Giovani idee è un'appassionante miscellanea di saggi di G.K. Chesterton: gli articoli vennero tutti pubblicati su Illustrated London News tra il 1922 e il 1928. L'occasione da cui nasce ogni scritto si sviluppa come un pensiero che risulta "ancora attuale", semplicemente perché senza tempo. Il gusto per le cose, l'educazione, la misura tra il fine e i mezzi, il valore della storia, la relazione tra identità e dialogo, il Natale, i mezzi di comunicazione: questi sono solo alcuni dei temi affrontati in testi tanto agili da assomigliare più a riflessioni narrate che a saggi propriamente detti.
"Ne abbiamo vissuti di inferni, in questi anni: il Covid, la guerra, la delusione della politica... Più di tutti ne hanno sofferto i ragazzi, i giovani, che all'alba della vita si trovano di fronte un orizzonte nero - anche perché troppo spesso hanno davanti adulti che sanno solo lamentarsi e maledire, che non sanno più testimoniare una letizia, non hanno più ragioni sufficienti per sperare. Così, abbiamo pensato di proporre a loro, ai ragazzi e ai giovani, ma anche agli adulti che con i ragazzi condividono la fatica della vita, questa versione della Divina Commedia. Perché anche ai tempi di Dante c'era l'inferno: c'erano le epidemie, le guerre, le ingiustizie... Ma Dante dall'inferno è uscito. Ha attraversato tutto il male del mondo, lo ha guardato in faccia, ne ha condiviso il dolore; ma poi ne è uscito. Per questo vale la pena di leggere la sua opera oggi, anche e forse soprattutto per un ragazzo: perché ci dice che, per quanto buio sia l'inferno, si può uscirne; per quanto brutto sia il male che ci affligge, si può sempre uscire "a riveder le stelle". Basta un adulto come Virgilio, basta una compagnia umana certa della meta." (Franco Nembrini) Età di lettura: da 11 anni.
La televisione in bianco e nero e i primi trattori, l'invasione sovietica in Ungheria, le tragedie di Marcinelle e di Superga insieme con i racconti sulla guerra e sul mito dei piccoli e grandi eroi dello sport, e poi le voci e i gesti anche in apparenza banali del vivere quotidiano negli anni Cinquanta, il decennio che compone il ritratto più vero dell'Italia alle soglie del futuro. Ispirati all'operazione tracciata dall'americano Joe Brainard e dal francese Georges Perec con la ripetizione ipnotica di un «mi ricordo» che coinvolge e richiama ciascuno alla propria storia, i 468 lampi narrativi dell'autore riassumono la memoria collettiva italiana attraverso le vicende di un remoto paese del Sud che si fa inconsapevole specchio di tutto un costume e una cultura.
Nel maggio del 1915, subito prima dell'inizio del genocidio degli armeni, in una Piccola Città del centro dell'Anatolia, una ragazza di 23 anni che si chiama Aghavnì, esce di casa con i suoi cari, il giovane marito e i due figli, un bambino di sei anni e una bambina di due. Nessuno li vedrà mai più. Scompaiono, semplicemente, senza lasciar traccia. Sono stati uccisi? O rapiti? Ma da chi? Nonostante le intense ricerche delle due famiglie, nessuno sembra saperne qualcosa. Poi, anche il loro ricordo sbiadisce fino a scomparire, nell'imperversare dei terribili eventi che iniziano proprio in quei giorni, alla fine di maggio 1915. Da una fotografia di questa sorellina di suo nonno, ritrovata a casa di un cugino in America, Antonia Arslan trae un racconto avventuroso di dolore e di riscatto, di morte e di rinascita, che culmina in uno strano Natale, in un misterioso presepio che diventa un riscatto dei cuori.
1887. Edward "Skinny" Harrison, agente segreto inglese assetato - più che di whisky - di un senso alla sua vita, scorta il professor Killburn in una ricognizione archeologica nella Bassa veronese. Ma ben più alta è la posta in gioco e gli interessi dello studioso non sono prettamente accademici. Laggiù, infatti, molti credono in un malefico dio pagano protettore della perduta città di Carpanea, e cercano un tesoro sepolto che garantirebbe potere illimitato e sovversione dell'ordine. Le leggende si intrecciano all'ostilità verso il neonato regno italiano e si verificano delitti su cui nessuno osa indagare, tranne il nuovo comandante dei carabinieri. Skinny lo affianca, con metodi spicci e sangue a profusione, per salvare la donna di cui è innamorato. Spregiudicato ma più fragile di quanto non mostri, si troverà lacerato tra vendetta e giustizia, perdita e perdono, brama di ricchezza e di misericordia. Un'avventura che affonda le radici in una lotta all'ultimo respiro, antica come il cuore dell'uomo.
C'è stata l’ultima volta in cui sono scesa dallo scivolo di un parco giochi, senza sapere che fosse l'ultima. Allo stesso modo, c'è un'ultima volta in cui parli a un genitore, ma quando accade non puoi sapere che proprio quella sarà l'ultima. In pochi mesi la routine di Agata, fra Grande Città — alle prese con il marito in crisi di mezz'età e tre adolescenti indomabili —e il Paesello d'origine dei genitori, viene sconvolta: mamma e papa sono deboli, malati, da accudire senza sosta.
Tra referti e Tac, minestrine e lambrusco, camere d'ospedale e tramonti sullo skyline cittadino, Agata attinge a tutte le sue risorse per affrontare gli imprevisti. Lei che pensava di riordinare la vita come una casa di design dopo il trasloco.
Con ostinazione e humor, la protagonista cerca percorsi di crescita in un tunnel di dolore, per scoprire infine la forza della tenerezza. E del gelato
Marcella Manghi Catania (Parma, 1974) dopo una laurea in Matematica e un master in International Management, ha sposato Pietro e ha dato alla luce tre figli e diversi libri: Ventinove colazioni (2020), Mamma mongolfiera (2018) e, per le Edizioni Ares, Qualcosa di diverso (2013) e Via col tempo (2009). Scrive per 11 quotidiano online ilSussidiario.net e Italians, la sezione del Corriere della Sera a cura di Beppe Severgnini.
Uscito nel Maggio 1983, "Il cavallo rosso" è stato subito accolto dai lettori e dai critici non condizionati da ideologie, come un grande caso letterario; tale si è confermato con il succedersi delle edizioni. Le sue vicende romanzesche e insieme vere, si intrecciano inestricabilmente con i grandi avvenimenti che hanno sconvolto il mondo tra il 1940 e il 1974. Catturato dalla trama densissima, il lettore compie di pagina in pagina l'esperienza straordinaria consentita dalla grande letteratura: gioisce, soffre, ride, piange, cresce insieme ai protagonisti e gli altri personaggi del romanzo e, nel contempo, si accorge di diventare più chiaro a sè stesso, più consapevole del perché della vita e del significato del mondo.