevolezza del carattere insufficiente di una ragione che non si interroga sulla base su cui essa stessa poggia, e della problematicità di una cultura frammentata in cui l'io vive se stesso in modo lacerato. Il volume affronta questa tematica da una prospettiva ben precisa: l'indole sapienziale della filosofia prima nel suo rapporto con la teologia, l'antropologia e l'etica.